Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2014-07-16-Speech-3-391-000"

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"Signora Presidente, onorevoli colleghi, José Ayala Lasso, quando ricopriva la carica di Alto Commissario per i diritti umani presso le Nazioni Unite, diceva che ha maggiore possibilità di essere processato un uomo che ha ucciso una persona piuttosto che uno che ne ha ucciso 100.000. Questa affermazione, tristemente reale, ci dovrebbe far riflettere sulle ragioni che hanno rallentato il processo di consolidamento del principio secondo il quale nessuna, e sottolineo nessuna, tipologia di aggressione può essere oggi accettata e tollerata. Questo Parlamento, unico organo elettivo al vecchio continente, non sarà dotato della competenza legislativa necessaria per imporre ratifiche agli Stati membri, ma può senz'altro giocare un ruolo di influenza fondamentale. Con la conferenza di Kampala si è arrivati ad una definizione condivisa del crimine e dell'atto di aggressione, tracciando un percorso definitorio parallelo sia dell'illecito dello Stato che del crimine individuale. Certamente è un passo avanti, ma il percorso di prevenzione poteva e doveva essere già completato. Il Parlamento europeo già nel 2011 salutava con favore l'adozione degli emendamenti di Kampala allo Statuto di Roma e chiedeva a Commissione e Consiglio di indurre gli Stati membri a ratificarli ed introdurli nei loro sistemi penali. Purtroppo al momento solo otto Stati dell'Unione lo hanno fatto. L'inerzia degli altri venti – tra cui ahimè anche l'Italia – non è in alcun modo giustificabile. Ci sono venti Stati su ventotto che sono rappresentati in questo emiciclo e non hanno ancora ratificato l'accordo. Cosa significa questo? Si vuole o non si vuole reagire con fermezza agli atti di aggressione e alle violazioni dei diritti umani che sono purtroppo all'ordine del giorno? Dare la possibilità alla Corte penale internazionale di intervenire sul crimine di aggressione costituirebbe un reale deterrente per porre fine all'impunità dilagante nei confronti di quegli Stati e quei soggetti che agiscono in spregio dei diritti umani mettendo a repentaglio con i loro gesti imperialisti la pace e la sicurezza nel mondo. Cari colleghi, auspico che gli emendamenti di Kampala sul crimine di aggressione siano ratificati dagli Stati mancanti ed entrino in vigore il prima possibile. Questa Unione, nata come comunità in un continente dilaniato dal conflitto mondiale, si faccia pioniera e difenda concretamente i valori della pace e dei diritti umani in tutto il resto del mondo."@it2
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