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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ebbene dal 1960, dall'indipendenza ottenuta dal Belgio, di fatto il Congo è sempre stato in una spirale di violenza. La situazione non è certo migliorata negli ultimi anni, in cui il Presidente Kabila, piuttosto che pensare a risolvere i problemi legati alla violazione dei diritti umani, sembra pensare esclusivamente a come mantenere il potere in vista delle prossime elezioni.
Lo hanno già detto diversi colleghi: la situazione è tragica nelle province orientali, nel nord e nel sud del Kivu, nel Katanga. La causa è sempre la stessa, è la ricchezza di questo paese, lo sfruttamento delle risorse, delle materie prime e dei minerali.
Credo che, da parte nostra, probabilmente la cosa che possiamo fare è cercare di avere un atteggiamento più rigido nei confronti delle multinazionali europee che operano in quelle regioni, cercare appunto di portare avanti delle indagini indipendenti e chiedere conto e ragione alle Nazioni Unite su questa missione – la MONUSCO – che ha avuto appunto un mandato molto ambiguo e dei risultati che sono difficili da stabilire. Sembra strano non riuscire a capire dalla missione delle Nazioni Unite, e non riusciamo a trovare nessuna relazione sulle miniere e sul traffico di minerali di cui dovrebbero essere a conoscenza.
Questa la terza risoluzione che facciamo in giro di poco tempo sul Congo. Ritengo che sia arrivato il momento di trovare dei risultati concreti, di fare qualche passo avanti, se no ci ritroviamo a parlare sistematicamente del nulla."@it2
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