Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2005-11-30-Speech-3-224"

PredicateValue (sorted: default)
rdf:type
dcterms:Date
dcterms:Is Part Of
dcterms:Language
lpv:document identification number
"en.20051130.20.3-224"6
lpv:hasSubsequent
lpv:speaker
lpv:spoken text
". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c’è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l’implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l’impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E’ difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l’esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario – lo dico con forza alla Commissione – realizzare un dibattito su tutto l’impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l’istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un’autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell’analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l’ulteriore apertura e l’ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell’utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un’azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori – come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati – o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell’esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell’economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un’economia della conoscenza, dell’innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un’ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell’accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all’incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@it12
lpv:spokenAs
lpv:translated text
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@cs1
"Hr. formand, mine damer og herrer, den debat, vi tager fat på i aften, hænger sammen med den kommende revision af rammebestemmelserne. I Kommissionens rapport beskrives der en situation, som varierer meget fra land til land, og det er et svagt punkt på et marked, der virkelig er integreret på europæisk plan. Direktiverne anvendes utilstrækkeligt over hele linjen, og når de anvendes, er de organer, der kræves - de nationale tilsynsmyndigheder - ikke engang altid oprettet. Derfor må vi være klar over, at de nuværende rammebestemmelser langtfra er gennemført, før vi ændrer dem. Dette er en vigtig pointe, hr. formand, for det er umuligt at gennemføre denne lovgivning, som kræver fleksibilitet og ofte efterfølgende indgriben for at forhindre dominerende stillinger på markedet, hvis ikke systemet som helhed fungerer. Det er vanskeligt at indføre efterfølgende lovgivning, hvis alle operatører ikke på forhånd har gjort deres for at gribe ind på institutionelt plan for at garantere gennemsigtighed på markedet. Efter Parlamentets drøftelser foreslår vi i vores betænkning flere ting: For det første er det nødvendigt - og det vil jeg understrege over for Kommissionen - at indlede en debat om hele den institutionelle ordning. Det er nødvendigt at styrke Kommissionens rolle, at tydeliggøre og klart definere de europæiske tilsynsmyndigheders rolle og at anmode medlemsstaterne, og samtidig inddrage Parlamentet, om at sørge for at oprette myndigheder, som virkelig er uafhængige og autoritative og i stand til at arbejde utrætteligt og gennemsigtigt, for det er afgørende. Jeg foreslår desuden en opgave for Kommissionen: Hvorfor ikke oprette en europæisk tilsynsmyndighed gennem de nye rammebestemmelser? Ud over denne klarere definition af de forskellige institutioner og deres beføjelser og opgaver har vi brug for Parlamentets engagement. Vi anmoder Kommissionen om regelmæssigt at udarbejde en rapport, der giver, også Kommissionen, den klarest mulige analyse af alle operatørers faktureringsparametre, kontraktgarantier og prisudviklinger for at holde Parlamentet underrettet og give det en mere fremtrædende rolle. Vi ønsker en større åbning af operatørsektoren, for selv om vi glæder os over væksten i den ubundtede adgang til abonnentnet, mener vi, at der skal gøres mere for at åbne yderligere op og give adgang for nye operatører. Vi har konstateret, at investeringerne hidrører fra etablerede operatører, men til en vis grad også fra nye operatører. Til sidst vil jeg nævne brugernes og forbrugernes centrale betydning. Spørgsmålet om roaming er afgørende: Vi værdsætter det, som Kommissionen og De Europæiske Tilsynsmyndigheders Gruppe gør, men vi anmoder om noget mere, som fremgår af vores særlige dokument til Kommissionen om roaming. Endelig er en reduktion af den digitale kløft også ensbetydende med et stigende antal brugere, herunder Europas ældre og handicappede. Jeg vil slutte af med at sige, at jeg glæder mig over de frivillige adfærdskodekser for at beskytte forbrugerne ... Derfor er det nødvendigt at spørge, om disse rammebestemmelser har fungeret, om og hvordan de er blevet anvendt, om de har kunnet fremme et virkeligt åbent, konkurrencedygtigt og gennemsigtigt marked for alle operatører, og om de samtidig har kunnet fremme de fornødne investeringer. Eftersom vi skal sørge for en ajourføring af rammebestemmelserne, må vi spørge, hvilke retningslinjer ajourføringen skal ske ud fra. Med andre ord må vi spørge, om vi bør give operatørerne større frihed - som nogle ønsker, især for de nye markeder - eller om vi i stedet for skal fastholde de lovregulerede tjenester. Det er disse spørgsmål, som vi må gøre vores bedste for at besvare, når vi går i gang med at revidere rammebestemmelserne. I fortsættelse af debatten i udvalget vil jeg fremhæve visse prioriterede områder. For det første er denne sektor en drivkraft bag udviklingen af den europæiske økonomi både i henhold til Lissabon-strategien, og fordi telekommunikation er hjørnestenen i enhver økonomi baseret på viden, innovation og forskning. Telekommunikationsteknologier fungerer som et incitament til produktiv innovation og en katalysator for arbejdsproduktivitet. Derfor må vi fokusere på denne strategiske investeringskrævende sektor - eftersom den kræver infrastruktur, forskning og konstant innovation - og skabe et marked for den, som er åbent for nye operatører, med flest mulige valg for forbrugerne og med princippet om netadgang som et væsentligt element. Samtidig må vi imidlertid undgå at straffe operatører, som allerede er veletablerede på markedet, og vi må konkurrere effektivt med giganterne på markederne uden for Europa. Dette er et marked, som er karakteriseret ved teknologier, der udvikler sig hele tiden - jeg tænker på bredbånd, tredjegenerationstelefoner, tale-, billed- og datakonvergens og det nye marked for internettelefonitjenester - og disse innovationer skal støttes og fremmes. Når det er sagt, vil jeg tale om, hvordan dette anvendes i praksis."@da2
". Herr Präsident, verehrte Kolleginnen und Kollegen! Die Aussprache, die wir heute Abend führen, steht mit der bevorstehenden Überprüfung des Rechtsrahmens in Zusammenhang. Aus dem Bericht der Kommission geht hervor, dass die Situation in den einzelnen Ländern sehr unterschiedlich ist, was einen Schwachpunkt in einem wirklich integrierten europäischen Markt bildet. Die Richtlinien wurden allenthalben nur ungenügend umgesetzt, und dort, wo sie angewandt werden, wurden nicht in jedem Falle die dafür entscheidenden Organe – die Regulierungsbehörden – geschaffen. Wir müssen uns also bewusst machen, dass noch sehr viel für die Implementierung des bestehenden Rechtsrahmens getan werden muss, bevor er geändert wird. Das ist ein wichtiger Punkt, Herr Präsident, denn dieses Regelwerk, das vom Ansatz her Flexibilität und oft auch Folgemaßnahmen zur Vermeidung marktbeherrschender Stellungen verlangt, macht es erforderlich, dass das System im Ganzen funktioniert. Es ist schwer im Nachhinein Rechtsvorschriften zu erlassen, wenn nicht alle Akteure, die auf institutioneller Ebene eingreifen müssen, um die Transparenz des Marktes zu gewährleisten, zuvor ihre Hausaufgaben gemacht haben. In unserem Bericht empfehlen wir verschiedene