Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2006-04-04-Speech-2-194"

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". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell’applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del “legiferare meglio” come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell’applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L’applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell’Unione europea, la situazione – e lo dice molto bene la relazione della Commissione – non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l’applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell’applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l’aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: “meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi” e l’altra che dice: “cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto”. A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all’avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva “Natura 2000”, da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell’articolo 228, ovvero l’articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all’articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all’ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull’applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell’applicazione. Non siamo d’accordo, per esempio, con l’idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo – e questo, invece, riguarda noi – riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell’applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione – so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione – ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un’idea più precisa di quello che succede."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@cs1
"Hr. formand, kære kolleger, det glæder mig meget, at jeg i dag ikke tager ordet som grupperepræsentant, sådan som jeg plejer, men som ordfører for Retsudvalget, der repræsenterer et bredere flertal. I min egenskab af ordfører har jeg et par kommentarer til denne betænkning, hvis hovedmålsætning er at understrege, at fællesskabsrettens gennemførelse er en vigtig del af spørgsmålet om bedre lovgivning, hvilket også er tilfældet med de andre emner, vi skal drøfte her i eftermiddag. Når det gælder fællesskabsrettens gennemførelse, er sortlistepolitikken efter min mening meget nyttig, og Kommissionen burde måske også hjælpe os med at gennemføre den på en mere beslutsom måde. Gennemførelsen er en vigtig del af lovgivningen, og det er den først og fremmest, fordi situationen i EU er utilfredsstillende, sådan som der så rigtigt står i Kommissionens beretning. Der er nogle meget alvorlige problemer, ikke mindst når det gælder miljølovgivningen, men også når det gælder lovgivningen om det indre marked, og det kan ikke benægtes, at det navnlig er medlemsstaternes ansvar. Den manglende gennemførelse skyldes dog også en procedure, som det ikke er let at forbedre, eftersom der er taget højde for den i traktaterne. Det er en langsom procedure, hvor de sanktioner, der er foreskrevet, er mere eller mindre utilstrækkelige. Når det gælder om at nå frem til en positiv løsning med hensyn til medlemsstaternes gennemførelse af EU-lovgivningen, lader den ofte meget tilbage at ønske og tager meget lang tid. Jeg ville gerne høre, om De mener, at spørgsmålet om fællesskabsrettens gennemførelse er en prioritet for Kommissionen. Efter meddelelsen at dømme synes det ikke at være tilfældet, eftersom det aspekt, der vedrører tilbagetrækning og ændring af direktiverne, som bekendt prioriteres højere end deres korrekte gennemførelse. Jeg tror, at der i bund og grund er to forskellige opfattelser i Kommissionen. Den ene er, at "det er bedst at undgå problemer med medlemsstaterne, så lad os forsøge at løse problemerne sammen med dem", og den anden er "lad os i stedet forsøge at anvende reglerne, som de er, ikke på nogen streng måde, men alligevel på en positiv måde, hvor der tages hensyn til procedurer, der så vidt muligt er hurtige og i tråd med bestemmelserne." Jeg vil nævne et par eksempler i den forbindelse. Efter vores mening var en række af de beslutninger, som Kommissionen traf med hensyn til indledningen af visse procedurer, f.eks. procedurerne for gmo'er i Østrig, særligt hurtige og veltilrettelagte, mens vi til gengæld med hensyn til Frankrig og landets manglende gennemførelse af Natura 2000-direktivet i tre år har ventet på, at Kommissionen - efter Domstolens dom - griber ind i medfør af artikel 228, dvs. artiklen om bøder. På samme måde er der interessante situationer, som vedrører borgernes ret til refusion for deres lægeudgifter. Vi ved, at dette spørgsmål, som er yderst vigtigt for borgerne selv, forbliver uløst, fordi det er et problem, som det er politisk vanskeligt at løse. Samtidig har man kun i to tilfælde benyttet sig af artikel 228, nemlig med hensyn til de græske lossepladser, hvor sagen blev indstillet efter meget kort tid, og med hensyn til det spanske badevand, hvor sagen blev trukket tilbage i sidste øjeblik på grund af et spørgsmål, som Kommissionen selv anser for at være ret tvivlsomt set ud fra et juridisk synspunkt. Hvilket svar giver vi, og hvilke forslag stiller vi for at finde en løsning på en situation, hvor Kommissionen efter vores opfattelse bør have en gennemsigtig adfærd? For det første mener vi, at der bør være en bedre vurdering og en større gennemsigtighed, hvad angår betingelserne for lovgivningens gennemførelse. Efter min mening er det vigtigt, at Kommissionen giver os de overensstemmelsesundersøgelser, som den foretager af lovgivningens gennemførelse. Det er desværre ikke lykkedes os at opnå dette. For det andet er det yderst vigtigt med en overførsel af ressourcer fra alle de organer, som ikke længere vedtager lovgivning, til dem, der til gengæld tager sig af gennemførelsen. Vi er f.eks. ikke enige i, at denne overførsel skal ske til dem, der skal foretage konsekvensvurderinger, hvilket man drøfter i Kommissionen i øjeblikket. For det tredje - og det vedrører til gengæld os selv - er vi af den opfattelse, at Europa-Parlamentet bør gøre en meget mere specifik indsats, når det gælder fællesskabsrettens gennemførelse, ikke for at gribe ind i Kommissionens beføjelser - jeg ved, at det er et spørgsmål, der bekymrer parlamentsmedlemmerne meget - men tværtimod for ligesom Miljøudvalget og andre udvalg at få et bedre indblik i, hvad der sker."@da2
