Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2006-05-15-Speech-1-095"

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"en.20060515.16.1-095"6
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". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull’etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all’Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un’efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell’EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitatologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall’EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un’indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l’indicazione che avverte il consumatore di un’alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d’occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all’industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l’industria, tale comunque da consentire l’adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l’uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all’Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell’oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all’inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due “considerando” sottolineano l’importanza di facilitare l’accesso all’utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l’industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l’applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l’accesso all’utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all’emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell’elenco previsto all’articolo 13. L’utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un’istanza molto sentita in quest’Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell’etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l’alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2 per cento di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura “ridotto contenuto di alcool” o “meno calorie”. Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all’importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell’ legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l’obiettivo di garantire un’informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest’Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un’etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un’Europa che secondo l’OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l’obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l’intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l’industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l’aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all’articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l’accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l’introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l’abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l’autorizzazione definitiva per l’immissione sul mercato."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@cs1
"Hr. formand, kære kolleger, her dagen før afstemningen om betænkningen om mærkning af fødevarer glæder det mig at kunne meddele Parlamentet, at vi efter indgående forhandlinger er nået frem til en fælles tekst, der forhåbentlig gør det muligt for os at undgå forligsproceduren. Omvendt vil den forenklede procedure ikke være gældende for visse etiketter, som er særligt farlige, fordi de er meget suggestive, f.eks. dem, der påstås at gøre sundhedsrisiciene mindre, og dem, der er rettet mod børns udvikling. Disse etiketter bør tværtimod være genstand for den fuldstændige tilladelsesprocedure, som sikrer en større kontrol, ikke blot når det gælder den videnskabelige kontrol fra EFSA's og Kommissionens side, men også når det gælder medlemsstaternes kontrol i forbindelse med komitologiproceduren. Hvad det omstridte spørgsmål om ernæringsprofiler angår, nemlig den famøse artikel 4, vil jeg gerne minde om, at Rådet indtil i onsdags var imod enhver undtagelse fra teksten. Ifølge den fælles holdning måtte ingen form for mærkning - hverken ernæringsanprisninger eller sundhedsanprisninger - påføres et produkt, der ikke er i overensstemmelse med de ernæringsprofiler, som EFSA har fastlagt. F.eks. ville et bolsje med et højt sukkerindhold aldrig kunne være mærket med hverken en sundhedsanprisning eller en ernæringsanprisning. Med den kompromistekst, som Rådet og alle grupperne har godkendt, bliver det nu muligt at mærke produkterne med ernæringsanprisninger, selv om et stof overstiger den i ernæringsprofilen fastsatte grænse, når blot der på samme side af emballagen er tilføjet en angivelse til forbrugerne om et højt indhold af det stof, der overstiger ernæringsprofilernes grænser. Derved sikrer man en korrekt forbrugerinformation, som straks kan ses på samme side af emballagen, og samtidig får industrien lov til at bruge denne type anprisning. Jeg betragter denne tekst som en sejr for Parlamentet på et punkt, som Rådet i starten betragtede som urørligt. Hvad mærkerne angår, har vi opnået, at eksisterende mærker kan anvendes i 15 år mere uden yderligere forskrifter. Når fristen er udløbet, må de stadig gerne anvendes, såfremt de ledsages af en anprisning, der er i overensstemmelse med bestemmelserne i denne forordning. Efter min opfattelse er der for industrien tale om en tilstrækkeligt lang overgangsperiode, som under alle omstændigheder gør det muligt for den at tilpasse sig til EU-lovgivningen. Vi har desuden beskyttet brugen af de generiske betegnelser, der traditionelt anvendes for fødevarer, f.eks. "aperitif", "digestif" og "hostebolsjer". Disse betegnelser bliver genstand for særlige undtagelser og vil med lethed kunne bruges. Jeg vil ligeledes minde parlamentsmedlemmerne om, at alle negative mærkningssystemer, nemlig de såkaldte trafiklys eller røde mærker, der allerede er i brug i visse lande, ikke kommer til at høre ind under forordningens anvendelsesområde og således vil blive fastlagt på nationalt plan. Parlamentet vandt nogle vigtige sejre i forhandlingerne, hvad beskyttelsen af de små og mellemstore virksomheder angår. Det, som vi i starten fik at vide var umuligt af tekniske årsager, fik vi i stedet lov til. I to betragtninger understreges betydningen af, at de små og mellemstore virksomheder får lettere adgang til mærkning, eftersom de udgør en vigtig merværdi for den europæiske levnedsmiddelindustri. I henhold til den nye artikel 15 skal Kommissionen gøre en indsats for at stille instrumenter og retningslinjer for små og mellemstore virksomheder til rådighed for navnlig at lette gennemførelsen af denne forordning. Herudover har vi med databeskyttelsesperiodens nedsættelse til fem år i stedet for de syv år, der var taget højde for i starten, forkortet fristen for adgangen til at bruge anprisninger for de små og mellemstore virksomheder, der ikke har de nødvendige finansielle midler til at forske i deres egne etiketter. De små og mellemstore virksomheder kan først - takket være Parlamentets ændringsforslag - bruge alle de allerede tilladte etiketter, som står på den liste, der er taget højde for i artikel 13. Brugen er gratis og ikke forbundet med nogen formaliteter. Også de, der ikke råder over de nødvendige økonomiske midler til at finansiere forskningen i en anprisning, kan således nemt bruge disse, og det kan de gøre uden yderligere omkostninger. Med hensyn til beskyttelsen af børn - som man lagde stor vægt på her i Parlamentet - opnåede vi, at alle etiketter, der vedrører udvikling og forbedring af børns sundhed, skal vurderes ved hjælp af den fuldstændige tilladelsesprocedure for at sikre en nøje kontrol - også fra medlemsstaternes side - af etikettens videnskabelige gyldighed og dens forståelighed for forbrugerne. Angivelser fra sammenslutninger af læger, diætetikere og ernæringseksperter vil være tilladt, men ikke angivelser fra enkelte læger. Hvad alkohol angår, var ernæringsanprisninger allerede tilladt i den fælles holdning. Drikke med over 1,2 % alkohol måtte være påført etiketter, hvor der står "nedsat alkoholdindhold" eller "færre kalorier". Rådet har desuden givet os mulighed for at anvende betegnelsen "med lavt alkoholindhold". Vi har ligeledes opnået vigtige indrømmelser med hensyn til vigtigheden af at bevare de forskellige kulinariske traditioner samt muligheden for lempelser til dem, der sælger fødevarer i løs vægt. Til sidst vil jeg opfordre alle til at støtte de ændringsforslag, der er en del af det kompromis, som alle grupperne har underskrevet, og til kun at støtte disse ændringsforslag, så vi får en positiv afslutning på lovgivningsforløbet for denne betænkning, der er så omstridt, at dens behandling i Parlamentet har varet tre år. Jeg vil gerne rette en varm tak til alle, også til dem, der samarbejdede med os i grupperne, og til de teknikere, der hjalp os. Inden jeg kommer nærmere ind på detaljerne, vil jeg gerne takke skyggeordførerne fra de andre grupper, nemlig fru Sommer, fru Corbey, hr. Maaten, fru Evans, fru Breyer, fru Liotard og hr. Blokland, for deres vigtige bidrag og deres vilje til gå i dialog på selv de vanskeligste tidspunkter. I en situation med stilstand, hvor det ikke lod til, at Rådet ville give os flere indrømmelser, er det lykkedes os at sammensætte en kompromispakke bestående af en endelig tekst, som alle Parlamentets grupper er enige om, og som derfor har fået Rådet til at godkende de forslag, der stilles. Nu mangler vi kun at besegle det med afstemningen i morgen, og i den forbindelse vil jeg gerne opfordre alle parlamentsmedlemmerne til at støtte kompromiset, så vi opnår et kvalificeret flertal og kan ændre den fælles holdning. Efter min mening er der alt i alt tale om en velafbalanceret tekst, hvor vi på en effektiv måde forfølger målsætningen om at sikre en korrekt og gennemskuelig information, der er forståelig for forbrugerne og giver dem mulighed for at foretage et fornuftigt og bevidst ernæringsvalg. I Parlamentet er vi alle enige om, at det er nødvendigt at fremme en sund og velafbalanceret ernæring for de europæiske borgere, og at det er nødvendigt at undgå, at en fristende etiket, som lover en fantastisk gavnlig virkning på helbredet eller - værre endnu - på sundheden, i virkeligheden dækker over en fødevare med et højt kalorieindhold, uden at forbrugerne har mulighed for at se, at dette er tilfældet. I et Europa, hvor hvert femte barn er overvægtigt ifølge WHO, og i lyset af nylige undersøgelser, som viser forbindelsen mellem reklamer og indtagelsen af junkfood, er et sådant lovindgreb efterhånden tvingende nødvendigt. Jeg mener, at den vigtigste målsætning om forbrugerbeskyttelse til fulde er nået i den tekst, som kompromiset resulterede i. Jeg vil gerne tilføje, at det ved hjælp af Parlamentets indgreb er lykkedes os at følge op på og efterkomme levnedsmiddelindustriens ønsker om klarhed og sikkerhed med hensyn til fristerne. Det var ikke noget let kompromis, også fordi Rådets holdning på visse punkter stadig var meget ufleksibel - og næsten ufravigelig - indtil forhandlingernes afslutning. Netop derfor betragter jeg det som en stor succes, at vi har opnået indrømmelser på lige præcis disse punkter. Her tænker jeg navnlig på artikel 4 og på foranstaltningerne med hensyn til alkohol, som vi vender tilbage til senere. Allerede nu vil jeg dog gerne understrege, at aftalen med Rådet vedrører en pakke, der bør støttes i sin helhed. Derfor vil jeg opfordre til, at vi forkaster ændringsforslag 90 og 49, som ligger uden for den pakke, vi er blevet enige med de andre EU-institutioner om. Hvad angår indførelsen på markedet af etiketter med såkaldte sundhedsanprisninger, gik Rådet med til at indføre en forenklet procedure, som er hurtigere, og som giver de europæiske virksomheder større sikkerhed. Lige siden vores enstemmige vedtagelse i Miljøudvalget har det stået klart, at en kortere frist ikke måtte hindre en nøje videnskabelig kontrol af korrektheden af de anprisninger, der står på etiketten. Den Europæiske Fødevaresikkerhedsautoritet (EFSA) skulle have akkurat samme frist til at kontrollere anprisningerne ved begge procedurer. Rådet tilsluttede sig dette forslag, og Parlamentet opnåede til sidst, at etiketter med sundhedsanprisninger, der ikke medfører særlige vanskeligheder, kan få en endelig markedsføringsgodkendelse efter 8 måneder."@da2