Schritte nach seiner Behandlung im Plenum. Als Erstes muss – und diese eindringliche Forderung richtet sich an die Kommission – eine Debatte über den gesamten institutionellen Rahmen eingeleitet werden. Es gilt, die Rolle der Kommission zu stärken, die Aufgaben der europäischen Regulierungsstellen zu klären und genau festzulegen sowie von den Mitgliedstaaten, auch unter Einbeziehung des Parlaments, zu verlangen, dass sie die Einrichtung wirklich unabhängiger und einflussreicher Behörden gewährleisten, die zu einer durchgreifenden und völlig transparenten Arbeitsweise fähig sind, denn das ist das Wesentliche. Im Übrigen schlage ich eine Aufgabe für die Kommission vor: Warum soll mit dem neuen Rechtsrahmen nicht eine europäische Regulierungsbehörde ins Auge gefasst werden? Neben dieser klareren Definition der verschiedenen Institutionen und ihrer Zuständigkeiten und Aufgaben bedarf es einer Beteiligung des Parlaments. Wir fordern die Kommission auf, in regelmäßigen Abständen einen Bericht auszuarbeiten, der auch ihr selbst größtmögliche Klarheit in Bezug auf die Analyse aller Parameter der Rechnungsstellung der Marktteilnehmer sowie der Garantien bezüglich der Verträge und Entwicklung der Preise verschafft, um das Parlament auf dem Laufenden zu halten und seine Rolle zu stärken. Wir wollen eine größere Öffnung in Bezug auf die Präsenz von Marktteilnehmern und begrüßen die Zunahme der entbündelten Teilnehmeranschlüsse, meinen jedoch, dass mehr getan werden muss, um die weitere Öffnung und den Zutritt neuer Betreiber zu ermöglichen. Wir haben festgestellt, dass die Investitionen von den traditionellen Akteuren kommen, teilweise jedoch auch von neuen Betreibern getätigt werden. Abschließend noch ein Wort zur zentralen Rolle des Nutzers und Verbrauchers. Das Thema Roaming ist von wesentlicher Bedeutung. Wir anerkennen die Bemühungen, die von der Kommission und der Gruppe europäischer Regulierungsstellen unternommen wurden, verlangen jedoch noch mehr, was wir in unserem an die Kommission gerichteten Dokument gerade auch in Bezug auf das Roaming niedergelegt haben. Schließlich setzt die Verringerung der digitalen Kluft ebenfalls Maßnahmen zur Erweiterung des Kreises der Nutzer, auch unter den älteren und behinderten Menschen in Europa, voraus. Zum Schluss bekunde ich meine Anerkennung für die freiwilligen Verhaltenskodizes zum Schutz der Anwender... Man muss sich also fragen, ob dieser Rahmen funktioniert hat, ob und wie er angewandt wurde, ob er imstande war, einen wirklich offenen, wettbewerbsfähigen sowie transparenten Markt für alle Akteure zu bewirken, und ob er gleichzeitig die erforderlichen Investitionen anzukurbeln vermochte. Da wir eine Aktualisierung des Rechtsrahmens vornehmen müssen, gilt es sich außerdem zu fragen, welche Linie wir dabei verfolgen wollen. D. h. wir müssen uns fragen, ob wir den Marktteilnehmern – wie einige fordern, insbesondere für die neuen Märkte – freie Hand lassen oder aber regulierte Dienste beibehalten wollen. Das sind die Fragen, um deren Beantwortung wir uns bei der Überprüfung des Rechtsrahmens bemühen müssen. Ich persönlich möchte nach der Erörterung im Ausschuss einige Schwerpunkte hervorheben. Zunächst einmal stellt dieser Sektor eine treibende Kraft für die Entwicklung der europäischen Wirtschaft dar, sei es im Sinne der Vereinbarungen von Lissabon oder sei es, weil die Telekommunikation ein Eckpfeiler einer wissens-, innovations- und forschungsbasierten Wirtschaft ist. Die Telekommunikationstechnologien fungieren als Schwungrad der Innovation in der Produktion und als Katalysator der Arbeitsproduktivität. Wir müssen uns also auf diesen strategischen und investitionsintensiven Sektor konzentrieren – da er Infrastrukturen, Forschung und stetige Innovation erfordert – und einen Markt für ihn schaffen, der neuen Betreibern offenen steht, eine breite Auswahlmöglichkeit für die Verbraucher bietet und für den der Grundsatz des Netzzugangs ausschlaggebend ist. Gleichzeitig müssen wir jedoch verhindern, dass Unternehmen mit einer bereits starken Marktpräsenz benachteiligt werden, und wir müssen einen effektiven Wettbewerb mit den Giganten auf den außereuropäischen Märkten führen. Es handelt sich um einen Markt, der durch eine stetige Weiterentwicklung der Technologien gekennzeichnet ist – ich denke dabei an Breitband, an Telefone der dritten Generation, an die Verbindung zwischen Stimme, Bildern und Daten, an den neuen Markt der Derartige Innovationen müssen unterstützt und gefördert werden. Doch nun zur Frage, wie es mit der praktischen Anwendung aussieht."@de9
"Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, η συζήτηση που θα διεξαχθεί σήμερα εντάσσεται στη διαδικασία της προσεχούς αναθεώρησης του νομοθετικού πλαισίου. Από την έκθεση της Επιτροπής προκύπτει μια κατάσταση που διαφοροποιείται πολύ από χώρα σε χώρα και αυτό αποτελεί ένα αδύναμο σημείο για μια πραγματικά ολοκληρωμένη αγορά σε ευρωπαϊκό επίπεδο. Η εφαρμογή των οδηγιών είναι ελλιπής παντού και, όπου εφαρμόζονται, δεν ιδρύονται πάντοτε οι οργανισμοί και οι εθνικές ρυθμιστικές αρχές που είναι αναγκαίες για τον σκοπό αυτόν. Πρέπει συνεπώς να κατανοήσουμε ότι, πριν προβούμε σε αλλαγές, απομένουν ακόμη πολλά που πρέπει να γίνουν όσον αφορά την υλοποίηση του υφιστάμενου νομοθετικού πλαισίου. Πρόκειται για ένα σημαντικό σημείο, κύριε Πρόεδρε, καθώς η εκπόνηση αυτού του κανονισμού απαιτεί ευελιξία και συχνά παρεμβάσεις εκ των υστέρων για την αποφυγή δεσποζουσών θέσεων στην αγορά ώστε να λειτουργήσει σωστά όλο το σύστημα. Δεν είναι εύκολη μια νομοθετική παρέμβαση εκ των υστέρων εάν πρώτα δεν διαδραματίσουν τον ρόλο τους όλοι οι φορείς εκμετάλλευσης που πρέπει να παρέμβουν σε θεσμικό επίπεδο προκειμένου να διασφαλισθεί η διαφάνεια της αγοράς. Μετά την εξέταση στο Κοινοβούλιο, η έκθεσή μας υποβάλλει αρκετές προτάσεις: θέλω, καταρχάς, να επισημάνω ιδιαιτέρως στην Επιτροπή ότι είναι αναγκαία η διεξαγωγή μιας συζήτησης για το σύνολο του νομοθετικού πλαισίου. Πρέπει να ενισχύσουμε τον ρόλο της Επιτροπής, να διασαφηνίσουμε και να προσδιορίσουμε με ακρίβεια τον ρόλο των ευρωπαίων ρυθμιστών και προπαντός να ζητήσουμε από τα κράτη μέλη να διασφαλίσουν με τη συμμετοχή και του Κοινοβουλίου τη σύσταση πραγματικά ανεξάρτητων και αξιόπιστων αρχών που θα είναι ικανές να εργάζονται με απόλυτα διαφανή και αποτελεσματικό τρόπο. Θα ήθελα λοιπόν να προτείνω στην Επιτροπή μήπως θα ήταν σκόπιμο το νέο νομοθετικό πλαίσιο να προβλέπει μια ευρωπαϊκή ρυθμιστική αρχή. Εκτός από τον σαφέστερο αυτόν προσδιορισμό των θεσμικών φορέων, των αρμοδιοτήτων και των καθηκόντων τους, είναι αναγκαία και η συμμετοχή του Κοινοβουλίου. Ζητάμε από την Επιτροπή να εκπονεί σε τακτά χρονικά διαστήματα μια έκθεση που θα παρέχει και στην ίδια τη μέγιστη σαφήνεια στην ανάλυση όλων των παραμέτρων τιμολόγησης που εφαρμόζουν οι φορείς εκμετάλλευσης, καθώς και εγγυήσεις σχετικά με τη σύμβαση και την εξέλιξη των τιμών, ούτως ώστε να ενημερώνεται το Κοινοβούλιο και να διασφαλίζεται ότι θα διαδραματίζει περισσότερο πρωταγωνιστικό ρόλο. Επιθυμούμε ένα μεγαλύτερο άνοιγμα όσον αφορά την παρουσία των φορέων εκμετάλλευσης, μας ικανοποιεί η αύξηση των αδεσμοποίητων τοπικών βρόχων, αλλά πιστεύουμε πως πρέπει να κάνουμε περισσότερα για να επιτραπεί ένα μεγαλύτερο άνοιγμα και η είσοδος των νέων φορέων εκμετάλλευσης. Διαπιστώσαμε ότι οι επενδύσεις προέρχονται από τους καθιερωμένους φορείς εκμετάλλευσης, αλλά αρκετές προήλθαν και από τους νέους. Εν κατακλείδι, ο κεντρικός ρόλος του χρήστη και του καταναλωτή: το ζήτημα της περιαγωγής είναι καίριο και εκφράζουμε την εκτίμησή μας για όσα πράττει η Επιτροπή και η ομάδα των ευρωπαίων ρυθμιστών, αλλά ζητάμε κάτι περισσότερο και για το ζήτημα αυτό όπως διατυπώνεται στο έγγραφό μας προς την Επιτροπή Τέλος, η μείωση του ψηφιακού χάσματος προϋποθέτει και μια δράση που θα οδηγήσει στην αύξηση του αριθμού των χρηστών στην Ευρώπη μεταξύ των ηλικιωμένων και των ατόμων με ειδικές ανάγκες. Ολοκληρώνω εκφράζοντας ικανοποίηση για τους εθελοντικούς κώδικες