Local view for "http://purl.org/linkedpolitics/eu/plenary/2004-12-15-Speech-3-282"
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"en.20041215.10.3-282"6
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". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l’impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l’entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitatologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E’ importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell’interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po’ più a fondo sulla democrazia, poiché finora l’abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@it12
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"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@cs1
"Hr. formand, kære kolleger, på vores gruppes vegne vil jeg gerne byde kommissæren velkommen.
Jeg vil straks komme til sagen. Parlamentet bliver i aften bedt om at vedtage en toårig forlængelse af det specifikke program for menneskerettigheder og demokrati. Det har vores gruppe principielt ikke noget imod. I de forløbne måneders dialog med Kommissionen har vi dog stillet nogle politiske betingelser for vores godkendelse, nemlig et klart signal fra den Kommission, som De repræsenterer, om, at den ønsker at gå ind i en struktureret dialog med Parlamentet.
Der er ikke tale om, at vi gør krav på administrative opgaver, som ikke falder ind under Parlamentets ansvarsområde, men om, at vi gør krav på at foretage en politisk vurdering af denne foranstaltning og mere generelt af alle initiativer, som vedrører fremme af demokratiet og en indsats på menneskerettighedsområdet. Vi beder om lov til at foretage en forudgående vurdering af interventionsprioriteringerne samt en efterfølgende vurdering af interventionernes kvalitet og det omfang, som de reelt har fremmet demokratiet i. Fru kommissær, Parlamentet beder Dem med andre ord om at blive inddraget i fastlæggelsen af retningslinjerne for vores interventioner og vurderingen af de opnåede resultaters effektivitet.
I disse år er mange spørgsmål forblevet uløst, og mange informationer er enten ikke nået frem eller har været meget kortfattede. Vi kender ikke omfanget af de midler, der reelt er blevet brugt via dette program, og vi ved ikke, hvilke projekter der er blevet afsluttet, hvor de er blevet gennemført og med hvilke konkrete resultater - eftersom midlerne er fastfrosset i nogle lande - eller hvad man gør for at frigive disse midler.
Vi ønsker ikke at bryde komitologiens hellige regler, men det gælder om at fastlægge betingelserne for et forhold, der ikke blot skal være baseret på en verbal tilkendegivelse af vores gode vilje. Fru kommissær, vi sætter pris på Deres tilbud om samarbejde, og vores vilje til at forlænge dette programs varighed skal betragtes som en tillidserklæring. Det er vigtigt at understrege, at Parlamentet ikke - sådan som det ofte sker - må betragtes som en notar, der formelt skal godkende udgifterne, men som så heller ikke skal gøre andet. Det er hverken i Parlamentets eller EU-institutionernes interesse.
Vi mener i den forbindelse, at dette program bør forenkles og effektiviseres mest muligt, at de lokale ikke-statslige organisationer i området bør have et større ansvar, og at der bør lægges stor vægt på mikroprojekter og på visse kampagner, der tidligere har været en succes på et vanskeligt område som demokrati i visse lande. Der skal arbejdes lidt mere med demokratiet, som vi hidtil har negligeret, eftersom vi først og fremmest har beskæftiget os med menneskerettighederne.
Vi skal naturligvis også skabe et dialoggrundlag, fru kommissær, og derfor giver Parlamentet Dem vorres tillid og vores stemme. Vi håber dog, at der fremover bliver tale om en daglig dialog, som ikke blot er formel, men som også drejer sig om selve indholdet, når det gælder vurderingen af de beslutninger, der bliver truffet, og fastlæggelsen af de målsætninger, vi skal sætte os."@da2
"Herr Präsident, meine Damen und Herren! Im Namen unserer Fraktion heiße ich die Frau Kommissarin herzlich willkommen!
Es sei mir gestattet, sofort zum Kern des Problems vorzudringen. Heute Abend soll das Parlament einer Verlängerung des spezifischen Programms für Menschenrechte und Demokratie um zwei Jahre zustimmen. Prinzipiell hat unsere Fraktion nichts dagegen einzuwenden. Trotzdem haben wir während des monatelangen Dialogs mit der Kommission unsere Zustimmung von einigen politischen Bedingungen abhängig gemacht, nämlich davon, dass die Kommission ein klares Signal setzt, um deutlich zu machen, dass sie sich für einen strukturierten Dialog mit dem Parlament einsetzen will.
