Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2014-11-27-Speech-4-103-000"

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"a Signor Presidente, onorevoli colleghi, il ultranazionalista serbo, Vojislav Šešelj, sotto processo al tribunale penale internazionale per crimini di guerra e rimesso in libertà temporanea per motivi di salute, è tornato a Belgrado e ad accoglierlo all'aeroporto c'erano familiari e numerosi sostenitori che hanno intonato canti cetnici e scandito slogan contro il governo. Šešelj è accusato di crimini commessi contro musulmani e croati durante la guerra nella ex Jugoslavia. I politici e i media serbi nel commentare il ritorno in patria di Šešelj non hanno fatto cenno alcuno alla guerra e ai crimini. Il tema cruciale trattato dai media serbi è stato la funzione e l'effettiva legittimità del tribunale dell'Aia: se questo è un tribunale che opera secondo equità, se ha violato i diritti di Šešelj e se l'Aia processa esclusivamente i serbi. Tra la folla Šešelj si è mosso molto bene e senza l'aiuto di nessuno, anzi si è intrattenuto con la folla tenendo dei discorsi da politico. L'Unione europea non può rimanere a guardare l'adorazione del mito di chi si è presumibilmente macchiato di orrendi crimini contro l'umanità. In casi come questi sarebbe auspicabile un più rapido e certo decorso dei tempi della giustizia, perché si rischiano inaccettabili delegittimazioni."@it2
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