Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2006-12-12-Speech-2-381"
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"en.20061212.46.2-381"6
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". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all’interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all’interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest’Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l’Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l’Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l’Europa, sia a quanti fuori dall’Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@cs1
"Hr. formand, mine damer og herrer! På min gruppes vegne vil jeg gerne takke fru Gröner for det arbejde, vi har udført i fællesskab.
Vi lagde stor vægt på, at dette institut blev oprettet som følge af samarbejdet mellem de to største partier her i Europa-Parlamentet, så det netop også fik denne styrke og denne støtte. Jeg må sige, at vi under hele vores arbejde - også selv om debatten undertiden var heftig - altid nåede frem til en næsten enstemmig vedtagelse i Udvalget om Kvinders Rettigheder og Ligestilling. Det er et forløb, som vi efter min mening også bør minde om.
Til sidst opnåede vi ved førstebehandlingen - selv om det skete med de forbehold, som vi endda ofte ser på plenarmødet, når vi behandler dette spørgsmål, der under alle omstændigheder også er uløst på europæisk plan, og hvor kvinderne på trods af de love, der skal sikre dem deres rettigheder, endnu ikke nyder ordentligt godt af lige muligheder og inddragelse på alle beslutningsniveauer - et ja, som jeg er sikker på bliver gentaget ved afstemningen i Parlamentet i morgen.
Jeg vil blot tilføje nogle få bemærkninger til det, som fru Gröner sagde. Først vil jeg sige, at det efter min mening ikke sker særlig tit, at man med en beslutning fortolker retningslinjerne fra de forberedende undersøgelser så godt, som det er sket i dette tilfælde.
Efter den socialpolitiske dagsorden i starten af 2000 blev det besluttet at undersøge muligheden for at oprette et sådant institut, og både Parlamentet og Kommissionen gav områdemanagere til opgave at foretage en indgående undersøgelse. Jeg kan vist godt sige, at resultatet af vores arbejde - og det, som Parlamentet skal stemme om i morgen - til fulde er et udtryk for det, der fremgik af disse to undersøgelser, nemlig at der skal oprettes et lille, fleksibelt og uafhængigt institut, som har netstruktur, og som er i stand til at analysere tallene og årsagerne til et endnu eksisterende diskriminationsfænomen, undersøge god praksis samt finde frem til og offentliggøre nogle innovative lovgivningsløsninger, når det gælder kvinders rettigheder og lige muligheder.
Når man ser bort fra spørgsmålet om placeringen - som vi egentlig ikke kom ind på i udvalget, og hvor man i dag har valgt Vilnius i Litauen, som på trods af afstanden forhåbentlig giver gode resultater takket være de dygtige videnskabsmænd og teknikere - vil jeg gerne give udtryk for min tilfredshed med, at dette institut bliver oprettet med det samme og allerede kan begynde at arbejde i 2007.
Takket være dette instituts arbejde kan vi gøre yderligere fremskridt, som både vil være til gavn for samfundet i hele Europa og for de mennesker uden for Europa, der betragter os som forbilleder og som retningsgivende på dette specifikke område."@da2
".
Herr Präsident, meine Damen und Herren! Im Namen meiner Fraktion möchte ich meiner Kollegin Lissy Gröner für die Arbeit, die wir gemeinsam vollbracht haben, danken.
Es war unser inständiger Wunsch, dass dieses Institut mit der Rückendeckung der Vertreter der beiden stärksten Parteien im Europäischen Parlament errichtet wird, eben damit ihm diese Kraft und diese Unterstützung zugute kämen. Ich muss anerkennen, dass wir während unserer gesamten Arbeit, obwohl es bisweilen erhebliche Meinungsverschiedenheiten gab, am Ende doch immer zu einem nahezu einstimmigen Votum im Ausschuss für die Rechte der Frau und die Gleichstellung der Geschlechter gelangten. Ich denke, auch das sollte nicht unerwähnt bleiben.
Selbst im Plenum gibt es oft Vorbehalte, wenn wir das − auch auf europäischer Ebene nicht gelöste – Problem der Frauen behandeln, die trotz gesetzlicher Garantien nicht wirklich gleiche Chancen oder die Möglichkeit haben, auf allen Entscheidungsebenen mitzuwirken. Gleichwohl haben wir vor kurzem sogar in der ersten Lesung ein Zustimmungsvotum erhalten, das morgen, da bin ich mir sicher, in diesem Hohen Haus wiederholt werden wird.
