Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2013-11-18-Speech-1-104-000"

PredicateValue (sorted: default)
rdf:type
dcterms:Date
dcterms:Is Part Of
dcterms:Language
lpv:document identification number
"en.20131118.16.1-104-000"1
lpv:hasSubsequent
lpv:speaker
lpv:spoken text
"Signor Presidente, signora Commissario, credo che il nuovo programma "Europa Creativa", nel testo che il Parlamento ha licenziato alla luce di un lungo negoziato con la Commissione e il Consiglio, apra una nuova fase nelle politiche europee, rivolte a tutelare e valorizzare la diversità culturale e linguistica e a promuovere il patrimonio culturale, materiale e immateriale, ma anche a rendere più competitiva l'industria culturale e audiovisiva europea. In particolare, sottolineo l'apertura dell'intero programma alla partecipazione di paesi dell'area di libero scambio e del vicinato e a paesi terzi con gli accordi bilaterali. Segnalo il sostegno al cinema e all'audiovisivo e a tutto il multimediale per la possibilità anche di sostenere opere prodotte dalle televisioni in collaborazione con produttori indipendenti, specie documentari, programmi per ragazzi e animazione. Nella cultura è prevista inoltre attenzione particolare al e per sostenere la circolazione europea delle opere saranno sostenute piattaforme e nonché l'educazione audiovisiva, anche attraverso cineteche e videoteche, e l'acquisizione degli per operatori e l'accesso di giovani e gruppi sottorappresentati In conclusione, ringrazio i colleghi ombra, e ricordo il caro collega Bisky che ci ha lasciato, e i relatori dei pareri Göncz, Matera e Ţicău, che con il confronto e le loro proposte hanno contribuito al mio lavoro, che ha visto un voto quasi unanime nella commissione cultura. Ringrazio anche il Commissario, la Commissione e anche i direttori generali della DG Cultura e le Presidenze irlandese e lituana per il buon lavoro svolto insieme. Spero che in questo modo una nuova Europa nascerà più su un progetto culturale e politico, che economico e finanziario. Un equilibrio fra questi due aspetti fortemente voluto dal Parlamento, in nome della natura duale della cultura, che è valore intrinseco ma anche un comparto economico, senza cui la crescita non sarà né intelligente, né inclusiva, né sostenibile. All'indomani della crisi economica più severa del dopoguerra, la cultura, la creatività, insieme all'educazione e alla ricerca, diventano finalmente centrali nella programmazione 2014-20 come unici programmi in aumento rispetto al taglio complessivo di 40 miliardi praticati dal Consiglio. In "Europa Creativa" trovano piena legittimità le imprese culturali e creative, oggetto del Libro verde del 2011, come motori di innovazione e di occupazione qualificata, specie giovanile. Oltre 1 milione di imprese, 6 milioni di addetti, una quota del PIL europeo tra il 5 e il 7 percento. La sfida del passaggio al digitale, che ha modificato l'intera catena produttiva, distributiva e di fruizione della cultura, dal all'audiovisivo, vi è pienamente riconosciuta. Il del programma si amplia dal soggetto ideatore alla catena del valore, che va dallo sviluppo dell'opera fino alla sua promozione, alla circuitazione internazionale, ma con attenzione al pubblico, quei cittadini europei che la recente ricerca di Eurobarometro indica come sempre più distanti dalla fruizione e dalla pratica di prodotti e servizi culturali, e non solo per costrizioni di carattere economico. I settori che negli ultimi vent'anni hanno trovato efficace sostegno in tre distinti programmi europei – MEDIA, MEDIA Mundus e Cultura – sono raccolti in un unico programma ma, grazie anche al lavoro del Parlamento, mantengono autonomia di e misure specifiche, pur accogliendo lo transettoriale in cui abbiamo meglio definito il nuovo strumento finanziario di garanzia, affidato al FEI, che affiancherà i e sosterrà i prestiti degli istituti finanziari nazionali sulla base di specificamente individuati per questi settori, incoraggiando così maggiore disponibilità e competenze del sistema creditizio europeo nei prossimi sette anni. Le sfide che i settori della cultura, della creatività e dell'audiovisivo devono affrontare sono comuni ai 14 settori inclusi in Europa creativa e sono la frammentazione del mercato, la sottocapitalizzazione, la mancanza di dati comparabili, la digitalizzazione e lo sviluppo del pubblico. "Europa creativa" contribuisce ad affrontare questi nodi e avvia soluzioni, alla luce di un valore aggiunto europeo che rafforzi le imprese e allarghi le opportunità dei nostri artisti e creativi e delle loro opere e della loro circolazione. Con 1 miliardo e 462 milioni di euro, il programma segna un +9 percento. Avremmo voluto un maggiore aumento, ma comunque è un segno positivo. A questi fondi, però, dobbiamo aggiungere le risorse che, grazie al Parlamento, potranno andare al patrimonio culturale e alla creatività dalle politiche di coesione di Orizzonte 2020, a conferma che la cultura non è solo un settore ma una risorsa trasversale."@it2
lpv:spokenAs
lpv:unclassifiedMetadata
"strand"2
lpv:videoURI

Named graphs describing this resource:

1http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Events_and_structure.ttl.gz
2http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Italian.ttl.gz
3http://purl.org/linkedpolitics/rdf/spokenAs.ttl.gz

The resource appears as object in 2 triples

Context graph