"Herr Präsident, meine Damen und Herren! Ich bin besonders froh, heute nicht wie üblich als Vertreterin meiner Fraktion, sondern als Berichterstatterin des Rechstausschusses das Wort zu ergreifen, der eine viel breitere Mehrheit repräsentiert. Als Berichterstatterin möchte ich einige Botschaften über diesen Bericht vermitteln, dessen wichtigstes Ziel es ist hervorzuheben, dass die Umsetzung europäischer Rechtsvorschriften Was für eine Antwort haben wir und welche Vorschläge unterbreiten wir zur Überwindung einer Situation, bei der wir ein transparenteres Vorgehen der Kommission für notwendig erachten? Erstens glauben wir, dass die Modalitäten der Umsetzung des Gemeinschaftsrechts besser überwacht und transparenter gestaltet werden müssen. Ich halte es für wichtig, dass uns die Kommission ihre Konformitätsstudien über die Rechtsanwendung übermittelt, was wir leider nicht durchsetzen konnten. Zweitens ist es meines Erachtens von großer Bedeutung, Ressourcen von allen Stellen, die künftig keine Rechtsvorschriften mehr erarbeiten müssen, auf die mit der Anwendung befassten Einrichtungen zu verlagern. Wir sind zum Beispiel nicht damit einverstanden, dass diese Verlagerung zu jenen Bereichen erfolgt, die sich mit der Folgenabschätzung beschäftigen werden, wie dies gegenwärtig in der Kommission diskutiert wird. Drittens – und das betrifft uns – meinen wir, dass das Europäische Parlament stärker in die Frage der Anwendung des Gemeinschaftsrechts eingreifen sollte, nicht um die Zuständigkeiten der Kommission zu ändern – ich weiß, dass dies die große Sorge der Mitglieder dieses Organs ist –, sondern vielmehr, um sich eine klarere Vorstellung von den aktuellen Vorgängen zu verschaffen, wie dies der Ausschuss für Umweltfragen, Volksgesundheit und Lebensmittelsicherheit und andere Ausschüsse bereits tun. Ich denke, dass der Grundsatz, die Sünder beim Namen zu nennen, auch bei der Umsetzung des Gemeinschaftsrechts sehr nützlich ist und dass uns die Kommission vielleicht dabei behilflich sein sollte, ihn konsequenter anzuwenden. ebenso wie die anderen Fragen, die wir heute Nachmittag noch erörtern werden, ein fester Bestandteil einer „besseren Rechtsetzung“ ist . Die Anwendung ist ein wesentlicher Bestandteil des Rechts, vor allem, weil die Situation auf Ebene der Europäischen Union unbefriedigend ist, wie im Bericht der Kommission wirksam herausgestellt wird. Es gibt wirklich ernsthafte Probleme, insbesondere beim Umweltrecht sowie bei den Binnenmarktvorschriften, wobei die Verantwortung hierfür – es ist müßig, das zu leugnen – vor allem bei den Mitgliedstaaten liegt. Schuld an der mangelhaften Umsetzung ist jedoch auch ein Verfahren, das aufgrund seiner Verankerung in den Verträgen nicht so leicht verbessert werden kann. Dies ist ein schwerfälliges Verfahren, das gleichsam unangemessene Sanktionen vorsieht: Im Hinblick auf die Herbeiführung einer positiven Lösung für die Umsetzung des Gemeinschaftsrechts durch die Mitgliedstaaten lässt das Verfahren oft zu wünschen übrig und dauert sehr lange. Ich würde gern wissen, ob dieses Problem der Anwendung des Gemeinschaftsrechts Ihrer Meinung nach für die Kommission Priorität besitzt oder nicht. Der Mitteilung nach zu urteilen ist das meinem Eindruck nach nicht der Fall, denn wie wir wissen geht sie mehr auf den Aspekt der Rücknahme und Änderungen der Richtlinien als auf deren korrekte Umsetzung ein. Ich glaube, in der Kommission herrschen im Wesentlichen zwei Denkweisen: eine, die besagt, „Das Beste ist, Ärger mit den Mitgliedstaaten zu vermeiden, also lasst uns versuchen, ihre Probleme mit ihnen gemeinsam zu lösen“, und eine andere, die besagt. „Lasst uns die Regeln anwenden wie sie sind, nicht unflexibel, aber auf jeden Fall positiv, und dabei die Verfahren in Betracht ziehen, die möglichst schnell und rechtmäßig sind“. Hierzu möchte ich einige Beispiele nennen. Wir meinen, dass einige Beschlüsse, die die Kommission zur Einleitung bestimmter Verfahren wie jener zu den GVO in Österreich erlassen hat, besonders schnell und effizient ergangen sind. Andererseits mussten wir im Falle Frankreichs und seiner Unfähigkeit, die Richtlinie „Natura 2000“ zu implementieren, drei Jahre warten, ehe die Kommission, nach der Entscheidung des Gerichtshofs, im Sinne von Artikel 228 betreffend die finanziellen Sanktionen tätig wurde. Analog dazu gibt es auch interessante Situationen in Bezug auf das Recht der Bürger auf Erstattung der Arztkosten. Das ist für die Bürger eine äußerst wichtige Frage, die jedoch, wie wir wissen, noch nicht gelöst worden ist, weil dabei ein kompliziertes politisches Problem zu berücksichtigen ist. Zugleich wurde nur in zwei Fällen auf Artikel 228 zurückgegriffen, nämlich bei dem Fall der Abfallentsorgung in Griechenland, der nach einer wahrhaft kurzen Zeit ausgesetzt wurde, und bei dem Fall der spanischen Badegewässer, der in letzter Minute aus einem Grund zurückgezogen wurde, den die Kommission selbst unter rechtlichen Gesichtspunkten als ziemlich fragwürdig betrachtet hat."@de9
"Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, είμαι ιδιαίτερα ευτυχής γιατί μου δίδεται σήμερα η ευκαιρία να λάβω τον λόγο όχι με τη συνήθη ιδιότητα της εκπροσώπου της Ομάδας μου, αλλά ως εισηγήτρια τη Επιτροπής Νομικών Θεμάτων, εκπροσωπώντας μια ευρύτερη πλειοψηφία. Ως εισηγήτρια, θα ήθελα να επισημάνω ορισμένα ζητήματα όσον αφορά την έκθεση, βασικός στόχος της οποίας είναι να υπογραμμίσει ότι το ζήτημα της εφαρμογής του κοινοτικού δικαίου αποτελεί σημαντικό τμήμα του φακέλου «βελτίωση της νομοθεσίας», όπως εξίσου σημαντικά είναι και τα άλλα ζητήματα που θα μας απασχολήσουν σήμερα. Πιστεύω πως η πολιτική της «μαύρης λίστας» όσον αφορά την εφαρμογή του κοινοτικού δικαίου είναι πολύ χρήσιμη και ίσως η Επιτροπή θα έπρεπε να μας βοηθήσει στην αποτελεσματικότερη εφαρμογή της. Η εφαρμογή είναι ένα σημαντικό στοιχείο του δικαίου καταρχάς διότι, όπως ορθώς επεσήμανε η έκθεση της Επιτροπής, η κατάσταση σε επίπεδο Ευρωπαϊκής Ένωσης δεν είναι ικανοποιητική. Υπάρχουν πολύ σοβαρά προβλήματα, κυρίως από άποψη περιβαλλοντικής νομοθεσίας όπως και σε θέματα που αφορούν την εσωτερική αγορά, και είναι σαφές ότι η ευθύνη βαρύνει κυρίως τα κράτη μέλη. Η ευθύνη για την ελλιπή εφαρμογή οφείλεται, ωστόσο, και σε μια διαδικασία, η οποία δεν είναι εύκολο να βελτιωθεί, καθώς προβλέπεται από τις Συνθήκες. Πρόκειται για μια χρονοβόρο διαδικασία, η οποία προβλέπει σχετικά ήπιες κυρώσεις: συχνά αποδεικνύεται ανεπαρκής και ιδιαίτερα χρονοβόρος για την εξεύρεση μιας θετικής λύσης όσον αφορά την εφαρμογή του κοινοτικού δικαίου από τα κράτη μέλη. Θα ήθελα να μάθω εάν θεωρείτε πως το ζήτημα της εφαρμογής του κοινοτικού δικαίου αποτελεί ή όχι προτεραιότητα για την Επιτροπή. Από την ανακοίνωση συμπεραίνουμε πως δεν είναι, καθώς, όπως γνωρίζουμε, δίδεται προτεραιότητα στην απόσυρση και την τροποποίηση των οδηγιών και όχι στη σωστή εφαρμογή τους. Πιστεύω πως στην Επιτροπή επικρατούν δύο σχολές σκέψης: η μία θεωρεί πως «είναι καλύτερα να μην έλθουμε σε σύγκρουση με τα κράτη μέλη, ας προσπαθήσουμε λοιπόν να λύσουμε τα προβλήματα σε συνεργασία μαζί τους», ενώ η άλλη πιστεύει ότι «πρέπει να εφαρμόζουμε τους κανόνες ως