Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2006-10-11-Speech-3-123"
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l’Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l’accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l’accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale, anzi ritengo che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l’accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc’anzi la collega in ’t Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@cs1
"Hr. formand, mine damer og herrer! Jeg mener, at den mest ærlige holdning, som vi kan give udtryk for, er, at vi har accepteret afpresning, eftersom Europa i denne sag desværre er blevet udsat for afpresning fra USA's side, fordi USA forhandler med de enkelte medlemsstater og luftfartsselskaber, og det er grunden til, at vi i realiteten er blevet tvunget til at indgå denne aftale. Dette er som sagt den mest politisk korrekte holdning, som Parlamentet skal give udtryk for.
Det virker imidlertid, som om vi er nødt til at forsvare en aftale, der i virkeligheden er til skade for de europæiske borgere, for det er rigtigt, at intet har ændret sig, men den aftale, som Domstolen annullerede, var en meget dårlig aftale. Vi skulle give de amerikanske myndigheder 34 personoplysninger, hvoraf kun 7-8 stykker normalt vil blive brugt ifølge amerikanerne selv. Hvis det er rigtigt, forstår jeg ikke, hvorfor vi må udlevere alle disse oplysninger, og desuden overlade dem til de amerikanske efterretningstjenester - et nyt punkt i aftalen - medmindre nogen fastholder, at vi kan stole på CIA.
Jeg tror ikke, at jeg kun taler for mig selv. Jeg mener tværtimod, at Parlamentet har al mulig grund til ikke at stole på CIA. Det, der er sket i Europa, er klart for enhver. Parlamentet har endog nedsat et særligt udvalg, der skal undersøge CIA's aktiviteter i Europa, og det er blevet diskuteret, hvad der skete med SWIFT, da det blev opdaget, at vores bankkonti blev overvåget af amerikanerne. Jeg er derfor stadig i tvivl, og jeg mener fortsat, at vi ikke kan stole på USA's efterretningstjenesters aktiviteter.
Jeg mener, at der ikke blev forhandlet om denne aftale i de europæiske borgeres navn og bestemt ikke i Europa-Parlamentets navn, for det blev fuldstændig ignoreret under forhandlingerne, som fru in 't Veld sagde for lidt siden. Efter min mening skal vi i stedet for inddrage Europa-Parlamentet, ligesom vi skal inddrage de nationale parlamenter, så denne aftale opnås på en sådan måde, at det prioriteres højt at forsvare EU-borgernes rettigheder og især at sikre, at vores personoplysninger ikke overdrages til personer, der givetvis ikke vil dem anvende korrekt."@da2
"Herr Präsident, verehrte Kolleginnen und Kollegen! Ich glaube, am ehrlichsten wäre es, wenn wir zugeben, dass wir uns haben erpressen lassen, denn bedauerlicherweise wurde Europa in dieser Frage von den Vereinigten Staaten erpresst; da die USA nämlich bereits mit einzelnen Mitgliedstaaten und Fluggesellschaften verhandelt hatten, waren wir praktisch gezwungen, das fragliche Abkommen zu schließen. Das ist – ich wiederhole es – der ehrlichste politische Standpunkt, den das Parlament zum Ausdruck bringen muss.
Stattdessen ist es so, als müssten wir ein Abkommen verteidigen, das den europäische Bürgern effektiv schadet: Wahr ist, dass sich nichts geändert hat, obschon das vom Gerichtshof für nichtig erklärte Abkommen wirklich schlecht war. Wir sollen den US-Behörden 34 Datenkategorien überlassen, von denen nach eigenem Bekunden der Amerikaner normalerweise nur sieben oder acht verwendet werden. Wenn dem so ist, dann verstehe ich nicht, wieso wir all diese Informationen weiterleiten, noch dazu an die amerikanischen Geheimdienste – eine Neuerung dieses Abkommens –, es sei denn, dass irgendjemand behauptet, dass wir der CIA trauen können.
