Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2016-02-01-Speech-1-176-000"

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lpv:spoken text	"Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi sembra che tutti condividiamo il fatto che la Cina, nonostante abbia fatto buoni progressi nell'attuazione dei suoi impegni in seno al WTO, sia ancora carente e che ci siano forti problemi in sospeso, quali la mancanza di trasparenza, l'esistenza di misure che discriminano le imprese straniere, il forte intervento del governo nell'economia, la protezione e l'applicazione inadeguate della proprietà dei diritti intellettuali, e così di seguito. Noi ci poniamo una domanda, quella cruciale: possiamo concedere oggi lo status di economia di mercato alla Cina, quindici anni dopo la data di adesione al WTO? Che cosa accadrebbe? La Cina in questo momento, se avesse questo tipo di riconoscimento, realizzerebbe la condizione di provocare una percentuale altissima di mancanza di posti di lavoro. Il nostro sistema industriale avrebbe una riduzione di protezione di garanzie totale del 30% o del 50%, che in ogni caso sarebbe devastante. Quindi noi vogliamo e pretendiamo che ci siano delle garanzie precise, in un approfondimento di apertura e di confronto con la Cina, che è sicuramente un grande partner commerciale. Ma sicuramente la priorità e la strategia della Commissione europea sono quelle di salvaguardare i posti di lavoro e anzi, con gli accordi commerciali, di raggiungere l'obiettivo di sostenere che siano sempre più i posti di lavoro. Allora noi non possiamo permetterci automatismi, non possiamo permetterci verifiche parziali rispetto all'impatto che deriverebbe da questo tipo di riconoscimento. Noi dobbiamo oggi affrontare la dura realtà, guardando a quello che potrebbe accadere. Certo, una valutazione normativa giuridica occorre realizzarla, ma chiediamo in questo momento che ci sia una posizione responsabile..."@it2
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