προστασίας των χρηστών... Θα πρέπει, συνεπώς, να αναρωτηθούμε εάν το πλαίσιο αυτό λειτούργησε, εάν και πώς εφαρμόσθηκε, εάν αποδείχθηκε ικανό να προαγάγει το αληθινό άνοιγμα, τον ανταγωνισμό και τη διαφάνεια για όλους τους φορείς εκμετάλλευσης και να ενισχύσει παράλληλα τις αναγκαίες επενδύσεις. Δεδομένου ότι στόχος μας είναι η αναθεώρηση του νομοθετικού πλαισίου, θα πρέπει επίσης να προβληματισθούμε όσον αφορά την πορεία που θα επιλέξουμε. Θα πρέπει να αναρωτηθούμε δηλαδή εάν θα ενισχύσουμε την ελευθερία των φορέων εκμετάλλευσης –όπως ζητούν μερικοί, προπαντός για τις νέες αγορές– ή εάν θα διατηρήσουμε τις ρυθμισμένες υπηρεσίες. Αυτά είναι τα ερωτήματα στα οποία πρέπει να προσπαθήσουμε να δώσουμε μια απάντηση, καθώς επίκειται η αναθεώρηση του νομοθετικού πλαισίου. Σε συνέχεια της συζήτησης στην επιτροπή, θα ήθελα να υπογραμμίσω ορισμένα καίρια σημεία. Καταρχάς, πρόκειται για έναν τομέα που λειτουργεί ως κινητήρια δύναμη για την ανάπτυξη της ευρωπαϊκής οικονομίας σύμφωνα με τη στρατηγική της Λισαβόνας, καθώς οι τηλεπικοινωνίες αποτελούν ακρογωνιαίο λίθο για την οικονομία της γνώσης, της καινοτομίας και της έρευνας. Οι τηλεπικοινωνίες είναι μια τεχνολογία που δίνει ώθηση στον εκσυγχρονισμό όλης της παραγωγικής διαδικασίας και επιταχύνει την παραγωγικότητα της εργασίας. Θα πρέπει, συνεπώς, να επενδύσουμε σε αυτόν τον στρατηγικό τομέα και στις υψηλές επενδύσεις, καθώς απαιτεί υποδομές, έρευνα και συνεχή εκσυγχρονισμό για να δημιουργήσουμε μια αγορά ανοικτή στους νέους φορείς εκμετάλλευσης και με μεγάλο εύρος επιλογών για τους καταναλωτές, όπου θεμελιώδης θα είναι ο ρόλος της αρχής πρόσβασης στα δίκτυα. Παράλληλα, δεν πρέπει να θέσουμε σε μειονεκτική θέση τους φορείς εκμετάλλευσης που έχουν ήδη ισχυρή και σημαντική παρουσία στην αγορά και να συνεργαστούμε με τους μεγάλους κολοσσούς των εξωευρωπαϊκών αγορών. Πρόκειται για μια αγορά που χαρακτηρίζεται από συνεχή εξέλιξη των τεχνολογιών, όπως τα ευρυζωνικά δίκτυα, η κινητή τηλεφωνία τρίτης γενιάς, η μεταφορά φωνής, εικόνων και δεδομένων και η νέα αγορά μεταφοράς φωνής μέσω Διαδικτύου, οι οποίες απαιτούν υποστήριξη και ενίσχυση. Τούτου λεχθέντος, έρχομαι τώρα σε αυτά που εφαρμόζονται στην πράξη."@el10
"Mr President, ladies and gentlemen, the debate we are about to have this evening takes its context from the next review of the regulatory framework. The Commission report describes a situation that varies greatly from country to country, and that constitutes a weak point in a market that is truly integrated at a European level. The directives are poorly applied everywhere, and, where they are, the bodies needed for them – the National Regulatory Authorities – have not always even been established. We must be aware therefore that there is still a great deal to be done as regards implementing the current regulatory framework before we change it. This is an important point, Mr President, because it is impossible to implement this legislation, which requires flexibility and often intervention to prevent dominant positions in the market, without the system as a whole working. It is difficult to bring in legislation if all the operators have not done their part beforehand in intervening at an institutional level to guarantee market transparency. In our report, after the consideration of Parliament, we suggest various points: first of all it is necessary – and I say this strongly to the Commission – to open a debate on the whole institutional set-up. It is necessary to strengthen the role of the Commission, to clarify and precisely define the role of the European regulators and to ask the Member States, whilst also involving Parliament, to guarantee the establishment of authorities that are genuinely independent and authoritative, as well as capable and in a position to work in a tireless and entirely transparent way, which is essential. I propose, moreover, a task for the Commission: why not create, through the new regulatory framework, a European regulatory authority? Beyond this clearer definition of the various institutions and their competences and duties, we need the involvement of Parliament. We ask the Commission to draw up, at regular intervals, a report that provides, for the Commission as well, the clearest possible analysis of all the operators’ billing parameters as well as contract guarantees and price trends, in order to keep Parliament informed and provide it with a more front-line role. We wish for greater opening up of the operator sector: whilst we welcome the increase in unbundled local loops, we think more should be done to allow further opening up and the entry of new operators. We have seen that investment comes from established operators but some also comes from new operators. I conclude with the central importance of the user and the consumer. The question of roaming is crucial: we appreciate what the Commission and the European Regulators Group are doing but we ask for something more, which appears in our document to the Commission specifically on roaming. Finally, reducing the digital divide also means increasing the number of users, including among Europe’s elderly and disabled. I finish by welcoming the voluntary codes to protect users ... It is therefore necessary to ask if this framework has worked, if and how it has been applied, if it has been in a position to promote a genuinely open, competitive and transparent market for all operators and if it has been able, at the same time, to promote the necessary investment. Given that we need to provide for an updating of the regulatory framework, we have to ask along what lines this should happen. In other words, we need to ask if we should give greater freedom to operators – as certain people wish, especially for the new markets – or instead maintain the regulated services. These are the questions we must do our best to answer when we set about reviewing the regulatory framework. Following on from the debate in committee, I would like to highlight certain priorities myself. First of all, this sector is a driving force behind the development of the European economy, both according to Lisbon and because telecommunications are the cornerstone of any economy based on knowledge, innovation and research. Telecommunications technologies act as a stimulus for productive innovation and a catalyst for the productivity of labour. We need, therefore, to focus upon this strategic, high-investment sector – given that it requires infrastructure, research and constant innovation – and create a market for it that is open to new operators, with the widest possible choice for consumers and with the principle of access to networks as a key feature. At the same time, however, we must avoid penalising operators that are already securely entrenched in the market, and we must effectively compete with the giants of the markets outside Europe. This is a market characterised by constantly evolving technologies – I refer to broadband, third-generation telephones, voice, image and data convergence, and the new market of voice over Internet protocol services – and these innovations need to be sustained and encouraged. Having said all this, I turn to how this is being applied in practice."@en4
