Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2012-05-09-Speech-3-117-000"
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@cs1
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@da2
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@de9
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@el10
"Mr President, ladies and gentlemen, eight months have now elapsed since we went to Lampedusa, in Sicily, to note and observe at first-hand what had happened during a year of increasing migration flows.
However, the tragedies that have taken place in this period have not come to an end one little bit; quite the contrary. Even now, and already since April, other tragedies are being played out: 10 refugees have died
which is a worrying sign from which we can clearly deduce that not everything that might have been done up till now has been done.
We have a priority, which is to ensure that this House and the European institutions are seriously committed to three values – solidarity, responsibility and also courage. The Council, no less than the Commission, should probably have been much more courageous. To begin with, this is the case in the negotiations that must deliver more resources in the 2013 budget and the new 2014-2020 financial framework precisely for the protection and security of the EU’s territory, and in the meantime, in cooperation with third countries, remembering the good work done by Frontex, which can and must be improved.
There are priorities that cannot be asked of others: bilateral agreements with border countries cannot be put in place by individual Member States. We should like to know what stage the agreement with Libya has reached and whether progress has been made with Tunisia and Egypt. What is more, when it comes to readmission, we need to ensure that readmission, wherever possible, can take place in the territory of origin.
The Mediterranean is a thousand-year-old area where the bonds of peace have always existed between the countries on its shores. Now more than ever, however, we have a prospect in which individual Member States cannot cope with an emergency that is European. It is Europe that must take on the burden: strongly, enthusiastically, passionately, immediately and without delay."@en4
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@es21
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@et5
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@fi7
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@mt15
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@pl16
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@ro18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@sk19
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@sl20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono trascorsi otto mesi ormai da quando ci recammo a Lampedusa, in Sicilia, per registrare e osservare concretamente quello che era accaduto durante un anno di flussi migratori crescenti.
Ma i drammi consumati in quel periodo non sono cessati del tutto, anzi! Proprio in questi giorni, ma già da aprile, altri drammi si sono consumati: dieci profughi sono morti durante il viaggio, segnale, questo, inquietante, dal quale emerge chiaramente che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto fin qui non è stato fatto.
Noi abbiamo una priorità, quella di rendere questo Parlamento e le Istituzioni europee impegnati seriamente rispetto a tre valori – la solidarietà, la responsabilità ma anche il coraggio. Probabilmente la Commissione, ma anche il Consiglio, dovrebbero essere molto più coraggiosi. Intanto nei negoziati che dovranno portare, nel bilancio 2013 e nel nuovo quadro finanziario 2014-2020, più risorse proprio per la protezione e la sicurezza del territorio dell'Unione europea e nel contempo nella cooperazione con i paesi terzi, ricordando il buon lavoro fatto da Frontex che può e deve essere migliorato.
Sono priorità che non possono essere demandate ad altri: gli accordi bilaterali non possono essere posti in essere dai singoli Stati membri con i paesi frontalieri. Vorremmo sapere a che punto è l'accordo con la Libia e se vi sono passi avanti con la Tunisia e con l'Egitto. E ancora, bene sulla riammissione: bisogna fare in modo che la riammissione, laddove possibile, possa essere fatta nei territori di provenienza.
Il Mediterraneo è un'area millenaria dove i vincoli di pace sono sempre stati esistenti fra i paesi che vi si affacciano. Ma adesso più che mai dobbiamo guardare ad una prospettiva nella quale i singoli Stati membri non possono fronteggiare un'emergenza che è europea. Dev'essere l'Europa, con forza, con slancio e con passione a farsene carico immediatamente e senza indugio."@sv22
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"Salvatore Iacolino,"18,5,20,15,1,19,14,16,11,2,22,7,3,10,13,9,21,12,17,8
"a nome del gruppo PPE"18,5,20,15,1,19,14,16,11,2,22,7,3,10,13,9,21,12,17,8
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