έχουν, με ευέλικτο και θετικό τρόπο, εξετάζοντας τη δυνατότητα εφαρμογής διαδικασιών που θα ολοκληρώνονται όσο το δυνατόν ταχύτερα και θα σέβονται το δίκαιο». Για τον σκοπό αυτόν, θα ήθελα να αναφέρω ορισμένα παραδείγματα: θεωρούμε ότι η λήψη μιας σειράς αποφάσεων της Επιτροπής σχετικά με την έναρξη ορισμένων διαδικασιών, όπως οι αποφάσεις για τους ΓΤΟ στην Αυστρία, ήταν ιδιαίτερα άμεση και επιτυχής, ενώ αντιθέτως, όσον αφορά τη Γαλλία και την αδυναμία της να εφαρμόσει την οδηγία «Natura 2000», τρία χρόνια μετά την απόφαση του Ευρωπαϊκού Δικαστηρίου περιμένουμε από την Επιτροπή να παρέμβει σύμφωνα με το άρθρο 228 που αφορά τα πρόστιμα. Εξίσου ενδιαφέρουσες καταστάσεις υπάρχουν όσον αφορά το δικαίωμα αποζημίωσης των πολιτών για τις ιατρικές τους δαπάνες. Γνωρίζουμε πως αυτό το τόσο σημαντικό ζήτημα για τους πολίτες παραμένει άλυτο, γιατί η λύση του παρουσιάζει πολιτικές δυσκολίες. Παράλληλα, το άρθρο 228 έχει εφαρμοσθεί σε δύο μόνο περιπτώσεις: για τους χώρους υγειονομικής ταφής στην Ελλάδα, όπου η εφαρμογή του ανεστάλη μετά από πολύ σύντομο χρονικό διάστημα, και στην περίπτωση των υδάτων κολύμβησης της Ισπανίας, όπου απεσύρθη την τελευταία στιγμή με μια αρκετά αμφιλεγόμενη από νομικής απόψεως αιτιολογία, όπως αναγνωρίζει και η ίδια η Επιτροπή. Ποια είναι η απάντηση που δίνουμε ή ποιες είναι οι προτάσεις που καταθέτουμε για να δοθεί λύση σε μια κατάσταση, για την οποία πιστεύουμε πως η Επιτροπή οφείλει να ενεργεί με περισσότερη διαφάνεια; Καταρχάς, θεωρούμε πώς πρέπει να υπάρξει καλύτερη αξιολόγηση και περισσότερη διαφάνεια όσον αφορά τις μεθόδους εφαρμογής του δικαίου. Φρονώ πως είναι σημαντικό να μας διαβιβάζει η Επιτροπή τις μελέτες συμμόρφωσης που διεξάγει όσον αφορά την εφαρμογή του δικαίου, πράγμα που δυστυχώς δεν κατορθώσαμε να πετύχουμε. Κατά δεύτερο λόγο, πιστεύω πως είναι πάρα πολύ σημαντικό να υπάρξει μεταφορά πόρων από όλους εκείνους τους οργανισμούς που δεν παράγουν πλέον νομοθεσία σε όσους την εφαρμόζουν. Δεν συμφωνούμε, για παράδειγμα, με την ιδέα η μεταφορά αυτή να γίνει προς όσους ασχολούνται με την εκτίμηση των επιπτώσεων, όπως συζητείται αυτήν τη στιγμή στην Επιτροπή, και, κατά τρίτο λόγο –και αυτό αφορά εμάς– θεωρούμε πως το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο πρέπει να παρέμβει πολύ πιο αποτελεσματικά στο ζήτημα της εφαρμογής του κοινοτικού δικαίου, όχι για να περιορίσει τις αρμοδιότητες της Επιτροπής –γνωρίζω πως το ζήτημα αυτό ανησυχεί ιδιαίτερα τα μέλη αυτού του οργάνου – αλλά, αντιθέτως, για να σχηματίσει μια σαφέστερη ιδέα όσων συμβαίνουν, όπως πράττει η Επιτροπή Περιβάλλοντος, Δημόσιας Υγείας και Ασφάλειας των Τροφίμων και άλλες επιτροπές."@el10
"Mr President, ladies and gentlemen, I am particularly delighted to take the floor today, not in my usual guise as my group’s representative, but as rapporteur for the Committee on Legal Affairs representing a broader-based majority. As such, I should like to deliver a few messages about this report, the essential aim of which is to emphasise that the implementation of Community law forms an important part of the ‘better lawmaking’ dossier, alongside the other issues that we shall debate this afternoon. I believe that the policy of naming and shaming with regard to the implementation of Community law is very useful and that the Commission should perhaps help us to apply it more decisively. Implementation is an important part of law primarily because the situation at European Union level is unsatisfactory, as the Commission’s report points out very effectively. There are very serious problems particularly concerning environmental legislation as well as legislation on the internal market, and responsibility for that – there is no point in denying it – lies above all with the Member States. Non-implementation is also due, however, to the fact that the procedure is enshrined in the Treaties and is therefore not easy to improve. It is a slow procedure that provides for relatively inadequate sanctions: in order to arrive at a positive solution for the implementation of Community law by the Member States, the procedure often leaves much to be desired and takes a very long time. I should like to hear whether you believe that this issue of the implementation of Community law is a priority for the Commission or not. Judging from the communication, it does not seem to me that it is, because, as we know, it deals more with the aspect of withdrawing and amending directives rather than their proper implementation. I believe that there are substantially two schools of thought in the Commission: one that says, ‘It is best to avoid trouble with the Member States, so let us try to solve problems together with them,’ whereas the other says, ‘Let us apply the rules as they are, not inflexibly but at any rate positively, using procedures that as far as possible are fast and within the law.’ I should like to give some examples of that. We believe that several decisions made by the Commission regarding the initiation of certain procedures, such as those on GMOs in Austria, were made particularly quickly and effectively. On the other hand, in the case of France and its inability to implement the Natura 2000 Directive, we have been waiting for three years, ever since the Court of Justice’s decision, for the Commission to intervene under Article 228, which is the article on fines. Similarly, there are interesting situations regarding the citizens’ right to reimbursement of their medical expenses. This is an extremely important issue for the people themselves, but we realise that it remains unresolved because it is a politically complicated issue to take on. At the same time, Article 228 has only been invoked twice: once for the Greek waste discharge case, which was suspended after a very short time, and once for the Spanish bathing water case, which was withdrawn at the last minute because of an issue that the Commission itself admits is rather dubious from a legal standpoint. What answer do we give or what proposals do we make to resolve a situation in which we believe that the Commission should act more transparently? First of all we believe that there should be greater surveillance and greater transparency regarding the ways in which Community law is implemented. I think it is important that the Commission pass on to us the compliance studies that it carries out on implementation of the law, which unfortunately we have not succeeded in obtaining. Secondly, I believe it is extremely important for resources to be transferred from all those bodies that will no longer produce legislation to those that will instead implement it. We do not agree with the idea, for instance, that there should be such a transfer to those who will carry out impact assessments, something that is currently being discussed in the Commission. Thirdly – and this affects us – we believe that the European Parliament should act much more specifically in the area of the implementation of Community law, not in order to change the Commission’s powers – I am aware that this is of great concern to the members of that Institution – but, on the contrary, to gain a clearer idea of what actually happens, as the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety and other committees do."@en4