Ich glaube nicht, dass ich nur für mich selbst spreche; vielmehr bin ich der Auffassung, dass dieses Parlament gute Gründe hat, um der CIA nicht zu trauen. Was in Europa geschah, ist für alle offenkundig: Das Europäische Parlament hat sogar einen Sonderausschuss zu den CIA-Aktivitäten in Europa eingesetzt, und es gab Debatten über die Vorfälle im Zusammenhang mit SWIFT, als sich herausstellte, dass unsere Bankkonten von den Amerikanern inspiziert wurden. Deshalb bin ich nach wie vor fassungslos und glaube immer noch, dass wir der Tätigkeit der US-Nachrichtendienste nicht trauen können.
Nach meinem Dafürhalten wurde das fragliche Abkommen nicht im Namen der europäischen Bürger ausgehandelt; und gewiss auch nicht im Namen dieses Parlaments, das bei den Gesprächen vollkommen übergangen wurde, wie Frau in 't Veld soeben erinnerte. Meiner Meinung nach müssen jedoch sowohl das Europäische Parlament als auch die nationalen Parlamente einbezogen werden, damit dieses Abkommen so abgeschlossen wird, dass der Verteidigung der Rechte der EU-Bürger Priorität beigemessen und insbesondere verhindert wird, dass unsere persönlichen Daten in die Hände von Personen gelangen, die sicher keinen sachgerechten Gebrauch davon machen."@de9
"Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, πιστεύω πως θα ήταν πολύ πιο τίμιο να πούμε ότι δεχθήκαμε έναν εκβιασμό, εφόσον η Ευρώπη υπέστη δυστυχώς σε αυτό το ζήτημα τον εκβιασμό των Ηνωμένων Πολιτειών, καθώς οι ΗΠΑ είχαν ξεκινήσει ήδη διαπραγματεύσεις με μεμονωμένα κράτη μέλη και αεροπορικές εταιρείες, λόγος για τον οποίο αναγκασθήκαμε ουσιαστικά να συνάψουμε αυτήν τη συμφωνία. Επαναλαμβάνω πως αυτή είναι η πολιτικώς ορθότερη θέση την οποία πρέπει να εκφράσει το Κοινοβούλιο.
Αντιθέτως, εμείς προσπαθούμε να υπερασπισθούμε μια συμφωνία που ουσιαστικά ζημιώνει τους ευρωπαίους πολίτες, καθώς είναι πράγματι αλήθεια ότι δεν άλλαξε τίποτα, αλλά η προηγούμενη συμφωνία που ακύρωσε το Ευρωπαϊκό Δικαστήριο ήταν ήδη κάκιστη. Θα πρέπει να διαβιβάζουμε στις αμερικανικές αρχές 34 προσωπικά δεδομένα, εκ των οποίων, όπως παραδέχονται οι ίδιες οι ΗΠΑ, χρησιμοποιούνται κανονικά μόνον τα 7 ή τα 8. Εάν έτσι έχουν τα πράγματα, δεν καταλαβαίνω γιατί θα πρέπει να παρέχουμε όλες αυτές τις πληροφορίες και μάλιστα στις αμερικανικές μυστικές υπηρεσίες –μια καινοτομία αυτής της συμφωνίας– εκτός εάν κάποιοι πιστεύουν ότι μπορούμε να εμπιστευόμαστε τη CIA.
Δεν νομίζω πως εκφράζω απλώς προσωπικές απόψεις και θεωρώ μάλιστα ότι το Κοινοβούλιο έχει κάθε λόγο να μην εμπιστεύεται τη CIA. Αυτά που συνέβησαν στην Ευρώπη είναι γνωστά σε όλους. Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο συνέστησε μάλιστα και μια ειδική επιτροπή για τη δράση της CIA στην Ευρώπη και συζήτησε αυτό που συνέβη με το SWIFT, ανακαλύπτοντας ότι οι τραπεζικοί μας λογαριασμοί ελέγχονται από τους Αμερικανούς. Διατηρώ, συνεπώς, τις αμφιβολίες μου και εξακολουθώ να πιστεύω ότι δεν μπορούμε να εμπιστευόμαστε τη δράση των αμερικανικών μυστικών υπηρεσιών.