Ich möchte den Ausführungen meiner Kollegin nur einige wenige Bemerkungen hinzufügen: Als Erstes glaube ich, dass es nicht sehr oft vorkommt, dass ein Beschluss die Positionen der Vorbereitungsstudien so getreu widerspiegelt wie in diesem Fall.
Gemäß der Sozialpolitischen Agenda erging Anfang 2000 der Beschluss, mit den Vorarbeiten zur Gründung dieses Instituts zu beginnen, und sowohl das Parlament als auch die Kommission gaben bei einschlägigen Unternehmensberatungen Durchführbarkeitsstudien in Auftrag. Ich wage zu behaupten, dass das Ergebnis unserer Arbeit, über das das Plenum morgen abstimmen wird, gänzlich den in diesen beiden Studien enthaltenen Empfehlungen folgt, d. h. ein kleines, flexibles, unabhängiges Institut zu schaffen, das eine Netzwerkstruktur aufweist und fähig ist, die Daten und Gründe noch bestehender Diskriminierung zu analysieren, bewährte Verfahren zu prüfen und innovative Regelungs- und Rechtsetzungslösungen im Bereich Frauenrechte und Chancengleichheit zu finden und zu verbreiten.
Abgesehen von der Debatte über den Sitz des Instituts − an der wir uns als Ausschuss im Grunde genommen nicht beteiligt haben und bei der nun die Entscheidung auf Vilnius in Litauen fiel, das uns trotz seiner Abgelegenheit hoffentlich dank der Wunder der Wissenschaft und Technik zufrieden stellende Ergebnisse zu bringen vermag − möchte ich meine Genugtuung darüber zum Ausdruck bringen, dass das Institut sofort starten wird und bereits 2007 seine Arbeit aufnehmen soll.
Dank der Tätigkeit dieses Instituts werden weitere Fortschritte erzielt werden können, die sowohl der Gemeinschaft ganz Europas als auch den Menschen außerhalb Europas zugute kommen werden, die in uns einen Vorreiter und ein Vorbild auf diesem speziellen Gebiet sehen."@de9
"Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, θα ήθελα να εκφράσω εξ ονόματος ης Ομάδας μου τις ευχαριστίες μας στη συνάδελφό μου, κ. Gröner, για το έργο που επιτελέσαμε από κοινού.
Επιθυμούσαμε εντόνως η ίδρυση αυτού του Ινστιτούτου να τύχει της υποστήριξης των εκπροσώπων των δύο μεγαλύτερων κομμάτων του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, προκειμένου να επωφεληθεί από αυτή την ισχυρή βάση και την υποστήριξη. Αν και η αντιπαράθεση ήταν πολλές φορές έντονη, πρέπει να αναγνωρίσω ότι, σε όλα τα στάδια των εργασιών, καταλήγαμε στο τέλος πάντα σε ομόφωνες σχεδόν αποφάσεις στο πλαίσιο της Επιτροπής Δικαιωμάτων των Γυναικών και Ισότητας των Φύλων. Πιστεύω πως είναι σκόπιμο να το επισημάνουμε.
Ακόμη και στο Σώμα, υπάρχουν συχνά επιφυλάξεις όταν εξετάζουμε το ζήτημα –το οποίο παραμένει χωρίς λύση και σε ευρωπαϊκό επίπεδο– των γυναικών, οι οποίες, παρά τις νομοθεσίες που παρέχουν εγγυήσεις, δεν έχουν καταφέρει ακόμη να εκμεταλλευθούν ουσιαστικά τις ίσες ευκαιρίες και τη δυνατότητα συμμετοχής τους σε όλα τα επίπεδα λήψης των αποφάσεων. Παρά ταύτα, από την πρώτη κιόλας ανάγνωση είχαμε μια θετική ψηφοφορία, η οποία, είμαι πεπεισμένη πως θα επαναληφθεί αύριο στο Σώμα.