". Señor Presidente, Señorías, me satisface especialmente hacer uso de la palabra hoy, no como es habitual en calidad de representante de mi Grupo, sino como ponente de la Comisión de Asuntos Jurídicos en representación de una mayoría de base más amplia. Como tal, quisiera emitir algunos mensajes sobre este informe, cuyo objetivo fundamental es resaltar que la aplicación del Derecho comunitario constituye una parte importante del expediente «legislar mejor», al igual que los demás temas de que hablaremos esta tarde. Creo que la política de denuncia pública de los Estados incumplidores con respecto a la aplicación del Derecho comunitario también es muy útil y que la Comisión, quizás, debería ayudarnos a aplicarla de modo más decidido. La aplicación es una parte importante del Derecho, ante todo porque la situación a escala de la Unión Europea no es satisfactoria, como dice claramente el informe de la Comisión. Hay problemas muy graves desde el punto de vista, sobre todo, de la legislación ambiental, pero también por lo que respecta a la relativa al mercado interior, y la responsabilidad reside fundamentalmente –no tiene ningún sentido negarlo– en los Estados miembros. La responsabilidad por la falta de aplicación se debe también a un procedimiento que, al estar consagrado en los Tratados, no es fácil mejorar. Es un procedimiento lento y que establece sanciones relativamente insuficientes: a menudo deja mucho que desear para llegar a una solución positiva en materia de aplicación del Derecho comunitario por parte de los Estados miembros, y lleva muchísimo tiempo. Quisiera saber si usted considera que la aplicación del Derecho comunitario es o no una prioridad para la Comisión. A juzgar por la Comunicación, no me parece que lo sea, porque como sabemos se favorece más la retirada o la modificación de las directivas que su correcta aplicación. Creo que en la Comisión hay esencialmente dos escuelas de pensamiento: una que dice: «es mejor evitar problemas con los Estados miembros, así que intentemos resolver los problemas junto con ellos» y otra que dice: «intentemos, por el contrario, aplicar las normas tal como son, no de forma rígida, pero sí de forma positiva, adoptando procedimientos que en la medida de lo posible sean rápidos y conformes a Derecho.» A este respecto quisiera citar algunos ejemplos: consideramos que una serie de decisiones tomadas por la Comisión en relación con la puesta en marcha de algunos procedimientos, como los relativos a los OGM en Austria, han sido especialmente rápidas y acertadas, mientras que, por lo que respecta a Francia y su incapacidad para aplicar la Directiva «Natura 2000», esperamos desde hace tres años que, tras la sentencia del Tribunal de Justicia, la Comisión intervenga con arreglo al artículo 228, que es el que se refiere a las multas. Del mismo modo, hay situaciones interesantes por lo que respecta al derecho de los ciudadanos al reembolso de sus gastos médicos. Sabemos que este tema, que es importantísimo para los ciudadanos, sigue sin resolver porque es un problema políticamente difícil. Al mismo tiempo, solo en dos casos se ha recurrido al artículo 228: en el caso de los vertidos griegos, que se suspendió al cabo de muy poco tiempo, y en el caso de las aguas de baño españolas, retirado en el último minuto por una cuestión que la propia Comisión reconoce que es bastante dudosa desde el punto de vista jurídico. ¿Qué respuesta damos o qué propuestas presentamos para resolver una situación en la que consideramos que la Comisión debe actuar con más transparencia? Antes de nada, consideramos que es preciso mejorar la evaluación y la transparencia con respecto a las modalidades de aplicación del Derecho. Pienso que es importante que la Comisión nos remita los estudios de conformidad que elabora sobre la aplicación del Derecho, cosa que por desgracia no hemos conseguido. En segundo lugar, me parece importantísimo que se transfieran recursos de todos los órganos que no seguirán elaborando legislación a los que se ocuparán en cambio de su aplicación. No estamos de acuerdo, por ejemplo, con la idea de que esta transferencia favorezca a quienes lleven a cabo evaluaciones de impacto, cosa que está debatiendo en este momento la Comisión. En tercer lugar –y esto nos afecta a nosotros– consideramos que el Parlamento Europeo debe intervenir de forma mucho más concreta en el tema de la aplicación del Derecho comunitario, no para tocar las competencias de la Comisión –sé que este tema preocupa mucho a los miembros de esa institución–, sino, al contrario, para tener, como hace la Comisión de Medio Ambiente y otras comisiones, una idea más precisa de lo que sucede."@es20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@et5
"Arvoisa puhemies, hyvät kollegat, minulla on erityisen suuri ilo käyttää puheenvuoro tänään, kun tavallisuudesta poiketen edustan oman ryhmäni sijasta laajapohjaisempaa enemmistöä oikeudellisten asioiden valiokunnan esittelijänä. Tehtäväni mukaisesti haluan valottaa muutamia kohtia tämän mietinnön sisällöstä. Mietinnön perusajatuksena on korostaa sitä, että yhteisön oikeuden soveltaminen kuuluu olennaisesti "parempaa säädöskäytäntöä" koskevaan asiakokonaisuuteen muiden sellaisten kysymysten ohella, joista keskustelemme tänään iltapäivällä. Mielestäni on erittäin hyödyllistä nimetä julkisesti ne, jotka laiminlyövät yhteisön oikeuden soveltamisen, ja komission pitäisi kenties auttaa meitä käyttämään määrätietoisemmin tätä menettelyä. Soveltaminen on tärkeä osa oikeutta etenkin siksi, että tilanne Euroopan unionissa ei ole kunnossa, kuten komission kertomuksessa hyvin painokkaasti huomautetaan. Varsinkin ympäristö- ja sisämarkkinalainsäädäntöä koskevat ongelmat ovat erittäin vakavia, eikä ole mitään mieltä kieltää sitä, että niihin ovat syyllisiä ennen kaikkea jäsenvaltiot. Soveltamisen laiminlyönti johtuu kuitenkin myös siitä, että menettelystä määrätään perustamissopimuksissa, eikä sitä ole sen vuoksi helppo parantaa. Menettely on hidas, ja sen perusteella määrätään varsin riittämättömiä seuraamuksia. Menettelyn huomattavat puutteet ja sen pitkäkestoisuus haittaavat yhteisön oikeuden soveltamista jäsenvaltioissa. Haluaisin tietää, kuuluuko kysymys yhteisön oikeuden soveltamisesta mielestänne komission painopisteisiin vai ei. Tiedonannon perusteella minusta ei vaikuta siltä, sillä, kuten tiedämme, siinä