Πιστεύω πως στις διαπραγματεύσεις για τη συμφωνία δεν ελήφθη υπόψη η θέληση των ευρωπαίων πολιτών και ασφαλώς όχι του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, το οποίο, όπως υπενθύμισε προ ολίγου η κ. in 't Veld, αγνοήθηκε παντελώς κατά τη συζήτηση. Αντιθέτως, κατά την άποψή μου, είναι αναγκαίο να συμμετάσχει το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, όπως είναι αναγκαίο να συμμετάσχουν και τα εθνικά κοινοβούλια, προκειμένου να συναφθεί η συμφωνία αυτή με κύριο γνώμονα τα δικαιώματα των ευρωπαίων πολιτών και προπαντός να μην επιτραπεί η παράδοση των προσωπικών μας δεδομένων στα χέρια ανθρώπων που ασφαλώς δεν πρόκειται να τα χρησιμοποιήσουν σωστά."@el10
"Mr President, ladies and gentlemen, I believe that the most honest opinion we can express is that we have agreed to blackmail, since unfortunately Europe has in this matter been subjected to blackmail by the United States; that is to say, the US is dealing with single Member States and airlines, which is why we have in practice been coerced into concluding the agreement in question. This – I repeat – is the most politically correct position, which Parliament must express.
However, it is as if we are having to defend an agreement that effectively damages European citizens: it is in fact true that nothing has changed, but the agreement that has been annulled by the Court of Justice was a very bad agreement. We would have to put into the hands of the American authorities 34 personal data items, of which, as the Americans themselves testify, only seven or eight would normally be used. If that is how things are, I do not understand why we have to hand over all this information and, furthermore, to put it in the hands of the American intelligence services – a new feature of the agreement – unless anyone maintains that we can trust the CIA.
I do not believe that I am speaking just for myself; I consider rather that this Parliament has every reason not to trust the CIA. What has happened in Europe is clear for all to see: Parliament has even set up a special commission on CIA activities in Europe, and there have been discussions on what happened with SWIFT, when it was discovered that our bank accounts were being inspected by the Americans. I therefore remain puzzled and still believe that we cannot trust the activities of United States intelligence agencies.
I believe that the agreement in question was not negotiated in the name of European citizens; it certainly was not negotiated in the name of this Parliament, which was completely ignored in the discussion, as Mrs in ‘t Veld recalled a short time ago. In my opinion we must instead involve the European Parliament, just as we need to involve national parliaments, so that this agreement is reached in such a way as to give priority to defending the rights of EU citizens and, above all, ensuring that our personal data is not put into the hands of persons who will certainly not make fitting use of it."@en4
"Señor Presidente, Señorías, creo que la opinión más honrada que podemos expresar es que hemos acordado el chantaje, puesto que lamentablemente, en esta cuestión, Europa ha sido objeto de chantaje por parte de los Estados Unidos; es decir, los Estados Unidos están tratando con líneas aéreas y Estados miembros individuales, motivo por el cual nos hemos visto obligados en la práctica a concluir el acuerdo en cuestión. Esta, repito, es la postura más políticamente correcta, que el Parlamento debe expresar.
No obstante, es como si tuviéramos que defender un acuerdo que perjudica efectivamente a los ciudadanos europeos: es verdad que nada ha cambiado, pero el acuerdo que el Tribunal de Justicia ha anulado era un mal acuerdo. Tendríamos que poner en manos de las autoridades americanas 34 datos personales, de los que, como los propios estadounidenses afirman, solo siete u ocho se utilizarían normalmente. Si así es como están las cosas, no entiendo por qué tenemos que proporcionar toda esta información, y es más, ponerla en manos de los servicios de inteligencia estadounidenses –una nueva inclusión en el acuerdo– a menos que alguien opine que podemos confiar en la CIA.