"Señor Presidente, Señorías, el debate que vamos a celebrar esta tarde se encuadra en el contexto de la próxima revisión del marco normativo. El informe de la Comisión describe una situación que varía ampliamente de un país a otro, y eso constituye un punto débil en un mercado que sin duda está integrado a escala europea. Las directivas se aplican de modo deficiente en todas partes y, en los países en que se aplican, no siempre se han creado los organismos necesarios, las Autoridades nacionales de reglamentación. Así pues, hemos de ser conscientes de que queda mucho por hacer en lo referente a la ejecución del actual marco normativo antes de que nos dispongamos a modificarlo. Es este un aspecto importante, señor Presidente, porque resulta imposible llevar a la práctica esta legislación, que exige flexibilidad y a menudo una intervención posterior para evitar posiciones dominantes en el mercado, sin que esté funcionando el sistema en conjunto. Resulta difícil crear una legislación si todos los operadores no han cumplido su parte de antemano en cuanto a intervenir a nivel institucional para garantizar la transparencia del mercado. Tras la consideración del Parlamento, sugerimos varios puntos en nuestro informe: antes de nada es necesario –y le digo esto con rotundidad a la Comisión– abrir un debate sobre toda el montaje institucional. Es necesario reforzar el papel de la Comisión, para clarificar y definir con precisión la función de los reguladores europeos y pedir a los Estados miembros, al tiempo que implicar también al Parlamento, que garanticen la creación de organismos que sean verdaderamente independientes y tengan autoridad, así como que sean capaces y se encuentren en condiciones de trabajar de forma incansable y totalmente transparente, lo cual resulta esencial. Propongo, además, una tarea para la Comisión: ¿por que no se crea, por medio de un nuevo marco normativo, un organismo europeo de reglamentación? Más allá de la definición más nítida de las distintas instituciones y de sus competencias y obligaciones, necesitamos la participación del Parlamento. Pedimos a la Comisión que elabore, a intervalos regulares, un informe que proporcione, también para la Comisión, el análisis más claro posible de todos los parámetros de facturación de los operadores, así como de las garantías contractuales y las tendencias de los precios, a fin de mantener informado al Parlamento y de dotarle de una función más de primera fila. Deseamos una mayor apertura del sector de los operadores: si bien aplaudimos el incremento de bucles locales de acceso desagregado, pensamos que debe hacerse algo más para permitir una apertura mayor y la entrada de nuevos operadores. Hemos constatado que la inversión procede de los operadores establecidos, pero que una parte también viene de los nuevos operadores. Termino con la importancia central del usuario y del consumidor. La cuestión de los servicios itinerantes es esencial: aplaudimos lo que están haciendo la Comisión y el Grupo de entidades reguladoras europeas de las redes y los servicios de comunicaciones electrónicas (ERG), pero pedimos un poco más, tal como se refleja en nuestro documento a la Comisión concretamente sobre los servicios itinerantes. Por último, la reducción de la brecha digital supone asimismo aumentar el número de usuarios, incluyendo a los mayores y las personas discapacitadas en Europa. Termino acogiendo con satisfacción los códigos voluntarios para proteger a los usuarios ... Por consiguiente, es necesario preguntar si este marco ha funcionado, si se ha aplicado y cómo se ha hecho, si ha estado en condiciones de promover un mercado verdaderamente abierto, competitivo y transparente para todos los operadores y si ha sido capaz, al mismo tiempo, de promover la inversión necesaria. Partiendo de que tenemos que promover una actualización del marco normativo, debemos preguntarnos de acuerdo con qué directrices debe realizarse. En otras palabras, hemos de cuestionarnos si debemos conceder mayor libertad a los operadores –tal como desean algunas personas, sobre todo para los nuevos mercados– o si, por el contrario, debemos mantener los servicios regulados. Estas son las preguntas que debemos tratar de contestar cuando procedamos a revisar el marco normativo. Partiendo del debate en comisión, quiero reseñar ciertas prioridades. En primer lugar, este sector es una fuerza motriz del desarrollo de la economía europea, tanto de acuerdo con Lisboa como porque las telecomunicaciones son la piedra angular de cualquier economía basada en el conocimiento, la innovación y la investigación. La tecnología de las telecomunicaciones actúa de estímulo para la innovación productiva y de catalizador para la productividad de la mano de obra. Por tanto, necesitamos centrarnos en este sector estratégico con elevadas inversiones –dado que precisa infraestructura, investigación y una innovación constante– y crear un mercado para el mismo que esté abierto a los nuevos operadores, con la oferta más amplia posible para los consumidores y con el principio del acceso a las redes como característica clave. Pero al mismo tiempo tenemos que evitar penalizar a los operadores que ya se encuentran firmemente asentados en el mercado, y tenemos que competir de forma eficaz con los gigantes de los mercados de fuera de Europa. Este es un mercado que se caracteriza por unas tecnologías en constante evolución –me refiero a la banda ancha, los teléfonos de tercera generación, la convergencia de voz, imagen y datos, y al nuevo mercado de los servicios de protocolo de voz sobre Internet– y tales innovaciones tienen que estar subvencionadas y fomentadas. Dicho todo lo anterior, voy a referirme a cómo se está aplicando en la práctica."@es20
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@et5
"Arvoisa puhemies, hyvät kollegat, keskustelu, jota olemme aloittamassa, liittyy sääntelyjärjestelmän seuraavaan tarkistukseen. Komission tiedonannosta käy ilmi, että tilanne vaihtelee suuresti maasta toiseen. Tämä on koko Euroopan laajuisesti aidosti yhdentyneiden markkinoiden heikko kohta. Direktiivejä sovelletaan huonosti kaikkialla, ja siellä, missä niitä sovelletaan, niitä varten tarvittavia elimiä – kansallisia sääntelyviranomaisia – ei aina ole edes perustettu. Meidän on siis oltava tietoisia siitä, että nykyisen sääntelyjärjestelmän täytäntöön panemiseksi on vielä tehtävä paljon töitä, ennen kuin muutamme sitä. Arvoisa puhemies, tämä on tärkeä asia, sillä jos järjestelmä toimii vain osittain, on mahdotonta panna täytäntöön lainsäädäntöä, joka edellyttää joustavuutta ja usein asioihin puuttumista vasta jälkikäteen, jotta voidaan estää hallitsevan aseman saavuttaminen markkinoilla. On vaikea ottaa käyttöön jälkikäteistoimia koskevaa lainsäädäntöä, jos kaikki toimijat eivät ole tehneet osaansa etukäteen ryhtymällä institutionaalisella tasolla toimenpiteisiin markkinoiden avoimuuden takaamiseksi. Mietinnössämme esitetään parlamentin kannan jälkeen useita ehdotuksia: ensinnäkin – ja sanon tämän painokkaasti komissiolle – on käynnistettävä vuoropuhelu koko institutionaalisesta järjestelmästä. Komission asemaa on vahvistettava, Euroopan sääntelyviranomaisten tehtävää on selkeytettävä ja se on määriteltävä tarkkaan, parlamentin osallistuminen on mahdollistettava ja jäsenvaltioita on pyydettävä takaamaan sellaisten aidosti riippumattomien ja arvovaltaisten viranomaisten perustaminen, jotka kykenevät tekemään työtään väsymättömästi, sillä se on ehdottoman välttämätöntä. Lisäksi ehdotan komissiolle tehtävää: miksei se käyttäisi uutta sääntelyjärjestelmää eurooppalaisen sääntelyviranomaisen perustamiseksi? Eri toimielinten ja niiden toimivallan ja tehtävien selkeämmän määrittelyn lisäksi tarvitaan Euroopan parlamentin osallistumista. Pyydämme komissiota laatimaan säännöllisin väliajoin raportin, joka tarjoaa – myös komissiolle – mahdollisimman selvän erittelyn kaikkien operaattorien laskutustiedoista, sopimusten takeista ja hintojen kehityksestä, jotta parlamentti pysyisi ajan tasalla ja saisi keskeisemmän aseman. Toivomme operaattorialan avautuvan enemmän: olemme tyytyväisiä siihen, että eriytettyjen tilaajayhteyksien määrä on lisääntynyt, mutta katsomme, että tarvitaan lisätoimia avautumisen lisäämiseksi entisestään ja uusien yritysten saamiseksi markkinoille. Olemme nähneet, että vakiintuneet operaattorit investoivat, mutta niin tekevät myös uudet. Päätän puheenvuoroni toteamalla, että käyttäjällä ja kuluttajalla on tärkeä asema. Verkkovierailut ovat keskeinen asia: pidämme arvossa sitä, mitä komissio ja Euroopan sääntelyviranomaisten ryhmä (ERG) ovat tekemässä, mutta haluamme enemmän, mikä ilmenee komissiolle osoittamastamme, nimenomaan verkkovierailuja