Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2007-07-10-Speech-2-455"

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". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l’attenzione dell’Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un’opportunità anche per l’economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell’OMC, altrimenti le ricadute sui economici, a cominciare dall’Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l’occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell’uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti più accettabili. Occorre adoperarsi da “padri esportatori” per migliorare l’accesso al mercato dell’Unione europea attraverso l’eliminazione progressiva di barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall’investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell’attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell’etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@cs1
"Hr. formand, mine damer og herrer! Nu, hvor Kommissionen har indledt forhandlingerne med Kina om en ny partnerskabs- og samarbejdsaftale, betragter Parlamentets Udvalg om International Handel det som sin pligt at henlede Kommissionens opmærksomhed på nogle velkendte spørgsmål, der kendetegner forbindelserne med den asiatiske gigant. Kina har ret til økonomisk vækst og udvikling, som er ensbetydende med de kinesiske borgeres velfærd, hvilket også er en mulighed for verdensøkonomien. Men dette må ikke ske på bekostning af de internationale handelsregler, de regler, som man har aftalt i legitime fora, og de regler, som Kina accepterede ved tiltrædelsen af WTO, for ellers kan det få katastrofale konsekvenser for både Kinas økonomiske partnere - først og fremmest Europa - og de kinesiske borgere selv. Forhandlingerne med Kina er den rette lejlighed til at tage disse spørgsmål op på bilateralt plan. Vi er nødt til at finde en måde at tage spørgsmålet op på om manglen på en tilstrækkelig beskyttelse af menneskerettighederne og om manglen på tilstrækkelige miljøbestemmelser, sociale bestemmelser og sikkerhedsbestemmelser. Der er ingen, som forventer et niveau magen til vores, men vi forventer, at der gradvist indføres nogle mere acceptable standarder. Vi er nødt til at være "eksportører", så vi kan forbedre adgangen til EU's marked ved gradvist at fjerne de ikke toldmæssige barrierer og mere generelt de forskellige administrative og bureaukratiske hindringer, der meget ofte afholder virksomhederne og navnlig de små virksomheder fra at investere i Kina. Vi er ligeledes nødt til at indtage en fastere holdning, når det gælder bekæmpelse af forfalskning. Den kinesiske regering skal gøre sin del, nemlig udvise politisk vilje og gøre en effektiv indsats for at bekæmpe et fænomen, der bekymrer mange virksomheder og ikke mindst mange forbrugere i hele verden. Navnlig fødevareforfalskning, der i disse dage er så aktuel som aldrig før, fortjener den størst mulige opmærksomhed, eftersom den går ud over uvidende og forsvarsløse borgere, der stoler på etikettens angivelser. Både de europæiske myndigheder og den kinesiske regering skal deltage i denne bekæmpelse af forfalskning og kopiprodukter. På disse tre punkter forventer vi, at Kommissionen under forhandlingerne - som Parlamentet vil følge meget nøje - indtager en fast holdning, der fører til klare og utvetydige resultater for de europæiske virksomheder og de europæiske forbrugere, men også for de kinesiske borgere, for velfærd er ikke bare Europas velfærd, men også de kinesiske borgeres velfærd."@da2