Θα ήθελα να προσθέσω μόνον ορισμένες παρατηρήσεις σε όσα ανέφερε η συνάδελφος συνεισηγήτρια: καταρχάς, πιστεύω πως δεν είναι πολύ συχνό φαινόμενο μια απόφαση να εκφράζει τόσο καλά τις θέσεις των προπαρασκευαστικών μελετών, όπως συνέβη στην προκειμένη περίπτωση.
Μετά την εκπόνηση της ατζέντας κοινωνικής πολιτικής στις αρχές του 2000 αποφασίσθηκε να ξεκινήσουν οι προπαρασκευαστικές εργασίες για την ίδρυση αυτού του Ινστιτούτου και, τόσο το Κοινοβούλιο όσο και η Επιτροπή, ανέθεσαν τη διενέργεια εμπεριστατωμένων μελετών σε εταιρείες παροχής συμβουλών που δραστηριοποιούνται στον τομέα. Τολμώ να πω ότι το αποτέλεσμα της εργασίας μας και αυτό που θα ψηφίσει αύριο το Σώμα αντιπροσωπεύει πλήρως τις θέσεις των δύο αυτών μελετών για την ίδρυση ενός μικρού, ευέλικτου, ανεξάρτητου Ινστιτούτου με οργάνωση δικτύου, ικανού να αναλύει τα δεδομένα και τις αιτίες για τις οποίες εξακολουθεί να υφίσταται το φαινόμενο των διακρίσεων, να μελετά τις ορθές πρακτικές, να εντοπίζει και να κοινοποιεί καινοτόμες κανονιστικές και νομοθετικές λύσεις στον τομέα των δικαιωμάτων των γυναικών και των ίσων ευκαιριών.
Όσον αφορά τη συζήτηση για την έδρα του Ινστιτούτου –στην οποία βασικά δεν συμμετείχαμε ως επιτροπή– ελπίζω ότι η επιλογή του Βίλνιους, στη Λιθουανία, παρά τη μεγάλη απόσταση, θα δώσει τα επιθυμητά αποτελέσματα χάρη στα θαύματα της επιστήμης και της τεχνικής, αλλά, πέραν αυτού, θα ήθελα να εκφράσω την ικανοποίησή μου για το γεγονός ότι οι εργασίες θα ξεκινήσουν αμέσως και το Ινστιτούτο θα αρχίσει να λειτουργεί από το 2007.
Χάρη στο έργο αυτού του Ινστιτούτου θα συντελεσθούν βήματα προόδου που θα φανούν χρήσιμα τόσο στην κοινότητα όλης της Ευρώπης όσο και στις χώρες εκτός Ευρώπης που επιθυμούν να διδαχθούν και να μιμηθούν τη δική μας πορεία στον συγκεκριμένο τομέα."@el10
".
Mr President, ladies and gentlemen, on behalf of my group I would like to thank my colleague, Lissy Gröner, for the work that we have achieved together.
It was our strong wish that this institute should be created with the backing of the representatives of the two largest parties within the European Parliament, precisely in order to benefit from this strength and support. I have to acknowledge that throughout our work, even though there were at times strongly differing views, in the end we always achieved a nearly unanimous vote within the Committee on Women’s Rights and Gender Equality. I believe that this point is worth noting.
Even in the Chamber, there are often reservations when we deal with the issue – which is unresolved at the European level too – of women, above and beyond the laws which provide guarantees, still not able to benefit in earnest from equal opportunities and the chance to take part at all decision-making levels. Despite this, we recently achieved – at first reading, what is more – a vote in favour which, I am convinced, will be repeated in this Chamber tomorrow.
I would just like to add a few points to my colleague’s words: first of all I believe that it is not often the case that a decision succeeds in reflecting the positions of the preparatory studies as well as this one has done.
Following the Social Policy Agenda in early 2000, a decision was taken to begin carrying out preparations for the creation of this institute, and both Parliament and the Commission commissioned in-depth studies from management consultancies working in the field. I can go so far as to say that the result of our work, which the Chamber will vote on tomorrow, fully represents the positions contained in these two studies, namely the creation of a small, flexible, independent institute, structured around networks, capable of analysing the data and the reasons for the discrimination that still exists, examining good practice and finding and publicising innovative standards-based and legislative solutions in the field of women’s rights and equal opportunities.