Es geht nicht darum, unsererseits Führungsaufgaben zu beanspruchen, die nicht in die Zuständigkeit des Parlaments fallen, sondern wir fordern ein politisches Mitspracherecht für diese Maßnahme und ganz allgemein für alle Initiativen, die sich auf die Entwicklung der Demokratie und Maßnahmen im Bereich der Menschenrechte beziehen. Wir fordern, dass wir eine Ex-ante-Bewertung der Prioritäten der Initiativen und eine Ex-post-Bewertung ihrer Qualität und des Ausmaßes, zu dem sie die Demokratie tatsächlich befördert haben, vornehmen können. Mit anderen Worten, Frau Kommissarin, dieses Parlament fordert von Ihnen, dass es mit einbezogen wird, wenn die Leitlinien für unser Handeln festgelegt werden und wenn bewertet wird, inwiefern sich unsere Ergebnisse als wirksam erwiesen haben.
In den vergangenen Jahren blieben viele Fragen ohne Antwort, und viele Informationen erreichten uns nicht oder wurden nur summarisch übermittelt. Wir wissen nicht, wie viel tatsächlich im Rahmen dieses Programms ausgegeben wurde, welche Projekte abgeschlossen wurden, wo sie durchgeführt wurden und mit welchen konkreten Ergebnissen, denn in einigen Ländern sind die Mittel nicht freigegeben worden, bzw. was getan wird, um sie freizugeben.
Wir haben keineswegs die Absicht, die heiligen Regeln der Komitologie zu brechen, sondern es gilt, eine Verfahrensweise für ein Verhältnis zu finden, das nicht nur auf verbalen Willensbekundungen basiert. Frau Kommissarin, wir wissen Ihr Angebot, mit uns zusammenzuarbeiten, zu schätzen, wobei unsere Bereitschaft, die Laufzeit des Programms zu verlängern, als ein Akt des Vertrauens zu werten ist. Man muss sich darüber im Klaren sein, dass dieses Parlament nicht, wie es häufig geschieht, als Notar betrachtet werden darf, der sich darauf beschränken muss, den Abschluss formal zu bestätigen. Das liegt weder im Interesse dieses Parlaments noch in dem der Gemeinschaftsorgane.
So gesehen halten wir es für erforderlich, dieses Programm so weit wie möglich zu vereinfachen und zu straffen, den lokalen Nichtregierungsorganisationen vor Ort mehr Verantwortung einzuräumen und besonderen Nachdruck auf Kleinstprojekte und bestimmte Kampagnen zu legen, mit denen in der Vergangenheit in einigen Ländern im schwierigen Bereich der Demokratie Fortschritte erreicht worden sind. Wir müssen etwas mehr für die Demokratie tun, da wir sie bisher vernachlässigt und uns vor allem für die Menschenrechte eingesetzt haben.
Selbstverständlich müssen wir auch eine Kapazität für den Dialog entwickeln, wofür wir Ihnen, Frau Kommissarin, unser Vertrauen aussprechen und unsere Stimme geben. Allerdings wünschen wir uns, dass dies ab morgen in einen täglichen, nicht nur formalen, sondern substanziellen Dialog umgesetzt wird, um getroffene Entscheidungen zu bewerten und unsere Ziele abzustecken."@de9
".
Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι, καλωσορίζω την κ. Επίτροπο εξ ονόματος της Ομάδας μας.
Επιτρέψτε μου να έλθω αμέσως στην ουσία του θέματος. Απόψε το Κοινοβούλιο πρέπει να αποφασίσει την έγκριση της παράτασης κατά δύο έτη του ειδικού προγράμματος για τα ανθρώπινα δικαιώματα και τη δημοκρατία. Η Ομάδα μας δεν έχει καταρχήν καμία αντίρρηση επ’ αυτού. Ωστόσο, κατά τη διάρκεια του διαλόγου με την Επιτροπή εξαρτήσαμε τη συναίνεσή μας από ορισμένους πολιτικούς όρους, ήτοι από ένα σαφέστερο μήνυμα της Επιτροπής την οποία εκπροσωπείτε ότι προτίθεται να δεσμευτεί για έναν διαρθρωμένο διάλογο με το Κοινοβούλιο.