koskevasta asiakirjasta. Digitaalisen kuilun kaventaminen merkitsee myös käyttäjien määrän lisäämistä, myös Euroopan ikääntyneiden ja vammaisten joukossa. Puheenvuoroni lopuksi panen tyytyväisenä merkille vapaaehtoiset toimintasäännöstöt käyttäjien suojelemiseksi... Siksi on syytä kysyä, onko tämä sääntelyjärjestelmä toiminut, onko sitä sovellettu, miten sitä on sovellettu ja onko sillä kyetty edistämään kaikille operaattoreille aidosti avoimia ja kilpailtuja markkinoita ja tarvittavia investointeja. Koska meidän on säädettävä sääntelyjärjestelmän päivittämisestä, meidän on kysyttävä itseltämme, miten tässä on syytä edetä. Meidän on siis kysyttävä itseltämme, onko operaattoreiden vapauksia syytä lisätä – kuten jotkut toivovat erityisesti uusilla markkinoilla tehtävän – vai onko säännellyt palvelut säilytettävä. Näihin kysymyksiin meidän on vastattava parhaamme mukaan, kun ryhdymme tarkistamaan sääntelyjärjestelmää. Valiokunnassa käydyn keskustelun perusteella haluaisin itse tuoda esiin joitakin pääasioita. Ensinnäkin ala on Euroopan talouden kehityksen veturi, niin Lissabonin strategian mukaisesti kuin siksi, että televiestintä on kaikkien tietoon, innovaatioon ja tutkimukseen perustuvien talouksien kulmakivi. Televiestintätekniikat edistävät tuottavaa innovaatiota ja tehostavat työn tuottavuutta. Näin ollen meidän on keskityttävä tähän strategiseen, investointeja vaativaan alaan – sillä se edellyttää infrastruktuuria, tutkimusta ja jatkuvaa innovaatiota – ja luotava markkinat, jotka ovat avoimet uusille operaattoreille, tarjoavat kuluttajille mahdollisimman paljon valinnanvaraa ja joihin kuulu olennaisena osana verkkojen käyttöoikeus. Meidän on kuitenkin samanaikaisesti varottava rankaisemasta operaattoreita, jotka ovat saavuttaneet markkinoilla vakiintuneen aseman, ja meidän on kilpailtava tehokkaasti Euroopan ulkopuolisilla markkinoilla toimivien jättiläisten kanssa. Näitä markkinoita leimaavat jatkuvasti kehittyvät tekniikat – tarkoitan laajakaistaa, kolmannen sukupolven puhelimia, äänen, kuvan ja datan yhdistymistä tietoliikenneverkoissa, sekä Internet-puhelinliikennepalvelun uusia markkinoita. Innovaatiotoiminnan on jatkuttava, ja sitä on edistettävä. Nyt siirryn siihen, miten tämä toteutuu käytännössä."@fi7
"Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, le débat que nous sommes sur le point d’avoir ce soir s’inscrit dans le contexte de la prochaine révision du cadre normatif. Le rapport de la Commission décrit une situation qui varie grandement d’un pays à l’autre, une faiblesse dans un marché véritablement intégré au niveau européen. Partout, les directives ne sont pas mises en œuvre correctement et, lorsqu’elles le sont, les organes nécessaires - les autorités nationales de régulation - n’ont pas toujours été créés. Nous devons donc être conscients qu’il y a encore beaucoup à faire en matière de mise en œuvre du cadre normatif actuel avant de le modifier. Il s’agit d’un point important, Monsieur le Président, car il est impossible de mettre en œuvre cette législation, qui exige souplesse et souvent des interventions afin de prévenir toute position dominante sur le marché, sans que le système ne fonctionne dans son ensemble. Il est difficile d’adopter une législation si tous les opérateurs n’ont pas fait leur travail en amont en intervenant à un niveau institutionnel pour garantir la transparence du marché. Dans notre rapport, après examen du Parlement, nous avançons différentes propositions: tout d’abord, il est nécessaire - et j’insiste auprès de la Commission - d’entamer un débat sur l’ensemble du cadre institutionnel. Il convient de renforcer le rôle de la Commission, de clarifier et de définir précisément le rôle des régulateurs européens et de demander aux États membres, tout en impliquant le Parlement, de s’engager à créer des autorités véritablement indépendantes et écoutées, ainsi que capables et en mesure de travailler de manière infatigable et transparente, ce qui est essentiel. Je soumets également une autre idée à la Commission: pourquoi ne pas créer, au travers du nouveau cadre normatif, une autorité européenne de régulation? Au-delà de cette définition plus claire des différentes institutions et de leurs compétences et devoirs, nous devons garantir l’implication du Parlement. Nous demandons à la Commission de rédiger, à intervalles réguliers, un rapport fournissant, également à l’attention de la Commission, l’analyse la plus claire possible de tous les paramètres de facturation des opérateurs ainsi que des garanties des contrats et des évolutions des prix, afin de maintenir le Parlement informé et de lui octroyer un rôle plus important. Nous souhaitons une ouverture plus importante du secteur des opérateurs: tout en nous félicitant de la croissance du marché des boucles locales dégroupées, nous estimons qu’il est nécessaire d’accomplir de nouveaux progrès pour permettre une ouverture plus importante et l’arrivée de nouveaux opérateurs. Nous avons constaté que les investissements sont réalisés par les opérateurs bien implantés, mais également par de nouveaux opérateurs. Je conclurai par le rôle central des utilisateurs et des consommateurs. La question de l’itinérance internationale est essentielle: nous nous félicitons de ce que font la Commission et le groupe des régulateurs européens, mais nous réclamons davantage, et c’est précisé dans notre document adressé à la Commission concernant en particulier l’itinérance internationale. Enfin, la réduction de la fracture numérique signifie également une augmentation des utilisateurs, notamment parmi les personnes âgées et handicapées. Je finirai en saluant les codes volontaires de protection des utilisateurs... Il convient donc de se demander si ce cadre a fonctionné, si et comment il a été appliqué, s’il a permis de promouvoir un marché véritablement ouvert, concurrentiel et transparent pour tous les opérateurs et s’il a été également favorable aux investissements nécessaires. Étant donné que nous devons mettre à jour le cadre normatif, nous devons nous interroger sur l’approche à adopter. En d’autres termes, nous devons nous demander s’il convient d’octroyer une plus grande liberté aux opérateurs - comme d’aucuns le souhaitent, particulièrement pour les nouveaux marchés - ou plutôt de maintenir des services réglementés. Telles sont les questions auxquelles nous devons apporter les meilleures réponses possible alors que nous entamons la révision du cadre normatif. Je voudrais pour ma part, à la suite du débat en commission, mettre en exergue certaines priorités. Tout d’abord, ce secteur représente un moteur du développement de l’économie européenne, non seulement dans le cadre de la stratégie de Lisbonne, mais également parce que les télécommunications constituent la pierre angulaire de toute économie fondée sur la connaissance, l’innovation et la recherche. Les technologies des télécommunications agissent comme un stimulant de l’innovation productive et un catalyseur pour la productivité du travail. Nous devons dès lors nous concentrer sur ce secteur stratégique, aux investissements importants - étant donné qu’il requiert des infrastructures, de la recherche et une innovation constante -, et créer un marché pour celui-ci, qui soit ouvert aux nouveaux opérateurs, avec un choix le plus large possible pour les consommateurs ainsi que le principe d’accès aux réseaux en tant qu’élément clé. Simultanément, nous devons toutefois éviter de pénaliser les opérateurs déjà bien implantés sur le marché et devons représenter une concurrence efficace face aux géants des marchés extracommunautaires. Ce marché se caractérise par des technologies en constante évolution - je fais ici référence au haut débit, aux téléphones de troisième génération, à la convergence de la voix, de l’image et des données ainsi qu’au nouveau marché des services de voix sur IP. Ces innovations doivent être soutenues et encouragées. Cela étant dit, je voudrais parler de la manière dont c’est appliqué dans la pratique."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@mt15