käsitellään enemmän direktiivien peruuttamiseen ja muuttamiseen liittyviä näkökohtia kuin näiden säädösten varsinaista täytäntöönpanoa. Mielestäni komissiossa on pohjimmiltaan kaksi ajattelutapaa: toisen mukaan on paras välttää hankaluuksia jäsenvaltioiden kanssa, joten ongelmat on yritettävä ratkaista yhdessä niiden kanssa. Toisen mukaan taas sääntöjä on sovellettava tarkasti: ei joustamattomasti mutta joka tapauksessa ehdottomasti käyttämällä mahdollisimman nopeita ja lainmukaisia menettelyjä. Annan tästä muutamia esimerkkejä. Mielestämme komissio teki erityisen nopeasti ja tehokkaasti useita päätöksiä käynnistääkseen tiettyjä menettelyjä, jotka koskevat esimerkiksi geneettisesti muunneltuja organismeja Itävallassa. Toisaalta Ranskan tapauksessa, joka liittyy sen kyvyttömyyteen panna täytäntöön Natura 2000 -direktiiviä, olemme yhteisöjen tuomioistuimen päätöksestä lähtien odottaneet kolme vuotta, että komissio puuttuisi asiaan sakkoja koskevan 228 artiklan nojalla. Kiinnostavia tapauksia liittyy myös kansalaisten oikeuteen saada korvauksia sairauskuluistaan. Tämä on ihmisille itselleen erittäin tärkeä kysymys, mutta ymmärtääksemme se on jäänyt ratkaisematta, koska poliittisen vastuun ottaminen asiasta on mutkikasta. Lisäksi 228 artiklaan on turvauduttu vain kahdesti: kerran Kreikan jätepäästöjä koskevassa asiassa, joka keskeytettiin hyvin pian, ja kerran Espanjan uimavesiä koskevassa asiassa, joka peruttiin viime hetkellä päätöksellä, jonka komissiokin myöntää oikeudelliselta kannalta melko kyseenalaiseksi. Mitä vastaamme tai mitä ehdotamme ratkaisuksi tilanteeseen, jossa komission pitäisi mielestämme toimia avoimemmin? Ensinnäkin olemme sitä mieltä, että yhteisön oikeuden soveltamistapoja on valvottava paremmin ja niiden avoimuutta lisättävä. Mielestäni on tärkeää, että komissio toimittaa meille oikeuden soveltamisen noudattamista koskevat tutkimuksensa, joita emme valitettavasti ole onnistuneet saamaan. Toiseksi on mielestäni äärimmäisen tärkeää siirtää varoja lainsäädäntötyön päättäneiltä elimiltä niille elimille, jotka vastaavat lainsäädännön täytäntöönpanosta. Emme kannata esimerkiksi varojen siirtämistä vaikutustenarvioinnista vastaaville elimille, mistä komissiossa keskustellaan. Kolmas asia koskee meitä: mielestämme Euroopan parlamentin on kohdennettava paljon tarkemmin yhteisön oikeuden soveltamista koskevat toimet. Tällä ei suinkaan pyritä muuttamaan komission toimivaltaa, minkä tiedän huolestuttavan komissiota suuresti, vaan päinvastoin saamaan selkeämpi käsitys todellisesta tilanteesta, kuten ympäristön, kansanterveyden ja elintarvikkeiden turvallisuuden valiokunta sekä muut valiokunnat saavat."@fi7
"Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, je suis particulièrement heureuse de prendre la parole aujourd’hui, non pas comme d’habitude en tant que représentante de mon groupe, mais en tant que rapporteur de la commission des affaires juridiques, qui représente une plus large majorité. En cette qualité, je voudrais adresser quelques messages concernant le présent rapport, qui vise essentiellement à souligner que la mise en œuvre du droit communautaire constitue une partie importante du dossier «mieux légiférer», à côté des autres questions dont nous débattrons cet après-midi. Je crois que la politique qui consiste à stigmatiser les mauvais élèves dans la mise en œuvre du droit communautaire est très utile et que la Commission devrait peut-être nous aider à l’appliquer de manière plus résolue. La mise en œuvre est une partie importante du droit, avant tout parce que la situation au niveau de l’Union européenne est insatisfaisante, comme le dit fort bien le rapport de la Commission. Il existe des problèmes très sérieux, surtout en ce qui concerne la législation environnementale, mais aussi la législation sur le marché intérieur. La responsabilité en revient principalement aux États membres - il est inutile de le nier. L’absence de mise en œuvre est également due au fait qu’il est difficile d’améliorer la procédure parce qu’elle est inscrite dans les Traités. Il s’agit d’une procédure lente, qui prévoit des sanctions relativement inappropriées: afin de parvenir à une solution positive pour la mise en œuvre du droit communautaire par les États membres, la procédure laisse souvent à désirer et nécessite beaucoup de temps. Je voudrais savoir si vous estimez que cette question de la mise en œuvre du droit communautaire constitue ou non une priorité pour la Commission. À en juger par la communication, il ne me semble pas que cela soit le cas parce que, comme nous le savons, elle traite plus de l’aspect du retrait et de l’amendement des directives que de leur bonne mise en œuvre. Je crois qu’il existe en substance deux écoles de pensée au sein de la Commission. L’une dit: «il vaut mieux éviter les soucis avec les États membres, alors essayons de régler les problèmes avec eux»; l’autre dit: «essayons plutôt d’appliquer les règles telles qu’elles existent, non pas de manière rigide, mais de manière positive en prenant en considération des procédures aussi rapides et respectueuses du droit que possible». À ce propos, je voudrais citer quelques exemples. Nous estimons que plusieurs décisions prises par la Commission en ce qui concerne l’ouverture de certaines procédures, comme celles sur les OGM en Autriche, ont été prises particulièrement vite et de manière efficace. Par contre, dans le cas de la France et de son incapacité à mettre en œuvre la directive Natura 2000, nous attendons depuis trois ans, depuis l’arrêt de la Cour de justice, que la Commission intervienne conformément à l’article 228, à savoir l’article qui traite des amendes. De la même manière, il existe des situations intéressantes qui concernent le droit des citoyens au remboursement de leurs dépenses médicales. Il s’agit là d’une question extrêmement importante pour la population, mais nous voyons qu’elle ne trouve pas de solution parce qu’il s’agit d’une question politique difficile à trancher. En même temps, l’article 228 n’a servi qu’à deux reprises: une fois dans le cas des rejets de déchets grecs, avec une suspension après très peu de temps, et une fois dans le cas des eaux de baignade espagnoles, avec un retrait en dernière minute pour une question que la Commission elle-même reconnaît être assez douteuse du point de vue du droit. Quelle réponse ou quelles propositions avançons-nous pour régler une situation où nous estimons que la Commission doit agir de manière plus transparente? Avant tout, nous estimons qu’il faut instaurer une meilleure surveillance et une meilleure transparence quant aux modalités de mise en œuvre du droit communautaire. Je pense qu’il est important que la Commission nous transmette les études de conformité auxquelles elle se livre sur la mise en œuvre du droit, chose que nous n’avons malheureusement pas obtenue. Deuxièmement, je crois qu’il est extrêmement important que les ressources de tous les organes qui ne produiront plus de législation soient transférées vers ceux qui s’occuperont de sa mise en œuvre. Nous ne sommes pas d’accord, par exemple, avec l’idée que ce transfert devrait avoir lieu au profit de ceux qui s’occuperont des évaluations d’impact, ce dont il est question en ce moment à la Commission. Troisièmement - et cela nous concerne -, nous pensons que le Parlement européen devrait agir bien plus spécifiquement dans le domaine de la mise en œuvre du droit communautaire, non pour modifier les compétences de la Commission - je suis consciente que les membres de cette institution s’en inquiètent vivement -, mais au contraire pour arriver, comme le font la commission de l’environnement et d’autres commissions, à se faire une idée plus précise de ce qui se passe réellement."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@mt15
