Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2013-09-11-Speech-3-202-984"
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"La direttiva affronta un problema di importanza primaria, che incide a fondo sulle prospettive di sviluppo, in particolare delle aree meno sviluppate del globo. Non possiamo nasconderci, infatti, l'incidenza della produzione di biocarburanti sulle scorte alimentari; una incidenza tanto maggiore laddove di più le popolazioni risentono di endemiche carenze beni primari. Allo stesso tempo, però, non è pensabile ignorare l'entità degli investimenti già fatti o programmati per i prossimi anni dai produttori di biocarburanti. Era necessaria una sintesi che tenesse conto di questo aspetto, ma che non precludesse lo sviluppo ulteriore della seconda generazione di biocarburanti che, senza dubbio, producono impatti negativi minori. L'unione deve assolutamente promuovere il passaggio - sicuramente graduale, evitando ingiuste penalizzazioni - alla seconda generazione, dal momento che non sono più ammissibili le conseguenze che ha prodotto l'attuale sistema. La sottrazione di terreni alla produzione alimentare, con conseguente innalzamento dei prezzi delle derrate, la corsa indiscriminata all'accaparramento di pezzi di terra hanno prodotto effetti negativi sulle popolazioni, che hanno pagato un prezzo elevato che l'Europa non può più consentire. Sappiamo che si poteva osare di più e trovare il coraggio per iniziative che garantissero più benefici ai cittadini e al sistema globale."@en1
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