Δεν πρόκειται για τη διεκδίκηση διαχειριστικών αρμοδιοτήτων που δεν εντάσσονται στις ευθύνες αυτού του Σώματος, αλλά για τη διεκδίκηση της δυνατότητας πολιτικής αξιολόγησης αυτού του μέτρου και, γενικότερα, όλων των πρωτοβουλιών που αφορούν την ανάπτυξη της δημοκρατίας και τις προσπάθειες για τα ανθρώπινα δικαιώματα. Διεκδικούμε τη δυνατότητα να διενεργούμε εκ των προτέρων αξιολόγηση όσον αφορά τις προτεραιότητες των πρωτοβουλιών και εκ των υστέρων αξιολόγηση όσον αφορά την ποιότητά τους και τον βαθμό επιτυχίας τους για την επίτευξη πραγματικής προόδου της δημοκρατίας. Εν ολίγοις, κυρία Επίτροπε, το Κοινοβούλιο σας ζητά να συμμετάσχει στην εκπόνηση των κατευθυντηρίων γραμμών των δράσεών μας και στον έλεγχο των αποτελεσμάτων που επετεύχθησαν.
Την περίοδο αυτή πολλές ερωτήσεις έμειναν αναπάντητες και πολλές πληροφορίες δεν έφθασαν ή παρασχέθηκαν με πολύ συνοπτικό τρόπο. Αγνοούμε το ύψος των κονδυλίων που δαπανήθηκαν πραγματικά σε αυτό το πρόγραμμα, ποια σχέδια ολοκληρώθηκαν, πού υλοποιήθηκαν και με ποια αποτελέσματα –διότι σε ορισμένες χώρες τα κονδύλια δεσμεύθηκαν– ή ποιες ενέργειες πραγματοποιούνται για την αποδέσμευσή τους.
Δεν επιθυμούμε να παραβιάσουμε τους ιερούς κανόνες της επιτροπολογίας, αλλά θα πρέπει να βρεθεί ένα modus operandi για μια σχέση που δεν θα βασίζεται μόνο στην προφορική εκδήλωση καλής θέλησης. Κυρία Επίτροπε, εκτιμούμε την προσφορά σας για συνεργασία και η συναίνεσή μας στην παράταση της διάρκειας αυτού του προγράμματος πρέπει να ερμηνευθεί ως πράξη εμπιστοσύνης. Είναι σημαντικό να καταστεί σαφές πως το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο δεν πρέπει να θεωρείται, όπως συχνά συμβαίνει, ως ένας συμβολαιογράφος που καλείται να εγκρίνει τυπικά τις δαπάνες, αλλά οφείλει να περιορίζεται μόνο σε αυτό. Αυτό δεν ωφελεί ούτε το Κοινοβούλιο ούτε τα κοινοτικά όργανα.
Σχετικά, θεωρούμε ότι πρέπει να απλουστευθεί και να επιταχυνθεί όσο το δυνατόν περισσότερο αυτό το πρόγραμμα, να χορηγηθούν περισσότερες αρμοδιότητες στις τοπικές μη κυβερνητικές οργανώσεις που δραστηριοποιούνται στον τομέα, καθώς και να επιμείνουμε πολύ στα μικρά σχέδια και σε ορισμένες πρωτοβουλίες του παρελθόντος στο δύσκολο πεδίο της δημοκρατίας σε ορισμένες χώρες. Θα πρέπει να εργασθούμε λίγο περισσότερο για τη δημοκρατία, καθώς την είχαμε παραμελήσει στρεφόμενοι κυρίως στον τομέα των ανθρωπίνων δικαιωμάτων.
Θα πρέπει ασφαλώς να οικοδομήσουμε την ικανότητα διαλόγου και για τον λόγο αυτόν, κυρία Επίτροπε, θα έχετε την εμπιστοσύνη και την ψήφο του Κοινοβουλίου. Ευχόμαστε ωστόσο από αύριο αυτό να ανταμειφθεί με τον καθημερινό πολιτικό διάλογο, ο οποίος δεν θα είναι μόνο τυπικός, αλλά και ουσιαστικός, για τον έλεγχο των αποφάσεων και τον καθορισμό των στόχων που θέτουμε."@el10
".
Mr President, ladies and gentlemen, I should like to welcome the Commissioner on behalf of our group.
