Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2011-12-15-Speech-4-008-000"

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"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@it12
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"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@cs1
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@da2
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@de9
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@el10
"Madam President, Commissioner, ladies and gentlemen, almost 23 million people in Europe are unemployed today, and more than 113 million people are living under the threat of poverty and exclusion. Ladies and gentlemen, the European Commission’s economic forecasts show that no substantial recovery in labour market conditions in Europe is expected before 2013. These assessments, together with the strain being put on Member State budgets by fiscal consolidation efforts, must therefore lead us to conclude that it is necessary to extend the current expiry date before the end of this month, which will be active from 1 January 2012. Unfortunately, however, the debate on this proposal in the Council on 2 December resulted in several delegations – Netherlands, Germany, Sweden, Denmark, United Kingdom, Latvia, Czech Republic and Slovakia – opposing this proposal by the Commission, blocking the extension of this derogation. I would like to sum up, Madam President, by saying that this action on the part of the Council is nothing short of irresponsible. Public opinion sees the fund as an important instrument of solidarity providing financial support to our citizens and redundant workers. We cannot allow the Council to block a further extension, and therefore I hope that all of my fellow members will decide to symbolically support the report that will help the 3 500 workers made redundant by Renault at today’s vote. Against this background, the European Union plays a crucial role in funding areas of social investment that are difficult for Member States to support at a time when their finances are under extreme pressure as a result of the financial crisis that is having such tremendous effect on us all. Every year, instruments such as the European Social Fund, European Globalisation Adjustment Fund, and Progress Programme – to mention but a few – provide support for millions of European citizens, promoting self-entrepreneurship and job mobility. The European Globalisation Adjustment Fund (EFG) is a relatively new fund, which was established principally to provide support to workers made redundant as a result of changes in world trade patterns by cofinancing active labour market policies. In the light of the rapid escalation of the economic and financial crisis in 2008, the European Commission proposed a temporary derogation to the EGF, which was due to finish at the end of this year, in order to extend its scope and be able to offer support to workers made redundant as a direct consequence of the economic crisis as well as increasing the EGF cofinancing rate from 50% to 65% for Member States. My personal experience as standing rapporteur for the opinion of the Committee on Budgets for the EGF has allowed me to see that adopting this amendment has allowed a more extensive use of the fund. In fact, in the 28 months of life of the EGF before this derogation was introduced, only – just think – 15 applications for funding were presented involving ‘only’ 18 000 redundant workers. However, since the derogation was approved this number has quadrupled. Member States have also indicated that without the temporary derogation it would be impossible to support 45 000 workers made redundant by companies as a result of the economic and financial crisis. Furthermore, with the increase in the cofinancing rate to 65%, the cost of funding to Member States has enabled them to provide immediate support for their workers and companies."@en4
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@es21
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@et5
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@fi7
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@fr8
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@hu11
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@lt14
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@lv13
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@mt15
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@nl3
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@pl16
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@pt17
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@ro18
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@sk19
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@sl20
"Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, quasi 23 milioni di persone sono quest'oggi disoccupate in Europa e più di 113 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione. Onorevoli colleghi, le previsioni economiche della Commissione europea prevedono che una sostanziale ripresa delle condizioni del mercato del lavoro a livello europeo non è attesa prima del 2013. Quindi queste valutazioni, unite alle difficoltà cui sono sottoposti i bilanci degli Stati membri in virtù degli sforzi del consolidamento fiscale, ci devono obbligare a ritenere necessaria la proroga di scadenza corrente entro questo mese e che sarà attiva dal 1° gennaio 2012. Purtroppo però, l'esame di questa proposta in seno al Consiglio lo scorso 2 dicembre ha fatto sì che diverse delegazioni – Paesi Bassi, Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Repubblica ceca e Slovacchia – si opponessero a tale proposta della Commissione, bloccando l'estensione di questa deroga. Concludo, signor Presidente, dicendo che questo atto del Consiglio è veramente irresponsabile. Il Fondo è visto dall'opinione pubblica come uno strumento di solidarietà importante per il sostegno finanziario dei nostri cittadini e dei lavoratori licenziati. Non possiamo permettere che il Consiglio blocchi l'estensione della proroga ed auspico pertanto che tutti i colleghi, durante l'odierna votazione, vorranno sostenere simbolicamente la relazione che andrà a favore dei 3.500 lavoratori in esubero da parte della Renault. In questo contesto, l'Unione europea gioca un ruolo cruciale nel finanziare aree d'investimento sociale che risultano difficili da supportare da parte degli Stati membri, le cui finanze sono messe a durissima prova a causa della crisi economica che pesa enormemente su tutti noi. Tutti gli anni, strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione soltanto per citarne alcuni – forniscono supporto a milioni di cittadini europei, migliorando le loro competenze, ampliando le prospettive d'impiego, promuovendo l'autoimprenditorialità e la mobilità del lavoro. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un fondo giovane, con l'obiettivo principale di fornire sostegno ai lavoratori licenziati a seguito di cambiamenti nei flussi del commercio mondiale tramite il cofinanziamento di politiche attive nel mercato del lavoro. Alla luce di una rapida della crisi economica e finanziaria nel 2008, la Commissione europea ha proposto una deroga temporanea al regolamento IGF in scadenza alla fine di quest'anno, al fine di ampliare il campo di applicazione dell'IGF per poter offrire sostegno a favore dei lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e aumentando il tasso di cofinanziamento dell'IGF dal 50 al 65 percento per gli Stati membri. Dalla mia personale esperienza come per il Fondo IGF per la commissione per i bilanci ho potuto verificare che l'adozione di tale modifica ha consentito un utilizzo più estensivo del fondo. Infatti, nei 28 mesi di vita dell'IGF, precedenti all'entrata di questa deroga, sono state presentate – pensate – soltanto 15 domande di finanziamento e hanno coinvolto – dico "soltanto" – 18.000 lavoratori in esubero. Ma è stato proprio dopo l'approvazione di questa deroga che le domande sono quadruplicate. Gli Stati membri hanno inoltre indicato che senza la deroga temporanea sarebbe stato impossibile sostenere 45.000 lavoratori licenziati dalle proprie aziende per cause di crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l'aumentato tasso di cofinanziamento al 65 percento, l'onere del finanziamento a carico degli Stati membri ha permesso a questi ultimi di poter sostenere tempestivamente i propri lavoratori e le proprie aziende."@sv22
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