"Herr Präsident, meine Damen und Herren! Am Vortag der Abstimmung zu dem Bericht über die Kennzeichnung von Lebensmitteln ist es mir eine Freude, dem Plenum mitzuteilen, dass wir uns nach intensiven Verhandlungen auf einen gemeinsamen Text verständigen konnten, der uns, wie ich hoffe, das Vermittlungsverfahren ersparen wird. Im Gegensatz dazu wird das vereinfachte Verfahren für einige Angaben, die besonders gefährlich sind, weil sie sehr verlockend sind und zum Beispiel eine Verringerung der Gesundheitsrisiken versprechen oder sich auf die kindliche Entwicklung beziehen, nicht zum Tragen kommen können. Diese Etiketten müssen vielmehr das vollständige Zulassungsverfahren durchlaufen, das eine sorgfältigere Prüfung gewährleistet – nicht nur in wissenschaftlicher Hinsicht durch die EFSA und die Kommission, sondern auch durch die Mitgliedstaaten im Rahmen des Komitologieverfahrens. Zu dem strittigen Thema der Nährwertprofile oder dem berüchtigten Artikel 4 möchte ich bemerken, dass der Rat bis letzten Mittwoch gegen jede Änderung des Textes war. Im Grunde genommen hätte dem Gemeinsamen Standpunkt zufolge keine Kennzeichnung – weder eine nährwertbezogene noch eine gesundheitsbezogene – auf einem Erzeugnis angebracht werden dürfen, das nicht den von der EFSA festgelegten Nährwertprofilen entspricht. Beispielsweise hätten Bonbons mit einem hohen Zuckergehalt niemals eine gesundheits- oder nährwertbezogene Angabe führen dürfen. Der von allen Fraktionen und vom Rat gebilligte Kompromisstext sieht nun auch dann die Möglichkeit des Anbringens nährwertbezogener Etiketten vor, wenn ein Nährstoff das Nährwertprofil übersteigt – sofern auf derselben Seite der Verpackung für den Verbraucher ein Hinweis auf den hohen Gehalt an diesem Nährstoff angebracht wird. Somit wird eine korrekte Information des Verbrauchers gewährleistet, die auf derselben Seite der Verpackung deutlich sichtbar ist, und zugleich wird der Industrie die Möglichkeit gegeben, derartige Angaben zu verwenden. In einem Punkt, der anfänglich für den Rat als unantastbar galt, betrachte ich diesen Text als einen Erfolg des Parlaments: Bei den Marken haben wir durchgesetzt, dass die bestehenden Marken noch für weitere 15 Jahre ohne weitere Auflagen verwendet werden können. Nach Ablauf dieser Frist dürfen sie nur dann benutzt werden, wenn sie mit Angaben entsprechend den Bestimmungen dieser Verordnung versehen sind. Ich bin der Meinung, dass dieser Übergangszeitraum lang genug ist für die Industrie und jedenfalls eine Anpassung an die Gemeinschaftsvorschriften ermöglicht. Außerdem haben wir die Beibehaltung allgemeiner Bezeichnungen erreicht, die herkömmlicherweise für Lebensmittel verwendet werden, wie z. B. „Aperitif“, „Digestif“ oder „Hustenbonbon“: Für diese Bezeichnungen werden besondere Ausnahmeregelungen gelten, sodass sie problemlos verwendet werden können. Außerdem möchte ich das Plenum darauf hinweisen, dass alle negativen Kennzeichnungssysteme – die bereits in einigen Ländern üblichen so genannten roten Ampeln oder Punkte – nicht Gegenstand der Verordnung sind und demzufolge auf einzelstaatlicher Ebene geregelt werden. Wir haben als Parlament in Bezug auf den Schutz der KMU bedeutende Verhandlungssiege errungen. Was man uns zunächst als technisch nicht machbar verweigert hatte, wurde uns schließlich zugestanden. In zwei Erwägungsgründen wird hervorgehoben, wie wichtig es ist, den KMU den Zugang zur Verwendung der Etiketten zu erleichtern, da sie „für die europäische Lebensmittelindustrie einen erheblichen Mehrwert bedeuten“. Gemäß dem neuen Artikel 15 hat die Kommission den KMU Hilfsmittel und Leitlinien zur Verfügung zu stellen, um ihnen die Umsetzung der vorliegenden Verordnung zu erleichtern. Durch die Verkürzung des Datenschutz-Zeitraums von ursprünglich sieben Jahren auf fünf Jahre haben wir darüber hinaus erreicht, dass die kleinen und mittleren Unternehmen, die nicht die Mittel haben, um sich wissenschaftliche Studien für die Anmeldung einer eigenen Angabe leisten zu können, schneller auf die Angaben zurückgreifen können. Dank des Änderungsantrags des Parlaments werden die KMU sämtliche bereits zugelassenen und im Verzeichnis gemäß Artikel 13 aufgeführten Angaben früher verwenden können. Die Verwendung ist kostenlos und erfordert keine weiteren Formalitäten. Auch diejenigen, die nicht über die notwendigen Mittel verfügen, um eine wissenschaftliche Untersuchung zu bestimmten Angaben finanzieren zu können, werden sie demnach problemlos und ohne zusätzliche Belastung verwenden können. In Bezug auf den Kinderschutz – ein Anliegen, das diesem Parlament besonders am Herzen liegt – haben wir durchgesetzt, dass alle Angaben bezüglich der Entwicklung und Gesundheit von Kindern nach dem vollständigen Zulassungsverfahren begutachtet werden müssen, um zu gewährleisten, dass, auch seitens der Mitgliedstaaten, sorgfältig geprüft wird, ob die Angabe wissenschaftlich abgesichert und für den Verbraucher verständlich ist. Dabei werden Empfehlungen von Vereinigungen der Bereiche Medizin, Ernährung oder Diätetik akzeptiert, die von einzelnen Medizinern hingegen nicht. Für Alkohol waren nährwertbezogene Angaben bereits in dem Gemeinsamen Standpunkt vorgesehen. Für Getränke mit einem Alkoholgehalt von mehr als 1,2 Volumenprozent waren demnach Etiketten mit der Aufschrift „reduzierter Alkoholgehalt“ oder „kalorienarm“ erlaubt. Der Rat machte uns das weitere, jedoch letzte Angebot, auch die Angabe „niedriger Alkoholgehalt“ zu verwenden. Wichtige Zugeständnisse haben wir auch im Hinblick auf die Bewahrung der unterschiedlichen Esstraditionen sowie auf mögliche Erleichterungen für Verkäufer unverpackter Waren erhalten. Abschließend fordere ich alle Mitglieder auf, die Änderungsanträge, die zu dem von allen Fraktionen unterzeichneten Kompromiss gehören, und zwar nur die, zu unterstützen, um das Gesetzgebungsverfahren zu diesem Bericht, der so strittig war, dass er drei Jahre in diesem Parlament behandelt wurde, zu einem positiven Abschluss zu bringen. Ich möchte allen, auch den Mitarbeitern der Fraktionen und den Fachleuten, die uns unterstützt haben, meinen aufrichten Dank aussprechen. Bevor ich auf Details zu sprechen komme, möchte ich den Schattenberichterstattern der anderen Fraktionen, Frau Sommer, Frau Corbey, Herrn Maaten, Frau Evans, Frau Breyer, Frau Liotard und Herrn Blokland, für ihre entscheidenden Beiträge und ihre selbst in schwierigsten Momenten bewiesene Verhandlungsbereitschaft danken. In einer festgefahrenen Situation, als der Rat uns anscheinend keinen Schritt mehr entgegenkommen wollte, gelang es uns, ein Kompromisspaket zu schnüren bzw. einen endgültigen Text zu verfassen, der aufgrund der Zustimmung aller Fraktionen den Rat dazu bewogen hat, unsere Vorschläge zu akzeptieren. Das Ganze muss also nur noch durch die morgige Abstimmung besiegelt werden, und diesbezüglich fordere ich alle Kolleginnen und Kollegen auf, den Kompromiss zu unterstützen, um die für die Abänderung des Gemeinsamen Standpunkts benötigte qualifizierte Mehrheit zu erzielen. Meiner Auffassung nach handelt es sich insgesamt um einen ausgewogenen Text, der wirksam das Ziel verfolgt, eine exakte, transparente und verständliche Information der Verbraucher zu gewährleisten und somit die Entscheidung für eine ausgewogene und bewusste Ernährungsweise zu ermöglichen. Wir alle in diesem Hohen Haus sind uns darin einig, dass eine gesunde und ausgewogene Ernährung der Bürger Europas gefördert werden muss und es zu verhindern gilt, dass sich hinter einem verlockenden, außerordentliche Vorteile für die Figur oder sogar für die Gesundheit versprechenden Etikett in Wirklichkeit ein höchst kalorienhaltiges Nahrungsmittel verbirgt, ohne dass der Verbraucher dies als solches erkennen kann. In Europa, wo laut WTO jedes fünfte Kind übergewichtig ist, ist diese Rechtsetzungsmaßnahme, auch in Anbetracht der aktuellsten Studien, die den Zusammenhang zwischen Werbung und dem Verzehr ungesunder Nahrungsmittel belegen, nunmehr dringend geboten. Das Hauptziel der Verordnung – der Schutz der Verbraucher – wurde meines Erachtens mit dem Kompromisstext vollständig erreicht. Ich möchte hinzufügen, dass es uns durch die Intervention des Parlaments gelungen ist, den Forderungen der Lebensmittelindustrie nach Klarheit und genau festgelegten Fristen Rechnung zu tragen und sie zu erfüllen. Das war kein einfacher Kompromiss, auch weil der Rat bis zum Schluss der Verhandlungen einen inflexiblen – nahezu rigiden – Standpunkt vertreten hat. Eben deshalb sehe ich es als einen großen Erfolg an, dass wir ihm in folgenden Fragen wirklich Zugeständnisse abgerungen haben: ich meine insbesondere Artikel 4 und die Maßnahmen in Bezug auf den Alkohol, auf die wir später noch zu sprechen kommen. Ich möchte jedoch schon jetzt betonen, dass die Einigung mit dem Rat ein Paket betrifft, das im Ganzen unterstützt werden muss. Daher fordere ich Sie auf, die Änderungsanträge 90 und 49 abzulehnen, weil sie über das mit den anderen Organen vereinbarte Paket hinausgehen. Was das Inverkehrbringen so genannter gesundheitsbezogener Etiketten anbelangt, so hat der Rat die Anwendung eines schnelleren, vereinfachten Verfahrens akzeptiert, das unseren Unternehmen mehr Sicherheit bringen wird. Seit unserem einstimmigen Votum im Ausschuss für Umweltfragen, Volksgesundheit und Lebensmittelsicherheit war klar, dass die Verkürzung der Verfahrensdauer nicht zu Lasten der genauen wissenschaftlichen Überprüfung des Wahrheitsgehalts der auf dem Etikett gemachten Angaben gehen darf. Der Europäischen Behörde für Lebensmittelsicherheit (EFSA) sollte in beiden Verfahren genau dieselbe Zeit für die Prüfung der Angaben zur Verfügung stehen. Der Rat ist uns in diesem Punkt gefolgt, und im Endeffekt hat das Parlament erreicht, dass gesundheitsbezogene Etiketten, die keine besonderen Schwierigkeiten bereiten, innerhalb von acht Monaten endgültig für das Inverkehrbringen zugelassen werden können."@de9
". Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, μια ημέρα πριν από την ψηφοφορία για την έκθεση σχετικά με την επισήμανση των τροφίμων, είμαι στην ευχάριστη θέση να ανακοινώσω στο Σώμα ότι, μετά από εντατικές διαπραγματεύσεις, καταλήξαμε σε μια κοινή θέση, η οποία ελπίζω ότι θα μας επιτρέψει να αποφύγουμε τη διαδικασία συμβιβασμού. Αντιθέτως, η εφαρμογή της απλοποιημένης διαδικασίας δεν θα επιτρέπεται για ορισμένες ιδιαίτερα επικίνδυνες ετικέτες που είναι πολύ ελκυστικές, όπως εκείνες που προβάλλουν την αποτελεσματικότητα στη μείωση των κινδύνων για την υγεία, καθώς και εκείνες που αναφέρονται στην ανάπτυξη των παιδιών. Οι ετικέτες αυτές θα υπόκεινται στην πλήρη διαδικασία έγκρισης, η οποία διασφαλίζει περισσότερο έλεγχο, όχι μόνον από επιστημονικής πλευράς εκ μέρους της EFSA και της Επιτροπής αλλά και από τα κράτη μέλη στο πλαίσιο της διαδικασίας της επιτροπολογίας. Όσον αφορά το επίμαχο ζήτημα των θρεπτικών χαρακτηριστικών, το περίφημο δηλαδή άρθρο 4, θα ήθελα να υπενθυμίσω ότι μέχρι την προηγούμενη Τετάρτη, το Συμβούλιο ήταν αντίθετο σε οποιαδήποτε παρέκκλιση από το κείμενο. Ουσιαστικά, σύμφωνα με την κοινή θέση, καμία ετικέτα –είτε για τη θρεπτική αξία είτε για την υγεία– δεν θα μπορούσε να χρησιμοποιηθεί σε ένα προϊόν το οποίο δεν πληροί τα θρεπτικά χαρακτηριστικά που ορίζει η EFSA. Για παράδειγμα, μια καραμέλα με υψηλή περιεκτικότητα σε ζάχαρη δεν θα μπορούσε ποτέ να φέρει ένδειξη σχετική με την υγεία ή με τη θρεπτική αξία. Το κείμενο του συμβιβασμού, το οποίο εγκρίθηκε από όλες τις ομάδες και από το Συμβούλιο, προβλέπει τώρα τη δυνατότητα χρήσης ετικετών θρεπτικής αξίας ακόμη και όταν μια ουσία δεν πληροί τα θρεπτικά χαρακτηριστικά, αρκεί στην ίδια πλευρά της συσκευασίας να προστίθεται η ένδειξη με την οποία επισημαίνεται στον καταναλωτή η υψηλή περιεκτικότητα της εν λόγω ουσίας. Με τον τρόπο αυτό εξασφαλίζεται η ακριβής ενημέρωση του καταναλωτή, η οποία γίνεται άμεσα αντιληπτή στην ίδια πλευρά της συσκευασίας, επιτρέποντας παράλληλα στη βιομηχανία τη δυνατότητα χρήσης ισχυρισμών αυτού του τύπου. Θεωρώ το κείμενο αυτό ως νίκη του Κοινοβουλίου σε ένα σημείο που αρχικά είχε θεωρηθεί αδιαπραγμάτευτο από το Συμβούλιο. Όσον αφορά τα εμπορικά σήματα, επιτύχαμε τον στόχο να επιτραπεί για τα προσεχή 15 χρόνια η χρήση των υφιστάμενων σημάτων χωρίς περαιτέρω περιορισμούς. Μετά την πάροδο του χρονικού αυτού περιθωρίου, η χρήση τους θα μπορέσει να συνεχισθεί, αρκεί να συνοδεύονται από ισχυρισμούς που πληρούν τις διατάξεις του παρόντος κανονισμού. Θεωρώ πως πρόκειται για μια αρκούντως μακρά μεταβατική περίοδο για τη βιομηχανία, η οποία επιτρέπει ασφαλώς την προσαρμογή στον κοινοτικό κανονισμό. Διαφυλάξαμε επίσης τη χρήση των κοινόχρηστων ονομασιών που συνοδεύουν παραδοσιακά τα τρόφιμα όπως «απεριτίφ», «χωνευτικό» και «καραμέλες για τον βήχα»: οι ονομασίες αυτές θα υπόκεινται σε ειδικές απαλλαγές και θα μπορούν να χρησιμοποιηθούν εύκολα. Υπενθυμίζω επίσης στο Σώμα ότι όλα τα συστήματα αρνητικής επισήμανσης, τα επονομαζόμενα συστήματα «κόκκινο φως» που χρησιμοποιούνται ήδη σε ορισμένες χώρες, παραμένουν εκτός του πεδίου εφαρμογής του κανονισμού και θα ρυθμίζονται συνεπώς σε εθνικό επίπεδο. Ως Κοινοβούλιο, σημειώσαμε σημαντικές επιτυχίες στις διαπραγματεύσεις όσον αφορά την προστασία των ΜΜΕ. Πετύχαμε παραχωρήσεις που αρχικά θεωρήθηκαν ως αδύνατες για τεχνικούς λόγους. Δύο αιτιολογικές σκέψεις υπογραμμίζουν τη σημασία που έχει η διευκόλυνση της πρόσβασης των ΜΜΕ στη χρήση των ετικετών, καθώς αντιπροσωπεύουν «μια σημαντική προστιθέμενη αξία για την ευρωπαϊκή βιομηχανία τροφίμων». Σύμφωνα με το νέο άρθρο 15, η Επιτροπή οφείλει να καταβάλει προσπάθειες για να παράσχει στις ΜΜΕ μέσα και κατευθυντήριες γραμμές που θα διευκολύνουν κυρίως την εφαρμογή του παρόντος κανονισμού. Επίσης, με τη μείωση της περιόδου προστασίας των δεδομένων στα πέντε έτη, σε αντίθεση με τα επτά έτη που προβλέπονταν αρχικά, συντομεύσαμε τους χρόνους για την πρόσβαση στη χρήση των ισχυρισμών για τις μικρομεσαίες επιχειρήσεις, οι οποίες δεν διαθέτουν τα αναγκαία οικονομικά μέσα για να υποστηρίξουν την αυτόνομη έρευνα σχετικά με τις ετικέτες. Χάρη στην τροπολογία του Κοινοβουλίου, οι ΜΜΕ θα μπορούν να χρησιμοποιήσουν νωρίτερα όλες τις εγκεκριμένες ετικέτες του καταλόγου που προβλέπει το άρθρο 13. Η χρήση είναι δωρεάν και δεν απαιτεί καμία διαδικασία έγκρισης. Συνεπώς, ακόμη και όσοι δεν έχουν την οικονομική δυνατότητα να χρηματοδοτήσουν την έρευνα σχετικά με έναν ισχυρισμό, θα μπορούν να τον χρησιμοποιήσουν με ευκολία και χωρίς πρόσθετο κόστος. Όσον αφορά την προστασία των παιδιών –ζήτημα που απασχολεί ιδιαίτερα το Σώμα– πετύχαμε τον στόχο όλες οι ετικέτες που αναφέρονται στην ανάπτυξη ή στη βελτίωση της υγείας των παιδιών να αξιολογούνται με μια πλήρη διαδικασία έγκρισης, η οποία θα διασφαλίζει τον επισταμένο έλεγχο και από τα κράτη μέλη της επιστημονικής ακρίβειας της ετικέτας και της σαφήνειας για τον καταναλωτή. Οι ενδείξεις από ιατρικές οργανώσεις και διαιτολόγους θα επιτρέπονται, σε αντίθεση με εκείνες των μεμονωμένων επιστημόνων. Όσον αφορά το αλκοόλ, η κοινή θέση επέτρεπε ήδη ετικέτες σχετικά με τη θρεπτική αξία. Για τα ποτά με περιεκτικότητα αιθανόλης άνω του 1,2% επιτρέπονταν οι ετικέτες με την ένδειξη «χαμηλή περιεκτικότητα αιθανόλης» ή «λιγότερες θερμίδες». Το Συμβούλιο επέτρεψε, ως ύστατη υποχώρηση, τη δυνατότητα χρήσης της ένδειξης «χαμηλού αλκοολικού τίτλου». Σημαντικές παραχωρήσεις πετύχαμε επίσης όσον αφορά τη σημασία διατήρησης των διαφορετικών μαγειρικών παραδόσεων, καθώς και τη δυνατότητα διευκολύνσεων για τους πωλητές χύδην προϊόντων. Εν κατακλείδι, σας καλώ όλους να υποστηρίξετε μόνον τις συμβιβαστικές τροπολογίες που υπέγραψαν όλες οι ομάδες, προκειμένου να έχουμε μια θετική κατάληξη στη νομοθετική διαδικασία αυτής της έκθεσης, η οποία προκάλεσε τέτοιες διαφωνίες ώστε να απασχολήσει επί τρία χρόνια το Κοινοβούλιο. Θα ήθελα τέλος να ευχαριστήσω τους πάντες, συμπεριλαμβανομένων των συναδέλφων μου από όλες τις ομάδες και του προσωπικού υποστήριξης. Πριν υπεισέλθω στις λεπτομέρειες, θα ήθελα να ευχαριστήσω για τη συμβολή τους και τη διάθεση διαλόγου, ακόμη και στις πιο δύσκολες στιγμές, τους σκιώδεις εισηγητές των άλλων ομάδων, κκ. Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard και Blokland. Σε μια κατάσταση αδιεξόδου, όπου το Συμβούλιο έδειχνε να μην είναι πρόθυμο για καμία παραχώρηση, κατορθώσαμε να εκπονήσουμε μια συμβιβαστική δέσμη: ένα τελικό κείμενο το οποίο, ενισχυμένο από την υποστήριξη όλων των κοινοβουλευτικών ομάδων, ανάγκασε το Συμβούλιο να αποδεχθεί τις προτάσεις. Απομένει μόνο η επικύρωση της αυριανής ψηφοφορίας και, για τον σκοπό αυτό, καλώ όλους τους συναδέλφους να υποστηρίξουν τη συμβιβαστική πρόταση, προκειμένου να επιτευχθεί η ειδική πλειοψηφία για την τροποποίηση της κοινής θέσης. Θεωρώ πως, σε γενικές γραμμές, πρόκειται για ένα ισορροπημένο κείμενο, με το οποίο επιτυγχάνεται ο στόχος της διασφάλισης μιας ορθής, διαφανούς και κατανοητής ενημέρωσης για τον καταναλωτή, προκειμένου να επιτρέπεται η ισορροπημένη και συνειδητή επιλογή των τροφίμων. Όλοι οι βουλευτές του Κοινοβουλίου συμφωνούν πως είναι αναγκαία η προώθηση μιας υγιεινής και ισορροπημένης διατροφής για τους ευρωπαίους πολίτες ούτως, ώστε να μην κυκλοφορούν εν αγνοία του καταναλωτή υπερθερμιδικά τρόφιμα κρυμμένα πίσω από ελκυστικές ετικέτες που υπόσχονται εξαιρετικά ευεργετικά αποτελέσματα κατά της παχυσαρκίας ή, ακόμη χειρότερα, για την υγεία. Η νομοθετική αυτή παρέμβαση δεν επιδέχεται καμίας αναβολής, σε μια Ευρώπη όπου, σύμφωνα με την ΠΟΥ, το ποσοστό της παιδικής παχυσαρκίας φτάνει το 20%, λαμβάνοντας υπόψη και τις πρόσφατες μελέτες που αποδεικνύουν τη σχέση της διαφήμισης με την κατανάλωση του ανθυγιεινού φαγητού. Θεωρώ ότι ο πρωταρχικός στόχος της προστασίας του καταναλωτή επετεύχθη πλήρως στο κείμενο που προέκυψε από τον συμβιβασμό. Θέλω να προσθέσω ότι, με την παρέμβαση του Κοινοβουλίου, κατορθώσαμε να δώσουμε απαντήσεις και να ανταποκριθούμε στις ανησυχίες της βιομηχανίας τροφίμων όσον αφορά τη σαφήνεια και τη βεβαιότητα των χρονοδιαγραμμάτων. Δεν ήταν ένας απλός συμβιβασμός, δεδομένου μάλιστα ότι σε ορισμένα σημεία η θέση του Συμβουλίου παρέμεινε άκαμπτη –σχεδόν ανυποχώρητη– έως το τέλος των διαπραγματεύσεων. Για αυτόν ακριβώς τον λόγο θεωρώ ως μεγάλη επιτυχία το ότι καταφέραμε να γίνουν παραχωρήσεις στα συγκεκριμένα σημεία: αναφέρομαι ειδικότερα στο άρθρο 4 και στις παρεμβάσεις σχετικά με το αλκοόλ, με τις οποίες θα ασχοληθούμε αργότερα. Θα ήθελα, ωστόσο, να επισημάνω εξαρχής ότι η συμφωνία με το Συμβούλιο αφορά μία δέσμη που πρέπει να εγκριθεί ως έχει. Συνεπώς, σας καλώ ευθέως να απορρίψετε τις τροπολογίες 90 και 49, οι οποίες υπερβαίνουν τα όρια της δέσμης που συμφωνήθηκε με τα άλλα ευρωπαϊκά όργανα. Όσον αφορά την εισαγωγή στην αγορά των ετικετών για τα υγιεινά χαρακτηριστικά, το Συμβούλιο δέχθηκε τη θέσπιση μιας ταχύτερης απλοποιημένης διαδικασίας που θα παρέχει περισσότερη βεβαιότητα στις επιχειρήσεις μας. Από την ομόφωνη απόφασή μας στην Επιτροπή Περιβάλλοντος, Δημόσιας Υγείας και Ασφάλειας των Τροφίμων, κατέστη σαφές ότι η συντόμευση των χρόνων δεν έπρεπε να λειτουργήσει εις βάρος του επισταμένου επιστημονικού ελέγχου όσον αφορά την ακρίβεια των ισχυρισμών που αναγράφονται στις ετικέτες. Η Ευρωπαϊκή Αρχή για την Ασφάλεια των Τροφίμων (EFSA) έπρεπε να έχει τα ίδια ακριβώς χρονικά περιθώρια για τον έλεγχο των ισχυρισμών σε αμφότερες τις διαδικασίες. Το Συμβούλιο αποδέχθηκε την πρότασή μας και το Κοινοβούλιο πέτυχε ως τελικό αποτέλεσμα να χορηγείται εντός 8 μηνών η τελική έγκριση για την κυκλοφορία στην αγορά των ετικετών που δεν παρουσιάζουν ιδιαίτερα προβλήματα."@el10
". Mr President, ladies and gentlemen, on the eve of the vote on the report concerning the labelling of foods, I am pleased to inform the House that, following intense negotiations, we have arrived at a common text that I hope will enable us to avoid the conciliation procedure. On the other hand, the simplified procedure will not apply to some labels that are particularly dangerous insofar as they are very appealing, such as those that boast of being effective in reducing health risks and those that refer to children’s development. Those labels will instead have to be subject to the full authorisation procedure that will guarantee greater control, not only in scientific terms on the part of EFSA and the Commission, but also on the part of the Member States in the context of the comitology procedure. As regards the controversial subject of nutrient profiles, or the notorious Article 4, I should like to point out that, until last Wednesday, the Council was against any derogation from the text. In essence, the common position stipulated that no type of labelling – neither nutrition nor health labelling – could be used on a product that did not comply with the nutrient profiles established by EFSA. For example, a sweet with a high sugar content could never bear a health or nutrition claim. The compromise text accepted by all of the groups and the Council now provides for the option to affix labels containing nutritional information even when a substance exceeds the nutrient profile, provided that a statement is added on the same side of the packaging to warn the consumer of the high levels of the substance exceeding the nutrient profiles. In that way, the consumer is guaranteed accurate information, which can be seen at a glance on the same side of the packaging, while, at the same time, the food industry is given the opportunity to use this type of claim. I regard this text as a victory for Parliament on a point that the Council had initially thought untouchable. In relation to brands, we have succeeded in ensuring that existing brands can continue to be used for 15 years without any further requirements. Once that period has expired, they may continue to be used provided that they are accompanied by a corresponding claim that complies with the provisions of the present regulation. I believe that this is a sufficiently long transitional period for the industry, enough, at any rate, to enable it to adapt to the Community regulations. Furthermore, we have safeguarded the use of generic names that traditionally accompany food products such as ‘aperitif’, ‘digestive’ and ‘cough sweets’: those terms will be granted special exemptions and may be readily used. I would also point out to the House that all the systems of negative labelling, the so-called ‘traffic light’ or ‘red stamp’ systems, which are already in use in some countries, remain outside the scope of the regulation and will therefore be regulated at national level. In our role as Parliament, we have won some important victories in the negotiations concerning the protection of SMEs. What we had initially been told was impossible on technical grounds has instead been granted to us. Two recitals highlight the importance of making it easier for SMEs to use the labels, insofar as they represent ‘important added value for the European food industry’. Under the new Article 15, the Commission will have to commit itself to making instruments and guidelines available to SMEs in order to make it easier, in particular, to apply the present regulation. Furthermore, by reducing the data protection period to five years, compared with the seven planned initially, we have shortened the waiting times for claims to be used by those small and medium-sized enterprises that do not have the financial resources needed to fund their own research into labels. Thanks to Parliament’s amendment, SMEs will soon be able to use all of the labels that have already been authorised and that are available in the list provided for in Article 13. They can be used free of charge and without any formalities. Those who do not have the financial means to fund research into a claim will therefore also be able to use it easily and at no extra cost. As regards the protection of children – a matter of great importance in this House – we have succeeded in ensuring that all labels that refer to children’s development or improved health are assessed under the full authorisation procedure, so as to ensure that thorough checks are carried out, including by the Member States, on whether the label is scientifically valid and whether it can be understood by the consumer. Claims made by medical, dieticians’ and nutritionists’ associations will be accepted, but not those made by individual doctors. As regards alcohol, nutrition labels had already been accepted in the common position. Beverages containing more than 1.2% by volume of alcohol were authorised to bear labels marked ‘reduced alcohol content’ or ‘fewer calories’. As a further, albeit final, offer, the Council has also allowed the use of the wording 'low alcohol content'. We have also obtained significant recognition of the importance of safeguarding the variety of culinary traditions, as well as the possibility for those who sell foods loose to receive special conditions. To conclude, I call on you all to support the amendments forming part of the compromise signed by all of the groups, and those amendments alone, so that the legislative process for this report – which has been so controversial that it has remained before this House for more than three years – may be brought to a successful conclusion. I should like to express my heartfelt thanks to everyone, including my colleagues from the groups and the support staff. Before going into detail, I should like to thank the shadow rapporteurs from the other groups, Mrs Sommer, Mrs Corbey, Mr Maaten, Mrs Evans, Mrs Breyer, Mrs Liotard and Mr Blokland, for their decisive contributions and for their willingness to negotiate, even in the most trying times. In a state of deadlock, in which the Council did not seem willing to grant us anything further, we succeeded in putting a compromise package together: a final text that, bolstered by the support of all the parliamentary groups, prompted the Council to accept the proposals on the table. All that remains is for tomorrow’s vote to put the seal on matters and, in that regard, I call on all of my fellow Members to support the compromise with the aim of reaching the qualified majority that we need to amend the common position. I believe that, overall, this is a balanced text that effectively pursues the objective of guaranteeing consumers accurate, clear and understandable information, so as to enable them to make a balanced and informed choice about their diet. Everyone in this House agrees on the need to promote a healthy and balanced diet for Europeans, and to prevent a situation in which a tempting label promising extraordinary benefits for a person’s figure or, worse still, for his or her health, in reality disguises a high-calorie foodstuff, without the consumer having the opportunity to identify it as such. In a Europe in which, according to the WHO, one in five children is obese, and in the light of the recent studies demonstrating the link between advertising and junk food consumption, this regulatory measure can no longer be postponed. I believe that the primary objective of consumer protection has been fully achieved in the text resulting from the compromise. I should like to add that, through Parliament’s intervention, we have succeeded in following up and responding to the requests for clarity and definite timescales that were worrying the food industry. This compromise has not been easy, partly because the Council’s position on some points remained very inflexible – practically rigid – until the end of the negotiations. That is precisely why I regard it as a great success that we have won concessions on these very points: I refer, in particular, to Article 4 and to the measures relating to alcohol that we will address later on. I should, however, like to point out straight away that the agreement with the Council relates to a package that must be supported I therefore call on you straight away to reject Amendments 90 and 49, which fall outside the package agreed on with the other European institutions. As for the placing on the market of so-called 'health' labels, the Council has agreed to introduce a simplified and faster procedure that will guarantee our businesses more certainty. Ever since we cast our unanimous vote in the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety, it has been clear that shortening the timescale should not mean sacrificing a thorough scientific assessment of the authenticity of the claims made on labels. The European Food Safety Authority (EFSA) should have exactly the same amount of time to assess claims under both procedures. The Council has supported us in this proposal and the final outcome is that Parliament has succeeded in ensuring that health labels presenting no particular problems will be able to receive a definitive marketing authorisation in eight months."@en4