"Herr Präsident, meine sehr verehrten Damen und Herren! Zu einer Zeit, in der die Europäische Kommission Verhandlungen mit China über ein neues Partnerschafts- und Kooperationsabkommen aufgenommen hat, fühlt sich der Ausschuss für internationalen Handel des Parlaments verpflichtet, die Aufmerksamkeit der Kommission auf einige wohlbekannte Probleme zu lenken, die die Beziehungen zu dem asiatischen Riesen charakterisieren. China hat ein Recht auf Wirtschaftswachstum und Entwicklung und somit auf Wohlstand für seine Bürger, was auch eine Chance für die Weltwirtschaft ist. Das darf jedoch nicht auf Kosten der Achtung der internationalen Handelsvorschriften geschehen, wie dies in den legitimierten Foren vereinbart und von China bei seinem Eintritt in die WTO anerkannt wurde, andernfalls könnte das katastrophale Folgen für seine Wirtschaftspartner, angefangen mit Europa, und selbst für die chinesischen Bürger haben. Die Verhandlungen mit China sind die beste Gelegenheit, um diese Fragen auf bilateraler Ebene zu behandeln. Wir müssen einen Weg finden, um das Thema des unzureichenden Schutzes der Menschenrechte und der unzulänglichen Umwelt-, Sozial- und Sicherheitsstandards zu erörtern. Niemand verlangt von China, unsere Niveaus zu erreichen, sondern es soll nach und nach akzeptablere Standards einführen. Wir müssen uns als „Exportväter“ dafür einsetzen, den Zugang zum Markt der Europäischen Union im Wege des schrittweisen Abbaus nichttarifärer Hemmnisse und ganz allgemein administrativer und bürokratischer Hindernisse unterschiedlicher Art zu verbessern, die oft Unternehmen, speziell die kleinen, davon abhalten, in China zu investieren, und wir müssen eine entschlossenere Haltung zur Bekämpfung der Fälschung vertreten. Die chinesische Regierung muss ihren Part übernehmen, sie muss politischen Willen zeigen und wirksame Maßnahmen durchführen, um gegen ein Phänomen vorzugehen, das nicht wenige Unternehmen und speziell die Verbraucher weltweit beunruhigt. Vor allem die Nahrungsmittelfälschung, die in den letzten Tagen zu einem zunehmenden Problem geworden ist, verdient größte Aufmerksamkeit, weil sie die Gesundheit unwissender und wehrloser, auf das äußere Etikett vertrauender Bürger beeinträchtigt. In diesen Kampf gegen Fälschung und Nachahmung müssen sowohl die europäischen Behörden als auch die chinesische Regierung einbezogen werden. In diesen drei Punkten erwarten wir von der Kommission bei den Verhandlungen, die das Parlament mit größter Aufmerksamkeit verfolgen wird, eine entschlossene Haltung, die zu klaren und eindeutigen Ergebnissen für unsere Unternehmer, unsere Verbraucher und ebenso für die chinesischen Bürger führt, denn unter Wohlstand verstehen wir nicht nur den europäischen Wohlstand, sondern auch den der chinesischen Bevölkerung."@de9
"Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, εφόσον η Ευρωπαϊκή Επιτροπή ξεκίνησε τις διαπραγματεύσεις με την Κίνα ενόψει της νέας συμφωνίας εταιρικής σχέσης και συνεργασίας, η Επιτροπή Διεθνούς Εμπορίου του Κοινοβουλίου αισθάνεται την υποχρέωση να επιστήσει την προσοχή του κοινοτικού εκτελεστικού οργάνου σε ορισμένα γνωστά ζητήματα που χαρακτηρίζουν τις σχέσεις μας με τον ασιατικό γίγαντα. Η Κίνα έχει δικαίωμα στην οικονομική πρόοδο και ανάπτυξη, στην ευημερία δηλαδή των πολιτών της, πράγμα που θα έχει θετικό αντίκτυπο και στην παγκόσμια οικονομία. Αυτό, όμως, δεν πρέπει να συμβεί εις βάρος του σεβασμού των κανόνων του διεθνούς εμπορίου, όσων έχουν συμφωνηθεί στους εντεταλμένους φορείς και έχουν γίνει αποδεκτά από την Κίνα κατά την ένταξή της στον ΠΟΕ, διαφορετικά οι συνέπειες για τους οικονομικούς εταίρους της, αρχής γενομένης από την Ευρώπη, θα μπορούσαν να είναι καταστροφικές, επηρεάζοντας και τους ίδιους τους κινέζους πολίτες. Οι διαπραγματεύσεις με την Κίνα αποτελούν την καταλληλότερη ευκαιρία για την αντιμετώπιση σε διμερές επίπεδο αυτών των προβλημάτων. Θα πρέπει να βρεθεί μια λύση για την αντιμετώπιση της απουσίας επαρκούς επιπέδου προστασίας των ανθρωπίνων δικαιωμάτων και των περιβαλλοντικών, κοινωνικών κανόνων και των κανόνων ασφαλείας. Κανείς δεν αναμένει από την Κίνα να φθάσει στα δικά μας επίπεδα, αλλά