"Mijnheer de Voorzitter, geachte collega’s, het debat dat wij vanavond gaan voeren, moet gezien worden in de context van de komende herziening van het wetgevingskader. Uit het verslag van de Commissie blijkt dat de situatie sterk uiteenloopt van land tot land, en dat is een zwak punt in een markt die op Europees niveau werkelijk geïntegreerd is. De richtlijnen worden overal in zeer beperkte mate toegepast, en waar zij toegepast worden, is niet altijd voorzien in de noodzakelijke instanties, de nationale regelgevende instanties, die hierbij evenwel van essentieel belang zijn. Daarom moeten wij wel beseffen dat er nog heel wat gedaan moet worden voor de tenuitvoerlegging van de bestaande wetgeving voordat we overgaan tot het wijzigen daarvan. Dit is een belangrijk punt, mijnheer de Voorzitter, omdat het onmogelijk is deze wetgeving uit te voeren als het systeem als geheel niet functioneert. Deze wetgeving vereist namelijk flexibiliteit en vaak ook maatregelen om machtsposities op de markt te voorkomen. Het is echter moeilijk om met wetgeving op te treden als niet eerst alle actoren die op institutioneel niveau een transparante markt moeten garanderen, hun aandeel hebben geleverd. In ons verslag doen wij verschillende voorstellen voor de periode na de behandeling in het Parlement. Ten eerste is het noodzakelijk - en ik richt mij nadrukkelijk tot de Commissie - om een debat op touw te zetten over de totale institutionele aanpak: de rol van de Commissie moet worden versterkt; de rol van de Europese regelgevers moet worden verduidelijkt en precies worden vastgesteld; en de lidstaten moet worden verzocht te zorgen voor echt onafhankelijke en gezaghebbende instanties, instanties die in staat zijn slagvaardig en op absoluut transparante wijze te werken. Dat is een essentieel punt, en daarbij moet ook het Parlement worden betrokken. Daarom stel ik de Commissie het volgende voor: waarom zouden we, nu we de wetgeving toch gaan herzien, niet de instelling van een Europese regelgevende instantie overwegen? Het is echter niet alleen noodzakelijk de institutionele instanties en hun bevoegdheden en taken nauwkeuriger te definiëren. Ook moet de betrokkenheid van het Parlement worden verzekerd. Wij vragen de Commissie om - ook ten behoeve van zichzelf - op gezette tijden een verslag op te stellen met een zo duidelijk mogelijke analyse van alle factureringsparameters van de bedrijven en van contractuele garanties en prijsontwikkelingen, teneinde het Parlement te informeren en een grotere inbreng van het Parlement te waarborgen. Wij willen een grotere openstelling, opdat meer operatoren op de markt aanwezig kunnen zijn. Wij verheugen ons over het feit dat de ongebundelde toegang tot het aansluitnet is gestegen, maar wij zijn ook van mening dat meer gedaan moet worden om een verdere openstelling en marktdeelname van nieuwe operatoren mogelijk te maken. Wij hebben gezien dat de investeringen van de gevestigde operatoren komen, maar er wordt ook geïnvesteerd door nieuwe operatoren. Tot slot de centrale positie van de gebruiker en de consument. Roaming is een essentieel vraagstuk. Wij hebben waardering voor hetgeen de Commissie en de Europese Groep van regelgevende instanties doen, maar wij willen graag meer en dat staat in ons document. Daarin richten wij ons juist wat betreft roaming tot de Commissie. Tot slot zal men om de digitale kloof te kunnen overbruggen ook maatregelen moeten treffen om het aantal gebruikers te verhogen, bijvoorbeeld onder de ouderen in Europa en onder de mensen met een handicap. Ik sluit af met een woord van waardering voor de vrijwillige gedragscodes ter bescherming van de gebruikers... Daarom is het noodzakelijk ons af te vragen of die wetgeving goed heeft gewerkt, of en hoe zij is toegepast, of zij heeft bijgedragen aan de totstandkoming van een echte open, op concurrentie gebaseerde, transparante markt voor alle operatoren, en of zij tegelijkertijd de noodzakelijke investeringen bevorderd heeft. Nu de wetgeving moet worden geactualiseerd, is het noodzakelijk ook na te denken over de lijn die wij hierbij gaan volgen. Wij moeten ons dus afvragen of wij de bedrijven in grotere mate carte blanche moeten geven - zoals enkelen willen, met name voor de nieuwe markten - of dat wij veeleer de gereguleerde diensten moeten handhaven. Dat zijn de vragen waar wij bij de herziening van de wetgeving een antwoord op moeten proberen te geven. Nu de behandeling in de commissie achter de rug is, wil ik enkele fundamentele punten naar voren brengen. Ten eerste is deze sector een drijvende kracht in de ontwikkeling van de Europese economie, niet alleen in verband met Lissabon, maar ook omdat telecommunicatie een hoeksteen is voor een op kennis, innovatie en onderzoek gebaseerde economie. De telecommunicatietechnologie jaagt innovatie in het hele productieproces aan en drijft de arbeidsproductiviteit op. Daarom moeten wij inzetten op deze strategische sector, die veel investeringen vergt - voor de ontwikkeling ervan zijn namelijk infrastructuur, onderzoek en voortdurende innovatie nodig. In deze sector moeten wij een markt tot stand brengen die open is voor nieuwe bedrijven en de consumenten veel keuzemogelijkheden biedt, en waarin het beginsel van toegang tot netwerken een fundamentele factor is. Tegelijkertijd moeten wij echter zien te voorkomen dat bedrijven die reeds in sterke mate aanwezig zijn op de markt, worden benadeeld, en moeten wij de confrontatie met de reuzen van de niet-Europese markten aangaan. Deze markt wordt gekenmerkt door continue technologische ontwikkelingen. Ik heb het met name over breedband, derdegeneratietelefoons, het samengaan van stem, beeld en gegevens, en de nieuwe markt. Deze innovaties moeten steun krijgen en worden bevorderd. Dit gezegd zijnde vraag ik mij af hoe het is gesteld met de toepassing in de praktijk."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@pl16
"Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, o debate a que vamos proceder esta noite integra-se no contexto da próxima revisão do quadro regulamentar. O relatório da Comissão descreve uma situação que varia muito de país para país, e esse facto constitui um ponto fraco num mercado verdadeiramente integrado a nível europeu. As directivas são escassamente aplicadas em todos os países, e, quando o são, nem sempre foram ainda constituídos os organismos necessários – as autoridades reguladoras nacionais. Temos, portanto, de estar conscientes de que há ainda muito por fazer do ponto de vista da implementação do actual quadro regulamentar antes de o alterarmos. Trata-se de um ponto importante, Senhor Presidente, pois é impossível implementar esta legislação, que requer flexibilidade e, muitas vezes, intervenções para impedir posições dominantes no mercado se o sistema não funcionar na sua globalidade. É difícil aplicar a legislação se todos os operadores não tiverem feito antes a sua parte, intervindo a nível institucional para garantir a transparência do mercado. No nosso relatório, após a análise do Parlamento, sugerimos vários pontos: em primeiro lugar, é necessário – e digo-o veementemente à Comissão – abrir um debate sobre todo o sistema institucional. É preciso reforçar o papel da Comissão, esclarecer e definir com precisão o papel dos reguladores europeus e pedir aos Estados-Membros, envolvendo também o Parlamento, que garantam a constituição de autoridades verdadeiramente independentes e com autoridade, e também capazes e em condições de trabalhar energicamente e de modo absolutamente transparente, o que é essencial. Proponho, além disso, uma tarefa para a Comissão: por que não criar, através do novo quadro regulamentar, uma autoridade reguladora europeia? Para além desta definição mais clara das várias Instituições e das suas competências e deveres, é necessário um envolvimento do Parlamento. Solicitamos à Comissão