Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2011-09-14-Speech-3-084-000"

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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@cs1
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@da2
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@de9
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@el10
"− Mr President, ladies and gentlemen, the institutions involved in the budget procedure, namely the Commission, the Council and Parliament, described their position in the Council’s reading in July – the Council and Commission with figures, Parliament with a definition of its priorities. These positions are apparently very different, and often far removed from each other – I am thinking in particular of payments and research funding – but there are also points of convergence, and we must concentrate our efforts on these areas of agreement if we are to reach a common position. Parliament has an extremely difficult task, as it must also look to the future and play a proactive role. This is the most challenging area for elected institutions: they must operate with their feet firmly in the present, and hence be acutely aware of the tough times we are experiencing, the consolidation being carried out by Member States and the sacrifices being demanded of our fellow citizens, while always working to ensure investment, economic recovery and a more prosperous future. This year especially, the budget should strike a delicate balance between opposing desires: to maintain the stability of the present, but also to continue to look forward and start laying the foundations for the future straight away. This Parliament will make strong calls for funding for the 2020 strategy, starting with the creation of quality employment, but there are also new areas of responsibility, some of which are sensitive: I am thinking of the new responsibilities granted to us by the Treaty of Lisbon, and of the European Securities and Markets Authority. Then we have the level of payments, which should be correct from the outset, from the time of budget approval, and also undeniable emergencies such as migratory pressures and the situation in North Africa. Consequently, with regard to the documents on priorities, on which we have already voted, we will continue, in a consistent and transparent manner, to develop and create instruments that will enable us to implement our policies."@en4
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@es21
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@et5
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@fi7
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@mt15
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@pl16
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@ro18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@sk19
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@sl20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la lettura operata dal Consiglio lo scorso luglio, le istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio, Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno espresso la loro posizione. Il Consiglio e la Commissione con i numeri, il Parlamento con la definizione delle sue priorità. Sono posizioni apparentemente molto diverse, spesso distanti, penso soprattutto ai pagamenti, al finanziamento della ricerca, ma ci sono anche punti di contatto ed è su questi punti di vicinanza che dovremo lavorare molto per arrivare poi a una posizione comune. Il Parlamento ha un compito difficilissimo, che è quello di guardare anche al futuro, di esser propulsivo e questo è l'aspetto più difficile delle istituzioni elette: avere ben presente il presente, avere quindi grande coscienza del momento di difficoltà, del consolidamento che fanno gli Stati membri, dei sacrifici chiesti ai cittadini, ma non per questo smettere di lavorare per gli investimenti, per la ripresa, per un futuro di un benessere maggiore. Quest'anno soprattutto, quindi, il bilancio dovrà essere un delicato punto di equilibrio tra pulsioni opposte: tenere insieme il presente, ma continuare a guardare al futuro e cominciare a costruirlo fin da subito. Questo stesso Parlamento rivendicherà con forza il finanziamento alla strategia 2020, a cominciare da un'occupazione di qualità, ma ci sono anche le nuove competenze, alcune delicate; penso alle nuove competenze che ci dà il trattato di Lisbona, all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, c'è poi il livello dei pagamenti, che dovrà essere adeguato fin dall'inizio, fin dall'approvazione del bilancio, e ci sono poi innegabili emergenze, penso alle pressioni migratorie, al Nord Africa. Quello che continueremo a fare con coerenza e con trasparenza rispetto ai documenti sulle priorità che abbiamo già votato è quindi proseguire per la ricerca e la costruzione concreta di strumenti che ci consenta di attuare le nostre politiche."@sv22
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