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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto mi permetta di ringraziare tutti i relatori ombra per il lavoro serrato di questi mesi e soprattutto per il clima di collaborazione che ci ha permesso di procedere spediti all'approvazione di più di cento compromessi su circa duemila emendamenti, a larga maggioranza in commissione ENVI, di un dossier delicato e importante. Infatti, il pacchetto che ci accingiamo a discutere e a votare oggi è solo formalmente la modifica di quattro direttive sui rifiuti. Ma io penso che sarebbe assolutamente riduttivo relegarlo all'ambito di politica ambientale o all'ambito di politica dei rifiuti. Io penso che quello che noi abbiamo davanti oggi è, a tutti gli effetti, un pacchetto che ci pone una sfida molto profonda, che è la sfida di impostare un nuovo modello industriale sostenibile, cioè di fare in modo che la sostenibilità ambientale possa essere considerata una delle leve della competitività del nostro sistema economico. Perché noi dobbiamo prendere atto che l'attuale modello di sviluppo lineare sta mostrando tutti i propri limiti: è un modello di sviluppo inefficace, è un modello di sviluppo costoso, è un modello di sviluppo che non sta producendo più benessere per i nostri cittadini e che sta sfruttando oltremodo le risorse del pianeta. Quindi, noi abbiamo oggi la possibilità di uscire da questa crisi e di avanzare verso la transizione a un'economia circolare che, badate bene, non significa solo recuperare materia prima dai rifiuti ma anche innestare un circolo virtuoso tale per cui si crei valore in tutto il ciclo di vita di un prodotto. Questo, in poche parole, significa maggiore crescita sostenibile, significa posti di lavoro, significa, come dicevo prima, rilancio della competitività, significa anche puntare sull'innovazione e su nuove tecnologie e quindi aprire a nuove opportunità il nostro sistema economico. Certo, per fare questo dobbiamo avere una normativa chiara, che favorisca gli investimenti e politiche ambiziose. Ci sono tante cose che vorrei dire di questo pacchetto ma mi limito a quelle più essenziali. Devo dire che noi siamo partiti da una buona proposta della Commissione, una proposta che abbiamo però migliorato soprattutto in due linee principali: da una parte, la prevenzione nella generazione dei rifiuti e, dall'altra, lo sviluppo di un mercato efficiente delle materie prime. Perché intanto partire dalle misure di prevenzione? Non solo perché la prevenzione nella generazione dei rifiuti è il primo livello della gerarchia dei rifiuti, ma perché, a nostro modo di vedere, la prevenzione nella generazione dei rifiuti è un chiaro indicatore di quanto ci stiamo muovendo verso un'economia circolare. Mi spiego: produrre meno rifiuti significa aver messo in moto a monte tutte quelle innovazioni di processi produttivi, di prodotti, di modelli di che ci dicono in che misura stiamo procedendo verso un sistema di economia circolare. Fra le misure di prevenzione vorrei ricordare sicuramente la definizione più chiara di o di sottoprodotti, sicuramente i requisiti minimi della responsabilità estesa del produttore, sicuramente misure specifiche lungo l'intera vita utile del prodotto, quali il riuso e l'obsolescenza programmata, ma anche, Presidente, mi faccia menzionare due ambiziosi ma molto importanti: uno è la riduzione del 50 % dello spreco alimentare, che non è solo una misura di politica ambientale ma è anche una questione etica, e l'altro è la riduzione del 50 % del che, ricordo, sono due obiettivi degli OSS delle Nazioni Unite, che però non erano previsti all'interno della normativa europea e noi abbiamo colmato questo vulnus. Per quanto riguarda lo sviluppo del mercato delle materie prime secondarie, voglio ricordare i che abbiamo inserito, di riciclaggio e di riduzione del conferimento in discarica ambiziosi ma, devo dire, anche molto pragmatici, in linea con la precedente proposta della Commissione ma in linea anche con le conclusioni della valutazione d'impatto del 2014 della Commissione stessa. Chiaramente la premessa per avere un mercato delle materie prime secondarie di qualità efficiente è la raccolta differenziata di qualità, che noi abbiamo esteso anche all'obbligo della raccolta di rifiuto organico e tessile. Stiamo parlando del 7 % dei rifiuti totali ed è chiaro che noi dobbiamo chiudere il cerchio prendendo in considerazione anche rifiuti industriali e rifiuti commerciali. Non ci dobbiamo nascondere che abbiamo davanti una sfida che richiede un cambio profondo di paradigma e il coinvolgimento di tutti gli attori, non solo gli istituzionali ma anche le imprese e consumatori. Ma io sono convinta che il Parlamento saprà essere all'altezza di questa sfida a partire dalla proposta che voteremo oggi."@it2
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