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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con questo bilancio di variazione il del 2012 aumenta il livello delle risorse disponibili per oltre 6 miliardi di EUR. L'ammontare globale dei pagamenti disponibili per quest'anno che sta per finire arriva quindi a 135 miliardi e 800 milioni rispetto ai 129 iniziali del bilancio che avevamo votato nella sessione di dicembre dell'anno scorso. È evidente che vi è uno scostamento crescente negli anni tra il livello iniziale, il livello dei pagamenti che votiamo quando approviamo il bilancio di previsione, e il livello finale, quello alla fine dell'anno. Questo scostamento ci insegna in maniera chiara che partiamo sempre con una sottostima dei conti che dovremo pagare nel corso dell'anno. Questa sottostima è dovuta a tante ragioni, non certo alla incapacità della Commissione, ma probabilmente alla crisi, a tante ragioni politiche che nulla hanno a che vedere con la capacità di stima vera e propria. È una sottovalutazione che però produce rischi. Abbiamo visto quest'anno cosa è successo: rallentamenti nell'attuazione dei programmi e addirittura blocco di programmi importanti. Eppure alla fine chiudiamo quest'anno con un risultato che senz'altro è migliore di quello che purtroppo rischiamo di dover affrontare il prossimo anno. Il prossimo anno, il rallentamento e il blocco dei programmi che si sono verificati quest'anno saranno senz'altro una realtà che affronteremo in maniera molto acuta, perché partiamo con un bilancio per il 2013 ridotto di oltre il 2% rispetto a quello di quest'anno, e con un taglio di 5 miliardi rispetto alle stime iniziali della Commissione nella sua proposta di bilancio dell'aprile di quest'anno. Il Parlamento ha fatto ogni sforzo possibile – come ha fatto l'anno scorso, come ha fatto due anni fa – per assicurare un livello di pagamenti adeguato, ed è riuscito sicuramente a ottenere risultati utili. Credo però, dopo questa esperienza, che riusciremo a risolvere definitivamente il grave problema della sottostima e dell'inadeguatezza del livello dei pagamenti solo quando il bilancio europeo si sarà finalmente dotato di un giusto sistema di risorse proprie. Fino ad allora credo che tutti gli anni ci troveremo a soffrire su questo tema. Oggi però, ed è questo il dato che conta, rendiamo disponibili 6 miliardi di euro. Possono così ripartire politiche importanti, il Fondo sociale europeo e la politica di coesione, ma anche programmi come Erasmus, che è stato bloccato, fermato, e che ha messo in difficoltà molti studenti e molte università negli scorsi mesi. Credo che il blocco di Erasmus sia stato un utile choc per noi tutti. Ci ha fatto capire, e questa è una cosa che non dobbiamo mai dimenticare, che il bilancio dell'Unione è un bilancio piccolo paragonato al prodotto interno lordo dell'Europa, ma è un bilancio che quando si ferma fa fermare azioni inutili, concrete e molto reali nella vita di ciascun cittadino europeo."@it2
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