να εφαρμόσει σταδιακά πιο αποδεκτά πρότυπα. Θα πρέπει να αναλάβουμε πρωτοβουλίες ως πρότυπα για να βελτιώσουμε την πρόσβαση στην αγορά της Ευρωπαϊκής Ένωσης με τη σταδιακή κατάργηση των φραγμών μη δασμολογικού χαρακτήρα και, γενικότερα, των διοικητικών και γραφειοκρατικών εμποδίων ποικίλης φύσεως που αποθαρρύνουν συχνά τις μικρές επιχειρήσεις να επενδύσουν στην Κίνα, ενώ πρέπει να τηρήσουμε μια πιο αποφασιστική στάση στην καταπολέμηση της παραποίησης. Η κινεζική κυβέρνηση πρέπει να αναλάβει τις ευθύνες που τις αναλογούν και να επιδείξει πολιτική βούληση και αποτελεσματικότητα στην εφαρμογή μέτρων για την καταστολή ενός φαινομένου που ανησυχεί πολλές επιχειρήσεις και προπαντός τους καταναλωτές όλου του κόσμου. Μεγάλη προσοχή απαιτεί κυρίως η, ιδιαίτερα επίκαιρη αυτές τις ημέρες, παραποίηση στον τομέα των τροφίμων, καθώς απειλεί την υγεία των απροστάτευτων και εκτεθειμένων πολιτών που εμπιστεύονται την ψευδή ετικέτα. Για την καταπολέμηση της παραποίησης πρέπει να συνεργασθούν οι ευρωπαϊκές αρχές και η κινεζική κυβέρνηση. Στα τρία αυτά ζητήματα αναμένουμε μια αποφασιστική στάση της Επιτροπής κατά τη διάρκεια των διαπραγματεύσεων, τις οποίες το Κοινοβούλιο θα παρακολουθεί προσεκτικά, προκειμένου να καταλήξουμε σε σαφή και αναμφίβολα αποτελέσματα για τους επιχειρηματίες μας και για τους ευρωπαίους, αλλά και τους κινέζους πολίτες, καθώς η ευημερία δεν πρέπει να υπάρχει μόνον για τους ευρωπαίους αλλά και για τους κινέζους πολίτες."@el10
". Mr President, ladies and gentlemen, at a time when the European Commission has begun talks with China with a view to a new partnership and cooperation agreement, Parliament’s Committee on International Trade feels a duty to draw the attention of the Community executive to some well-known issues, which characterise relations with the Asian giant. China has a right to economic growth and development, which equates to well-being for its citizens, which also constitutes an opportunity for the world economy. This should not take place, however, at the expense of compliance with the rules of international trade, of what has been agreed within legitimate forums and of what China accepted when it entered the WTO, otherwise the consequences for its economic partners, starting with Europe, could be disastrous, as they could for Chinese citizens themselves. The talks with China are the most appropriate opportunity for tackling these issues bilaterally. We need to find a way to tackle the issue of insufficient protection of human rights and inadequate environmental, social and safety standards. Nobody is expecting China to achieve our levels, but to gradually achieve more acceptable standards. We need to act as ‘exporting fathers’ to improve access to the European Union market by means of the gradual removal of non-tariff barriers and, more generally, of administrative obstacles of various kinds that very often discourage businesses, especially small ones, from investing in China, and we need to take a firmer position on combating counterfeiting. The Chinese Government must do its part and show political will and take effective action to combat a phenomenon that concerns a large number of businesses, and especially consumers, worldwide. Above all, food-related counterfeiting, which has recently been an increasing problem, deserves the greatest attention because it affects the health of ignorant and defenceless citizens who trust in the appearance of labels. This battle against counterfeiting and forgery must involve both the European authorities and the Chinese Government. On these three aspects we expect the Commission, in the course of the talks that Parliament will follow with the utmost attention, to adopt a firm approach that will lead to clear and unequivocal results for our entrepreneurs, our consumers and also for Chinese citizens, because by ‘well-being’ we mean not only European well-being but also the well-being of Chinese citizens."@en4