". Mijnheer de Voorzitter, dames en heren, ik ben buitengewoon verheugd vandaag het woord te nemen als rapporteur van de Commissie juridische zaken. In die hoedanigheid vertegenwoordig ik een bredere meerderheid dan wanneer ik het woord voer als vertegenwoordigster van mijn fractie. Als rapporteur wil ik aantal opmerkingen maken over dit verslag, dat als hoofddoel heeft te benadrukken dat de toepassing van het Gemeenschapsrecht een belangrijk onderdeel vormt van het dossier “Beter wetgeven”. Dat geldt overigens ook voor de andere onderwerpen die wij hier vanmiddag behandelen. Het aan de schandpaal nagelen van degenen die in gebreke blijven lijkt me bij de toepassing van het Gemeenschapsrecht zeer nuttig. De Commissie zou ons misschien meer behulpzaam moeten zijn om deze regel met meer daadkracht te kunnen toepassen. De toepassing is een belangrijke fase van het recht. Ten eerste omdat de situatie in de Europese Unie op dit gebied onbevredigend is, wat het verslag van de Commissie goed duidelijk maakt. Met name op het vlak van milieuwetgeving bestaan er ernstige problemen, maar ook de wetgeving voor de interne markt kent grote problemen. Het heeft geen zin te ontkennen dat vooral de lidstaten daarvoor verantwoordelijk zijn. De verantwoordelijkheid voor de gebrekkige toepassing is evenwel ook het gevolg van een procedure die niet makkelijk te veranderen valt, daar zij is vastgelegd in de Verdragen. De procedure is zeer traag en de sancties zijn ontoereikend. Oplossingen met betrekking tot problemen in verband met de toepassing van het Gemeenschapsrecht door de lidstaten laten vaak te wensen over en vergen enorm veel tijd. Ik zou van u willen weten of voor de Commissie de toepassing van het Gemeenschapsrecht een prioriteit vormt of niet. Te oordelen naar de mededeling lijkt mij dat niet het geval te zijn omdat deze, zoals bekend, meer gaat over het intrekken en wijzigen van richtlijnen dan over de correcte toepassing ervan. Ik meen dat er bij de Commissie in wezen twee denkrichtingen bestaan. De ene richting zegt: “we kunnen maar beter problemen met de lidstaten voorkomen, laten we proberen samen met hen de problemen op te lossen”. De andere richting denkt: “laten we de bestaande regels gewoon toepassen, niet strikt maar wel op een positieve manier en onder toepassing van de snelst mogelijke procedures met het grootst mogelijke respect voor het recht ”. In verband daarmee wil ik een aantal voorbeelden noemen. Wij menen dat de Commissie betreffende het inleiden van een aantal procedures, zoals de procedure tegen Oostenrijk inzake GGO’s, uiterst snel en efficiënt optreedt, terwijl we naar aanleiding van het uitblijven van de toepassing door Frankrijk van de richtlijn “Natura 2000” na het arrest van het Hof van Justitie al drie jaar lang wachten op optreden van de Commissie uit hoofde van artikel 228, het artikel over boetes. Op analoge wijze bestaan er interessante situaties met betrekking tot het recht van de burgers op vergoeding van medische kosten. Wij weten dat er voor dit zeer belangrijke onderwerp voor de burgers nog steeds geen oplossing is, daar het politiek zeer moeilijk ligt. Tegelijkertijd is er slechts in twee gevallen een beroep gedaan op artikel 228. Bij de kwestie van de lozingen in Griekenland is de zaak na zeer korte tijd verdaagd en voor het zwemwater in Spanje is de klacht op het laatste moment ingetrokken om redenen die zelfs de Commissie vanuit juridisch oogpunt dubieus acht. Wat is ons antwoord of wat zijn onze voorstellen om tot een oplossing te komen van deze kwestie, die volgens ons een transparanter optreden van de Commissie vereist? Op de eerste plaats moeten er volgens ons een betere beoordeling en meer transparantie komen wat betreft de wijze van toepassing van het recht. Ik vind het belangrijk dat de Commissie ons de door haar uitgevoerde conformiteitsstudies betreffende de toepassing van het recht doet toekomen. Helaas zijn we er tot nu toe niet in geslaagd dat te bereiken. Op de tweede plaats is het mijns inziens uiterst belangrijk alle middelen van de organen die niet langer wetgeving produceren, over te hevelen naar de organen die daarentegen wetgeving uitvoeren. We zijn het bijvoorbeeld niet eens met het idee dat op dit moment bij de Commissie besproken wordt, om een dergelijke overdracht te laten plaatsvinden naar de organen die zich met de effectbeoordeling bezighouden. Ten derde, en dit betreft ons, zijn wij van mening dat wij ons als Europees Parlement meer specifiek moeten bemoeien met de toepassing van het Gemeenschapsrecht. Daarbij gaat het er niet om de bevoegdheden van de Commissie aan te tasten – ik weet dat dit thema de leden van die instelling veel zorgen baart – maar juist om net als de Commissie milieubeheer, volksgezondheid en voedselveiligheid en andere commissies al proberen, een duidelijker beeld te krijgen van wat er gebeurt."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@pl16
"Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, é-me particularmente grato tomar a palavra hoje, não na minha qualidade habitual de representante do meu grupo, mas como relatora da Comissão dos Assuntos Jurídicos, que representa uma maioria mais ampla. Assim, gostaria de deixar algumas mensagens acerca deste relatório, cujo objectivo fundamental é chamar a atenção para o facto de a questão da aplicação do direito comunitário constituir uma parte importante do dossiê “legislar melhor”, como acontece também com as outras questões de que iremos falar esta tarde. Penso que a política de elaboração de uma lista de infractores ( ), no que se refere à aplicação do direito comunitário, é muito útil e que a Comissão talvez devesse ajudar-nos a aplicá-la em termos mais firmes. A aplicação é uma parte importante do direito, antes de mais porque, ao nível da União Europeia, a situação é pouco satisfatória, como deixa bem claro o relatório da Comissão. Existem problemas muito graves, principalmente no que respeita à legislação ambiental, bem como à legislação relativa ao mercado interno, cabendo a responsabilidade desse facto – é inútil negá-lo – sobretudo aos Estados-Membros. No entanto, a não aplicação deve-se também ao facto de o procedimento se encontrar contemplado nos Tratados, não sendo, portanto, fácil de melhorar. Trata-se de um procedimento moroso, que prevê sanções relativamente inadequadas: para se chegar a uma solução positiva no que respeita à aplicação do direito comunitário por parte dos Estados-Membros, o procedimento com frequência deixa muito a desejar e leva imenso tempo. Gostaria de saber se considera que esta questão da aplicação do direito comunitário constitui ou não uma prioridade para a Comissão. Do ponto de vista da comunicação, não me parece que assim seja, porque, como sabemos, é mais privilegiado o aspecto da retirada ou da alteração das directivas do que o da sua correcta aplicação. Penso que, na Comissão, existem, fundamentalmente, duas escolas de pensamento: uma delas diz: “É melhor evitar problemas com os Estados-Membros, por isso tentemos resolver os problemas em conjunto com eles”, enquanto a outra diz: “Apliquemos as regras tal como elas são, não de forma inflexível, mas em todo o caso em termos positivos, usando procedimentos que sejam o mais rápidos possível e que respeitem a lei.” Gostaria de dar alguns exemplos: pensamos que várias decisões tomadas pela Comissão relativamente ao lançamento de alguns procedimentos, como os dos OGM na Áustria, foram particularmente rápidas e eficazes. Em contrapartida, no caso da França e da sua incapacidade para aplicar a directiva “Natura 2000”, estamos à espera há três anos, desde a decisão do Tribunal de Justiça, que a Comissão intervenha ao abrigo do artigo 228º, que é o artigo respeitante às multas. De forma idêntica, existem situações interessantes no que respeita ao direito dos cidadãos ao reembolso das suas despesas médicas. Trata-se de uma questão extremamente importante para os próprios cidadãos, mas estamos conscientes de que continua por resolver por se tratar de um problema politicamente complicado de levar por diante. Ao mesmo tempo, o artigo 228º só foi invocado em dois casos: no caso das descargas gregas, que ficou suspenso passado muito pouco tempo, e no caso das águas balneares espanholas, que foi retirado no último minuto por uma questão que a própria Comissão admite que é bastante duvidosa de um ponto de vista jurídico. Que resposta damos ou que propostas apresentamos para resolver uma situação relativamente à qual pensamos que a Comissão deve agir de um modo mais transparente? Em primeiro lugar, pensamos que deve haver uma maior supervisão e uma maior transparência no que toca às formas de implementação do direito comunitário. Considero importante que a Comissão nos transmita os estudos de conformidade que leva a cabo relativamente à aplicação do direito e que, lamentavelmente, não conseguimos obter. Em segundo lugar, penso que é extremamente importante que sejam transferidos os recursos de todas as entidades que deixarão de produzir legislação para aquelas que, pelo contrário, irão proceder à sua implementação. Por exemplo, não concordamos com a ideia de que essa transferência se efectue para entidades que irão realizar avaliações de impacto, uma questão que, neste momento, está a ser discutida na Comissão. Em terceiro lugar – e isto diz-nos respeito a nós – entendemos que o Parlamento Europeu deve agir em termos muito mais específicos em matéria de aplicação do direito comunitário, não para alterar os poderes da Comissão – sei que esta questão é altamente preocupante para os membros dessa Instituição – mas, pelo contrário, para ter uma ideia mais clara daquilo que efectivamente se passa, como fazem a Comissão do Ambiente, da Saúde Pública e da Segurança Alimentar e outras comissões."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@sk18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono particolarmente lieta di prendere la parola oggi, non nella mia veste abituale di rappresentante del mio gruppo, ma come relatrice della commissione giuridica che rappresenta una maggioranza più ampia. Come tale, vorrei lanciare alcuni messaggi su questa relazione, il cui obiettivo fondamentale è di sottolineare che la questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisce una parte importante del "legiferare meglio" come lo sono anche le altre questioni di cui parleremo questo pomeriggio. Credo che la politica del anche nell'applicazione del diritto comunitario, sia molto utile e che la Commissione, forse, dovrebbe aiutarci ad applicarla con maggiore decisione. L'applicazione è una parte importante del diritto prima di tutto perché, a livello dell'Unione europea, la situazione - e lo dice molto bene la relazione della Commissione - non è soddisfacente. Ci sono dei problemi molto gravi dal punto di vista soprattutto della legislazione ambientale, ma anche di quella relativa al mercato interno e la responsabilità è soprattutto, inutile negarlo, degli Stati membri. La responsabilità della mancata applicazione, è tuttavia dovuta anche ad una procedura che, essendo contemplata nei Trattati, non è facile da migliorare. Si tratta di una procedura lenta che prevede delle sanzioni relativamente insufficienti: per arrivare ad una soluzione positiva per quanto riguarda l'applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri spesso lascia a desiderare e prende moltissimo tempo. Vorrei sapere se lei ritiene che tale questione dell'applicazione del diritto comunitario costituisca o meno una priorità per la Commissione. Dal punto di vista della comunicazione non mi sembra che lo sia, perché, come sappiamo, viene privilegiato maggiormente l'aspetto del ritiro e della modifica delle direttive rispetto alla loro corretta applicazione. Credo che nella Commissione ci siano sostanzialmente due scuole di pensiero: una che dice: "meglio evitare i problemi con gli Stati membri, cerchiamo di risolvere insieme a loro i problemi" e l'altra che dice: "cerchiamo, invece, di applicare le regole come sono, non in modo rigido, ma comunque in modo positivo, prendendo in considerazione delle procedure che siano il più possibile rapide e rispettose del diritto". A tal proposito vorrei citare alcuni esempi: riteniamo che una serie di decisioni che sono state prese dalla Commissione rispetto all'avvio di alcune procedure, come quelle sugli OGM in Austria, sia stata particolarmente veloce e particolarmente ben fatta, mentre invece, per quanto riguarda la Francia e la sua incapacità di applicare la direttiva "Natura 2000", da tre anni aspettiamo che, dopo il pronunciamento della Corte di giustizia, la Commissione intervenga