Let me come straight to the point. This evening Parliament is being asked to approve the extension of the specific human rights and democracy programme for two years. Our group has no objection in principle. During the recent months of dialogue with the Commission, however, we have placed some political conditions on our assent: that is to say, we want a clear signal from the Commission that you represent to commit to a structured dialogue with Parliament.
It is not a question of our claiming management responsibilities that do not fall within this Parliament’s remit, but rather of claiming the power to carry out a political evaluation of this measure and, more generally, of all initiatives relating to the development of democracy and action on human rights. We ask to be able to carry out an
evaluation of the priorities of the initiatives and an
evaluation of their quality and the degree to which they have succeeded in advancing democracy in real terms. In other words, Commissioner, this Parliament is asking to be involved in defining the guidelines for our actions and in judging the effectiveness of the results we obtain.
In recent years, many questions have remained unanswered and a great deal of information either has not arrived or has been supplied in a highly summarised form. We do not know the extent of the funds actually spent through this programme, which projects have been concluded, where they were carried out or with what concrete results – because in some countries the funds have been frozen – or indeed what is being done to unfreeze the funds.
We do not want to break the sacred rules of comitology, but it is a question of finding a
for a relationship that is not just based on a verbal expression of good will. Commissioner, we appreciate your offer of collaboration, and our willingness to extend the life of this programme should be interpreted as an act of trust. It is important to make it clear that Parliament must not be regarded, as it often is, as a notary who is called in to formally approve the accounts but who has to confine himself to that alone. That is not in the interests either of Parliament or of the Community institutions.
In this regard, we believe that this programme should be streamlined and speeded up as much as possible. Greater responsibilities should be given to local non-governmental organisations on the ground, and more emphasis should be placed on microprojects and on certain campaigns that in the past have made some headway in the difficult area of democracy in some countries. We have to work a little harder on democracy, as we have neglected it up to now while focusing our operations on the area of human rights.
Naturally, it is also necessary to develop a capacity for dialogue, for which, Commissioner, Parliament will place our trust in you and give you our vote. We hope, however, that from tomorrow this will become a daily dialogue – not just a formality but a dialogue of substance – to assess the decisions that have been made and to define the objectives that we set ourselves."@en4
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@et5
".
Arvoisa puhemies, hyvät kollegat, haluan toivottaa ryhmäni puolesta komission jäsenen tervetulleeksi.
Käyn suoraan asiaan. Parlamenttia pyydetään tänä iltana hyväksymään erityisen ihmisoikeuksia ja demokratiaa koskevan ohjelman jatkaminen kahdella vuodella. Ryhmämme ei vastusta tätä periaatteessa. Viime kuukausien aikana komission kanssa käydyssä keskustelussa olemme kuitenkin asettaneet suostumuksellemme joitakin poliittisia ehtoja: toisin sanoen haluamme edustamaltanne komissiolta selvän merkin siitä, että se sitoutuu rakentavaan vuoropuheluun parlamentin kanssa.
Ei ole kyse siitä, että vaatisimme hallintovastuuta, joka ei kuulu parlamentin toimivaltaan, vaan pikemminkin siitä, että vaadimme oikeutta toimenpiteen poliittiseen arviointiin ja yleisemmin kaikkien demokratian kehittämiseen ja ihmisoikeustoimiin liittyvien aloitteiden arviointiin. Pyydämme mahdollisuutta toteuttaa ennakkoarvioinnin aloitteiden ensisijaisista tavoitteista ja niiden laadusta sekä siitä asteesta, missä määrin niiden myötä on onnistuttu tosiasiassa edistämään demokratiaa. Arvoisa komission jäsen, parlamentti pyytää siis toisin sanoen saada osallistua toimintamme suuntaviivojen määrittämiseen ja saavutettujen tulosten tehokkuuden arvioimiseen.
Viime vuosina monet kysymykset ovat jääneet ilman vastausta ja suuri määrä tietoa on jäänyt saapumatta tai toimitettu hyvin tiivistettynä. Me emme tiedä missä määrin varoja on todellisuudessa käytetty tässä ohjelmassa, mitä hankkeita on saatettu päätökseen, missä ne on toteutettu ja mitä konkreettisia tuloksia niistä on saatu – sillä joissakin valtioissa varat on jäädytetty – tai edes mitä tehdään jäädytettyjen varojen vapauttamiseksi.