". Señor Presidente, Señorías, en la víspera de la votación sobre el informe relativo al etiquetado de los productos alimenticios, me complace comunicar a la Cámara que, tras intensas negociaciones, hemos llegado a un texto común que, espero, nos permita evitar el procedimiento de conciliación. Por otro lado, el procedimiento simplificado no será aplicable a algunas etiquetas especialmente peligrosas por ser muy sugestivas, como las que alegan eficacia en la reducción de los riesgos para la salud y las que se refieren al desarrollo de la infancia. Dichas etiquetas deberán someterse al procedimiento completo de autorización, que garantiza un mayor control, no solo científico por parte de la EFSA y de la Comisión, sino también por parte de los Estados miembros en el marco del procedimiento de comitología. Con respecto al controvertido tema de los perfiles nutricionales, es decir, el famoso artículo 4, quisiera recordar que hasta el pasado miércoles el Consejo era contrario a cualquier excepción al texto. En esencia, la posición común estipulaba que en un producto no conforme con los perfiles nutricionales establecidos por la EFSA no podía utilizarse ningún tipo de etiquetado, ni nutricional ni relativo a la salud. Por ejemplo, un caramelo con un alto contenido de azúcar nunca podría contener una declaración de ser saludable o nutritivo. El texto de compromiso, aceptado por todos los Grupos y por el Consejo, prevé ahora la posibilidad de utilizar etiquetas nutricionales aun cuando una sustancia exceda el perfil nutricional, siempre que en la misma cara del envase se añada una indicación que advierta al consumidor de la alta presencia de la sustancia que excede los perfiles nutricionales. De este modo, se garantiza una correcta información al consumidor, disponible de un vistazo en la misma cara del envase, y al mismo tiempo se deja a la industria la posibilidad de utilizar este tipo de declaración. Considero que este texto representa una victoria del Parlamento en un punto que inicialmente el Consejo había considerado intocable. En relación con las marcas, hemos conseguido que durante 15 años las marcas existentes puedan seguir utilizándose sin más requisitos. Transcurrido este plazo, se podrán utilizar siempre que vayan acompañadas de la correspondiente declaración, acorde con lo previsto por el presente reglamento. Considero que se trata de un período de transición suficientemente largo para la industria, en todo caso suficiente para permitir la adecuación a la normativa comunitaria. Además, hemos salvaguardado el uso de nombres genéricos que tradicionalmente acompañan a los productos alimenticios, como «aperitivo», «digestivo» y «caramelos para la tos»: estos términos obtendrán exenciones especiales y podrán utilizarse fácilmente. Recuerdo también a la Cámara que todos los sistemas de etiquetado negativo, los denominados semáforos o sellos rojos, ya en uso en algunos países, siguen quedando fuera del ámbito del reglamento y se regularán, por tanto, a escala nacional. Como Parlamento, hemos conseguido importantes victorias en las negociaciones por lo que respecta a la protección de las PYME. Lo que al principio nos dijeron que era imposible por razones técnicas, se nos ha concedido. Dos considerandos destacan la importancia de facilitar el uso de las etiquetas por parte de las PYME, por cuanto representan «un importante valor añadido para la industria alimentaria europea». Con arreglo al nuevo artículo 15, la Comisión deberá poner a disposición de las PYME instrumentos y orientaciones que les faciliten la aplicación del presente reglamento. Además, con la reducción a cinco años del período de protección de datos, respecto de los siete previstos inicialmente, hemos abreviado los plazos para la utilización de las declaraciones por las PYME, que no tienen los medios financieros necesarios para sufragar la investigación sobre las etiquetas por su cuenta. Las PYME podrán utilizar antes –gracias a la enmienda del Parlamento– todas las etiquetas autorizadas que estén disponibles en la lista prevista en el artículo 13. Su uso será gratuito y no requerirá ninguna formalidad. Por tanto, también quienes no disponen de recursos económicos para financiar una investigación sobre una declaración podrán hacer uso de ella con facilidad y sin costes adicionales. Por lo que respecta a la protección de los niños –una necesidad muy sentida en esta Cámara– hemos conseguido que todas las etiquetas que hagan referencia al desarrollo o la mejora de la salud de los niños se evalúen mediante el procedimiento completo de autorización, para garantizar un control riguroso, también por parte de los Estados miembros, sobre la validez científica de la etiqueta y su comprensión por el consumidor. Se admitirán las indicaciones procedentes de asociaciones de médicos, dietistas y nutricionistas, pero no las realizadas por médicos individuales. Por lo que respecta al alcohol, ya en la posición común se admitían las etiquetas nutricionales. Para las bebidas con una graduación inferior al 1,2 % en volumen de alcohol se admitían las etiquetas con la mención «reducido contenido en alcohol» o «bajo en calorías». El Consejo nos concedió como nueva y última oferta la posibilidad de utilizar también la mención «bajo contenido alcohólico». Hemos conseguido también que se reconozca la importancia de mantener la variedad de tradiciones gastronómicas, así como la posibilidad de conceder condiciones especiales a los vendedores de alimentos a granel. En conclusión, pido a todos que apoyen las enmiendas que forman parte del compromiso firmado por todos los Grupos, y solo esas, a fin de llegar a una conclusión positiva del trámite legislativo de este controvertido informe, que ha permanecido durante más de tres años en este Parlamento. Deseo expresar mi sincero agradecimiento a todos, incluidos los colaboradores de los Grupos y el personal de apoyo. Antes de entrar en detalles, quisiera agradecer a los ponentes alternativos de los demás Grupos, la señora Sommer y la señora Corbey, el señor Maaten, la señora Evans, la señora Breyer, la señora Liotard y el señor Blokland, su decisiva contribución y su disposición a negociar, incluso en los momentos más difíciles. En una situación de punto muerto, en la que el Consejo parecía no querer conceder nada más, hemos conseguido componer un paquete de compromiso: un texto final que, respaldado por el consenso de todos los Grupos parlamentarios, ha inducido al Consejo a aceptar todo lo propuesto. Falta solo el sello de la votación de mañana y, a este respecto, pido a todos que apoyen el compromiso a fin de alcanzar la mayoría cualificada que necesitamos para modificar la posición común. Considero que se trata, globalmente, de un texto equilibrado, que persigue eficazmente el objetivo de garantizar una información correcta, transparente y comprensible para el consumidor, a fin de que pueda efectuar una elección equilibrada y consciente acerca de su dieta. Todos en esta Cámara estamos de acuerdo en la necesidad de promover una dieta sana y equilibrada entre los ciudadanos europeos y evitar que, tras una etiqueta atractiva, que prometa extraordinarios beneficios para la línea o, lo que es peor, para la salud, se esconda en realidad un alimento hipercalórico, sin que el consumidor tenga la posibilidad de identificarlo como tal. En una Europa que, según la OMS, un niño de cada cinco es obeso, y a la luz de recientes estudios que demuestran el nexo entre publicidad y consumo de comida basura, esta medida reguladora ya es improrrogable. Considero que en el texto resultante del compromiso se ha alcanzado plenamente el objetivo primordial de protección del consumidor. Quisiera añadir que, con la intervención del Parlamento, hemos conseguido dar curso y respuesta a las peticiones de claridad y plazos definidos que preocupaban a la industria alimentaria. No ha sido un compromiso fácil, entre otras cosas porque en algunos puntos la posición del Consejo fue muy inflexible –casi rígida– hasta el final de las negociaciones. Justamente por eso considero un gran éxito haber obtenido concesiones en esos puntos: me refiero en particular al artículo 4 y a las intervenciones con respecto al alcohol, que abordaremos más adelante. No obstante, quisiera subrayar desde ahora que el acuerdo con el Consejo contempla un paquete que debe apoyarse en su totalidad. Pido, por tanto, que se rechacen las enmiendas 90 y 49, que quedan fuera del paquete acordado con las demás instituciones europeas. Por lo que respecta a la introducción en el mercado de las denominadas etiquetas de «salud», el Consejo ha aceptado introducir un procedimiento simplificado más rápido, que aportará mayor certidumbre a nuestras empresas. Desde nuestra votación unánime en la Comisión de Medio Ambiente, estaba claro que la reducción de los plazos no debía ir en detrimento del riguroso control científico sobre la veracidad de las afirmaciones recogidas en las etiquetas. La Autoridad Europea de Seguridad Alimentaria (EFSA) debía tener exactamente el mismo tiempo para evaluar las alegaciones en ambos procedimientos. El Consejo nos ha apoyado en esta propuesta y el resultado final es que el Parlamento ha conseguido que las etiquetas sobre propiedades saludables que no presenten problemas particulares puedan recibir la autorización de comercialización en el plazo de ocho meses."@es20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@et5
". Arvoisa puhemies, hyvät parlamentin jäsenet, elintarvikemerkintöjä koskevasta mietinnöstä toimitettavan äänestyksen aattona olen tyytyväinen voidessani ilmoittaa parlamentille, että tiiviiden neuvottelujen tuloksena olemme päätyneet yhteiseen tekstiin, jonka ansiosta toivon meidän välttyvän sovittelumenettelyltä. Toisaalta yksinkertaistettua menettelyä ei sovelleta muutamiin merkintöihin, jotka ovat erityisen vaarallisia, sikäli kuin ne ovat hyvin vetoavia. Tällaisia ovat esimerkiksi merkinnät, joissa mainostetaan tuotteiden vähentävän tehokkaasti terveysvaaroja, ja merkinnät, joissa viitataan lasten kehitykseen. Tällaisiin merkintöihin on sovellettava sen sijaan kattavaa hyväksyntämenettelyä, jolla taataan tiukempi valvonta paitsi Euroopan elintarviketurvallisuusviranomaisen ja komission tieteellisen näytön pohjalta myös jäsenvaltioiden komiteamenettelyssä. Ravintosisältöprofiileja koskevan ristiriitaisen kysymyksen tai huonomaineisen 4 artiklan osalta haluaisin korostaa, että viime keskiviikkoon asti neuvosto vastusti kaikkia tekstiin tehtäviä poikkeuksia. Yhteisessä kannassa vahvistetaan olennaisilta osin , ettei tuotteessa saa käyttää merkintää – ravitsemus- tai terveysmerkintää – joka ei vastaa Euroopan elintarviketurvallisuusviranomaisen vahvistamia ravintosisältöprofiileja. Esimerkiksi runsaasti sokeria sisältävään makeiseen ei pitäisi koskaan liittää terveys- ja ravitsemusväitettä. Kaikkien ryhmien ja neuvoston hyväksymä kompromissiteksti tarjoaa nyt mahdollisuuden varustaa tuote ravitsemustietomerkinnöillä, vaikka ravintoaine ylittäisikin ravintosisältöprofiilin, edellyttäen, että samalle puolen pakkausta lisätään merkintä, jossa kuluttajaa varoitetaan ravintosisältöprofiilin ylittävän ravintoaineen korkeista tasoista. Näin taataan, että kuluttaja saa täsmällistä tietoa, joka voidaan nähdä pakkauksen samalla puolella, ja että samalla elintarviketeollisuudelle annetaan mahdollisuus käyttää tämäntyyppisiä väitteitä. Tältä osin teksti merkitsee voittoa parlamentille kysymyksessä, jota neuvosto piti alun perin mahdottomana muuttaa. Tuotemerkkien osalta totean, että olemme onnistuneet varmistamaan, että nykyisiä tuotemerkkejä voidaan käyttää jatkossakin 15 vuoden ajan ilman lisävaatimuksia. Kun kyseinen jakso on päättynyt, niitä voidaan käyttää edelleen, mikäli niihin liitetään vastaavanlainen väite, joka on nyt tarkasteltavan asetuksen säännösten mukainen. Mielestäni tämä on riittävän pitkä siirtymäkausi tuotannonalalle, ja se on joka tapauksessa riittävä, jotta se voi mukautua yhteisön säännöksiin. Lisäksi olemme turvanneet sellaisten yleisluonteisten nimien käytön, joita käytetään perinteisesti elintarvikkeista. Tällaisia ovat esimerkiksi aperitiivi, digestiivi ja yskänpastillit. Näihin ilmaisuihin sovelletaan erityisiä poikkeuksia, ja niitä voidaan luonnollisestikin käyttää. Haluan tähdentää parlamentille myös sitä, että kaikki negatiivisen merkinnän järjestelmät, niin kutsutut liikennevalo- tai punainen leima -järjestelmät, jotka ovat jo käytössä muutamissa maissa, jäävät asetuksen soveltamisalan ulkopuolelle, ja siksi niistä säädetään kansallisella tasolla. Me Euroopan parlamentissa olemme saavuttaneet joitakin tärkeitä voittoja pk-yritysten suojelua koskevissa neuvotteluissa. Olemme saaneet myönnytyksen, jonka piti alun perin olla mahdoton teknisistä syistä. Kahdessa johdanto-osan kappaleessa korostetaan, miten tärkeää on helpottaa pk-yritysten mahdollisuuksia käyttää merkintöjä, sillä ne tuovat "tärkeää lisäarvoa Euroopan elintarviketeollisuudelle". Uuden 15 artiklan mukaan komissio huolehtii siitä, että pk-yritysten saatavana on välineitä ja ohjeita, jotta helpotetaan etenkin tarkasteltavana olevan asetuksen soveltamista. Lisäksi lyhentämällä tietosuojaa koskevaa ajanjaksoa viiteen vuoteen alunperin suunnitellun