que elabore, a intervalos regulares, um relatório que proporcione, também à Comissão, uma análise tão clara quanto possível de todos os parâmetros de facturação dos operadores, assim como garantias contratuais e em matéria de evolução dos preços, a fim de manter o Parlamento informado e de o dotar de um papel mais incisivo. Queremos maior abertura no plano da presença dos operadores: embora acolhendo com satisfação o aumento da desagregação dos lacetes locais, pensamos que é preciso fazer mais para permitir uma maior abertura e a entrada de novos operadores. Vimos que os investimentos provêm dos operadores já estabelecidos, mas alguns provêm também dos novos operadores. Concluo salientando a importância central do utilizador e do consumidor. A questão do é essencial: apreciamos o que está a ser feito pela Comissão e pelo Grupo de Reguladores Europeus, mas pedimos algo mais, que figura no nosso documento à Comissão especificamente dedicado ao . Finalmente, a redução do fosso digital também significa aumentar o número de utilizadores, incluindo as pessoas com deficiência e os idosos europeus. Termino saudando os códigos de utilização voluntária que visam proteger os utilizadores... Por isso devemos interrogar-nos sobre se esse quadro funcionou, se e como foi aplicado, se foi capaz de promover um mercado verdadeiramente aberto, competitivo e transparente para todos os operadores e se conseguiu, ao mesmo tempo, promover os necessários investimentos. Dado que temos de proceder a uma actualização do quadro regulamentar, temos de nos interrogar sobre o sentido em que ela se deve verificar. Por outras palavras, temos de nos interrogar sobre se se deve dar mais liberdade aos operadores – como pretendem algumas pessoas, sobretudo para os novos mercados – ou se, pelo contrário, os serviços se devem manter regulamentados. São estas as questões que exigem um esforço da nossa parte no sentido de uma resposta, no momento em que nos preparamos para rever o quadro regulamentar. Na sequência da análise feita em comissão, gostaria, pessoalmente, de salientar algumas prioridades. Em primeiro lugar, trata-se de um sector crucial para o desenvolvimento da economia europeia, não só nos termos de Lisboa, mas também porque as telecomunicações são a pedra angular de qualquer economia baseada no conhecimento, na inovação e na investigação. As tecnologias das telecomunicações constituem um estímulo para a inovação produtiva e um catalisador para a produtividade do trabalho. Temos, por isso, de nos centrar neste sector estratégico e de alta densidade de investimentos – dado que requer infra-estruturas, investigação e inovação contínuas – e de criar um mercado para o sector que seja aberto a novos operadores, com o maior leque possível de escolhas para os consumidores e em que é fundamental o princípio do acesso às redes. Ao mesmo tempo, porém, temos de evitar penalizar os operadores já firmemente presentes no mercado, e temos de competir eficazmente com os gigantes dos mercados fora da Europa. Trata-se de um mercado caracterizado por tecnologias em constante evolução – refiro-me à banda larga, aos telefones de terceira geração, à convergência da voz, da imagem e dos dados e ao novo mercado dos serviços de voz sobre protocolo Internet –, e essas inovações precisam de ser apoiadas e estimuladas. Dito isto, passo a debruçar-me sobre o modo como isto está a ser posto em prática."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@sk18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito che ci accingiamo a fare questa sera si colloca nei contesto della prossima revisione del quadro normativo. Dalla relazione della Commissione emerge una situazione molto diversificata nei diversi paesi, e questo costituisce un punto di debolezza in un mercato veramente integrato a livello europeo. Le direttive sono ovunque scarsamente applicate e, laddove lo siano, non sempre sono anche costituiti gli organismi, le autorità di regolazione nazionale, che sono essenziali a tal fine. Dunque dobbiamo capire che c'è ancora moltissimo da fare per quanto riguarda l'implementazione del quadro normativo esistente prima di cambiarlo. Si tratta di un punto importante, signor Presidente, perché proprio l'impostazione di questa normativa, che richiede flessibilità e spesso interventi per evitare posizioni dominanti del mercato, vuole che tutto il sistema funzioni. E' difficile agire con la legislazione se prima non hanno fatto la loro parte tutti gli operatori che devono intervenire a livello istituzionale per garantire la trasparenza nel mercato. Nella nostra relazione, dopo l'esame in Parlamento, suggeriamo diversi punti: innanzi tutto è necessario - lo dico con forza alla Commissione - realizzare un dibattito su tutto l'impianto istituzionale. Occorre rafforzare il ruolo della Commissione, chiarire e definire precisamente il ruolo dei regolatori europei, chiedere agli Stati membri, anche coinvolgendo il Parlamento, che garantiscano l'istituzione di autorità veramente indipendenti e autorevoli, capaci e in grado di lavorare in modo assolutamente trasparente ed energico, questo è un punto essenziale. Propongo pertanto alla Commissione un intervento: perché non pensare, col nuovo quadro normativo, a un'autorità europea di regolazione? Oltre a questa definizione più chiara dei soggetti istituzionali, delle loro competenze e dei loro compiti, occorre un coinvolgimento del Parlamento. Chiediamo alla Commissione di elaborare, a intervalli regolari e periodici, una relazione che offra anche ad essa la massima chiarezza nell'analisi di tutti i parametri di fatturazione degli operatori, nonché garanzie in materia di contratto e di evoluzione dei prezzi, onde informare il Parlamento e sollecitarne un ruolo più incisivo. Vogliamo maggiore apertura sul piano della presenza degli operatori, apprezziamo la crescita degli accessi disaggregati della rete, ma pensiamo che occorra fare di più per consentire l'ulteriore apertura e l'ingresso dei nuovi operatori; abbiamo visto che gli investimenti provengono dagli operatori storici, ma alcuni li fanno anche i nuovi operatori. Per concludere, la centralità dell'utente e del consumatore: il tema del è essenziale, apprezziamo ciò che sta facendo la Commissione e ciò che fa il gruppo dei regolatori europei, ma chiediamo qualcosa di più che figura nel nostro documento alla Commissione anche proprio sul Infine, la riduzione del divario digitale passa anche attraverso un'azione che porti a un ampliamento degli utenti, anche nella fascia della popolazione anziana europea e nella fascia dei portatori di . Termino con un apprezzamento dei codici dei volontari per tutelare gli utenti ... Occorre pertanto chiedersi se tale quadro abbia funzionato, se e come sia stato applicato, se sia stato in grado di promuovere una vera apertura, una vera concorrenza e trasparenza per tutti gli operatori e, al contempo, capace di promuovere i necessari investimenti. Dato che dobbiamo provvedere a un aggiornamento del quadro normativo, occorre inoltre interrogarsi sulla linea da seguire. Dobbiamo cioè chiederci se dare maggiormente carta bianca agli operatori - come alcuni chiedono, soprattutto per i nuovi mercati - o mantenere invece i servizi regolamentati. Queste sono le domande cui occorre sforzarsi di dare una risposta, quando ci accingiamo a rivedere il quadro normativo. Personalmente, a seguito dell'esame in commissione, desidero sottolineare alcuni punti fermi. Innanzitutto si tratta di un settore trainante per lo sviluppo dell'economia europea, sia secondo Lisbona, sia perché un'economia della conoscenza, dell'innovazione e della ricerca ha nelle telecomunicazioni un caposaldo. Le telecomunicazioni sono tecnologie che fungono da volano di innovazione in tutta la realtà produttiva e accelerano la produttività del lavoro. Dobbiamo dunque puntare su questo settore strategico e ad alta densità di investimenti, dato che richiede infrastrutture, ricerca e innovazione continua, nel quale dobbiamo realizzare un mercato aperto ai nuovi operatori, a un'ampia possibilità di scelte per i consumatori e nel quale il principio dell'accesso alle reti è fondamentale. Al contempo, però, dobbiamo evitare di penalizzare gli operatori già fortemente presenti sul mercato con una consistente dimensione, dobbiamo confrontarci infatti anche con i grandi colossi dei mercati extraeuropei. Si tratta di un mercato caratterizzato da una continua evoluzione delle tecnologie – mi riferisco alla banda larga, ai telefoni di terza generazione, all'incrocio tra voce, immagini e dati, al mercato nuovo dei servizi innovazioni queste che richiedono di essere sostenute e favorite. Fatte queste premesse, mi chiedo quale sia la situazione di applicazione."@sl19