". Señor Presidente, Señorías, en un momento en que la Comisión Europea ha iniciado las conversaciones con China de cara a un nuevo acuerdo de colaboración y cooperación, la Comisión de Comercio Internacional del Parlamento se ve en la obligación de llamar la atención del ejecutivo comunitario sobre algunos puntos bien conocidos que caracterizan las relaciones con el gigante asiático. China tiene derecho a crecer y desarrollar su economía, lo que es sinónimo de bienestar para sus ciudadanos y también constituye una oportunidad para la economía mundial. Sin embargo, esto no debería producirse a expensas del cumplimiento de las normas de comercio internacional, de lo acordado en foros legítimos y de lo que China aceptó cuando entró en la OMC, ya que, de lo contrario, las consecuencias para sus socios económicos, empezando por Europa, podrían ser desastrosas, al igual que para los propios ciudadanos chinos. Las conversaciones con China son la mejor oportunidad para abordar estas cuestiones de forma bilateral. Tenemos que encontrar la forma de hacer frente a la protección insuficiente de los derechos humanos y las insuficientes normas ambientales, sociales y de seguridad. Nadie espera que China alcance nuestros niveles, sino que logre gradualmente normas más aceptables. Tenemos que actuar como «padres exportadores» para mejorar el acceso al mercado de la Unión Europea mediante una eliminación gradual de las barreras no arancelarias y, más en general, los obstáculos administrativos de diversa índole que a menudo desincentivan a las empresas, especialmente las pequeñas, a la hora de invertir en China y tenemos que adoptar una posición más firme en la lucha contra la falsificación. El Gobierno chino tiene que hacer su parte y mostrar voluntad política y adoptar acciones eficaces para luchar contra un fenómeno que afecta a un gran número de empresas, y especialmente a los consumidores, en todo el mundo. Sobre todo, la falsificación relacionada con los alimentos, que recientemente se ha convertido en un problema creciente, porque afecta a la salud de ciudadanos desinformados e indefensos que confían en la apariencia de las etiquetas. Esta batalla contra la falsificación y la piratería debe implicar tanto a las autoridades europeas como al Gobierno chino. Esperamos que en estos tres aspectos la Comisión, en el curso de las negociaciones que el Parlamento seguirá con la máxima atención, adopte un enfoque firme que dé resultados claros e inequívocos para nuestros empresarios y consumidores y también para los ciudadanos chinos, porque por «bienestar» no solo entendemos el bienestar de los europeos, sino también el bienestar de los ciudadanos chinos."@es21
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@et5
". Arvoisa puhemies, hyvät parlamentin jäsenet, nyt kun Euroopan komissio on käynnistänyt neuvottelut Kiinan kanssa uuden kumppanuus- ja yhteistyösopimuksen laatimisesta, parlamentin kansainvälisen kaupan valiokunta pitää velvollisuutenaan kiinnittää yhteisön täytäntöönpanoelimen huomion tiettyihin hyvin tunnettuihin seikkoihin, jotka ovat tunnusomaisia suhteillemme Aasian jättiläiseen. Kiinalla on oikeus taloudelliseen kasvuun ja kehitykseen, joka edistää sen kansalaisten hyvinvointia ja luo myös tilaisuuksia maailmantaloudelle. Tämän ei pidä kuitenkaan tapahtua piittaamatta kansainvälisen kaupan säännöistä, siitä, mitä on sovittu asianomaisilla foorumeilla, ja siitä, mitä Kiina on sopinut liittyessään WTO:hon. Muuten sen talouskumppaneille, kuten Euroopan unionille, voi aiheutua tuhoisia seurauksia, samoin kuin Kiinan kansalaisillekin. Kiinan kanssa käytävät neuvottelut ovat sopivin tilaisuus käsitellä asioita kahdenvälisesti. On ratkaistava ongelma, joka liittyy ihmisoikeuksien riittämättömään