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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, arriviamo alla fase conclusiva di un lavoro che mi ha vista impegnata per molti mesi. Il tema dell'imprenditoria femminile è di estrema attualità in un'Europa che a fatica si riprende da una delle più acute crisi economico-finanziarie della sua storia. Ringrazio le per il loro spirito costruttivo che ha accompagnato il testo in tutte le fasi. Ho adottato una strategia che ha coinvolto le altre forze politiche fin dal principio della stesura della mia relazione. Siamo riuscite a elaborare una posizione trasversale e che non ha visto divisioni. Non abbiamo avuto bisogno di fare neanche uno . Ringrazio tutte voi, colleghe, per la voglia che ci ha accomunato di rendere le donne protagoniste della ripresa economica. Ho investigato, studiato e ricercato le ragioni di quelli che sono i fattori esterni che rappresentano ostacoli all'imprenditoria femminile che nell'Unione europea è ferma al 30%. Il processo di emancipazione femminile che nei secoli ha visto le donne portare avanti dure battaglie per raggiungere la parità di trattamento, non ha ancora raggiunto il suo scopo ultimo, la parità in tutti gli ambiti. Tra i maggiori ostacoli che ritroviamo e che hanno dato vita alla necessità di redigere questa relazione, troviamo ragioni sociali, economiche e psicologiche. Le donne sono vittime troppo spesso di stereotipi arcaici, che le vedono emarginate a ruoli di secondo piano e troppo poco spesso di comando. Le donne devono pensare alla famiglia, ai bambini e agli anziani. Come se la maternità fosse considerata un ostacolo e non il coronamento della propria vita. Nonostante le tante direttive che obbligano a non discriminare in base al genere per quanto riguarda l'accesso ai servizi e alla parità di trattamento, le donne sono spesso vittime di discriminazione nel momento di accedere al credito. Ecco perché credo che ci sia bisogno di educare le nostre giovani allo spirito d'impresa, al rischio e anche alla volontà di indipendenza e di fare impresa. Il testo che voteremo domani si concentra su 5 fondamentali aree tematiche: 1. Innanzitutto la questione principale è l'equilibrio tra vita privata e vita professionale, che rappresenta, purtroppo, uno dei principali freni che le donne europee incontrano al momento di fare impresa. In questo senso ho proposto che ci sia una razionalizzazione vera della possibilità che i fondi europei mettono a disposizione per garantire assistenza ad anziani e babysitting per i bambini; 2. In secondo luogo, nel secondo capitolo, sono convinta che lo scambio di buone pratiche, l'attività di networking e l'educazione imprenditoriale siano tasselli importanti, da ciò lo sviluppo di una piattaforma europea per l'imprenditoria femminile; 3. La vera barriera nel capitolo 3 per le donne è rappresentata dall'accesso al credito e sono convinta che una maggiore implementazione della direttiva per la parità di accesso ai servizi sia divenuta indispensabile. Le banche devono trattare tutti allo stesso modo e non prediligere i progetti d'investimento al maschile; 4. Penultimo capitolo: sono convinta che una cultura imprenditoriale vada istillata nelle menti dei nostri ragazzi e quindi incoraggiare le ragazze e le donne a prendere in considerazione carriere nel mondo della finanza; 5. Ultimo capitolo, le donne devono essere inclini non solo a lavorare nel settore sociale ma, come dicevo, ad aprirsi anche alle nuove tecnologie e anche all'economia verde. E allora, signor Presidente, sono conclusi i minuti a mia disposizione, invito tutti i colleghi domani a votare positivamente per questa relazione, per un'Europa più inclusiva e concludo con le parole di Oriana Fallaci, una scrittrice italiana che a me piace tantissimo, "Essere donna è molto affascinante. È un'avventura che richiede coraggio, una sfida che non annoia mai". Chiedo a tutte le colleghe a non annoiarsi mai come con me."@it2
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