No creo que hable únicamente por mí mismo; en cambio, considero que este Parlamento tiene toda la razón al no confiar en la CIA. Lo que ha sucedido en Europa lo pueden ver todos claramente: El Parlamento ha creado incluso una comisión especial sobre las actividades de la CIA en Europa, y se han celebrado debates sobre lo ocurrido con SWIFT, cuando se descubrió que los estadounidenses inspeccionaban nuestras cuentas bancarias. Por ello, sigo estando confundido, y sigo creyendo que no podemos confiar en las actividades de las agencias de inteligencia de los Estados Unidos.
Creo que el acuerdo en cuestión no se negoció en nombre de los ciudadanos europeos; con certeza no se negoció en nombre de este Parlamento, que ha sido pasado por alto totalmente en el debate, como ha recordado la señora In ’t Veld hace un momento. En mi opinión, en cambio, debemos implicar al Parlamento Europeo, del mismo modo que tenemos que implicar a los Parlamentos nacionales, para que este acuerdo se logre de modo que dé prioridad a la defensa de los derechos de los ciudadanos de la Unión Europea y sobre todo garantice que los datos personales no acaben en manos de personas que no van a hacer un uso apropiado de los mismos."@es20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@et5
"Arvoisa puhemies, hyvät kollegat, ollaksemme täysin rehellisiä meidän on uskoakseni todettava, että olemme suostuneet kiristykseen, koska Yhdysvallat on valitettavasti kiristänyt EU:ta tässä asiassa. Toisin sanoen Yhdysvallat käsittelee tätä kysymystä yksittäisten jäsenvaltioiden ja lentoyhtiöiden kanssa, minkä vuoksi meidän on käytännössä ollut pakko tehdä kyseinen sopimus. Toistan, että tämä on poliittisesti korrektein kanta, joka parlamentin on ilmaistava.
Vaikuttaa kuitenkin siltä kuin joutuisimme puolustamaan sopimusta, josta aiheutuu merkittävää vahinkoa EU:n kansalaisille. On itse asiassa totta, ettei mikään ole muuttunut, mutta EY:n tuomioistuimen kumoama sopimus oli erittäin huono. Meidän olisi toimitettava yhdysvaltalaisille viranomaisille 34 PNR-tietokenttää, joista käytettäisiin tavallisesti vain seitsemää tai kahdeksaa, kuten yhdysvaltalaiset itse vahvistavat. Jos tilanne on tämä, en ymmärrä, miksi meidän on luovutettava kaikki nämä tiedot ja lisäksi annettava ne Yhdysvaltojen tiedustelupalvelujen käyttöön, mikä on uusi piirre sopimuksessa, ellei kukaan väitä, että voimme luottaa CIA:han.
En usko puhuvani vain omasta puolestani. Katson pikemminkin, että Euroopan parlamentilla on kaikki syyt olla luottamatta CIA:han. Kaikille on selvää, mitä Euroopassa on tapahtunut. Parlamentti on jopa perustanut väliaikaisen valiokunnan tutkimaan CIA:n toimia Euroopassa, ja parlamentissa on keskusteltu SWIFT-yhtiön tapauksesta, kun yhdysvaltalaisten havaittiin tutkivan pankkitilejämme. Olen näin ollen edelleen ymmälläni ja uskon, ettemme voi luottaa Yhdysvaltojen tiedustelupalvelujen toimiin.
Katson, ettei kyseistä sopimusta neuvoteltu EU:n kansalaisten nimissä. Sitä ei neuvoteltu ainakaan Euroopan parlamentin nimissä, sillä parlamentti sivuutettiin täysin keskustelussa, kuten jäsen in ‘t Veld äsken muistutti. Meidän on nähdäkseni sen sijaan otettava Euroopan parlamentti mukaan, aivan kuten meidän on otettava kansalliset parlamentitkin mukaan, jotta uudessa sopimuksessa asetetaan etusijalle EU:n kansalaisten oikeuksien puolustaminen ja ennen kaikkea sen varmistaminen, ettei henkilötietojamme luovuteta henkilöille, jotka eivät varmuudella käytä niitä asianmukaisesti."@fi7
"Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, je crois que la position la plus honnête que nous puissions exprimer est celle de dire que nous avons cédé au chantage, puisque malheureusement, l’Europe a fait l’objet d’un chantage des états-unis sur cette question. En réalité, les états-Unis traitent avec certains états membres et certaines compagnies aériennes, c’est pourquoi nous avons été contraints, en pratique, de conclure l’accord en question. C’est - je le répète - la position la plus politiquement correcte que le Parlement puisse exprimer.