suojeluun sekä epäasianmukaisiin sosiaalisiin normeihin ja ympäristö- ja turvallisuusnormeihin. Kukaan ei odota Kiinan saavuttavan meidän tasoamme, vaan odotamme, että siellä ryhdyttäisiin vaiheittain noudattamaan hyväksyttävämpiä normeja. Meidän on toimittava "maastavievinä isinä" parantaaksemme pääsyä Euroopan unionin markkinoille siten, että poistetaan vaiheittain tullien ulkopuoliset kaupan esteet ja yleisemmällä tasolla erilaiset hallinnolliset esteet, jotka hyvin usein estävät yrityksiä – erityisesti pienyrityksiä – investoimasta Kiinaan. Meidän on myös suhtauduttava tiukemmin väärennösten torjuntaan. Kiinan hallituksen on tehtävä osuutensa, osoitettava poliittista tahtoa ja toteutettava tosiasiallisia toimia torjuakseen ilmiötä, joka koskee monia yrityksiä ja erityisesti kuluttajia maailmanlaajuisesti. Huomiota on kiinnitettävä ennen kaikkea elintarvikeväärennöksiin, jotka ovat viime aikoina olleet kasvava ongelma. Tämä ongelma vaikuttaa nimittäin niiden tietämättömien ja puolustuskyvyttömien kansalaisten terveyteen, jotka luottavat siihen, mitä etiketissä lukee. Sekä yhteisön viranomaisten että Kiinan hallituksen on osallistuttava tähän väärennösten torjuntaan. Näiden kolmen näkökohdan osalta odotamme komission omaksuvan lujan lähestymistavan – neuvotteluissa, joita parlamentti seuraa erittäin kiinnostuneena – joka tuottaa selkeitä ja yksiselitteisiä tuloksia yrittäjiemme, kuluttajiemme ja myös Kiinan kansalaisten kannalta, koska tarkoitamme hyvinvoinnilla paitsi eurooppalaisten myös kiinalaisten hyvinvointia."@fi7
". Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, alors que la Commission européenne a entamé ses négociations avec la Chine en vue de conclure un nouvel accord de partenariat et de coopération, la commission parlementaire du commerce international se doit d’attirer l’attention de l’exécutif communautaire sur certaines questions connues, typiques de nos relations avec le géant asiatique. La Chine a le droit de promouvoir sa croissance et son développement économiques, synonymes de bien-être pour sa population, ce qui représente à son tour une chance pour l’économie mondiale. Néanmoins, cette évolution ne doit pas se faire au détriment du respect des règles du commerce international, de ce qui a été convenu au sein des forums légitimes et de ce que la Chine a accepté en adhérant à l’OMC, faute de quoi les conséquences pourraient être catastrophiques pour ses partenaires économiques, à commencer par l’Europe, mais également pour les Chinois eux-mêmes. Les pourparlers avec la Chine sont l’occasion idéale pour aborder ces questions dans un cadre bilatéral. Nous devons trouver un moyen de remédier à la protection lacunaire des droits de l’homme et aux normes environnementales, sociales et sécuritaires laxistes. Personne n’attend de la Chine qu’elle nous rattrape, mais bien qu’elle se rapproche progressivement de normes plus acceptables. Nous devons agir en qualité de «pères missionnaires» afin d’améliorer l’accès au marché de l’Union européenne au moyen de la suppression progressive des barrières non tarifaires et, de manière plus générale, des obstacles administratifs de tous types qui, bien souvent, découragent les entreprises, en particulier celles de petite taille, d’investir en Chine. De plus, nous devons lutter de manière plus énergique contre les contrefaçons. Le gouvernement chinois doit jouer son rôle, faire montre de volonté politique et prendre des mesures radicales pour lutter contre un phénomène qui touche de nombreuses entreprises et, en particulier, les consommateurs de par le monde. La contrefaçon alimentaire, une réalité qui pose de plus en plus problème, mérite en particulier notre plus grande attention, car elle affecte la santé de citoyens ignorants, sans défense, qui se fient à l’apparence des étiquettes. Doivent participer à cette lutte contre la contrefaçon et le piratage aussi bien les autorités européennes que le gouvernement chinois. Sur ces trois points, nous attendons de la Commission qu’elle adopte, au cours des négociations que le Parlement suivra de très près, une approche ferme à même de donner des résultats concrets, sans équivoque, pour nos chefs d’entreprises, nos consommateurs, de même que les citoyens chinois. En effet, le bien-être ne doit pas seulement être l’apanage des citoyens européens, mais doit bénéficier à nos confrères et consœurs chinois également."