Emme halua rikkoa komitologian pyhiä sääntöjä, mutta on kyse toimintatavan löytämisestä suhteessa, joka ei perustu vain hyvän tahdon ilmaisemiseen sanallisesti. Arvoisa komission jäsen, arvostamme yhteistyötarjoustanne, ja halukkuutemme jatkaa tätä ohjelmaa on tulkittava luottamuseleeksi. On tärkeää tehdä selväksi, että parlamenttia ei pidä katsoa notaariksi, joka kutsutaan virallisesti hyväksymään tilit mutta joka saa paneutua siihen yksinään, kuten usein tapahtuu. Tämä ei ole parlamentin tai yhteisön toimielinten edun mukaista.
Tältä osin katsomme, että ohjelmaa olisi kevennettävä ja nopeutettava mahdollisimman paljon. Paikan päällä toimiville paikallisille hallituksista riippumattomille järjestöille olisi annettava enemmän vastuuta, ja olisi korostettava enemmän mikrohankkeita ja tiettyjä kampanjoita, jotka aiemmin ovat edistäneet demokratiaa joissakin valtioissa. Meidän on työskenneltävä hieman kovemmin demokratian edistämiseksi, sillä olemme laiminlyöneet sitä keskittäessämme toimintamme tähän asti ihmisoikeusalaan.
On luonnollisesti myös kehitettävä kykyä vuoropuheluun, ja tässä, arvoisa komission jäsen, parlamentti luottaa teihin ja antaa teille äänensä. Toivomme kuitenkin, että huomisesta alkaen alamme käydä päivittäistä vuoropuhelua – ei muodollista vaan asiapitoista vuoropuhelua – jossa arvioidaan tehtyjä päätöksiä ja määritetään itse asettamamme tavoitteet."@fi7
".
Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, je voudrais souhaiter la bienvenue à Mme la commissaire au nom de notre groupe.
Permettez-moi d’aller droit au but. Ce soir, le Parlement est invité à approuver la prolongation de deux ans du programme spécifique relatif à la démocratie et aux droits de l’homme. Notre groupe ne s’y oppose pas en principe. Cependant, au cours des derniers mois durant lesquels nous avons mené le dialogue avec la Commission, nous avons soumis notre approbation à plusieurs conditions politiques: c’est-à-dire que nous voulons que la Commission que vous représentez fasse clairement savoir qu’elle s’engage à établir un dialogue structuré avec le Parlement.
Nous ne cherchons pas à revendiquer des responsabilités de gestion qui ne relèvent pas des compétences de ce Parlement, mais bien à revendiquer le pouvoir de mener à bien une évaluation politique de cette mesure et, d’une manière plus générale, de toutes les initiatives liées au développement de la démocratie et à la réalisation d’actions dans le domaine des droits de l’homme. Nous demandons de pouvoir effectuer une évaluation ex ante des priorités des initiatives et une évaluation ex post de leur qualité et de la mesure dans laquelle elles ont permis une progression réelle de la démocratie. En d’autres termes, Madame la Commissaire, ce Parlement demande de participer à la définition des lignes directrices concernant nos actions et à l’évaluation de l’efficacité des résultats que nous obtenons.
Ces dernières années, de nombreuses questions sont restées sans réponse et quantité d’informations ne nous sont pas parvenues ou nous ont été fournies de manière extrêmement succincte. Nous ne connaissons pas le montant des fonds réellement dépensés au titre de ce programme, dont les projets ont été conclus, nous ne savons pas où ils ont été utilisés, nous ignorons les résultats concrets - car, dans certains pays, les fonds ont été gelés - et, effectivement, nous ne savons pas ce qui est fait pour débloquer les fonds.
Nous ne voulons pas transgresser les règles sacrées de la comitologie, mais il s’agit de trouver un modus operandi pour une relation qui ne se base pas uniquement sur une déclaration orale de bonne volonté. Madame la Commissaire, nous apprécions votre proposition de collaboration et notre volonté de prolonger la durée d’application de ce programme doit être interprétée comme un acte de confiance. Il est essentiel de bien faire comprendre que le Parlement ne doit pas être considéré - c’est bien souvent le cas - comme un notaire auquel il est fait appel pour approuver officiellement les comptes, mais qui doit se limiter à cette seule tâche. Cela n’est dans l’intérêt ni du Parlement ni des institutions communautaires.
