Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2016-07-06-Speech-3-705-000"

PredicateValue (sorted: default)
rdf:type
dcterms:Date
dcterms:Is Part Of
dcterms:Language
lpv:document identification number
"en.20160706.40.3-705-000"1
lpv:hasSubsequent
lpv:speaker
lpv:spoken text
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, un programma ispirato a una visione: c'è da domandarsi veramente se l'Alto rappresentante, che si è impegnata in maniera molto apprezzabile in questo sforzo di delineare, come dire, la grande svolta dopo la abbia scelto il momento giusto e anche la strategia giusta. Intanto, c'è da domandarsi se questo approccio alla nuova visione, all'auspicio e alla strategia di un'Europa forte e tante altre impressioni che ho letto in questa relazione siano condivisi dai poteri forti europei, perché c'è un'intervista di Wolfgang Schäuble sul Corriere della Sera, che mi pare vada in direzione esattamente contraria, se è vero quello che è vero, che lui dichiara: "Adesso non è sicuramente il momento giusto di lavorare a una maggiore integrazione dell'Eurozona. Il primo compito – sempre Schäuble letteralmente – è di evitare di risvegliare nuovamente aspettative che non possano essere soddisfatte. Non è ora il momento delle visioni. La situazione è così seria che dobbiamo smettere di fare i soliti giochetti europei di Bruxelles". Dall'altro lato della politica tedesca un ex Cancelliere, Schimdt, dichiara che è necessaria una pausa di respiro nel processo europeo e chiede una maggiore considerazione per le autonomie nazionali e regionali e la difesa dell'identità degli Stati membri. Ecco, io credo che siano riflessioni delle quali forse l'Alto rappresentante avrebbe dovuto e dovrebbe tenere maggior conto, perché il significato della è proprio questo: è una risposta criticabile, motivabile secondo un'infinità di interpretazioni diverse, ma sicuramente fortemente influenzate da un sentimento diffuso. Sono contento che l'Alto rappresentante si compiaccia di questo euroentusiasmo, magari in Albania o in qualche altro paese dei Balcani. Ma purtroppo, fra i paesi fondatori, i popoli che rappresentano l'Europa di sempre, l'Europa delle origini, l'Europa che aveva veramente la visione originaria di quello che doveva essere l'Unione europea, i sentimenti sono completamente diversi. Non si capisce, per esempio, pur parlando di pace, questa scelta si sa bene come egualmente ispirata e forse anche pressata di continuare, attraverso la NATO, ad appoggiare azioni che non possono che essere definite provocatorie, a ispirare un sentimento di ostilità verso la Russia che ostile verso l'Europa non lo è e forse non lo è mai stata e, anzi, ha forse gli stessi nostri interessi in tema di terrorismo e sicurezza. E allora il discorso è molto semplice: non giocate sui fatti. Basta andare a Ventimiglia per vedere il fallimento della vostra politica migratoria. Basta andare a Ventimiglia."@it2
lpv:spokenAs
lpv:unclassifiedMetadata
lpv:videoURI

Named graphs describing this resource:

1http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Events_and_structure.ttl.gz
2http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Italian.ttl.gz
3http://purl.org/linkedpolitics/rdf/spokenAs.ttl.gz

The resource appears as object in 2 triples

Context graph