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@mt15
"Mijnheer de Voorzitter, dames en heren, op het moment dat de Europese Commissie de onderhandelingen met China heeft opgestart met het oog op een nieuwe Partnerschaps- en Samenwerkingsovereenkomst, voelt de Commissie internationale handel van het Parlement zich verplicht om de aandacht van de Europese Commissie te vragen voor een paar bekende vraagstukken, die onze betrekkingen met de Aziatische reus typeren. China heeft recht op economische groei en ontwikkeling en dus op welzijn voor zijn burgers, wat trouwens ook een kans voor de wereldeconomie is. Maar dit mag niet ten koste gaan van de naleving van de internationale handelsregels, van de afspraken die in de bevoegde instanties zijn gemaakt en van de voorschriften die China heeft geaccepteerd op het moment van toetreding tot de WTO. Anders zal dit rampzalige gevolgen hebben voor de economische partners, om te beginnen voor Europa, maar ook voor de Chinese burgers zelf. De onderhandelingen met China vormen de beste gelegenheid om die thema’s op bilateraal vlak aan te snijden. Er moet een aanpak gevonden worden voor het feit dat er onvoldoende bescherming van de mensenrechten is, dat er een tekort aan milieuvoorschriften, sociale en veiligheidsnormen is. Niemand pretendeert dat China ons niveau bereikt, maar wel moet het land geleidelijk meer aanvaardbare normen aannemen. Wij moeten ons inzetten als “morele exporteurs”, om de toegang tot de markt van de Europese Unie te verbeteren door langzamerhand de niet-tarifaire barrières en meer in het algemeen alle administratieve en bureaucratische obstakels te slechten, die vooral op kleinere bedrijven demotiverend werken en hen ervan afhouden om in China te investeren. Tegelijkertijd moet er een fermer standpunt worden ingenomen in de strijd tegen namaak. De Chinese regering moet haar steentje bijdragen. Zij moet blijk geven van politieke bereidheid en een efficiënte toepassing van het beleid, om een verschijnsel tegen te gaan dat heel wat ondernemingen en vooral de consumenten over de gehele wereld zorgen baart. Vooral voedselnamaak, die in deze dagen zo actueel is, verdient de hoogste aandacht, omdat dit ten koste gaat van de gezondheid van argeloze en weerloze burgers die vertrouwen op wat zij op het etiket lezen. Bij deze strijd tegen namaak en vervalsing moeten de Europese autoriteiten en de Chinese regering betrokken worden. Rondom deze drie aspecten verwachten wij van de Commissie een ferme houding tijdens de onderhandelingen. Het Parlement zal deze onderhandelingen met grote aandacht volgen. Wij moeten komen tot duidelijke en vastomlijnde resultaten voor onze ondernemers en onze consumenten maar ook voor de Chinese burgers, omdat welzijn niet iets is dat alleen van Europese makelij is, maar ook voor de Chinese burgers geldt."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@pl16
"Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, num momento em que a Comissão Europeia deu início a conversações com a China com vista a um novo acordo de parceria e cooperação, a Comissão do Comércio Internacional do Parlamento entende ser seu dever chamar a atenção do executivo da Comunidade para alguns aspectos bem conhecidos que caracterizam as relações com o gigante asiático. A China tem todo o direito ao crescimento económico e ao desenvolvimento, que significam o bem-estar dos seus cidadãos mas, ao mesmo tempo, constituem uma oportunidade para a economia mundial. Tais metas não devem, no entanto, ser perseguidas à custa da inobservância das regras do comércio internacional, daquilo que foi decidido em legítimos e dos princípios que a China aceitou quando aderiu à OMC, ou as consequências poderiam ser desastrosas para os seus parceiros económicos, a começar pela Europa, e para os próprios cidadãos chineses. As conversações com a China constituem a oportunidade mais apropriada para discutir bilateralmente essas questões. Temos de arranjar forma de lidar com a protecção dos direitos humanos, actualmente insuficiente, e com normas inadequadas nos domínios ambiental, social e da segurança. Ninguém está à espera que a China atinja os nossos níveis mas seria bom que, aos poucos, aplicasse normas mais aceitáveis. Devemos agir como "pais exportadores" se queremos melhorar o acesso ao mercado da União Europeia mediante o levantamento gradual das barreiras não pautais e, em termos mais gerais, das barreiras administrativas de toda a espécie que tantas vezes desencorajam as empresas, especialmente as mais pequenas, de investir na China, e temos de adoptar uma posição mais firme no combate à contrafacção. O Governo chinês tem de cumprir a sua parte e demonstrar vontade política de agir eficazmente no sentido de combater um fenómeno que afecta vasto número de empresas e, especialmente, consumidores em todo o mundo. Em particular a contrafacção relacionada com a alimentação, que tem vindo a aumentar nos últimos tempos, merece a maior atenção, já que tem efeitos para a saúde dos cidadãos inadvertidos e indefesos que confiam na aparência dos rótulos. É imperativo que essa batalha contra a contrafacção e a falsificação envolva tanto as autoridades europeias como o Governo chinês. Nos três pontos mencionados esperamos que a Comissão, durante as conversações que o Parlamento tenciona seguir com a máxima atenção, adopte uma atitude firme susceptível de conduzir a resultados claros e inequívocos para os nossos empresários, os nossos consumidores e, bem assim, os cidadãos chineses, pois entendemos que o "bem-estar" deve estender-se não só aos Europeus mas também aos Chineses."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@ro18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@sk19
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in cui la Commissione europea ha avviato i negoziati con la Cina in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione, la commissione per il commercio internazionale del Parlamento si sente in dovere di richiamare l'attenzione dell'Esecutivo comunitario su alcune tematiche note, che caratterizzano le relazioni con il gigante asiatico. La Cina ha diritto alla crescita economica e allo sviluppo e cioè al benessere per i propri cittadini, il che è un'opportunità anche per l'economia mondiale. Ma questo non deve avvenire a discapito del rispetto delle regole del commercio internazionale, di quanto si è concordato nelle legittime sedi e di quanto la Cina ha accettato al momento del suo ingresso nell'OMC, altrimenti le ricadute sui partner economici, a cominciare dall'Europa, potrebbero essere catastrofiche, anche per gli stessi cittadini cinesi. Il negoziato con la Cina è l'occasione più opportuna per affrontare sul piano bilaterale tali tematiche. Occorre trovare il modo per affrontare la questione della mancanza di un adeguato livello di protezione dei diritti dell'uomo e di norme ambientali, sociali e di sicurezza. Nessuno pretende i nostri livelli ma che vengano progressivamente acquisiti standard più accettabili. Occorre adoperarsi da "padri esportatori" per migliorare l'accesso al mercato dell'Unione europea attraverso l'eliminazione progressiva die