Cependant, il semble que nous soyons contraints de défendre un accord qui porte réellement préjudice aux citoyens européens: il est vrai, en fait, que rien n’a changé, mais l’accord qui a été annulé par la Cour de justice était un très mauvais accord. Nous devons remettre entre les mains des autorités américaines 34 catégories de données personnelles dont, comme en attestent les Américains eux-mêmes, seulement sept ou huit seront normalement utilisées. S’il en est ainsi, je ne comprends pas pourquoi nous devons remettre toutes ces informations et encore moins pourquoi nous devons les remettre entre les mains des services secrets américains - une nouveauté prévue par cet accord - à moins que quelqu’un n’affirme que nous pouvons faire confiance à la CIA.
Je crois plutôt - et je ne pense pas être le seul - que ce Parlement a toutes les raisons de ne pas faire confiance à la CIA. Ce qui s’est passé en Europe est évident aux yeux de tous: le Parlement a même créé une commission spéciale sur les activités de la CIA en Europe et il y a eu des débats sur les évènements liés à SWIFT, quand nous avons découvert que nos comptes bancaires étaient inspectés par les Américains. Par conséquent, je reste perplexe et continue de penser que nous ne pouvons faire confiance aux activités des services secrets américains.
J’estime que l’accord en question n’a pas été négocié au nom des citoyens européens. Il n’a certainement pas été négocié au nom de ce Parlement, qui, comme vient de le rappeler Mme in ‘t Veld, a été complètement ignoré au cours de la discussion. À mon sens, il est nécessaire d’impliquer le Parlement européen, tout comme il est nécessaire d’impliquer également les parlements nationaux, afin que cet accord soit conclu de façon à défendre en priorité les droits des citoyens européens et, par dessus tout, à éviter que nos données personnelles ne soient mises entre les mains de personnes qui n’en feront certainement pas bon usage."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@mt15
"Mijnheer de Voorzitter, geachte collega’s, het meest eerlijke standpunt dat wij hier tot uitdrukking kunnen brengen is mijns inziens zeggen dat wij ons hebben laten chanteren. Helaas heeft Europa zich bij dit vraagstuk door de Verenigde Staten laten chanteren. De VS waren immers al aan het onderhandelen met afzonderlijke lidstaten en met afzonderlijke luchtvaartmaatschappijen, en wij waren dus wel gedwongen om een overeenkomst te sluiten. Nogmaals, dat zou politiek gezien het meest correcte standpunt zijn, en dat moet het Parlement tot uiting brengen.
Nu lijkt het wel of wij een overeenkomst moeten verdedigen die de Europese burgers schaadt. Inderdaad is er niets veranderd, maar reeds de overeenkomst die het Hof van Justitie nietig heeft verklaard, was belabberd. Wij worden geacht de Amerikaanse autoriteiten 34 persoonlijke gegevens te verstrekken waarvan er, naar zeggen van de Verenigde Staten zelf, normaliter slechts 7 à 8 worden gebruikt. Als dat zo is begrijp ik niet waarom wij al deze inlichtingen moeten verschaffen, en dan nota bene nog aan de Amerikaanse geheime diensten - dat is nieuw in de overeenkomst -, tenzij natuurlijk iemand wil beweren dat wij van de CIA op aan kunnen.
Ik geloof niet dat ik op persoonlijke titel spreek, maar ben veeleer van mening dat dit Parlement goede redenen heeft om de CIA niet te vertrouwen. Iedereen heeft kunnen zien wat er in Europa is gebeurd. Het Europees Parlement heeft zelfs een speciale commissie ingesteld met betrekking tot de activiteiten van de CIA in Europa, en er is gesproken over de SWIFT-zaak, waarbij werd ontdekt dat onze bankrekeningen door de Amerikanen worden gecontroleerd. Daarom blijf ik bezwaren hebben en geloven dat wij geen vertrouwen kunnen hebben in de activiteiten van de Amerikaanse geheime diensten.
