Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2016-06-08-Speech-3-806-000"

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"Signora Presidente, onorevoli colleghi, signor Ministro, signor Commissario, gli attentati terroristici di Parigi e di Bruxelles di pochi mesi fa hanno messo ancor più in evidenza, qualora ce ne fosse stato bisogno, l'urgente necessità di un'azione coordinata a livello europeo, senza la quale difficilmente si potrà contrastare in modo efficace il terrorismo, il terrorismo internazionale, un fenomeno che supera i confini del singolo Stato membro, così come avviene per la criminalità organizzata. Anche questo, e si comincia finalmente ad averne consapevolezza, è un fenomeno di criminalità transnazionale talvolta collegato al terrorismo o ai più gravi reati, quali ad esempio la tratta di esseri umani, e per il quale pure soltanto una piena collaborazione transfrontaliera fra le autorità di contrasto potrà rendere efficace la lotta al fenomeno. Dopo i tragici episodi di terrorismo in Europa una lezione l'abbiamo tristemente imparata: lo scambio di informazioni tra le autorità nazionali non ha funzionato. Abbiamo saputo dopo, infatti, che in alcuni casi i responsabili di questi crimini erano già noti in alcuni Stati membri. Naturalmente non siamo qui oggi né è questa la sede per capire cosa non ha funzionato, ma siamo qui per dare risposte adeguate alla minaccia del terrorismo e dei più gravi reati transfrontalieri. Recentemente quest'Aula approvato il nuovo regolamento Europol e la direttiva PNR, strumento anche questo da utilizzare per la prevenzione e il contrasto al terrorismo internazionale. È apprezzabile in tal senso anche la revisione del sistema ECRIS. Questi e gli altri strumenti esistenti, tuttavia, non potranno essere realmente efficaci se gli Stati membri non forniranno un'adeguata alimentazione dei database con la volontà di mettere a fattore comune le informazioni, un'esigenza che si sta valutando anche nell'aggiornamento della direttiva per il contrasto al terrorismo. Importante, infine, sia per una migliore gestione delle frontiere, sia per la sicurezza esterna, la comunicazione della Commissione del 6 aprile scorso per migliorare la interoperabilità dei sistemi informativi. Occorre però, anche in questo caso, il giusto equilibrio fra le informazioni fornite ai fini di sicurezza e l'esigenza fondamentale del rispetto dei diritti e della privacy."@it2
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