Above and beyond the debate regarding the location of the institute – in which we basically did not participate as a committee, and which has now been settled with the choice of Vilnius in Lithuania, which, I hope, regardless of its remoteness, will be able to provide us with a satisfactory outcome thanks to the wonders of science and technology – I would like to express my satisfaction concerning the fact that this institute will be launched immediately and that it will begin its work as early as 2007.
The work of this institute will make it possible to achieve further progress, which will benefit both the community of Europe as a whole and those outside Europe who look to us for guidance and a model in this particular sector."@en4
".
Señor Presidente, Señorías, en nombre de mi Grupo, quiero dar las gracias a mi colega, la señora Gröner, por el trabajo que hemos realizado conjuntamente.
Nuestro principal deseo era que el Instituto viera la luz con el respaldo de los representantes de los dos grandes partidos del Parlamento Europeo, precisamente para finalmente aprovechar esa fortaleza y apoyo. Tengo que reconocer que a lo largo de nuestra colaboración ha habido momentos en que no estábamos de acuerdo, pero al final logramos una votación casi unánime en la Comisión de Derechos de la Mujer e Igualdad de Género. Creo que merece la pena señalar este punto.
A menudo encontramos reservas en esta Cámara cuando tratamos esta cuestión, todavía por resolver a escala europea, que ve cómo la mujer, más allá de leyes garantizadas, todavía no disfruta de oportunidades iguales y no está presente en todos los niveles de toma de decisiones. A pesar de esto, logramos en primera lectura un voto a favor que, estoy convencida de ello, se repetirá en esta Cámara mañana.
Me gustaría puntualizar las palabras de mi colega: Primero, creo que no muy a menudo una decisión logra reflejar las posiciones de los estudios preparatorios tan bien como ha ocurrido en este caso.
Tras la Agenda de política social de principios de 2000, se decidió empezar a preparar la creación de este Instituto y tanto el Parlamento como la Comisión encargaron estudios exhaustivos a unas consultorías de gestión en este campo. Me atrevo a decir que el resultado de nuestro trabajo, que la Cámara someterá mañana a votación, representa plenamente las posiciones contenidas en estos dos estudios, a saber la creación de un instituto pequeño, flexible e independiente, estructurado en torno a redes, capaz de analizar los datos y los motivos de la discriminación que sigue existiendo, que examine las buenas prácticas y encuentre y difunda soluciones normativas y legislativas innovadoras en el ámbito de los derechos de las mujeres y de la igualdad de oportunidades.
Más allá del debate sobre la ubicación del instituto –en el que básicamente no participamos como comisión y que se ha cerrado con la designación de Vilna en Lituania, que, espero, independientemente de su lejanía, nos ofrezca un resultado positivo gracias a las maravillas de la ciencia y la tecnología–, me gustaría expresar mi satisfacción por el hecho de que este Instituto empiece a funcionar de inmediato, a principios de 2007.
El trabajo de este instituto hará posible seguir avanzando, lo que beneficiará tanto a la comunidad de Europa en su conjunto como a los que, fuera de Europa, nos contemplan como elemento de guía y como ejemplo que hay que seguir en este sector particular."@es20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@et5
".
Arvoisa puhemies, hyvät kuulijat, kiitän ryhmäni puolesta kollegaani Lissy Gröneriä yhdessä tekemästämme työstä.
Toivoimme vahvasti, että instituutti perustettaisiin Euroopan parlamentin kahden suurimman puolueen edustajien tuella, nimenomaan tästä koituvan huomattavan hyödyn vuoksi. Mielipiteet naisten oikeuksien ja sukupuolten tasa-arvon valiokunnassa erosivat ajoittain voimakkaasti, mutta on todettava, että lopulta pääsimme äänestyksessä lähes aina yksimielisyyteen. Mielestäni tämä on syytä panna merkille.
Epäluuloja nousee usein pintaan jopa täysistunnossa käsiteltäessä naiskysymystä, joka on yhä ratkaisematta myös yhteisön tasolla. Lait takaavat periaatteessa naisten aseman, mutta naiset eivät silti vieläkään hyödy toden teolla tasa-arvosta tai pysty osallistumaan kaikilla tasoilla päätöksentekoon. Silti pääsimme äskettäin asiasta sopuun, vieläpä ensimmäisessä käsittelyssä, ja olen varma, että sama toistuu huomenna istuntosalissa.
