Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2016-10-24-Speech-1-145-000"

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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, Commissario, con questa relazione il Parlamento europeo è chiamato a prendere posizione su una questione urgente e a dare avvio a un percorso normativo che porti a risposte concrete ed efficaci in materia. Il tema della responsabilità delle imprese per gravi violazioni dei diritti umani nei paesi terzi, ancora regolate da norme poco efficaci, tocca molto dei molti dei diritti fondamentali dell'uomo, come la protezione della salute e dell'ambiente o i diritti dei lavoratori, dei minori e delle donne. Tra gli obiettivi principali che ci siamo posti con questa relazione, spicca quello di far sì che si agisca in modo urgente, coerente, continuativo ed efficace a tutti i livelli, affrontando concretamente i problemi giuridici derivanti dalla dimensione multinazionale delle imprese e del loro operato. Da tale dimensione dipende, tra l'altro, la frequente incertezza circa l'attribuzione delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani e proprio da ciò discende troppo spesso l'impunità per gli autori di tali violazioni. La relazione che sto presentando in Aula quest'oggi e che mi ha visto impegnato durante l'ultimo anno chiede a gran voce l'introduzione di norme vincolanti che ribadiscano il dovere per le imprese di rispettare i diritti umani ovunque e comunque. Chiede l'introduzione di norme che ribadiscano l'obbligo per gli Stati di proteggere, nell'ambito della propria giurisdizione, le persone fisiche che abbiano subito o che possano subire violazioni dei diritti umani, anche quando compiute al di fuori del proprio territorio. Chiediamo, dunque, agli Stati membri di stabilire norme chiare, volte a garantire che le imprese domiciliate nel loro territorio, che comunque operino nell'ambito della loro giurisdizione, rispettino i diritti umani in tutte le loro attività e in ogni paese e contesto in cui operano. Ribadiamo con forza che, laddove siano lamentate gravi violazioni dei diritti umani, gli Stati membri debbano garantire alle vittime l'accesso a un ricorso effettivo, così come chiesto più volte da tutte le ONG e da tutti gli esponenti della società civile e accademica che abbiamo coinvolto durante la fase preparatoria della relazione. Chiediamo inoltre la creazione di norme penali minime che definiscano fattispecie e sanzioni anche per quei casi di violazione dei diritti umani ad opera di imprese che presentino una dimensione transnazionale. Voglio, da ultimo, porre l'accento su una delle tante misure a costo zero, ma estremamente efficaci proposte nella relazione a mia firma. Mi riferisco alla creazione di un marchio europeo " " che potrebbe rappresentare un grande cambiamento nella cultura d'impresa. Un marchio concesso alle imprese che volontariamente lo chiedano e che decidano quindi di sottoporsi a controlli efficaci e stringenti compiuti da organi indipendenti. In tal modo i consumatori saranno in grado di scegliere consapevolmente. Tutte queste tematiche sono state al centro di un lungo, costruttivo ed appassionato dibattito tra le parti politiche. Sono fiero del fatto che una relazione su un tema potenzialmente così divisivo sia stato approvato in commissione affari esteri, quasi all'unanimità. A tal proposito ringrazio ancora i relatori ombra per il loro prezioso contributo e per la volontà mostrata in questi mesi di voler partecipare alla redazione di una buona relazione parlamentare su una tematica così importante. Infine, ci tengo a ringraziare tutti gli attivisti del Movimento 5 stelle a tutti i cittadini che hanno voluto partecipare alla redazione di questa relazione. Grazie al sistema operativo Rousseau, un sistema che permette agli iscritti di partecipare alla vita politica in rete, tanti cittadini hanno avuto la possibilità di conoscere questo progetto di relazione e di esprimere la loro opinione. Tutte le loro osservazioni pervenute sono state attentamente vagliate e alcune di esse si sono trasformate in emendamenti a mia firma e sono state inserite nel testo votato in commissione. È la democrazia diretta, il cittadino che si trasforma in istituzione e partecipa alla costruzione di una legge o di una relazione d'iniziativa. Questa relazione sarà votata domani da quest'Aula nell'auspicio che sia solo l'inizio di un vero cammino verso un'efficace e concreta lotta contro le violazioni dei diritti umani commesse dalle imprese in paesi terzi."@it2
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