seitsemän vuoden sijaan olemme lyhentäneet väitteiden käyttöoikeuden odotusaikoja sellaisten pk-yritysten osalta, joilla ei ole riittävästi varoja rahoittaakseen merkintöjä koskevan oman tutkimuksensa. Parlamentin tekemän tarkistuksen ansiosta pk-yritykset voivat pian käyttää kaikkia niitä merkintöjä, jotka on jo hyväksytty ja jotka on esitetty 13 artiklassa säädetyssä luettelossa. Niitä voidaan käyttää maksutta ja ilman minkäänlaisia muodollisuuksia. Myös ne, joilla ei ole varoja terveysväitteitä koskevan tutkimuksen rahoittamiseksi, voivat siten käyttää niitä helposti ja ilman lisäkustannuksia. Lasten suojelun osalta – ja tämä on hyvin tärkeä aihe parlamentille – olemme onnistuneet varmistamaan, että kaikki merkinnät, joissa viitataan lasten kehitykseen tai parempaan terveyteen, arvioidaan kattavassa hyväksyntämenettelyssä, jotta varmistetaan myös jäsenvaltioissa tehtävät perusteelliset tarkastukset sen toteamiseksi, onko merkintä tieteellisesti pätevä ja ymmärtääkö kuluttaja merkinnän. Lääkealan, ravintoalan ja ravitsemustieteen yhdistysten esittämät terveysväitteet hyväksytään, ei kuitenkaan yksittäisten lääkäreiden esittämiä väitteitä. Alkoholista totean, että ravintoainemerkinnät on jo hyväksytty yhteisessä kannassa. Juomiin, jotka sisältävät yli 1,2 tilavuusprosenttia alkoholia, voidaan liittää merkintöjä, joissa viitataan alkoholin tai energian määrän vähentämiseen. Yhtenä, joskin viimeisenä mahdollisuutena neuvosto on sallinut käyttää ilmaisua, jossa viitataan vähäiseen alkoholipitoisuuteen. Olemme saaneet myös merkittävää tunnustusta siitä, että olemme turvanneet erilaiset kulinaariset perinteet sekä irrallisina myytävien elintarvikkeiden myyjien mahdollisuudet erityisehtoihin. Lopuksi kehotan teitä kaikkia kannattamaan tarkistuksia, jotka ovat osa kaikkien ryhmien allekirjoittamaa kompromissia, ja yksistään näitä tarkistuksia, jotta tätä mietintöä – joka on ollut niin ristiriitainen ja joka on ollut parlamentin tarkasteltavana yli kolmen vuoden ajan – koskeva lainsäädäntämenettely voidaan saattaa onnistuneesti päätökseen. Haluaisin ilmaista sydämelliset kiitokseni kaikille, myös eri ryhmien kollegoilleni ja avustajille. Ennen kuin siirryn yksityiskohtiin, haluaisin kiittää muiden ryhmien varjoesittelijöitä eli jäseniä Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard ja Blokland heidän päättäväisistä toimistaan ja heidän halukkuudestaan neuvotella jopa kaikkein vaikeimpina hetkinä. Umpikujatilanteessa, jossa neuvosto ei vaikuttanut olevan halukas antamaan meille yhtään enempää periksi, onnistuimme saamaan aikaan kompromissipaketin: lopullisen tekstin, jolle parlamentin kaikki ryhmät ovat antaneet tukensa ja jossa neuvostoa kehotetaan hyväksymään pöydällä olevat ehdotukset. Huomenna toimitettavassa äänestyksessä tehtäväksi jää sinetöidä teksti, ja kehotankin tältä osin kaikkia kollegoitani kannattamaan kompromissia, jotta saavutamme yhteisen kannan muuttamiseksi tarvittavan määräenemmistön. Mielestäni tämä on kaiken kaikkiaan tasapainoinen teksti, jonka tavoitteena on varmistaa tehokkaasti, että kuluttajille annetaan täsmällistä, selvää ja ymmärrettävää tietoa, jotta he voivat tehdä tasapainoisia ja tietoon perustuvia valintoja ruokavalionsa osalta. Jokainen parlamentissa on yhtä mieltä siitä, että on välttämätöntä edistää eurooppalaisten terveellistä ja tasapainoista ruokavaliota ja estää sellaisen tilanteen syntyminen, jossa houkuttelevilla merkinnöillä luvataan erityisiä hyötyjä ihmisten keholle ja, mikä pahempaa, ihmisten terveydelle, vaikka todellisuudessa näin peitellään runsaskalorisia elintarvikkeita, ilman että kuluttajalla on mahdollisuus tunnistaa niitä sellaisiksi. Kun otetaan huomioon, että WHO:n mukaan Euroopassa joka viides lapsi on liikalihava, ja kun pidetään mielessä hiljattain tehdyt tutkimukset, joissa osoitetaan mainonnan ja roskaruoan kulutuksen välinen yhteys, tätä säädöstä ei voida enää lykätä. Mielestäni kompromissin tuloksena laaditussa tekstissä on saavutettu kuluttajasuojan ensisijainen tavoite. Haluaisin lisätä, että parlamentin toimien ansiosta olemme onnistuneet seuraamaan tilannetta ja vastaamaan pyyntöihin, jotka koskevat selkeyttä ja luotettavia aikatauluja, jotka ovat huolestuttaneet elintarviketeollisuutta. Kompromissi ei ole ollut helppo, mikä johtuu osittain siitä, että neuvoston kanta joihinkin näkökohtiin on pysynyt hyvin joustamattomana – käytännössä tiukkana – neuvottelujen loppuun saakka. Nimenomaan tästä syystä pidän valtavana saavutuksena sitä, että olemme saaneet myönnytyksiä näissä kysymyksissä. Viittaan tältä osin etenkin 4 artiklaan ja alkoholiin liittyviin toimenpiteisiin, joita tarkastelemme myöhemmin. Haluaisin kuitenkin huomauttaa heti alkuun, että neuvoston kanssa tehty sopimus liittyy pakettiin, jota on kannatettava kokonaisuudessaan Siksi pyydän teitä hylkäämään suoralta kädeltä tarkistukset 90 ja 49, jotka eivät kuulu muiden Euroopan unionin toimielinten kanssa sovittuun pakettiin. Niin kutsuttujen terveysmerkintöjen markkinoille saattamisen osalta neuvosto on jo sopinut yksinkertaistetun ja entistä nopeamman menettelyn käyttöönotosta, jotta parannetaan yritystemme oikeusvarmuutta. Sen jälkeen kun pääsimme yksimieliseen päätökseen ympäristön, kansanterveyden ja elintarvikkeiden turvallisuuden valiokunnassa toimitetussa äänestyksessä, on ollut selvää, että aikataulun lyhentämisen ei pitäisi merkitä sitä, että tingimme merkinnöissä esitettyjen väitteiden oikeellisuuden perusteellisesta tieteellisestä arvioinnista. Euroopan elintarviketurvallisuusviranomaisella (EFSA) pitäisi olla täsmälleen sama aika väitteiden arvioimiseen molemmissa menettelyissä. Neuvosto on tukenut meitä tässä ehdotuksessa, ja parlamentti on lopulta onnistunut varmistamaan, että terveysmerkinnät, jotka eivät muodosta minkäänlaisia erityisiä ongelmia, voivat saada lopullisen hyväksynnän kahdeksan kuukauden aikana."@fi7
". Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, à la veille du vote sur le rapport concernant l’étiquetage des denrées alimentaires, j’ai l’honneur d’informer l’Assemblée qu’à la suite d’intenses négociations, nous sommes arrivés à un texte commun qui, je l’espère, nous permettra d’éviter la procédure de conciliation. En revanche, la procédure simplifiée ne s’appliquera pas à certaines étiquettes particulièrement dangereuses dans la mesure où elles sont très attirantes, comme celles qui se vantent de réduire efficacement les risques de maladies et celles se référant au développement des enfants. Au contraire, ces étiquettes devront se soumettre à la procédure complète d’autorisation, qui garantira un contrôle plus important, non seulement en termes scientifiques de la part de l’AESA et de la Commission, mais aussi de la part des États membres dans le cadre de la procédure de comitologie. Sur le sujet controversé des profils nutritionnels, ou le célèbre article 4, je voudrais souligner que, jusqu’à mercredi passé, le Conseil était opposé à toute dérogation au texte. La position commune stipulait essentiellement qu’aucun type d’étiquetage - que ce soit nutritionnel ou de santé - ne pouvait être utilisé sur un produit non conforme aux profils nutritionnels établis par l’AESA. Par exemple, un bonbon à forte teneur en sucre ne pourrait jamais porter une allégation de santé ou nutritionnelle. Le texte de compromis accepté par tous les groupes et par le Conseil offre maintenant la possibilité d’apposer une étiquette contenant des informations nutritionnelles même si la substance excède le profil nutritionnel, à condition qu’une mention supplémentaire soit ajoutée du même côté de l’emballage pour prévenir le consommateur de la forte teneur en cette substance, excédant les profils nutritionnels. De cette manière, nous garantissons au consommateur d’obtenir des informations correctes, qui peuvent être vues au premier coup d’œil du même côté de l’emballage, tout en laissant à l’industrie alimentaire la possibilité d’utiliser ce genre d’allégation. Je vois ce texte comme une victoire du Parlement sur un point considéré, à l’origine, comme intouchable par le Conseil. En ce qui concerne les marques, nous avons obtenu que les marques existantes puissent continuer à être utilisées pendant 15 ans sans autre exigence. Une fois ce délai écoulé, elles pourront continuer à être utilisées à condition d’être accompagnées d’une allégation correspondante respectant les dispositions du présent règlement. Je pense que c’est une période suffisamment longue pour l’industrie, suffisante en tout cas pour qu’elle puisse s’adapter aux règlements communautaires. En outre, nous avons préservé l’utilisation de noms génériques accompagnant traditionnellement les produits alimentaires, tels que «apéritif», «digestif» et «bonbons pour la toux»: ces termes bénéficieront d’exemptions particulières et pourront facilement être utilisés. Je voudrais également signaler à l’Assemblée que tous les systèmes d’étiquetage négatif, les systèmes de la «signalétique» ou du «timbre rouge» déjà utilisés dans certains pays, restent hors du champ d’application du règlement et seront, par conséquent, réglementés au niveau national. Dans notre rôle parlementaire, nous avons remporté, au cours des négociations, quelques victoires importantes concernant la protection des PME. Ce qu’on nous avait dit être impossible pour des raisons techniques nous a finalement été concédé. Deux considérants soulignent qu’il importe de faciliter l’accès des PME à l’utilisation des étiquettes, dans la mesure où elles représentent «une valeur ajoutée importante pour l’industrie alimentaire européenne». En vertu du nouvel article 15, la Commission devra s’engager à rendre les instruments et les lignes directrices accessibles aux PME afin de faciliter, en particulier, l’application du présent règlement. Par ailleurs, en réduisant la période de protection des données à cinq ans, par rapport aux sept ans prévus au départ, nous avons raccourci la période d’attente pour que les allégations puissent être utilisées par les petites et moyennes entreprises qui n’ont pas les ressources financières nécessaires pour financer des recherches scientifiques sur les étiquettes. Grâce aux amendements du Parlement, les PME pourront bientôt utiliser toutes les étiquettes ayant déjà été autorisées et figurant dans la liste prévue à l’article 13. Leur utilisation est gratuite et ne nécessite aucune formalité. Par conséquent, les PME qui n’ont pas les moyens de financer des recherches sur une allégation pourront, elles aussi, en utiliser une facilement et sans frais supplémentaires. En ce qui concerne la protection des enfants - une question extrêmement importante pour cette Assemblée -, nous avons obtenu que toutes les étiquettes se référant au développement ou à l’amélioration de la santé des enfants soient soumises à la procédure complète d’autorisation, de façon à garantir que des contrôles minutieux soient effectués, y compris par les États membres, afin de déterminer si les étiquettes sont valables scientifiquement et si elles sont compréhensibles pour le consommateur. Les allégations provenant d’associations médicales, de diététiciens et de nutritionnistes seront acceptées, mais pas celles provenant de médecins isolés. Pour l’alcool, les étiquettes nutritionnelles avaient déjà été acceptées dans la position commune. Les boissons titrant plus de 1,2% d’alcool en volume étaient autorisées à porter des étiquettes «teneur en alcool réduite» ou «teneur calorique réduite». Le Conseil a fait une ultime concession en permettant également l’utilisation de la mention «faible teneur en alcool». Nous avons également obtenu que soit reconnue l’importance de sauvegarder les différentes traditions culinaires, ainsi que la possibilité pour les vendeurs de denrées alimentaires en vrac de bénéficier de conditions spéciales. Pour conclure, je vous invite tous à soutenir les amendements faisant partie du compromis signé par tous les groupes et rien que ces amendements là, afin que le processus législatif pour ce rapport - tellement controversé que cela fait plus de trois ans qu’il est discuté dans cette Assemblée - puisse arriver à une conclusion positive. Je voudrais exprimer à tous ma sincère gratitude, y compris à mes collègues des autres groupes et à l’équipe de soutien. Avant d’entrer dans les détails, je voudrais remercier les rapporteurs fictifs des autres groupes, Mme Sommer, Mme Corbey, M. Maaten, Mme Evans, Mme Breyer, Mme Liotard et M. Blokland, pour leur contribution décisive et leur volonté de négocier, même dans les moments les plus difficiles. Dans une situation sans issue, où le Conseil semblait ne plus vouloir faire aucune concession, nous avons réussi à rassembler un paquet de compromis: un texte final qui, fort du soutien de tous les groupes parlementaires, a incité le Conseil à accepter les propositions avancées. Il ne reste plus qu’à voter demain pour clôturer cette affaire et, à cet égard, j’invite tous mes collègues à soutenir le compromis afin de réunir la majorité qualifiée dont nous avons besoin pour modifier la position commune. Je pense que, de manière générale, il s’agit d’un texte équilibré qui poursuit efficacement l’objectif de garantir aux consommateurs une information correcte, transparente et intelligible, afin qu’ils puissent choisir en connaissance de cause une alimentation équilibrée. Tous, dans cette Assemblée, conviennent de la nécessité de promouvoir une alimentation saine et équilibrée pour les citoyens européens et d’éviter qu’une étiquette alléchante, promettant des bienfaits extraordinaires pour la silhouette d’une personne