barriere non tariffarie e più, in generale, di ostacoli amministrativi e burocratici di varia natura che molto spesso scoraggiano, specie le piccole imprese, dall'investire in Cina e occorre prendere una più ferma posizione in materia di lotta alla contraffazione. Il governo cinese deve fare la sua parte e mostrare volontà politica ed efficienza applicativa per contrastare un fenomeno che preoccupa non poche imprese e soprattutto i consumatori di tutto il mondo. Soprattutto la contraffazione alimentare, quanto mai attuale in questi giorni, merita il massimo dell'attenzione perché colpisce la salute dei cittadini ignari e indifesi che si fidano dell'etichetta di facciata. Questa lotta alla contraffazione e alla falsità deve coinvolgere le autorità europee e il governo cinese. Su questi tre aspetti ci aspettiamo dalla Commissione, nel corso dei negoziati che il Parlamento seguirà con la massima attenzione, un atteggiamento fermo che conduca a risultati chiari e inequivocabili per i nostri imprenditori, per i nostri consumatori e anche per i cittadini cinesi, perché per benessere non si intende soltanto quello europeo ma anche il benessere dei cittadini cinesi."@sl20
". Herr talman, mina damer och herrar! Vid en tidpunkt när kommissionen har inlett förhandlingar om ett nytt partnerskaps- och samarbetsavtal med Kina ser utskottet för internationell handel det som sin skyldighet att uppmärksamma gemenskapens verkställande myndigheter på några välkända frågor som kännetecknar förbindelserna med den asiatiska jätten. Kina har rätt till ekonomisk tillväxt och utveckling som skapar välfärd för landets medborgare, och som även utgör en möjlighet för världsekonomin. Detta kan dock inte ske på bekostnad av att de internationella handelsbestämmelserna inte följs, det som har överenskommits i legitima forum och som Kina godtog när gick med i WTO. I annat fall kan konsekvenserna för Kinas ekonomiska partner, EU till att börja med, bli katastrofala, liksom för de kinesiska medborgarna. Förhandlingarna med Kina är det lämpligaste tillfället för att hantera dessa frågor bilateralt. Vi måste finna ett sätt för att ta itu med frågan om det bristande människorättsliga skyddet och olämpliga normer på miljöområdet samt de sociala och säkerhetsrelaterade frågorna. Vi måste agera som ”exporterande fäder” för att förbättra tillträdet till EU-marknaden genom ett gradvist undanröjande av icke-tariffära handelshinder och, mer generellt, av administrativa hinder av olika slag som mycket ofta avskräcker företag, särskilt små företag, från att investera i Kina, och vi måste inta en fastare hållning om bekämpningen av förfalskningar. Den kinesiska regeringen måste göra sin del och visa politisk vilja och vidta effektiva åtgärder för att bekämpa ett fenomen som berör ett stort antal företag, och särskilt konsumenter, i hela världen. Förfalskningarna på livsmedelsområdet, vilket nyligen har visat sig vara ett ökande problem, förtjänar framför allt allra största uppmärksamhet, eftersom detta problem påverkar hälsan för ovetande och försvarslösa medborgare som litar på vad som står på etiketterna. Både EU-myndigheterna och den kinesiska regeringen måste delta i denna kamp mot förfalskningar och piratkopior. När det gäller dessa tre aspekter förväntar vi oss att kommissionen under dessa förhandlingar, som parlamentet kommer att följa ytterst uppmärksamt, intar en fast hållning som leder till klara och entydiga resultat för våra företagare, våra konsumenter och även för de kinesiska medborgarna, eftersom vi med välfärd inte bara avser EU-medborgarnas, utan även de kinesiska medborgarnas välbefinnande."@sv22
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"Cristiana Muscardini,"18,5,20,15,1,19,14,11,16,13,12
"a nome del gruppo UEN"18,5,20,15,1,19,14,16,11,13,12

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