"Herr talman, mina damer och herrar! Debatten i kväll handlar om nästa översyn av regelverket. I kommissionens rapport beskrivs en situation som skiljer sig enormt från land till land och som utgör en svag punkt på en marknad som verkligen är integrerad på EU-nivå. Direktiven är dåligt genomförda överallt och, där de har genomförts, har de organ som krävs – de nationella regleringsmyndigheterna – inte alltid ens inrättats. Vi måste därför vara medvetna om att det fortfarande finns en hel del att göra när det gäller genomförandet av det befintliga regelverket innan vi ändrar det. Det här är viktigt, herr talman, eftersom det är omöjligt att genomföra den här lagstiftningen, som kräver flexibilitet och ofta åtgärder i efterhand för att förhindra dominanta ställningar på marknaden, utan att systemet fungerar i sin helhet. Det är svårt att införa lagar i efterhand om inte alla aktörer redan gjort sin del genom att ingripa på institutionell nivå för att garantera öppenhet och insyn på marknaden. I vårt betänkande, efter parlamentets övervägande, föreslår vi diverse saker: först och främst är det nödvändigt – och det säger jag med eftertryck till kommissionen – att inleda en debatt om hela den institutionella konstruktionen. Kommissionens roll måste förstärkas, de europeiska lagstiftarnas roll måste klargöras och definieras exakt och medlemsstaterna måste uppmanas, samtidigt som parlamentet också engageras, att garantera inrättandet av myndigheter som verkligen är oberoende och behöriga samt har den kapacitet som krävs och befinner sig i en sådan ställning att de kan arbeta outtröttligt och fullständigt öppet, vilket är mycket viktigt. Jag föreslår dessutom en arbetsuppgift för kommissionen: varför inte, med hjälp av det nya regelverket, skapa en europeisk regleringsmyndighet? Förutom denna tydligare definition av de olika institutionerna och deras behörigheter och uppgifter, behöver vi parlamentets engagemang. Vi uppmanar kommissionen att, regelbundet, ta fram en rapport som även för kommissionen ger tydligast möjliga analys av alla aktörernas parametrar för fakturering samt avtalsgarantier och pristrender, för att hålla parlamentet informerat och ge det en mer framskjuten funktion. Vi vill att leverantörssektorn blir öppnare: vi välkomnar ökningen av tillträdet till accessnätet, men vi anser samtidigt att mer bör göras för att möjliggöra att marknaden öppnas ytterligare och att nya aktörer får tillträde. Vi har sett att investeringarna kommer från etablerade aktörer, men en del kommer även från nya aktörer. Jag vill avsluta med den centrala roll som användaren och konsumenten har. Frågan om roaming är avgörande: vi uppskattar vad kommissionen och Europeiska gruppen av regleringsmyndigheter gör men vi vill se mer, vilket framgår av vår särskilda skrivelse om roaming till kommissionen. En minskning av den digitala klyftan innebär, slutligen, även ett ökat antal användare, bland annat Europas äldre och funktionshindrade. Jag avslutar med att välkomna de frivilliga koderna för att skydda användare ... Det är därför nödvändigt att ställa frågan om detta regelverk har fungerat, om och hur det har tillämpats, om det verkligen har kunnat främja en öppen och konkurrenskraftig marknad för alla aktörer och om det samtidigt har kunnat stimulera till de investeringar som krävs. Vi måste se till att regelverket blir uppdaterat, och därför måste vi fundera över enligt vilka riktlinjer det ska ske. Vi måste med andra ord fundera över om vi ska ge aktörerna större frihet – som en del personer vill, särskilt för de nya marknaderna – eller i stället behålla de reglerade tjänsterna. Det är dessa frågor som vi måste göra vårt bästa att besvara när vi börjar se över regelverket. Jag skulle själv vilja belysa vissa prioriteter som kommit fram i debatten i utskottet. Först av allt är den här sektorn en drivande kraft bakom den europeiska ekonomins utveckling, både i enlighet med Lissabonmålen och för att telekommunikation är en hörnsten i varje ekonomi som baseras på kunskap, innovation och forskning. Telekommunikationsteknik fungerar stimulerande för produktiv innovation och som en katalysator för arbetskraftens produktivitet. Vi behöver därför inrikta oss på denna strategiska höginvesteringssektor – eftersom den kräver infrastruktur, forskning och kontinuerlig innovation – och skapa en marknad för den som är öppen för nya aktörer, med bredast möjliga valmöjlighet för konsumenter och med principen om åtkomst till nätverk som en mycket viktig egenskap. Samtidigt måste vi dock undvika att straffa aktörer som redan är fast förankrade på marknaden, och vi måste konkurrera effektivt med jättarna på marknaderna utanför Europa. Detta är en marknad som kännetecknas av en teknik som är i ständig utveckling – jag tänker på bredband, tredje generationens telefoner, röst-, bild- och datakonvergens och den nya marknaden för ip-telefoni – och dessa innovationer behöver upprätthållas och uppmuntras. Nu ska jag ta upp hur det här tillämpas i praktiken."@sv21
lpv:unclassifiedMetadata
"(Ο Πρόεδρος διακόπτει την εισηγήτρια)"10
"Patrizia Toia (ALDE ),"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"Voice over IP"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"Voice-over-IP-Dienste."9
"ex post"5,19,15,1,18,14,14,16,11,16,11,3,13,4,20,17,12,8
"handicap"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"relatrice"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"roaming"5,19,15,1,18,14,16,11,13,17,12
"roaming."5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"voice over IP-"3

Named graphs describing this resource:

1http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Czech.ttl.gz
2http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Danish.ttl.gz
3http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Dutch.ttl.gz
4http://purl.org/linkedpolitics/rdf/English.ttl.gz
5http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Estonian.ttl.gz
6http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Events_and_structure.ttl.gz
7http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Finnish.ttl.gz
8http://purl.org/linkedpolitics/rdf/French.ttl.gz
9http://purl.org/linkedpolitics/rdf/German.ttl.gz
10http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Greek.ttl.gz
11http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Hungarian.ttl.gz
12http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Italian.ttl.gz
13http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Latvian.ttl.gz
14http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Lithuanian.ttl.gz
15http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Maltese.ttl.gz
16http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Polish.ttl.gz
17http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Portuguese.ttl.gz
18http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Slovak.ttl.gz
19http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Slovenian.ttl.gz
20http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Spanish.ttl.gz
21http://purl.org/linkedpolitics/rdf/Swedish.ttl.gz
22http://purl.org/linkedpolitics/rdf/spokenAs.ttl.gz

The resource appears as object in 2 triples

Context graph