Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2011-09-27-Speech-2-008-000"

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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@cs1
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@da2
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@de9
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@el10
"Madam President, ladies and gentlemen, I really must thank everyone who, over recent weeks and months, has helped to produce the document on which we are voting in this Chamber today. I have to say we worked very well and a really constructive debate was developed. The motion for a resolution that we are voting on today is the outcome of a truly joint effort, with contributions from all the political groups and from Parliament as a whole. I believe everyone has come to share very strong feelings on this subject, not least because we have to remember that we are living in a period marked by an exponential increase in disasters. The figures in all their starkness speak for themselves: the number of disasters in the world has risen fivefold; just think that 78 catastrophic events were recorded in 1975, whereas today, we have nearly 400 disasters every year. Over the past 20 years, disasters have sadly killed 90 000 people and affected more than 29 million, while economic losses have amounted to EUR 211 billion. We are clearly facing problems on such a scale that they require a more vigorous and effective response and a really strong commitment on our part. We all have images in our minds of the earthquake in Haiti, the floods in Pakistan and what happened in Japan. Europe itself witnesses flash floods and forest fires within its territory every year, and we all remember the ash cloud after the volcanic eruption in Iceland. There is no need to go any further to demonstrate the importance of the work being done here in Parliament, based on two fundamental principles which are our guiding stars: the principle of solidarity, which is reinforced by the solidarity clause in the Treaty of Lisbon, and the principle of subsidiarity. We are working along these lines. Past interventions by the European Union have always been generous and effective – I think the tireless work done by Commissioner Georgieva bears witness to that – but today, we need to make a qualitative leap. We must be prepared to make a qualitative leap from responses to responses that are enhanced through the prior identification of the assets available in the Member States that can be placed at the disposal of the European Civil Protection Mechanism. Moreover, it is also important to emphasise the crucial role that services such as the Global Monitoring for Environment and Security programme (GMES) can play in this qualitative leap and in moving on from information sharing and emergency response to the planning, monitoring and coordination role that we want. I also take this opportunity to mention the concern that exists at what is happening to the budget for these essential new technologies. We have included the importance of communicating with the public, because the Japanese experience has clearly taught us that one can never do this enough. We are also asking the Commission to come up with a legislative proposal on civil protection as soon as possible."@en4
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@es21
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@et5
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@fi7
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@mt15
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@pl16
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@ro18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@sk19
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@sl20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io devo davvero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito in queste settimane e in questi mesi alla produzione di questo documento che oggi votiamo in Aula. Abbiamo lavorato, devo dire, molto bene e si è sviluppato un dibattito davvero costruttivo. La proposta di risoluzione che votiamo quindi oggi raccoglie il frutto di un lavoro davvero comune, che è il frutto di un contributo di tutte le forze politiche e di tutto il Parlamento. Credo si sia sviluppata una sensibilità comune molto forte rispetto a questo tema, anche perché, lo dobbiamo ricordare, viviamo in un'epoca che è davvero caratterizzata da un aumento esponenziale delle catastrofi. I numeri, se li guardiamo nella loro crudezza, sono molto eloquenti: il numero delle catastrofi nel mondo è quintuplicato; basti pensare che nel 1975 erano stati registrati 78 eventi catastrofici, mentre ci troviamo oggi ad avere quasi 400 eventi calamitosi all'anno. Negli ultimi venti anni purtroppo le vittime di queste catastrofi sono state 90 000 e più di 29 milioni di individui sono stati colpiti dalle catastrofi, mentre le perdite economiche ammontano a 211 miliardi di euro. È evidente che ci troviamo di fronte a fenomeni di tali dimensioni che chiedono una risposta più forte, una risposta più efficace e un impegno da parte nostra davvero forte. Abbiamo tutti negli occhi le immagini del terremoto di Haiti, l'alluvione in Pakistan, quello che è accaduto in Giappone. L'Europa stessa vede sul proprio territorio ogni anno alluvioni improvvise, incendi, ricordiamo la nube di cenere seguita all'eruzione del vulcano islandese. Non c'è bisogno di andare oltre per affermare quanto sia importante il lavoro che si sta facendo qui in Parlamento, seguendo due principi fondamentali che sono le nostre stelle polari: il principio di solidarietà che è rafforzato dalla clausola di solidarietà del trattato di Lisbona e il principio di sussidiarietà. Ci muoviamo su queste linee. L'intervento dell'Unione europea è stato già in passato sempre generoso ed efficace – lo testimonia, credo, il lavoro indefesso del Commissario Georgieva – ma oggi noi abbiamo bisogno di fare un salto di qualità. Un salto di qualità che siamo pronti a fare per passare da una risposta ad hoc ad una risposta invece dove la reazione sia potenziata attraverso l'identificazione preventiva dei mezzi esistenti negli Stati membri messi a disposizione del meccanismo europeo di protezione civile. È importante poi sottolineare anche – per questo salto di qualità e per passare dalla condivisione delle informazioni e dalla risposta all'emergenza al ruolo di pianificazione e monitoraggio e coordinamento che auspichiamo – il ruolo fondamentale di servizi come GMS, ed approfitto di quest'occasione per dire anche la preoccupazione che c'è per quello che accade rispetto al bilancio per queste nuove tecnologie che sono fondamentali. Abbiamo inserito l'importanza della comunicazione ai cittadini, perché anche questo ce l'ha insegnato molto l'esperienza giapponese, non è mai sufficiente e mai bastevole. E aspettiamo dalla Commissione, alla quale chiediamo di presentare il prima possibile, la proposta relativa alla protezione civile in forma legislativa."@sv22
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