Mijns inziens is over de onderhavige overeenkomst niet in naam van de Europese burgers onderhandeld. Zeker is in ieder geval dat hierover niet in naam van dit Parlement is onderhandeld. Het Parlement is geheel genegeerd in de discussie, zoals zojuist ook collega in ’t Veld zei. Het is volgens mij echter juist noodzakelijk om het Europees Parlement hierbij te betrekken, net zoals het noodzakelijk is om de nationale parlementen hierbij te betrekken, opdat met de sluiting van een dergelijke overeenkomst in eerste instantie de rechten van de Europese burgers worden verdedigd en vooral wordt vermeden dat onze persoonlijke gegevens in de handen worden gelegd van mensen die daar zeker geen goed gebruik van zullen maken."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@pl16
"Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, creio que a opinião mais honesta que podemos expressar é de que aceitámos uma chantagem, porque, infelizmente, nesta matéria, a Europa tem-se sujeitado à chantagem dos Estados Unidos; quer isto dizer que os EUA estão a trabalhar com os Estados-Membros individualmente e com as companhias aéreas, razão por que, na prática, fomos obrigados a concluir o acordo em questão. Esta, repito, é a posição mais correcta, do ponto de vista político, que o Parlamento deve expressar.
No entanto, é como se estivéssemos a ter de defender um acordo que efectivamente prejudica os cidadãos europeus: de facto, é verdade que nada mudou, mas o acordo que foi anulado pelo Tribunal de Justiça era um acordo péssimo. Teríamos de pôr nas mãos das autoridades norte-americanas 34 itens de dados pessoais dos quais, como atestam os próprios Americanos, só 7 ou 8 viriam a ser utilizados. Se é assim que as coisas funcionam, não entendo por que temos de entregar toda esta informação, e, mais ainda, pô-la nas mãos dos serviços de informação americanos – uma novidade deste acordo – a menos que alguém queira sustentar que podemos confiar na CIA.
Não creio que esteja a falar apenas a título pessoal; considero que este Parlamento sempre teve toda razão em não confiar na CIA. O que aconteceu na Europa está à vista de todos: o Parlamento criou até uma comissão especial para as actividades da CIA na Europa, tendo-se discutido o que sucedeu com o SWIFT, onde se descobriu que as nossas contas bancárias estavam a ser investigadas pelos Americanos. Continuo, pois, perplexo e a achar que não podemos confiar nas actividades dos serviços de informação dos norte-americanos.
Creio que o acordo em questão não foi negociado em nome dos cidadãos europeus; certamente não o foi em nome deste Parlamento, que foi completamente ignorado nesta discussão, como recordou a senhora deputada in 't Veld, há pouco tempo. Na minha opinião, temos, ao invés, de envolver o Parlamento Europeu, assim como precisamos de envolver os parlamentos nacionais, de modo a que este acordo seja concluído defendendo prioritariamente os direitos dos cidadãos europeus e, sobretudo, evitando que os nossos dados pessoais sejam postos nas mãos de pessoas que certamente não farão um bom uso dos mesmos."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@sk18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che la posizione più onesta che possiamo esprimere è quella di dire che abbiamo accettato un ricatto, perché purtroppo l'Europa in questa materia era sotto il ricatto degli Stati Uniti, giacché gli USA stavano già trattando con i singoli Stati membri e con singole compagnie aeree, ragion per cui siamo stati praticamente costretti a concludere l'accordo in questione. Questa – ripeto – è la posizione politicamente più corretta che deve esprimere il Parlamento.
