Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2011-10-26-Speech-3-067-000"
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@cs1
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@da2
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@de9
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@el10
"Mr President, ladies and gentlemen, I would like to thank all my fellow Members, as well as Mr Lewandowski and Mr Dominik, for this very interesting debate, which has seen a very important issue come to the fore. There is real unity in Parliament on this budget reading and I think this is due to something that has perhaps rarely been seen: Parliament has not limited itself to asking, but has also proposed painful cuts. As a number of my fellow Members have pointed out: on Heading 4 alone – one of the most difficult – Parliament has taken on the responsibility of making almost EUR 90 million of cuts.
The motion has therefore been drawn up through effort and hard work, and – I would stress –not to fund Parliament’s priorities but to fund the Union’s priorities, because the Europe 2020 strategy is not a priority for Parliament but rather a priority for the Union. Today we are here to fund it, asking to invoke the Flexibility Instrument for EUR 240 million. We are talking about a total budget of EUR 150 billion, within the financial perspective of 2006, set up before the 2008 crisis, before the Europe 2020 strategy and even before the Treaty of Lisbon came into force.
Here, today, we are asking to invoke the Flexibility Instrument for EUR 240 million, to start to fund the EU’s priorities, which we have put on the table as a way to fight the crisis. I therefore hope that our shared vision of the priorities that you have mentioned on a number of occasions, Mr Dominik, can reach its zenith in the conciliation procedure. It is difficult to talk about priorities if you do not want to take that extremely important step of turning written priorities into priorities that are realised, true, real and tangible.
The year 2020 is almost upon us: we cannot wait for a new Financial Framework to start funding it and, as many fellow Members have said, it is not only citizens that are waiting to see what we do but also the markets. Therefore, I really hope that in the conciliation procedure we, as a budgetary authority, can find the unity that Parliament has found and I hope we can do so quickly."@en4
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@es21
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@et5
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@fi7
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@mt15
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@pl16
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@ro18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@sk19
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@sl20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutti i colleghi, oltre al Commissario Lewandowski e al ministro Dominik, per questo dibattito molto interessante, dal quale emerge un fattore molto importante. C'è una grande compattezza all'interno del Parlamento intorno a questa lettura di bilancio e credo che questa compattezza sia dovuta a un fatto che forse è emerso poco: il Parlamento non si limita a chiedere ma propone anche dolorosi tagli. Qualche collega lo ha ricordato: solo sulla rubrica 4, una delle più sofferte, il Parlamento si à preso la responsabilità di introdurre quasi 90 milioni di tagli.
È quindi una proposta elaborata con sforzo e con fatica e, vorrei sottolineare, non per finanziare le priorità del Parlamento, ma per finanziare le priorità dell'Unione, perché la strategia Europa 2020 non è la priorità del Parlamento, bensì priorità dell'Unione europea. E oggi siamo qui a finanziarla, chiedendo di usare lo Strumento di flessibilità per 240 milioni. Parliamo di un bilancio complessivo di 150 miliardi, nell'ambito di prospettive finanziarie fissate nel 2006, prima della crisi del 2008, prima della strategia Europa 2020 e anche prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Oggi, qui, chiediamo l'uso dello Strumento di flessibilità per 240 milioni, per iniziare a finanziare quelle priorità dell'Unione che abbiamo messo sul tavolo proprio come strumento anticrisi. Spero quindi che la nostra visione comune sulle priorità che lei, ministro Dominik ha più volte invocato, arrivi poi nella conciliazione anche alla sua definizione più compiuta. È difficile parlare di priorità se non si vuole fare quel passaggio importantissimo, ovvero farle diventare da priorità scritte a priorità costruite, vere, reali, tangibili.
Il 2020 è domani: non possiamo aspettare un nuovo Quadro finanziario per iniziare a finanziarlo e, come hanno detto tanti colleghi, non solo i cittadini aspettano di vedere cosa facciamo ma lo fanno anche i mercati. Quindi spero veramente che nella conciliazione troveremo questa compattezza che ha dato il Parlamento, insieme come autorità di bilancio, e spero che lo faremo in tempi rapidi."@sv22
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"Francesca Balzani,"18,5,20,15,1,19,14,16,11,22,7,2,3,10,13,21,9,17,12,8
"relatrice"18,5,20,15,1,19,14,16,11,22,7,2,3,10,13,21,9,17,12,8
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