ou, encore pire, pour sa santé, ne cache en réalité un aliment hypercalorique, sans que le consommateur ait la possibilité de l’identifier comme tel. Dans une Europe où, selon l’OMS, un enfant sur cinq est obèse et à la lumière des récentes études qui démontrent le lien entre la publicité et la consommation de «malbouffe», cette mesure réglementaire ne peut plus être ajournée. Je pense que l’objectif premier de protéger le consommateur a été pleinement atteint dans le texte résultant du compromis. Je voudrais ajouter que, grâce à l’intervention du Parlement, nous avons réussi à donner suite et à répondre aux demandes de clarté et de délais précis qui préoccupaient l’industrie alimentaire. Ce compromis n’a pas été facile, en partie parce que la position du Conseil sur certains points est restée très peu flexible - pour ne pas dire rigide - jusqu’à la fin des négociations. C’est précisément la raison pour laquelle je considère comme un grand succès les concessions obtenues sur ces points précis: je pense tout particulièrement à l’article 4 et aux mesures relatives à l’alcool, que nous aborderons plus tard. Toutefois, je tiens à préciser immédiatement que l’accord avec le Conseil concerne un paquet qui doit être soutenu en totalité. Par conséquent, je vous invite séance tenante à rejeter les amendements 90 et 49, qui sortent du paquet convenu avec les autres institutions européennes. En ce qui concerne la mise sur le marché d’étiquettes «santé», le Conseil a accepté d’introduire une procédure simplifiée et plus rapide qui offrira davantage de certitudes à nos entreprises. Depuis notre vote unanime au sein de la commission de l’environnement, de la santé publique et de la sécurité alimentaire, il est clair que raccourcir les délais ne devrait pas être synonyme de sacrifier une évaluation scientifique détaillée de la véracité des allégations figurant sur les étiquettes. L’Autorité européenne de sécurité des aliments (AESA) devrait avoir exactement le même temps pour évaluer les allégations dans les deux procédures. Le Conseil a soutenu notre proposition et le Parlement a finalement réussi à garantir que les étiquettes santé ne présentant aucun problème particulier puissent recevoir l’autorisation définitive de commercialisation en 8 mois."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@mt15
". Mijnheer de Voorzitter, geachte collega’s, aan de vooravond van de stemming over het verslag betreffende de etikettering van levensmiddelen verheugt het mij het Huis te laten weten dat we na intensieve onderhandelingen een gemeenschappelijke tekst hebben bereikt die, naar ik hoop, het mogelijk maakt de bemiddelingsprocedure te vermijden. Daarentegen zal de vereenvoudigde procedure niet van toepassing zijn op een aantal etiketten die bijzonder gevaarlijk zijn vanwege hun uiterst suggestieve beweringen. Ik doel hierbij zowel op claims die pretenderen de risico’s voor de gezondheid te verminderen als op claims betreffende de ontwikkeling van kinderen. Die etiketten zullen de hele vergunningsprocedure moeten volgen. Dat garandeert op wetenschappelijk en ander gebied meer controle door EFSA en de Commissie, maar ook door de lidstaten in het kader van de comitologieprocedure. Wat betreft het omstreden onderwerp voedingsprofielen, artikel 4, zou ik eraan willen herinneren dat tot vorige week woensdag de Raad tegen elke vorm van uitzondering op de tekst was. Het gemeenschappelijk standpunt kwam erop neer dat geen enkel etiket met voedings- of gezondheidsclaims zou kunnen worden gebruikt op een product dat niet in overeenstemming was met de voedingsprofielen van EFSA. Zo had bijvoorbeeld het etiket van een snoepje met een hoog suikergehalte nooit gezondheids- of voedingsclaims kunnen vermelden. De door alle fracties en de Raad aanvaarde compromistekst biedt nu de mogelijkheid ook etiketten met voedingsclaims te gebruiken wanneer een stof het voedingsprofiel overschrijdt, op voorwaarde dat op dezelfde kant van de verpakking de consument attent gemaakt wordt op het hoge gehalte van de stof die het voedingsprofiel te boven gaat. Op die manier garanderen we de consument correcte informatie – in één oogopslag zichtbaar op dezelfde kant van de verpakking – en geven we tegelijkertijd de industrie de mogelijkheid dit soort claims te gebruiken. Deze tekst is volgens mij een overwinning van het Parlement op een punt dat de Raad in eerste instantie onaantastbaar vond. Wat de handelsmerken betreft hebben we het voor elkaar gekregen dat de bestaande merken nog vijftien jaar zonder verdere tijdsbeperkingen mogen worden gebruikt. Ook na het verstrijken van die termijn kunnen de merken nog worden gebruikt, mits ze vergezeld gaan van een claim die in overeenstemming is met de bepalingen van deze verordening. Ik vind deze overgangsperiode ruim voldoende voor de industrie om zich te kunnen aanpassen aan de nieuwe communautaire regelgeving. Bovendien hebben we het gebruik beschermd van traditionele generische benamingen voor bepaalde levensmiddelen als “aperitief”, “digestief” en “hoestbonbon”. Die benamingen verkrijgen specifieke vrijstellingen en zullen gewoon kunnen worden gebruikt. Ik wil het Huis er tevens op wijzen dat alle vormen van negatieve etikettering – de zogenaamde rode stoplichten en stickertjes, die een aantal landen reeds gebruiken – niet onder deze verordening vallen en dus op nationaal niveau zullen worden geregeld. Als Parlement hebben we bij de onderhandelingen over de bescherming van de KMO’s belangrijke overwinningen behaald. Wat in het begin vanwege technische redenen als onmogelijk werd afgeschilderd, is ons daarentegen gegund. Twee overwegingen benadrukken het belang van gemakkelijker toegang voor KMO’s tot het gebruik van dit soort etiketten, daar dergelijke bedrijven “voor de Europese levensmiddelenindustrie een belangrijke toegevoegde waarde vormen”. Op grond van het nieuwe artikel 15 moet de Commissie zich ertoe verplichten speciale instrumenten en richtsnoeren ter beschikking te stellen van de KMO’s om met name de toepassing van deze verordening te vergemakkelijken. Door de periode voor de gegevensbescherming van de oorspronkelijke zeven jaar terug te brengen tot vijf hebben we bovendien voor de kleine en middelgrote ondernemingen, die niet over de nodige financiële middelen beschikken om op eigen kosten onderzoek te laten doen naar claims, de tijd ingekort om toegang te kunnen verkrijgen tot het gebruik van claims. De KMO’s kunnen nu dankzij het amendement van het Parlement al eerder alle claims waarvoor een vergunning is verstrekt en die volgens de in artikel 13 voorziene lijst beschikbaar zijn, gebruiken. Dat gebruik is gratis en er is geen enkele formaliteit voor nodig. Ook degenen die niet over de nodige middelen beschikken om onderzoek naar een claim te financieren, kunnen dus de claim op eenvoudige wijze en zonder bijkomende lasten gebruiken. Wat betreft de bescherming van kinderen – waar dit Huis erg aan hecht – hebben we bereikt dat alle etiketten die verwijzen naar de ontwikkeling of de verbetering van de gezondheid van kinderen beoordeeld zullen worden op basis van de volledige vergunningsprocedure teneinde, ook van de kant van de lidstaten, een precieze controle te verzekeren van de wetenschappelijke onderbouwing van de claim en de begrijpelijkheid van de claim voor de consument. Claims van verenigingen van artsen, diëtisten en voedingsdeskundigen zijn toegestaan; claims van individuele artsen daarentegen niet. Voor alcohol waren er in het gemeenschappelijk standpunt al etiketten met voedingsclaims toegestaan. Voor dranken met een alcoholgehalte van meer dan 1,2 procent waren etiketten toegestaan met de vermelding “verlaagd alcoholgehalte” of “minder calorieën”. Als laatste concessie heeft de Raad ons verder nog aangeboden ook de vermelding “laag alcoholgehalte” te gebruiken. Verder is de Raad ons nog in aanzienlijke mate tegemoetgekomen bij belangrijke kwesties als het handhaven van de verschillende culinaire tradities en het mogelijk verlenen van faciliteiten aan degenen die onverpakte producten verkopen. Tot slot vraag ik alle collega’s de amendementen die deel uitmaken van het door alle fracties ondertekende compromis te steunen en de overige amendementen te verwerpen, zodat we de behandeling van het wetsvoorstel in dit verslag – dat zo omstreden was dat het Parlement zich er drie jaar lang mee heeft beziggehouden – met succes kunnen bekronen. Ik wil iedereen, ook de medewerkers van de fracties en de technici die ons hebben gesteund, oprecht bedanken. Alvorens in te gaan op de details van het voorstel zou ik de schaduwrapporteurs van de andere fracties, de geachte collega’s Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard en Blokland, willen danken voor hun doorslaggevende bijdragen en voor hun bereidheid te allen tijde de dialoog aan te gaan, ook wanneer het heel moeilijk werd. Na een patstelling waarin de Raad ons geen enkele concessie meer scheen te willen doen, is het ons gelukt een compromispakket samen te stellen. Daar er tussen alle fracties consensus bestond over de definitieve tekst, heeft ook de Raad uiteindelijk het voorstel aanvaard. Nu moet de tekst alleen nog bekrachtigd worden met de stemming van morgen. Daarom vraag ik alle collega’s het compromis te steunen, zodat we de noodzakelijke gekwalificeerde meerderheid halen om het gemeenschappelijk standpunt te kunnen wijzigen. Over het geheel genomen is het mijns inziens een evenwichtige tekst, die op doeltreffende wijze beoogt de consument correcte, transparante en begrijpelijke informatie te garanderen, zodat deze een uitgebalanceerde en bewuste voedingskeuze kan maken. Hier in dit Huis zijn we het allemaal eens over de noodzaak gezonde en evenwichtige voeding te bevorderen voor de Europese burgers. Wij willen voorkomen dat aantrekkelijk uitziende etiketten, die buitengewone voordelen beloven voor de lijn of, erger nog, voor de gezondheid, in werkelijkheid calorierijke producten verbergen, zonder dat de consument de mogelijkheid heeft dat vast te stellen. Volgens de WHO is in Europa één op de vijf kinderen zwaarlijvig. Daar recent onderzoek een verband heeft aangetoond tussen reclame en het consumeren van junkfood, kunnen we het ons niet veroorloven deze maatregel nog langer uit te stellen. Het primaire doel de consument te beschermen is volgens mij in de compromistekst volledig bereikt. Ik wil daar graag aan toevoegen dat we er dankzij het Parlement in geslaagd zijn een aantal verzoeken van de levensmiddelenindustrie in te willigen om meer duidelijkheid te verschaffen en grotere zekerheid te bieden betreffende het tijdspad. Het was niet eenvoudig dit compromis te bereiken, mede omdat de Raad tot het eind toe bij een aantal zaken onbuigzaam en bijna onwrikbaar is gebleven. Daarom acht ik het een groot succes dat wij juist bij die punten concessies hebben verkregen. Daarbij denk ik in het bijzonder aan artikel 4 en de maatregelen in verband met alcohol, waar we het straks over zullen hebben. Ik zou er echter meteen op willen wijzen dat het akkoord met de Raad een pakket is dat in zijn geheel dient te worden gesteund. Daarom zou ik de collega’s willen verzoeken de amendementen 90 en 49 te verwerpen, daar deze geen deel uitmaken van het met de andere Europese instellingen overeengekomen pakket. Wat betreft het op de markt brengen van etiketten met gezondheidsclaims heeft de Raad de invoering van een snellere, vereenvoudigde procedure aanvaard teneinde onze bedrijven meer zekerheid te bieden. Direct na het unanieme besluit hierover in de Milieucommissie was het al duidelijk dat snellere procedures niet ten koste zouden mogen gaan van nauwkeurige wetenschappelijke controle van het waarheidsgehalte van de beweringen op de etiketten. De Europese Autoriteit voor de voedselveiligheid (EFSA) zou voor het controleren van de claims onder beide procedures precies evenveel tijd nodig hebben gehad. De Raad heeft ons in dit voorstel gevolgd en als eindresultaat heeft het Parlement bereikt dat na acht maanden etiketten met gezondheidsclaims die geen bijzondere moeilijkheden opleveren een definitieve vergunning kunnen krijgen om op de markt gebracht te worden."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@pl16
". Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, na véspera da votação sobre o relatório respeitante à rotulagem dos alimentos, apraz-me informar a Assembleia de que, após intensas negociações, chegámos a um texto comum que espero que nos evite o processo de conciliação. Por outro lado, o procedimento simplificado não será aplicável a algumas alegações particularmente perigosas por serem muito sugestivas, tais como as que proclamam a sua grande eficácia na redução dos riscos para a saúde e as que se referem ao desenvolvimento das crianças. Tais alegações terão, pelo contrário, de se submeter ao procedimento completo de autorização que garantirá um maior controlo, não só em termos científicos, por parte da AESA e da Comissão, mas também por parte dos Estados-Membros no âmbito do processo de comitologia. Relativamente à controversa questão dos perfis nutricionais, ou ao tão falado artigo 4º, gostaria de observar que, até à passada quarta-feira, o Conselho era contrário a qualquer derrogação no texto. Em suma, de acordo com a posição comum, nenhum tipo de rotulagem – nem de tipo nutricional nem relativa à saúde – podia ser utilizado num produto que não satisfizesse os perfis nutricionais estabelecidos pela AESA. Por exemplo, um rebuçado com elevado teor de açúcar não poderia nunca conter uma alegação em matéria de saúde ou em matéria alimentar. O texto de compromisso aceite por todos os grupos e pelo Conselho prevê agora a possibilidade de os rótulos ostentarem informações em matéria de nutrição mesmo quando uma substância excede o perfil nutricional, na condição de ser acrescentada, do mesmo lado da embalagem, uma informação que alerte o consumidor para os níveis elevados da substância que excede os perfis nutricionais. Deste modo, garante-se ao consumidor uma correcta informação, que pode ser rapidamente lida no mesmo lado da embalagem, dando, ao mesmo tempo, à indústria alimentar a oportunidade de utilizar alegações deste tipo. Considero este texto uma vitória do Parlamento num ponto que o Conselho tinha inicialmente considerado intocável. Em relação às marcas, conseguimos garantir que as marcas existentes possam continuar a ser utilizadas durante quinze anos sem quaisquer requisitos extra. Findo esse período, podem continuar a ser utilizadas na condição de serem acompanhadas da respectiva alegação, no respeito pelas medidas previstas no presente regulamento. Considero que se trata de um período de transição suficientemente longo para a indústria, permitindo-lhe, em todas as circunstâncias, adaptar-se à regulamentação comunitária. Além disso, salvaguardámos o uso de nomes genéricos que acompanham, tradicionalmente, certos produtos alimentares, tais como "aperitivo", "digestivo" e "rebuçados para a tosse": estes termos serão objecto de isenções e poderão ser facilmente utilizados. Gostaria igualmente de observar à Assembleia que todos os sistemas de rotulagem negativa, os chamados "semáforos" ou "selos vermelhos", que estão já a ser utilizados em alguns países, continuam fora do âmbito do regulamento e serão, portanto, regulamentados a nível nacional. No desempenho das suas funções, o Parlamento obteve algumas vitórias importantes nas negociações relativas à protecção das PME. Aquilo que nos fora inicialmente apontado como impossível por razões de ordem técnica acabou por nos ser concedido. Dois considerandos salientam a importância de facilitar a utilização das alegações por parte das PME, na medida em que estas constituem um "importante valor acrescentado para a indústria alimentar europeia". Nos termos do novo artigo 15º, a Comissão deverá empenhar-se na disponibilização às PME de instrumentos e orientações que facilitem, em particular, a aplicação do presente regulamento. Além disso, com a redução para cinco anos do período de protecção dos dados, comparativamente com os sete anos inicialmente previstos, reduzimos o prazo para acesso à utilização das alegações por parte das pequenas e médias empresas que não dispõem dos recursos necessários para financiar por si próprias a investigação relativa à rotulagem. Graças à alteração do Parlamento, as PME poderão utilizar mais cedo todas as alegações já autorizadas e disponíveis na lista prevista no artigo 13º. A utilização é gratuita e não está sujeita a qualquer formalidade. Deste modo, quem não tiver meios financeiros para financiar uma investigação sobre uma alegação poderá também utilizá-la facilmente e sem custos adicionais. No que respeita à protecção das crianças – uma questão que se reveste de grande importância para esta Assembleia –, conseguimos garantir que todas as alegações relativas ao desenvolvimento das crianças ou à melhoria do estado de saúde fiquem sujeitas a todo o procedimento de autorização, com vista a assegurar uma avaliação rigorosa, inclusivamente por parte dos Estados-Membros, da fundamentação científica da alegação e da sua compreensibilidade por parte dos consumidores. Serão aceites as alegações provenientes de associações de médicos, dietistas e nutricionistas, mas não as alegações feitas por médicos a título individual. Relativamente ao álcool, eram já aceites alegações nutricionais na posição comum. As bebidas com um título alcoométrico volúmico superior a 1,2% podiam ostentar as alegações sobre a redução do teor de álcool ou a redução do teor energético. Como última concessão, o Conselho aceitou também o uso da expressão "baixos níveis de álcool". Conseguimos também, e isso é importante, o reconhecimento da importância da salvaguarda das variedades das tradições gastronómicas, assim como a possibilidade de os fornecedores de alimentos a granel gozarem de condições especiais. Para concluir, apelo a todos no sentido de apoiarem as alterações que integram o compromisso assinado por todos os grupos, e apenas essas, para que o processo legislativo deste relatório – que gerou uma tal controvérsia que ficou mais de três anos nesta Assembleia – possa chegar a uma conclusão positiva. Gostaria de agradecer sinceramente a todos, incluindo aos meus colegas dos diferentes grupos e aos técnicos que nos apoiaram. Antes de entrar em pormenores, gostaria de agradecer aos relatores-sombra dos outros grupos, as senhoras deputadas Sommer e Corbey, o senhor deputado Maaten, as senhoras deputadas Evans, Breyer e Liotard e o senhor deputado Blokland, pelos seus determinantes contributos e pela sua disponibilidade para o diálogo, mesmo nos momentos mais difíceis. Numa situação de impasse, em que o Conselho parecia não querer fazer-nos mais concessões, conseguimos chegar a um pacote de compromisso: um texto final que, reforçado pelo apoio de todos os grupos parlamentares, induziu o Conselho a aceitar as propostas que estavam sobre a mesa. Falta agora apenas a votação de amanhã para se encerrar o assunto, e, a esse propósito, apelo a todos os colegas no sentido de apoiarem o compromisso a fim de se alcançar a maioria qualificada necessária para modificar a posição comum. Considero que, globalmente, este é um texto equilibrado que tem em vista, efectivamente, o objectivo de garantir aos consumidores uma informação correcta, clara e compreensível, a fim de lhes permitir, desse modo, uma escolha dietética equilibrada e informada. Estamos todos de acordo nesta Assembleia quanto à necessidade de promover uma dieta saudável e equilibrada para os cidadãos europeus, e de evitar situações em que um rótulo apelativo que promete benefícios extraordinários para a pessoa do ponto de vista do seu aspecto físico ou, pior ainda, do ponto de vista da sua saúde, esconde, na realidade, um alimento hipercalórico, sem que o consumidor tenha a possibilidade de o identificar como tal. Numa Europa em que, de acordo com a OMS, uma em cada cinco crianças é obesa, e à luz de estudos recentes que demonstram a ligação entre a publicidade e o consumo da chamada ou comida rápida, esta medida reguladora não pode continuar a ser adiada. Considero que o principal objectivo da defesa do consumidor foi plenamente alcançado no documento resultante do compromisso. Gostaria de acrescentar que, através da intervenção do Parlamento, conseguimos dar seguimento e resposta às solicitações no sentido de uma maior clareza e de prazos concretos que estavam a preocupar a indústria alimentar. Este compromisso não foi fácil, em parte porque a posição do Conselho relativamente a alguns pontos se manteve muito inflexível – praticamente irredutível – até ao final das negociações. É exactamente por isso que considero um grande sucesso o facto de termos conseguido concessões precisamente sobre esses pontos: refiro-me, em particular, ao artigo 4º e às medidas em matéria de bebidas alcoólicas que trataremos mais tarde. Gostaria, contudo, de salientar desde já que o acordo com o Conselho respeita a um pacote que deve ser apoiado na sua globalidade. Por isso exorto desde já a Assembleia a rejeitar as alterações 90 e 49, que não fazem parte do pacote acordado com as outras Instituições europeias. No que toca à introdução no mercado das alegações de saúde no rótulo, o Conselho aceitou introduzir um procedimento simplificado e mais rápido que dará mais segurança às nossas empresas. Desde a nossa votação unânime na Comissão do Ambiente, da Saúde Pública e da Segurança Alimentar, ficou claro que reduzir os prazos não deveria ser interpretado como prescindir de um rigoroso controlo científico da autenticidade das alegações constantes do rótulo. A Autoridade Europeia para a Segurança dos Alimentos (AESA) deveria ter exactamente o mesmo período de tempo para controlar as alegações em ambos os procedimentos. O Conselho apoiou-nos nesta proposta e o resultado final foi que o Parlamento conseguiu garantir que as alegações de saúde nos rótulos que não apresentem problemas particulares possam receber, em oito meses, a autorização definitiva para a introdução no mercado."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@sk18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del voto sul rapporto sull'etichettatura dei prodotti alimentari, sono lieta di comunicare all'Aula che, dopo intense trattative, siamo giunti a un testo comune che, mi auguro, ci consentirà di evitare la procedura di conciliazione. Viceversa, per alcune etichette particolarmente pericolose in quanto molto suggestive, quali quelle che vantano un'efficacia sulla riduzione dei rischi per la salute nonché quelle che si riferiscono allo sviluppo dei bambini, la procedura semplificata non sarà applicabile. Al contrario, tali etichette dovranno sottostare alla procedura completa di autorizzazione che garantisce un maggiore controllo, non solo scientifico da parte dell'EFSA e della Commissione ma anche da parte degli Stati membri nel quadro della procedura di comitologia. Sul controverso argomento dei profili nutrizionali, ovvero il famoso art. 4, vorrei ricordare che fino a mercoledì scorso il Consiglio era contrario a qualsiasi deroga al testo. In sostanza, secondo la posizione comune, nessun tipo di etichettatura – né nutrizionale, né salutistica – poteva essere utilizzata su un prodotto non conforme ai profili nutrizionali stabiliti dall'EFSA. Ad esempio, una caramella con un alto contenuto di zucchero non avrebbe mai potuto contenere un'indicazione né salutistica né nutrizionale. Il testo di compromesso, accettato da tutti i gruppi e dal Consiglio, prevede ora la possibilità di apporre etichette nutrizionali, anche quando una sostanza eccede il profilo nutrizionale, purché sullo stesso lato della confezione sia aggiunta l'indicazione che avverte il consumatore di un'alta presenza della sostanza che eccede i profili nutrizionali. In tal modo è garantita una corretta informazione per il consumatore, disponibile a colpo d'occhio sullo stesso lato della confezione, lasciando al contempo all'industria la possibilità di utilizzare questo tipo di . Considero questo testo una vittoria del Parlamento su un punto che inizialmente veniva ritenuto intoccabile dal Consiglio. In relazione ai marchi, abbiamo ottenuto che per 15 anni i marchi esistenti potranno continuare a essere utilizzati senza ulteriori prescrizioni. Scaduto il termine, potranno continuare a essere utilizzati purché accompagnati da un corrispondente che rispetti quanto previsto dal presente regolamento. Ritengo che si tratti di un periodo di transizione sufficientemente lungo per l'industria, tale comunque da consentire l'adeguamento alla regolamentazione comunitaria. Inoltre, abbiamo salvaguardato l'uso di nomi generici che tradizionalmente accompagnano i prodotti alimentari come "aperitivo", "digestivo" e "caramelle per la tosse": questi termini otterranno esenzioni particolari e potranno essere utilizzati agevolmente. Ricordo altresì all'Aula che tutti i sistemi di etichettatura negativa, i cosiddetti semafori o bollini rossi, già in uso in alcuni paesi, rimangono al di fuori dell'oggetto del regolamento e saranno quindi disciplinati a livello nazionale. Come Parlamento, abbiamo ottenuto importanti vittorie nelle trattative riguardo alla tutela delle PMI. Quello che all'inizio ci era stato indicato come impossibile per ragioni tecniche, ci è stato invece concesso. Due "considerando" sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso all'utilizzo delle etichette per le PMI, in quanto esse rappresentano "un importante valore aggiunto per l'industria alimentare europea". Ai sensi del nuovo articolo 15, la Commissione si dovrà impegnare a rendere disponibili strumenti e linee guida dirette alle PMI per facilitare in particolare l'applicazione del presente regolamento. Inoltre con la riduzione a cinque anni del periodo di protezione dei dati, rispetto ai sette previsti inizialmente, abbiamo abbreviato i tempi per l'accesso all'utilizzo dei per le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi finanziari necessari per sostenere la ricerca sulle etichette per proprio conto. Le PMI potranno utilizzare prima – grazie all'emendamento del Parlamento – tutte le etichette già autorizzate che sono disponibili nell'elenco previsto all'articolo 13. L'utilizzo è gratuito e non necessita di alcuna formalità. Anche chi non ha le disponibilità economiche per finanziare una ricerca su un potrà quindi farne uso con facilità e senza oneri aggiuntivi. Per quanto concerne la tutela dei bambini – un'istanza molto sentita in quest'Aula – abbiamo ottenuto che tutte le etichette che si riferiscono allo sviluppo o al miglioramento della salute dei bambini siano valutate attraverso la procedura completa di autorizzazione, per assicurare un accurato controllo, anche da parte degli Stati membri, sulla validità scientifica dell'etichetta e sulla sua comprensibilità per il consumatore. Le indicazioni provenienti da associazioni mediche, di dietisti e nutrizionisti saranno ammesse al contrario di quelle di singoli medici. Per quanto riguarda l'alcool, già nella posizione comune erano ammesse delle etichette nutrizionali. Per le bevande con più