Invece, è come se dovessimo difendere un accordo che danneggia di fatto i cittadini europei: è vero infatti che nulla è cambiato ma già l'accordo annullato dalla Corte di giustizia era un accordo pessimo. Dovremmo consegnare nelle mani delle autorità statunitensi 34 dati personali di cui, secondo la testimonianza degli stessi USA, vengono normalmente utilizzati soltanto 7 o 8. Se così stanno le cose, non capisco perché dobbiamo consegnare tutte queste informazioni, oltretutto anche nelle mani dei servizi di
americani – una novità di questo accordo – a meno che qualcuno non voglia sostenere che ci possiamo fidare della CIA.
Io non credo di parlare a titolo personale ma ritengo anzi che questo Parlamento abbia tutte le ragioni per non fidarsi della CIA. Quello che è avvenuto in Europa è davanti agli occhi di tutti: il Parlamento europeo ha istituito perfino una commissione speciale sulle attività della CIA in Europa e si è discusso di quello che è avvenuto su SWIFT, scoprendo che i nostri conti bancari vengono controllati dagli americani. Resto pertanto perplesso e continuo a credere che non ci possiamo fidare delle attività delle agenzie di
statunitensi.
Credo che l'accordo in oggetto non sia stato negoziato a nome dei cittadini europei; certamente non lo è stato a nome di questo Parlamento, che è stato completamente ignorato nella discussione, come ricordava poc'anzi la collega in 't Veld. A mio avviso, invece, è necessario coinvolgere il Parlamento europeo, come è necessario coinvolgere i parlamenti nazionali, affinché tale accordo venga concluso prioritariamente difendendo i diritti dei cittadini europei e soprattutto evitando che i nostri dati personali siano consegnati nelle mani di persone, che certamente non ne faranno un buon uso."@sl19
"Herr talman, mina damer och herrar! Jag anser att det ärligaste vi kan säga är att vi har gått med på att utöva utpressning eftersom EU i detta sammanhang tyvärr har utpressats av Förenta staterna, dvs. att Förenta staterna gör upp med enskilda medlemsstater och flygbolag, vilket är skälet till att vi i praktiken har tvingats till att sluta det aktuella avtalet. Detta – jag upprepar – är den mest politiskt korrekta ståndpunkten som parlamentet måste uttrycka.
Det är emellertid som om vi måste försvara ett avtal som i själva verket skadar EU–medborgare: saken är faktiskt den att inget har förändrats, men avtalet som upphävdes av EG–domstolen var ett mycket dåligt avtal. Vi kommer att vara tvungna att ge de amerikanska myndigheterna tillgång till 34 personuppgiftspunkter av vilka endast sju eller åtta skulle användas under normala omständigheter, vilket amerikanerna själva intygar. Om det är så det ligger till förstår jag inte varför vi måste överlämna all denna information och dessutom till de amerikanska underrättelsetjänsterna – ett nytt inslag i avtalet – såvida inte någon hävdar att vi kan lita på CIA.
Jag tror inte att jag bara talar för mig själv. Jag anser att parlamentet har alla skäl att inte lita på CIA. Det som har hänt i Europa är uppenbart för alla: parlamentet har t.o.m. inrättat ett särskilt utskott för CIA:s verksamhet i Europa och man har diskuterat vad som hände med SWIFT när man upptäckte att våra bankkonton hade granskats av amerikanerna. Jag är därför fortfarande förbryllad och anser att vi inte kan lita på de amerikanska underrättelsetjänsterna.
Jag anser att det aktuella avtalet inte förhandlades fram i EU–medborgarnas namn. Det förhandlades verkligen inte fram i parlamentets namn, utan parlamentet nonchalerades fullständigt i diskussionen, vilket Sophia in’t Veld nyligen påminde om. Jag menar att vi istället måste låta Europaparlamentet delta, på samma sätt som vi måste låta de nationella parlamenten delta, så att avtalet ingås på ett sätt där man prioriterar skyddet av EU–medborgarnas rättigheter och framför allt ser till att våra personliga uppgifter inte överlämnas till personer som inte använder dem på ett lämpligt sätt."@sv21
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lpv:unclassifiedMetadata |
"Giusto Catania (GUE/NGL ). –"5,19,15,1,18,14,16,11,13
"intelligence"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
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