ai sensi dell'articolo 228, ovvero l'articolo relativo alle multe. Analogamente, esistono delle situazioni interessanti per quanto riguarda il diritto dei cittadini al rimborso delle loro spese mediche. Sappiamo che questo tema, che è importantissimo per i cittadini stessi, giace irrisolto perché è un problema politicamente complicato da portare avanti. Allo stesso tempo, solo in due casi si è fatto ricorso all'articolo 228, ovvero per il caso delle discariche greche, che è stato sospeso dopo pochissimo tempo, e per il caso delle acque di balneazione spagnole, ritirato all'ultimo minuto per una questione che la Commissione stessa riconosce essere abbastanza dubbiosa dal punto di vista del diritto. Che risposta diamo o quali proposte presentiamo per risolvere una situazione per la quale riteniamo che Commissione debba agire in un modo più trasparente? Prima di tutto riteniamo che ci debbano essere una migliore valutazione e una migliore trasparenza quanto alle modalità di applicazione del diritto. Penso che sia importante che la Commissione ci trasmetta gli studi di conformità che svolge sull'applicazione del diritto, cosa che purtroppo non siamo riusciti a ottenere. In secondo luogo, credo che sia importantissimo avere un trasferimento di risorse da tutti coloro che non faranno più legislazione a coloro che invece si occuperanno dell'applicazione. Non siamo d'accordo, per esempio, con l'idea che questo trasferimento avvenga con coloro che si occuperanno di cosa di cui si parla in questo momento nella Commissione, e, in terzo luogo - e questo, invece, riguarda noi - riteniamo che il Parlamento europeo debba intervenire in modo molto più preciso sul tema dell'applicazione del diritto comunitario, non per toccare le competenze della Commissione - so che questo è un tema molto preoccupante per i membri di questa Istituzione - ma, al contrario, per arrivare, come fa la commissione ambiente e altre commissioni, ad avere un'idea più precisa di quello che succede."@sl19
"Herr talman, mina damer och herrar! Det gläder mig särskilt att få ta ordet i dag, inte i min vanliga egenskap som företrädare för min grupp, utan som föredragande för utskottet för rättsliga frågor, och som företrädare för en bredare majoritet. Som föredragande skulle jag vilja föra fram ett antal budskap om detta betänkande, vars väsentliga syfte är att betona att tillämpningen av gemenskapslagstiftningen utgör en viktig del av frågan om ”bättre lagstiftning”, vid sidan av de övriga frågor som vi ska diskutera i eftermiddag. Jag anser att policyn med att namnge och hänga ut länder med hänsyn till tillämpningen av gemenskapslagstiftningen är mycket användbar och att kommissionen kanske borde hjälpa oss att tillämpa den mer beslutsamt. Tillämpningen är en viktig del av lagstiftningen, främst på grund av att situationen på EU-nivå är otillfredsställande, vilket kommissionen påpekar mycket eftertryckligt i sin rapport. Det finns mycket allvarliga problem, främst när det gäller miljölagstiftningen såväl som lagstiftningen om den inre marknaden, och ansvaret för detta ligger framför allt hos medlemsstaterna – det är det ingen idé att förneka. Icke-tillämpningen beror dock också på att förfarandet föreskrivs i fördragen, och därför inte är enkelt att förbättra. Det är ett långsamt förfarande som ger utrymme för relativt otillräckliga sanktioner: när det gäller att nå en positiv lösning i fråga om medlemsstaternas tillämpning av gemenskapslagstiftningen lämnar förfarandet ofta mycket övrigt att önska och tar mycket lång tid. Jag skulle vilja veta om ni anser att denna fråga om tillämpningen av gemenskapslagstiftningen är en prioritet för kommissionen eller inte. Av meddelandet att döma uppfattar jag det som om detta inte är en prioritet för kommissionen, eftersom man i meddelandet, som vi vet, snarare tar upp aspekten med att avskaffa och ändra direktiv än deras korrekta tillämpning. Jag anser att det huvudsakligen finns två tankeskolor inom kommissionen: en som säger: ”Det är bäst att undvika bekymmer med medlemsstaterna, så låt oss försöka lösa problemen tillsammans med dem”, medan den andra skolan säger: ”Låt oss tillämpa bestämmelserna som de ser ut, inte oflexibelt, men hur som helst på ett positivt sätt, och använda förfaranden som i så hög grad som möjligt är snabba och ligger inom ramen för lagstiftningen.” Jag skulle vilja ge några exempel på det. Vi anser att flera av kommissionens beslut om inledandet av vissa förfaranden, som till exempel förfarandena om genetiskt modifierade organismer i Österrike, fattades särskilt snabbt och effektivt. Å andra sidan har vi, i fallet med Frankrike och dess oförmåga att genomföra Natura 2000-direktivet, väntat i tre år, ända sedan EG-domstolens beslut, på att kommissionen ska ingripa i enlighet med artikel 228, dvs. artikeln om böter. På samma sätt finns det intressanta situationer som rör medborgarnas rätt till ersättning av läkemedelskostnader. Detta är en oerhört viktig fråga för människor själva, men vi inser att den förblir olöst eftersom det är en politiskt komplicerad fråga att ta sig an. Samtidigt har artikel 228 endast åberopats två gånger: en gång i fallet med Greklands avfallshantering, som lades ned efter mycket kort tid, och en gång i fallet med Spaniens badvatten, vilket drogs tillbaka i sista minuten på grund av en fråga som kommissionen själv erkänner är tämligen tvivelaktig ur rättslig synvinkel. Vilket är vårt svar, eller vad föreslår vi för att lösa en situation där vi anser att kommissionen borde agera mer öppet? För det första anser vi att det borde finnas en större kontroll och öppenhet i fråga om tillämpningen av gemenskapslagstiftningen. Jag anser att det är viktigt att kommissionen vidarebefordrar de studier om förenlighet som den genomför om tillämpningen av lagstiftningen till oss, vilka vi tyvärr inte lyckats erhålla. För det andra anser jag att det är oerhört viktigt att resurser överförs från alla de organ som inte längre kommer att utarbeta lagstiftning till de organ som i stället kommer att genomföra lagstiftningen. Vi håller till exempel inte med om att en sådan överföring borde göras till de som ska genomföra konsekvensbedömningar, vilket för närvarande diskuteras i kommissionen. För det tredje – och detta rör oss – anser vi att Europaparlamentet borde agera mycket mer specifikt på området för tillämpningen av gemenskapslagstiftningen, inte för att ändra kommissionens befogenheter – jag är medveten om att kommissionsledamöterna är mycket oroade över detta – utan, tvärtom, för att få en klarare uppfattning om vad som faktiskt sker, liksom utskottet för miljö, folkhälsa och livsmedelssäkerhet och andra utskott gör."@sv21
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"“naming and shaming”"17

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