À cet égard, nous pensons qu’il conviendrait de rationaliser et d’accélérer autant que possible ce programme. Il faudrait accorder de plus grandes responsabilités aux organisations non gouvernementales locales qui travaillent sur le terrain et mettre davantage l’accent sur les microprojets ainsi que sur certaines campagnes qui, précédemment, ont donné lieu à des progrès dans le domaine complexe de la démocratie dans certains pays. Nous devons intensifier quelque peu notre travail sur la démocratie, étant donné que nous l’avons négligé jusqu’à présent en concentrant nos activités sur les droits de l’homme.
Naturellement, il est également nécessaire de développer une capacité de dialogue, à propos de laquelle, Madame la Commissaire, ce Parlement vous accordera sa confiance et son vote. Nous espérons toutefois que, dès demain, nous mènerons un dialogue quotidien - qui ne sera pas une formalité, mais bien un dialogue substantiel - afin d’évaluer les décisions adoptées et de définir les objectifs que nous nous fixons."@fr8
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@hu11
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@lt14
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@lv13
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@mt15
"Mijnheer de Voorzitter, geachte collega’s, ik heet u, mevrouw de commissaris, namens mijn fractie hartelijk welkom.
Neemt u mij niet kwalijk dat ik met de deur in huis val. Vanavond wordt het Parlement gevraagd in te stemmen met de verlenging met twee jaar van het specifieke programma voor de mensenrechten en de democratie. In principe heeft onze fractie geen enkel bezwaar daartegen. In deze maanden van dialoog met de Commissie hebben wij evenwel duidelijk gemaakt dat wij onze instemming verbinden met een aantal politieke voorwaarden. De door u vertegenwoordigde Commissie moet namelijk een signaal geven en duidelijk maken dat zij bereid is om een gestructureerde dialoog met het Parlement te voeren.
Wij willen geenszins beheerstaken naar ons toetrekken die niet onder onze verantwoordelijkheid vallen. Wij willen echter wel de mogelijkheid krijgen om een politiek oordeel te vellen over dit programma en meer in het algemeen over alle initiatieven voor de ontwikkeling van de democratie en maatregelen op het gebied van de mensenrechten. Wij willen de mogelijkheid hebben om vooraf een mening te geven over de prioriteiten en achteraf een evaluatie te maken van de reële vorderingen die met de maatregelen konden worden gemaakt op het gebied van de democratie. Met andere woorden, mevrouw de commissaris, dit Parlement wil betrokken worden bij de vaststelling van de richtsnoeren voor ons optreden en bij de beoordeling van de bereikte resultaten.
In deze jaren zijn veel vragen onbeantwoord gebleven en hebben wij ofwel totaal geen informatie of zeer beknopte informatie gekregen. Wij weten absoluut niet hoeveel geld daadwerkelijk is uitgegeven via dit programma, welke projecten zijn afgesloten, waar ze zijn uitgevoerd en welke concrete resultaten daarmee werden bereikt. In een aantal landen werden de financiële middelen namelijk bevroren en wij weten niet wat is ondernomen om ze weer vrij te maken.
Wij willen de heilige regels van de comitologie niet overtreden, maar wij moeten wel een relatie zien op te bouwen die niet alleen is gebaseerd op uitingen van goede wil. Mevrouw de commissaris, wij hebben waardering voor uw aanbod van samenwerking. Onze bereidheid om de looptijd van dit programma met twee jaar te verlengen moet gezien worden als een uiting van vertrouwen. Laat evenwel duidelijk zijn dat dit Parlement niet beschouwd kan worden als een soort notaris, zoals zo vaak gebeurt, als iemand die enkel de uitgaven formeel mag goedkeuren en voor de rest met de vingers overal van af moet blijven. Dat is niet in het belang van dit Parlement, noch in dat van de andere communautaire instellingen.
In dat verband zijn wij van mening dat dit programma zoveel mogelijk gestroomlijnd en versneld moet worden. De niet-gouvernementele organisaties, die ter plekke aanwezig zijn, moeten meer verantwoordelijkheid krijgen. Ook moet worden aangedrongen op microprojecten en op enkele campagnes waarmee in het verleden op het moeilijke terrein van de democratie in een aantal landen is geïnvesteerd. Wij moeten onze activiteiten ten behoeve van de democratie meer diepgang geven. Die hebben wij tot nu toe namelijk verwaarloosd omdat de klemtoon lag op de mensenrechten.
