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"Signora Presidente, onorevoli colleghi, come tutti voi sapete in Europa non ci sono frontiere tra i vari paesi, ma solo una grande frontiera comune per tutte le merci che arrivano dall'esterno.
Spero che la Commissione voglia seguire le raccomandazioni che abbiamo formulato, questo sia per la tutela dei cittadini europei, sia per la tutela degli spedizionieri, degli operatori economici e delle attività portuali, ma anche per tutelare la concorrenza e per proteggere la dignità della politica commerciale.
Le regole per varcarla dovrebbero essere le stesse ovunque, ma in alcuni punti questa frontiera è più debole che in altri e questa situazione crea una distorsione dei traffici commerciali dall'estero e un pregiudizio alle risorse finanziarie dell'Unione europea. La risoluzione di cui sono autrice è un documento parlamentare che mette nero su bianco questa situazione ed è stata preparata con il prezioso contributo dei colleghi relatori per opinione e dei relatori ombra in commissione INTA, che voglio ringraziare tutti.
Signora Presidente, esistono porti europei dove i controlli doganali sono rigorosi e attenti, altri dove lo sono meno. Questa situazione crea concorrenza scorretta tra spedizionieri, amministrazioni portuali e Stati, che l'Europa non può tollerare. Indagando ho riscontrato varie tipologie di distorsione. C'è il caso, per esempio, in cui la stessa normativa europea è rispettata, ma applicata in modo difforme tra paesi diversi. Ci sono alcuni porti che corrono sul filo della legalità delle norme europee e ci sono anche quelli che proprio non rispettano le regole, godendo, per certi periodi, della connivenza di una parte delle autorità nazionali.
È un esempio il gigantesco scandalo scoppiato qualche mese fa, quando è emerso che tonnellate di merce contraffatta cinese avevano varcato la frontiera europea nel Regno Unito per poi riversarsi senza controlli in Francia e in Italia, dove hanno causato perdite per 4 miliardi di euro in IVA non riscossa, senza contare il pregiudizio all'entrata dell'Unione europea, che ammonta a circa 2 miliardi di euro di mancati dazi doganali raccolti dovuti al valore inferiore dichiarato. Questa situazione mina le fondamenta della politica commerciale europea.
Nel momento in cui negoziamo trattati di libero scambio, nel momento in cui diciamo ai cittadini che non devono temere prodotti pericolosi per la salute e l'ambiente, dobbiamo essere certi di poter rispettare questa promessa e di poter controllare efficacemente le merci in entrata in Europa. Questo, purtroppo, non è il caso perché l'Europa permette ad alcuni paesi di applicare diversamente le regole o di chiudere un occhio su parte del diritto comunitario.
Ecco perché nella risoluzione chiediamo un intervento della Commissione per garantire l'armonizzazione dei controlli e l'uniforme applicazione del diritto, per identificare le differenze di trattamento tra gli operatori economici, per continuare il cammino dell'informatizzazione e dell'interoperabilità dei
a livello europeo.
Chiediamo inoltre alla Commissione di misurare l'impatto di queste diverse prassi doganali sui flussi commerciali in entrata e in uscita e di adoperarsi in sede OMC per promuovere l'attuazione dell'accordo internazionale sulla facilitazione degli scambi e, infine, di cooperare in materia doganale con i principali partner commerciali.
Onorevoli colleghi, per scrivere questa risoluzione ho incontrato gli operatori di molti porti in Europa e in Italia, ho raccolto le loro testimonianze e ho portato le loro preoccupazioni a Bruxelles. Per questo vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato sul territorio e, in particolare, l'Agenzia delle dogane, le autorità portuali, ma anche gli spedizionieri e i terminalisti di Genova, Trieste, Taranto, Palermo e Gioia Tauro e, non ultimo, gli uffici sanitari e fitosanitari che hanno prestato il loro contributo.
Infine, un ringraziamento speciale va alla Guardia di finanza, alla polizia, a tutte quelle forze civili e militari europee che svolgono attività di controllo doganale alle frontiere. Tengo molto a ringraziarle e a dire loro che la mia risoluzione vuole evidenziare le lacune legislative tra i nostri paesi, ma non vuole in nessun modo mettere in dubbio l'ottimo lavoro che queste forze svolgono per la sicurezza delle merci sul nostro territorio."@it2
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