Haluan lisätä ainoastaan muutaman seikan kollegani sanoihin. Ensinnäkään ei ole mielestäni kovin yleistä, että päätös vastaa valmistelevien selvitysten kantoja niin hyvin kuin tässä tapauksessa.
Vuoden 2000 alkupuolella sosiaalipoliittisen ohjelman pohjalta syntyi päätös ryhtyä valmistelemaan instituutin perustamista, minkä jälkeen sekä parlamentti että komissio tilasivat perusteellisen selvityksen alaan perehtyneiltä konsulttitoimistoilta. Huomenna parlamentin äänestykseen tuleva työn tulos vastaa mielestäni täysin näissä kahdessa selvityksessä omaksuttua kantaa. Toisin sanoen perustamme pienen, joustavan ja riippumattoman instituutin, joka rakentuu verkostojen ympärille, pystyy analysoimaan syrjintää koskevia tietoja ja sen syitä, tutkii hyviä käytänteitä sekä etsii ja tuo julki innovatiivisia, normiperusteisia ja lainsäädäntöön sisällytettäviä ratkaisuja naisten oikeuksia ja tasa-arvoa koskeviin kysymyksiin.
Keskustelu instituutin toimipaikasta - johon emme periaatteessa valiokuntana osallistuneet - saatiin päätökseen, kun valinta kohdistui Liettuan pääkaupunkiin Vilnaan. Toivon, että se tarjoaa kaukaisesta sijainnistaan huolimatta toivotut tulokset hyödyntämällä tieteen ja tekniikan ihmeitä. Puuttumatta sijaintipaikkaan sen enemmän haluan ilmaista tyytyväisyyteni siihen, että instituutti perustetaan heti ja että se aloittaa työnsä jo vuonna 2007.
Instituutin työ merkitsee edistystä, josta hyötyvät niin EU kuin EU:n ulkopuolisetkin tahot, jotka odottavat saavansa tasa-arvoasioissa meiltä neuvoja ja mallia."@fi7
"Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, je voudrais remercier au nom de mon groupe ma collègue, Mme Gröner, pour le travail que nous avons accompli ensemble.
Nous souhaitions ardemment que cet Institut soit créé avec le soutien des représentants des deux principaux groupes du Parlement européen, et cela précisément dans le but de bénéficier de ce pouvoir et de ce soutien. Je dois reconnaître qu’en dépit de divergences de vues parfois considérables, nous sommes toujours parvenus, tout au long de nos travaux, à garantir un vote unanime au sein de la commission des droits de la femme et de l’égalité des genres. Ce point mérite, selon moi, d’être signalé.
Des réserves sont souvent émises, y compris parmi l’Assemblée, lorsqu’on aborde le problème - qui n’est toujours pas résolu, pas même à l’échelon européen - des femmes qui, en dépit des lois prévoyant des garanties, ne sont toujours pas en mesure de bénéficier sérieusement de l’égalité des chances et de la possibilité de participer à l’ensemble des échelons où sont prises les décisions. Nous sommes pourtant parvenus récemment - et, en plus, en première lecture - à garantir un vote favorable qui - j’en suis sûre - se répètera demain au sein de l’Assemblée.
Je voudrais juste ajouter quelques remarques aux propos tenus par ma collègue. En premier lieu, je ne pense pas qu’il arrive souvent qu’une décision parvienne à refléter, comme celle-ci l’a fait, les positions établies par les études préparatoires.
À la suite du programme en matière de politique sociale défini au début de l’an 2000, une décision a été prise en vue de préparer la création de cet Institut et tant le Parlement que la Commission ont commandé des études détaillées auprès de consultants en gestion spécialisés dans ce domaine. Je n’hésite pas à déclarer que le résultat de nos travaux, à propos duquel l’Assemblée se prononcera demain, représente en tous points les positions contenues dans ces deux études, à savoir la création d’un institut restreint, flexible et indépendant, structuré autour de réseaux, capable d’analyser les données ainsi que les raisons des discriminations qui existent toujours, d’examiner les bonnes pratiques et de trouver et de publier des solutions législatives novatrices et normalisées dans le domaine des droits de la femme et de l’égalité des chances.