di 1,2% di alcool erano ammesse etichette che recavano la dicitura "ridotto contenuto di alcool" o "meno calorie". Dal Consiglio ci è stata concessa come ulteriore, ma ultima, offerta la possibilità di usare anche la dizione a "basso contenuto alcolico". Importanti riconoscimenti abbiamo ottenuto anche riguardo all'importanza di mantenere le differenti tradizioni culinarie, nonché la possibilità che i venditori di cibi sfusi abbiano delle facilitazioni. In conclusione, invito tutti a sostenere gli emendamenti facenti parte del compromesso firmato da tutti i gruppi e soltanto quelli, al fine di arrivare a una conclusione positiva dell'iter legislativo di questa relazione talmente controversa da rimanere per più di tre anni in questo Parlamento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, anche ai collaboratori dei gruppi e ai tecnici che ci hanno supportato. Prima di entrare nei dettagli vorrei ringraziare per il loro contributo determinante e per la loro disponibilità al dialogo, anche nei momenti più difficili, i relatori ombra degli altri gruppi, gli onorevoli Sommer, Corbey, Maaten, Evans, Breyer, Liotard e Blokland. In una situazione di stallo, in cui il Consiglio sembrava non volerci concedere più nulla, siamo riusciti a comporre un pacchetto di compromesso: un testo finale che, forte del consenso di tutti i gruppi parlamentari, ha indotto il Consiglio ad accettare quanto proposto. Manca solo il suggello del voto di domani e, a tale proposito, invito tutti i colleghi a sostenere il compromesso al fine di raggiungere la maggioranza qualificata per modificare la posizione comune. Ritengo che si tratti, complessivamente, di un testo equilibrato che persegue efficacemente l'obiettivo di garantire un'informazione corretta, trasparente e comprensibile al consumatore, così da permettere una scelta dietetica bilanciata e consapevole. Tutti in quest'Aula concordiamo sulla necessità di promuovere una dieta sana ed equilibrata per i cittadini europei, nonché di evitare che sotto un'etichetta allettante, che promette straordinari benefici per la propria linea o, ancor peggio, per la salute, si nasconda in realtà un cibo ipercalorico, senza che il consumatore abbia la possibilità di identificarlo come tale. In un'Europa che secondo l'OMS raggiunge delle percentuali di obesità pari a un bambino su 5, e alla luce dei recenti studi che dimostrano il nesso tra pubblicità e consumo di cibo spazzatura, questo intervento normativo è ormai improrogabile. Ritengo che l'obiettivo primario di tutela del consumatore sia stato pienamente raggiunto nel testo risultante dal compromesso. Desidero aggiungere che, attraverso l'intervento del Parlamento, siamo riusciti a dar seguito e risposta alle istanze di chiarezza e certezza di tempi che preoccupavano l'industria alimentare. Non è stato un compromesso semplice, anche perché su alcuni punti, la posizione del Consiglio è rimasta molto rigida – quasi irremovibile – fino al termine delle trattative. Proprio per questo considero un grande successo l'aver ottenuto delle concessioni proprio su questi punti: mi riferisco in particolare all'articolo 4 e agli interventi in materia di alcool che affronteremo successivamente. Vorrei però sottolineare fin da ora che l'accordo con il Consiglio riguarda un pacchetto che deve essere sostenuto . Invito pertanto sin da ora a rigettare gli emendamenti 90 e 49, che si situano al di fuori del pacchetto concordato con le altre istituzioni europee. Per quanto riguarda l'introduzione sul mercato delle etichette cosiddette "salutistiche", il Consiglio ha accettato di introdurre una procedura semplificata più rapida che garantirà maggiore certezza alle nostre imprese. Fin dal nostro voto unanime in commissione ambiente, era chiaro che l'abbreviazione dei tempi non doveva andare a scapito del controllo scientifico accurato sulla veridicità delle affermazioni riportate sulle etichette. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) doveva avere esattamente lo stesso periodo di tempo per controllare i in entrambe le procedure. Il Consiglio ci ha seguito in questa proposta e, come risultato finale, il Parlamento ha conseguito che, in 8 mesi, le etichette sulla salute che non presentino particolare difficoltà, potranno ricevere l'autorizzazione definitiva per l'immissione sul mercato."@sl19
". Herr talman, mina damer och herrar! Så här dagen före omröstningen om betänkandet om livsmedelsmärkning gläder det mig att kunna upplysa kammaren om att vi efter intensiva förhandlingar har kommit fram till en gemensam text som jag hoppas kommer att göra att vi kan undvika förlikningsförfarandet. Däremot kommer det förenklade förfarandet inte att gälla för viss märkning som är särskilt farlig genom att den är mycket lockande, såsom märkning som gör gällande att produkten effektivt minskar hälsorisker och märkning som avser barns utveckling. Sådan märkning måste i stället omfattas av det fullständiga godkännandeförfarandet, som garanterar bättre kontroll, inte bara vetenskapligt sett, från EFSA:s och kommissionens sida, utan även från medlemsstaternas sida inom ramen för kommittéförfarandet. När det gäller den kontroversiella frågan om näringsprofiler – den välbekanta artikel 4 – skulle jag vilja påpeka att rådet till i onsdags var emot varje avsteg från texten. I huvudsak innebar den gemensamma ståndpunkten att ingen typ av märkning – vare sig näringsvärdesdeklarationer eller hälsomärkning – skulle kunna användas på en produkt som inte var förenlig med de näringsprofiler som fastställts av EFSA. Till exempel skulle en sötsak med hög sockerhalt aldrig kunna förses med ett hälso- eller näringspåstående. Den kompromisstext som alla grupperna och rådet har godtagit erbjuder nu alternativet att använda etiketter med näringsinformation även när ett ämne överskrider näringsprofilen, förutsatt att konsumenten på samma sida av förpackningen varnas för de höga nivåerna av det ämne som överskrider näringsprofilerna. Härigenom garanteras konsumenten korrekt information – fullt synlig på samma sida av förpackningen – samtidigt som livsmedelsbranschen ges möjlighet att använda denna typ av påstående. Jag betraktar denna text som en seger för parlamentet på en punkt som rådet ursprungligen ansåg vara helig. När det gäller varumärken har vi lyckats se till att befintliga varumärken kan fortsätta att användas i 15 år utan ytterligare krav. När denna period har löpt ut kan de fortsätta att användas förutsatt att de åtföljs av ett motsvarande påstående som är förenligt med bestämmelserna i föreliggande förordning. Jag anser att detta är en tillräckligt lång övergångsperiod för branschen. Den är i alla händelser tillräckligt lång för att branschen ska hinna anpassa sig till gemenskapsbestämmelserna. Vidare har vi skyddat användningen av samlingsnamn som traditionellt åtföljer livsmedel, såsom ”aperitif”, ”digestivmedel” och ”hostpastiller”. Dessa begrepp kommer att beviljas särskilda undantag och kan användas utan vidare. Jag skulle även vilja påpeka för kammaren att de system med negativ märkning – så kallade trafikljus- eller varningsstämpelsystem – som redan används i vissa länder inte kommer att omfattas av förordningen och därför kommer att regleras på nationell nivå. I vår roll som parlament har vi vunnit några viktiga segrar i förhandlingarna om skyddet för små och medelstora företag. När det gäller de krav som man ursprungligen förklarade var omöjliga av tekniska skäl har man nu gått oss till mötes. I två skäl framhävs vikten av att göra det lättare för små och medelstora företag att använda märkningen, eftersom de tillför ”den europeiska livsmedelsindustrin ett viktigt mervärde”. Enligt den nya artikel 15 måste kommissionen tillhandahålla små och medelstora företag instrument och riktlinjer, framför allt i syfte att göra det lättare att tillämpa föreliggande förordning. Genom att förkorta den period som uppgifterna är skyddade till fem år, jämfört med de sju år som ursprungligen planerades, har vi vidare förkortat väntetiden innan små och medelstora företag som inte har de ekonomiska resurser som behövs för att finansiera egen forskning om märkning kan använda påståenden. Tack vare parlamentets ändringsförslag kommer små och medelstora företag snart att kunna använda alla redan godkända etiketter som finns upptagna i den förteckning som avses i artikel 13. Dessa kan användas gratis och utan formaliteter. Därför kommer även aktörer som saknar ekonomiska medel för att finansiera forskning om ett påstående att kunna använda detta med lätthet och utan extra kostnad. När det gäller skyddet för barn – en fråga av stor vikt här i parlamentet – har vi lyckats se till att all märkning som avser barns utveckling eller förbättrad hälsa bedöms enligt det fullständiga godkännandeförfarandet, för att garantera att det kontrolleras grundligt, däribland av medlemsstaterna, att etiketten är vetenskapligt underbyggd och att konsumenten kan förstå den. Påståenden av läkarsällskap och sammanslutningar för nutritionister och dietister kommer att godtas, men inte påståenden av enskilda läkare. När det gäller alkohol godtogs näringsvärdesdeklarationer redan i den gemensamma ståndpunkten, och drycker som innehåller mer än 1,2 volymprocent alkohol får förses med märkning om sänkt alkoholhalt eller färre kalorier. Som ett ytterligare – om än slutligt – erbjudande medger rådet även att en formulering om låg alkoholhalt används. Dessutom har vikten av att skydda såväl mångfalden av matkulturer som möjligheten att låta försäljare av lösviktsvaror omfattas av särskilda villkor erkänts i betydande utsträckning. Avslutningsvis uppmanar jag er alla att stödja de ändringsförslag, och endast de ändringsförslag, som utgör en del av den kompromiss som alla grupperna har undertecknat, så att lagstiftningsprocessen i detta ärende – som har varit så kontroversiellt att det har legat hos parlamentet i mer än tre år – kan slutföras med lyckat resultat. Jag skulle verkligen vilja tacka alla, däribland mina kolleger från grupperna och all medverkande personal. Innan jag går in på detaljer skulle jag vilja tacka skuggföredragandena från de andra grupperna – Renate Sommer, Dorette Corbey, Jules Maaten, Jill Evans, Hiltrud Breyer, Kartika Tamara Liotard och Johannes Blokland – för deras viktiga bidrag och för deras beredvillighet att förhandla även i de svåraste stunderna. I ett dödläge där rådet inte tycktes vara berett att ge oss någonting mer lyckades vi sätta ihop ett kompromisspaket, en slutlig text som alla de parlamentariska grupperna stödde och som tvingade rådet att godta de liggande förslagen. Nu återstår bara att bekräfta saker och ting genom morgondagens omröstning, och jag uppmanar i detta hänseende alla ledamotskolleger att stödja kompromissen, så att vi uppnår den kvalificerade majoritet som behövs för att ändra den gemensamma ståndpunkten. Jag anser att det på det hela taget rör sig om en balanserad text som effektivt främjar målet att garantera konsumenterna korrekt, tydlig och begriplig information, så att de kan göra balanserade och välgrundade kostval. Alla här i kammaren håller med om att det är viktigt att verka för en hälsosam och balanserad kost för européerna och att förhindra en situation med frestande etiketter som utlovar utomordentliga resultat för en persons figur eller, ännu värre, för hans eller hennes hälsa, men som i verkligheten döljer högkalorilivsmedel, utan att konsumenten har möjlighet att upptäcka detta. Enligt Världshälsoorganisationen (WHO) lider vart femte barn i Europa av fetma. Därför, och mot bakgrund av de nya undersökningar där man påvisar kopplingen mellan reklam och konsumtion av skräpmat, kan denna lagstiftningsåtgärd inte längre skjutas upp. Jag anser att det grundläggande konsumentskyddsmålet har nåtts helt med den text som är följden av kompromissen. Jag skulle vilja tillägga att vi genom parlamentets ingripande har lyckats följa upp och besvara de önskemål om tydlighet och klara tidsramar som oroade livsmedelsbranschen. Det har inte varit lätt att uppnå denna kompromiss, delvis på grund av att rådet på några punkter förblev mycket omedgörligt – praktiskt taget orubbligt – till slutet av förhandlingarna. Just därför betraktar jag det som en stor framgång att vi har lyckats åstadkomma eftergifter på just dessa punkter. Jag syftar framför allt på artikel 4 och på åtgärderna på alkoholområdet, som vi kommer att inrikta oss på längre fram. Jag skulle dock genast vilja påpeka att överenskommelsen med rådet avser ett paket som måste stödjas i sin helhet. Jag uppmanar er därför genast att förkasta ändringsförslagen 90 och 49, som ligger utanför det paket som har överenskommits med de andra EU-institutionerna. När det gäller saluföring med ”hälsoetiketter” har rådet gått med på att införa ett förenklat och snabbare förfarande som kommer att garantera våra företag större säkerhet. Ända sedan vårt enhälliga beslut i utskottet för miljö, folkhälsa och livsmedelssäkerhet har det stått klart att detta inte skulle betyda att vi offrade den grundliga vetenskapliga bedömningen av sanningshalten i påståendena på etiketterna om vi krympte tidsramen. Europeiska myndigheten för livsmedelssäkerhet (EFSA) skulle ha exakt lika mycket tid på sig att bedöma påståenden enligt båda förfarandena. Rådet har stött oss i detta förslag, och slutresultatet är att parlamentet har lyckats se till att ett slutgiltigt godkännande för försäljning kommer att kunna ges på åtta månader för hälsomärkning som inte utgör några särskilda problem."@sv21
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