Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2011-10-26-Speech-3-318-000"
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@cs1
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@da2
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@de9
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@el10
"Mr President, ladies and gentlemen, I firstly wanted to outline our oral question to the Commission. It is, above all, a political act, an acknowledgement to the Commission that it is showing great interest in the issue of protecting and affirming children’s rights. Hence, on 15 February this year, Ms Reding presented a Communication on the European Union’s Programme on Children’s Rights, a package of 11 concrete actions that the Commission intends to adopt in the coming years to ensure greater legal protection for children, so that all 27 Member States will ensure justice for children.
I will list some of the measures. First of all, the proposal for a directive on the rights of victims, which is already in discussion in the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs and has among its objectives the protection of child victims in criminal proceedings. Other important points include the protection of Roma children, the activation in all free states of telephone helplines and early warning systems for missing children, not to mention a commitment to open a sort of information desk for children on the Parliament and EU website. These are some of the points that make up the package I mentioned. It is important to be aware of the extraordinary efforts that the Commission and individual Commissioners are putting into the protection of children’s rights, both within the European Union and beyond.
I will now set out the proposal for a directive, for which I am the rapporteur, on combating the sexual exploitation of children and child pornography. I should first of all like to thank the shadow rapporteurs, Ms Sippel, Ms Lambert, Ms Wikström, Mr Triantaphyllides and Mr Kirkhope, who have helped me on this journey, which has not always been easy.
Above all I should like to thank Ms Malmström, who was a strong supporter of this directive, the Council, the Hungarian and the Polish rotating presidencies, which followed this legislative process very carefully, as well as all the non-governmental organisations (NGOs), beginning with UNICEF, ECPAT, Save the Children, and all the main NGOs that followed and assisted us in putting this directive together. To reiterate: this is the second criminal law measure since the entry into force of the Treaty of Lisbon, following the directive on human trafficking, and the first legislative measure on a specific area of criminal law, namely the protection of children against sexual exploitation, abuse and child pornography. Among other things, the directive brings together all the outcomes of a resolution that was adopted in Parliament in 2009 and takes the Lanzarote Convention as its point of reference.
A few key points: How do we define these crimes? The text defines the crimes of sexual abuse, sexual exploitation, child pornography and child grooming for sexual purposes. We added a specific definition of child pornography, making reference to the Lanzarote Convention. Furthermore, uniform and effective punishments are introduced across the European Union and aggravating circumstances are specified, in particular when a child is in a vulnerable situation, disabled or if the crime has perhaps been committed by a relative or someone who has any case abused their position of trust and authority. Turning now to disqualification, anyone who has committed a crime and been definitively convicted shall have their actions restricted and will also be banned from carrying out voluntary work with children. We have provided for the seizure and confiscation of assets and proceeds connected to the crimes set out in this directive.
Much has also been done in the areas of assistance for victims, in order to avoid so-called double victimisation; sex tourism; grooming, by which I mean the online solicitation of children; and, lastly, we have provided for the removal of all online child pornography. I will conclude by saying that obviously this is not a matter of censoring freedom of expression and freedom of opinion: only content that objectively contains images of violence and exploitation will be removed, that much is certain."@en4
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@es21
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@et5
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@fi7
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@mt15
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@pl16
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@ro18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@sk19
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@sl20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto volevo presentare brevemente l'interrogazione orale che abbiamo rivolto alla Commissione. Più che altro, si tratta di un atto politico, un atto di riconoscimento che intendiamo fare alla Commissione europea perché sta dimostrando un grande interesse sul versante della tutela e l'affermazione dei diritti dei minori. Per questo, lo scorso 15 febbraio il Commissario Reding ha presentato una comunicazione sul programma dell'Unione europea per i diritti dei minori, un pacchetto di 11 azioni concrete che la Commissione intende mettere in atto nei prossimi anni sul versante della giustizia affinché si affermi in tutti e 27 gli Stati membri una giustizia a misura di bambino.
Elencherò alcune delle misure. Innanzitutto la proposta di direttiva sui diritti delle vittime che, tra l'altro, è già in discussione in commissione LIBE che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello anche di tutelare i minori vittime all'interno di procedimenti penali. Un altro punto importante riguarda la tutela dei minori Rom, così come l'attivazione in tutti gli Stati liberi di linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi e meccanismi di allerta rapida per i minori scomparsi, nonché un impegno ad aprire una sorta di sportello d'informazione all'interno del sito del Parlamento europeo e dell'Unione europea dedicato ai minori. Queste sono alcune delle indicazioni che fanno parte del predetto pacchetto: è importante tenere conto proprio dell'impegno straordinario che la Commissione e i singoli Commissari stanno mettendo sul versante della tutela dei diritti dei minori, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.
Vado ora a presentare la proposta di direttiva, di cui sono relatrice, sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia e voglio innanzitutto ringraziare i relatori ombra, l'onorevole Sippel, Lambert, Wikström, Triantaphyllides e Kirkhope, che mi hanno aiutato in un percorso che non è stato sempre facile.
Voglio ringraziare soprattutto il Commissario Malmström, che ha fortemente voluto questa direttiva, anche il Consiglio, sia la Presidenza ungherese e che quella polacca, che hanno seguito questo percorso legislativo con grande attenzione, nonché tutte le organizzazioni non governative, a partire dall'Unicef, l'ECPAT
tutte le principali ONG che ci hanno seguito e assistito nella definizione di questa direttiva. Lo ricordo: si tratta della seconda misura di diritto penale in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, dopo la direttiva sul traffico degli esseri umani, e della prima misura legislativa rivolta a una specifica area di diritto penale, cioè a quella della protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la pedopornografia. La direttiva in questione raccoglie tra l'altro tutte le indicazioni di una risoluzione che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2009 e tiene come punto di riferimento la convenzione di Lanzarote.
Alcuni punti qualificanti: la definizione dei reati. Il testo definisce i reati di abuso sessuale, sfruttamento sessuale, pedopornografia, adescamento dei minori a scopo sessuale. Abbiamo introdotto una definizione specifica di pedopornografia, facendo riferimento alla convenzione di Lanzarote. Vengono poi introdotte sanzioni penali uniformi ed effettive in tutto il territorio dell'Unione europea e vengono specificate le circostanze aggravanti, in particolare quando un minore è in una situazione di vulnerabilità, è diversamente abile o magari il reato è stato commesso da un familiare o da una persona che comunque ha abusato della sua posizione di fiducia e di autorità. Poi, l'interdizione. Tutti coloro che hanno commesso un reato e avuto una sentenza penale passata in giudicato saranno interdetti e non potranno più neanche svolgere attività di volontariato con i bambini. Abbiamo previsto il sequestro e la confisca dei beni e dei proventi legati ai reati previsti da questa direttiva.
Molto è stato fatto anche sul fronte dell'assistenza alle vittime, per evitare la cosiddetta doppia vittimizzazione, del reato di turismo sessuale, del reato di
cioè l'adescamento online dei minori e, ultima questione, per quanto riguarda il materiale pedopornografico online, è prevista proprio una rimozione di tutti questi contenuti illeciti. Concludo dicendo che, ovviamente, non si tratta mai di censura della libertà d'espressione e della libertà d'opinione: verranno certamente rimossi soltanto i contenuti che oggettivamente rilevano immagini di violenza e di sfruttamento."@sv22
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