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"Signora Presidente, onorevoli colleghi, vorrei innanzitutto ringraziare tutti i relatori ombra con i quali si sono tenute delle proficue riunioni e dei dibattiti costruttivi. E poi vorrei ringraziare anche tutti i cittadini che hanno contribuito con suggerimenti e proposte, alla stesura della risoluzione, la cui bozza era stata pubblicata sulla piattaforma online del Movimento 5 Stelle. Il frutto del lavoro portato avanti in stretta sinergia nei mesi scorsi è un buon testo e sono soddisfatta perché va nella direzione di garantire una maggiore trasparenza e un maggiore e migliore coinvolgimento dei cittadini nei lavori portati avanti nelle istituzioni.
Questo passo avanti è ancor più importante perché arriva in un momento storico in cui la fiducia dei cittadini nell'Unione europea vacilla: i palazzi delle istituzioni europee sono visti come dei luoghi opachi, in cui vengono prese decisioni che li riguardano direttamente ma di cui spesso non sanno nulla o quasi. Occorre prendere atto del fatto che della trasparenza si fa un gran parlare ma purtroppo non sempre alle parole seguono i fatti. Basti pensare che molte delle raccomandazioni formulate nelle analoghe risoluzioni del Parlamento degli anni precedenti non hanno avuto alcun seguito. Eppure la trasparenza, così come la democrazia partecipativa, sono dei principi democratici fondamentali, riconosciuti dal Trattato sull'Unione europea.
E allora è proprio nel solco, tracciato dal principio della democrazia partecipativa su cui l'Unione europea si fonda, che è stato stilato il testo, in cui si chiede di istituire un registro telematico pubblico sull'operato dei rappresentanti dei cittadini, sul processo decisionale e sul modo in cui viene stanziato e speso il denaro pubblico e i risultati ottenuti. Si chiede di migliorare, accrescere e semplificare l'accessibilità delle informazioni, attraverso lo sviluppo di un punto di accesso comune ai portali delle istituzioni dell'Unione europea, prevedendo altresì modalità di accesso che tengano conto delle esigenze delle persone con disabilità. La trasparenza delle istituzioni non può poi d'altro canto prescindere da un'adeguata protezione dei
che vanno protetti sia moralmente sia finanziariamente. Invitiamo pertanto la Commissione a presentare una proposta che tuteli gli informatori quale parte del sistema democratico.
Di centrale importanza è poi la trasparenza dell'intero processo legislativo. In tale contesto il consolidarsi della prassi dei triloghi, di cui i cittadini non sanno praticamente nulla, fa venire meno il necessario controllo pubblico, insito invece nella procedura legislativa ordinaria, favorendo il lavoro occulto dei lobbisti che possono, grazie alla fuga dei documenti, avere più facile accesso alle informazioni necessarie a condizionare il processo decisionale.
Pertanto, pur riconoscendo l'importanza e l'efficacia dei triloghi informali, chiediamo una maggiore trasparenza degli stessi e, conseguentemente, un maggiore controllo da parte dei cittadini. Con riferimento ai lobbisti invitiamo poi la Commissione a presentare, senza indugi, la sua proposta di accordo per l'istituzione di un registro interistituzionale obbligatorio dei lobbisti.
Ribadiamo poi la necessità di assicurare una maggiore trasparenza dei negoziati volti a concludere degli accordi internazionali. Il pubblico dovrebbe avere accesso al numero più ampio possibile di documenti. Crediamo poi che sia necessaria una maggiore trasparenza delle procedure di messa in mora e di infrazione nei confronti degli Stati membri: anche su questo si sa poco o nulla. Poi, con riferimento ai Fondi strutturali, occorre rendere facilmente accessibili i dati relativi alle procedure e ai beneficiari, al fine di contrastare e prevenire abusi, frodi e corruzione.
Come ho detto all'inizio del mio intervento, la mancanza di trasparenza è una delle principali cause della perdita di fiducia nelle istituzioni europee e sarebbe un errore fatale far finta di nulla, provando a dimenticare l'astensionismo crescente, il rinascere di sentimenti nazionalisti, il rischio di fenomeni di corruzione e di conflitti di interesse.
Come disse uno dei fondatori del Movimento 5 Stelle, Gian Roberto Casaleggio: "Non è corretto che qualcuno decida per i cittadini in base a logiche imperscrutabili e senza renderne conto. Il parlamentare è un dipendente dei cittadini: non può sottrarsi al loro controllo. In caso contrario non può parlarsi di democrazia diretta, o forse neppure di democrazia". Come parlamentare europea che crede nei valori della libertà e della partecipazione democratica, vi invito a impegnarci insieme per garantire un reale accesso pubblico alle informazioni."@it2
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