Outre la discussion sur le siège de cet Institut - discussion à laquelle nous n’avons pas participé en tant que commission et qui s’est soldée par le choix de Vilnius en Lituanie, qui, je l’espère, parviendra, malgré son éloignement, à donner des résultats satisfaisants grâce aux miracles de la science et de la technologie -, je tiens à exprimer ma satisfaction par rapport au fait que cet Institut sera lancé immédiatement et qu’il pourra commencer à travailler dès 2007.
Les travaux de cet Institut permettront de réaliser de nouveaux progrès qui bénéficieront tant à la communauté européenne dans son ensemble qu’aux pays extérieurs à l’Europe, lesquels attendent de nous des conseils et des modèles dans ce domaine."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@mt15
"Mijnheer de Voorzitter, dames en heren, namens mijn fractie wil ik een woord van dank richten tot collega Gröner voor het werk dat wij tezamen verricht hebben.
Wij hebben er sterk voor gepleit dat dit instituut tot stand kwam met de namen van de vertegenwoordigers van de twee grootste partijen die in het Europees Parlement zetelen, om te garanderen dat het instituut op de kracht en de steun van die partijen kon rekenen. Ik moet eerlijk zeggen dat in al die tijd dat wij hieraan gewerkt hebben, de discussie in de Commissie rechten van de vrouw wel eens hoog opliep, maar uiteindelijk kwamen wij toch steevast op een vrijwel unanieme stemming uit. Dit lijkt me een wapenfeit dat niet onvermeld mag blijven.
Tenslotte is het ons gelukt ook in eerste lezing goedkeuring voor ons verslag te krijgen. Ik ben er zeker van dat dit ook in deze Vergadering zal lukken. Natuurlijk was er hier en daar wat voorbehoud, maar dat gebeurt wel vaker – zelfs in de plenaire vergaderingen – als deze kwestie aan de orde komt, die ook op Europees niveau nog onopgelost is: afgezien van situaties waarin sprake is van specifieke wetsbescherming, lukt het de vrouwen gewoon nog niet om serieus in aanmerking te komen voor gelijke kansen en gelijke aanwezigheid op alle besluitvormingsniveaus.
Ik wil nog een paar overwegingen toevoegen aan wat mijn collega heeft gezegd. Allereerst geloof ik dat het niet vaak voorkomt dat een besluit zo vlekkeloos de aanwijzingen van het vooronderzoek interpreteert als in dit geval is gebeurd.
Na de Agenda voor sociaal beleid in het begin van 2000 was besloten een onderzoek op te starten naar de oprichting van een genderinstituut. Zowel het Parlement als de Commissie hadden sectorale managementsbureaus opdracht gegeven om een grondige studie uit te voeren. Ik durf te stellen dat onze resultaten en de tekst waar deze Vergadering morgen over stemt, precies aansluiten bij de indicaties die in deze twee studies staan. Aanbevolen is om een klein, flexibel en onafhankelijk instituut op te richten, dat als een netwerk opereert. Het instituut moet in staat zijn de gegevens van nog aanwezige discriminatie te ontleden en redenen daarvoor aan te duiden, het moet een studie maken van beste praktijken, en daarnaast moet het innovatieve wetgeving en voorschriften op het vlak van rechten van de vrouw en gelijke kansen op het spoor komen en daar ruchtbaarheid aan geven.
In de commissie hadden wij ons niet gebogen over de vraag waar het instituut gevestigd moet worden. Inmiddels is die keuze op Vilnius in Litouwen gevallen. Dat is wel ver weg, maar ik hoop dat men dankzij de wonderen van techniek en wetenschap toch goede resultaten zal boeken. Afgezien daarvan wil ik mijn voldoening uiten over het feit dat dit instituut meteen van start zal gaan en in 2007 al begint te functioneren.
Dankzij de activiteiten van dit instituut zullen er nog meer stappen vooruit kunnen worden gezet, wat ten goede zal komen van de bewoners van heel Europa maar ook van degenen buiten Europa die naar ons kijken, vanwege de gids- en voorbeeldfunctie die wij in deze specifieke sector vervullen."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@pl16
".
Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, em nome do meu Grupo, gostaria de agradecer à senhora deputada Lissy Gröner pelo trabalho que desenvolvemos conjuntamente.
Era nossa firme vontade que este instrumento fosse criado com o apoio dos representantes dos dois maiores partidos do Parlamento Europeu, precisamente para que pudesse beneficiar também dessa força e desse apoio. Devo reconhecer que, ao longo do nosso trabalho, embora tivéssemos, por vezes, pontos de vista muito diferentes, no final chegámos sempre a votações quase unânimes em sede da Comissão dos Direitos da Mulher e da Igualdade dos Géneros. Considero que este aspecto deve ser salientado.
Mesmo nesta Assembleia há, frequentemente, reservas quando tratamos a questão – que está também por resolver a nível europeu – de as mulheres, independentemente das leis que lhes consagram garantias, continuarem a não conseguir beneficiar verdadeiramente da igualdade de oportunidades e da possibilidade de estarem presentes a todos os níveis de tomada de decisões. Apesar disso, conseguimos recentemente – em primeira leitura, o que é ainda mais significativo – uma votação favorável, que se repetirá amanhã, estou convicta disso, nesta Assembleia.
Gostaria de acrescentar apenas algumas considerações às palavras da minha colega: em primeiro lugar, considero que não é muito frequente uma decisão conseguir reflectir as posições dos estudos preparatórios tão bem como esta o faz.
Na sequência da Agenda para a Política Social, no início de 2000, foi decidido começar a estudar a criação deste Instituto, e tanto o Parlamento como a Comissão encomendaram estudos aprofundados a empresas de consultadoria especializadas neste domínio. Posso até dizer que o resultado do nosso trabalho, que a Assembleia vai votar amanhã, é inteiramente representativo das posições contidas nesses dois estudos, nomeadamente no que se refere à criação de um instituto de pequena dimensão, flexível e independente, estruturado à volta de redes, capaz de analisar os dados e as razões para as discriminações ainda existentes, de estudar as boas práticas e de identificar e divulgar soluções normativas e legislativas inovadoras no domínio dos direitos das mulheres e da igualdade de oportunidades.
Para além do debate relativo à localização da sede deste Instituto – no qual, no fundo, nós não participámos enquanto comissão parlamentar, e que está agora encerrado com a escolha de Vilnius, na Lituânia, localização que, espero, apesar da distância, nos proporcionará bons resultados, graças às maravilhas da ciência e da tecnologia –, gostaria de expressar a minha satisfação pelo facto de o Instituto ir arrancar de imediato, iniciando a sua actividade já em 2007.
Graças ao trabalho deste Instituto, será possível progredir ainda mais, o que trará benefícios tanto para a Europa no seu conjunto como para aqueles que, fora da Europa, nos vêem como um guia e um modelo a seguir neste sector específico."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@sk18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del mio gruppo, desidero esprimere un ringraziamento alla collega Gröner per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Abbiamo fortemente voluto che questo istituto nascesse con i nomi dei rappresentanti dei due maggiori partiti presenti all'interno del Parlamento europeo, proprio perché godesse anche di questa forza e di questo sostegno. Devo riconoscere che durante tutto il lavoro svolto, anche se il dibattito è stato a volte importante, alla fine si è arrivati sempre ad un voto pressoché unanime all'interno della commissione per i diritti delle donne. Ritengo che anche questo percorso debba essere ricordato.
Da ultimo, anche in prima lettura − pur con le riserve che spesso troviamo persino in Aula quando trattiamo questa questione, comunque irrisolta anche a livello europeo, che vede le donne, al di là di leggi garantiste, non ancora capaci di beneficiare sul serio di uguali opportunità e possibilità di presenza in tutti i livelli decisionali − abbiamo ottenuto un voto favorevole che domani, ne sono convinta, verrà ripetuto in quest'Aula.
Desidero aggiungere solo alcune considerazioni a quanto detto dalla mia collega: innanzitutto credo che non succeda molto spesso che una decisione riesca ad interpretare così bene gli indirizzi degli studi preparatori, come è avvenuto in questo caso.
Dopo l'Agenda di politica sociale agli inizi del 2000 era stato deciso di affrontare lo studio per la nascita di questo istituto, e sia il Parlamento sia la Commissione hanno commissionato a dei
di area uno studio di approfondimento. Oso dire che il risultato del nostro lavoro, e quello che domani l'Aula voterà, rappresenta fino in fondo le indicazioni contenute in questi due studi e cioè di creare un istituto piccolo, flessibile, indipendente, costruito a rete, capace di analizzare i dati e le ragioni del fenomeno discriminatorio ancora presente, di studiare le buone prassi, di trovare e di rendere note le soluzioni normative e legislative innovative nel campo dei diritti delle donne e delle pari opportunità.
Al di là del discorso relativo alla sede − sul quale in fondo noi non siamo entrati a livello di commissione, e che vede oggi la scelta di Vilnius, in Lituania, e che, spero, al di là della lontananza, riesca a darci un buon risultato grazie ai prodigi della scienza e della tecnica − vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che questo istituto partirà da subito e che già nel 2007 comincerà a lavorare.
Grazie al lavoro di questo istituto si potranno compiere ulteriori passi in avanti, che serviranno sia alla comunità di tutta l'Europa, sia a quanti fuori dall'Europa guardano a noi come un elemento di insegnamento e di guida in questo specifico settore."@sl19
".
Herr talman, mina damer och herrar! Jag vill på min grupps vägnar tacka min kollega, Lissy Gröner, för det arbete vi har åstadkommit tillsammans.
Vår stora önskan var att institutet skulle inrättas med stöd från företrädarna från de två största partierna inom Europaparlamentet, just för att dra fördel av denna styrka och detta stöd. Jag måste erkänna att vi, trots att det ibland rådde stor oenighet, under hela vårt arbete alltid lyckades uppnå en närapå enhetlig omröstning inom utskottet för kvinnors rättigheter och jämställdhet mellan kvinnor och män. Jag tycker att det är värt att notera.
Även i kammaren förekommer ofta reservationer när vi behandlar frågan – som är olöst även på EU-nivå – om att kvinnor, förutom de lagar som ger dem garantier, fortfarande inte på fullt allvar kan dra nytta av jämställdheten och möjligheten att delta på alla beslutsfattande nivåer. Trots detta lyckades vi nyligen vinna en omröstning – vid första behandlingen dessutom – vilket jag är övertygad om att vi kommer att göra igen i morgon.
Jag skulle bara vilja nämna något utöver det som min kollega sa. För det första anser jag att det är sällan som man i ett beslut lyckas återspegla ståndpunkterna i de föreberedande undersökningarna lika bra som vi har gjort här.
Efter den socialpolitiska dagordningen i början av 2000 fattades beslutet att börja genomföra förberedelserna för inrättandet av institutet, och både parlamentet och kommissionen beställde ingående studier från ledningskonsulter som är verksamma inom området. Jag kan gå så långt som att säga att resultatet av vårt arbete, som kammaren ska rösta om i morgon, helt och hållet motsvarar synpunkterna i dessa två undersökningar, nämligen att inrätta ett litet, flexibelt och oberoende institut som är uppbyggt runt nätverk och kapabelt att analysera informationen och orsakerna till den diskriminering som fortfarande finns samt som undersöker bra metoder och kommer på och offentliggör innovativa rättsliga lösningar som bygger på normer inom området för kvinnors rättigheter och jämställdhet.
Förutom debatten om var institutet ska ligga – i vilken vi egentligen inte deltog som ett utskott, och som nu har avgjorts med valet av Vilnius i Litauen, som jag hoppas trots sitt avlägsna läge kommer att kunna göra ett tillfredsställande arbete tack vare vetenskapens och teknikens under – skulle jag vilja uttrycka min glädje över att institutet kommer att sätta igång omedelbart och att det kommer att inleda sitt arbete redan 2007.
Institutets arbete kommer att göra det möjligt att göra ytterligare framsteg, vilket kommer att gynna såväl den europeiska gemenskapen som helhet som de utanför EU som ser oss som ett vägledande exempel och en modell inom just detta område."@sv21
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lpv:unclassifiedMetadata |
"Amalia Sartori (PPE-DE ),"5,19,15,1,18,14,11,16,13,12
"management"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"relatrice"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
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The resource appears as object in 2 triples