Natuurlijk moeten wij het vermogen zien te creëren voor het voeren van een dialoog. Daarvoor geeft het Parlement u, mevrouw de commissaris, zijn vertrouwen. Wij hopen evenwel dat vanaf morgen dit vertrouwen wordt gehonoreerd met een dagelijkse dialoog, met een niet alleen formele maar ook substantiële dialoog, over de gemaakte keuzes en de na te streven doelstellingen."@nl3
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@pl16
"Senhor Presidente, Senhoras e Senhores Deputados, gostaria de dar as boas-vindas à Senhora Comissária em nome do nosso grupo.
Permita-me que vá directo ao assunto. Esta noite pede-se ao Parlamento que aprove a prorrogação por dois anos do programa específico sobre os direitos humanos e a democracia. Em princípio, o nosso grupo não tem objecções. No entanto, nestes últimos meses de diálogo com a Comissão, pusemos algumas condições políticas para a nossa aprovação: ou seja, queremos um sinal claro por parte da Comissão que a senhora representa de que está disposta a assumir um diálogo estruturado com o Parlamento.
Não se trata de reivindicar responsabilidades de gestão que não são da competência deste Parlamento, mas sim de reivindicar a capacidade de proceder a uma avaliação política desta medida e, de um modo mais geral, de todas as iniciativas respeitantes ao desenvolvimento da democracia e à acção relativa aos direitos humanos. Pedimos a possibilidade de efectuar uma avaliação prévia das prioridades das iniciativas e uma avaliação posterior da respectiva qualidade e da forma como essas mesmas medidas conseguiram fazer avançar a democracia em termos reais. Por outras palavras, Senhora Comissária, este Parlamento pede-lhe para participar na definição das linhas de orientação das nossas intervenções e na apreciação dos resultados concretos que forem obtidos.
Nestes últimos anos, muitas perguntas ficaram sem resposta e muitas informações não chegaram ou foram facultadas de uma forma absolutamente sumária. Desconhecemos a extensão dos fundos efectivamente gastos através deste programa, que projectos foram concluídos, onde foram realizados e com que resultados concretos – porque, nalguns países, os fundos foram bloqueados – ou aquilo que está a ser feito para desbloquear esses fundos.
Não queremos quebrar as regras sagradas da comitologia, mas trata-se de encontrar uma via operacional para uma relação que não se baseia apenas numa expressão verbal de boa vontade. Senhora Comissária, apreciamos a sua oferta de colaboração, e a nossa disponibilidade para prorrogar a duração deste programa deve ser interpretada como um gesto de confiança. É importante que fique claro que o Parlamento não deve ser encarado, como tantas vezes acontece, como um notário que é chamado para aprovar formalmente as contas correntes mas que deve limitar-se unicamente a isso. Isso não é do interesse nem do Parlamento nem das Instituições comunitárias.
Sobre esta questão, pensamos que este programa deve ser, tanto quanto possível, simplificado e acelerado. Devem ser dadas maiores responsabilidades às organizações não-governamentais locais, presentes no território, e deve ser dado maior ênfase aos microprojectos e a algumas campanhas que, no passado, abriram caminho no terreno difícil da democracia, nalguns países. Temos de trabalhar um pouco mais em torno da democracia, já que, até agora, a descurámos, concentrando as nossas operações sobretudo no domínio dos direitos humanos.
Naturalmente, também é necessário desenvolver uma capacidade de diálogo, para a qual, Senhora Comissária, o Parlamento lhe dará a nossa confiança e o nosso voto. No entanto, esperamos que, a partir de amanhã, esse diálogo se torne diário – não uma mera formalidade mas um diálogo de fundo – por forma a avaliarmos as decisões que forem tomadas e a definirmos os objectivos que estabelecermos."@pt17
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@sk18
"Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del nostro gruppo porgo il benvenuto alla signora Commissario.
Mi permetta di entrare subito nel merito della questione. Questa sera si chiede al Parlamento di approvare la proroga per due anni del programma specifico sui diritti umani e la democrazia. In linea di principio, il nostro gruppo non ha nulla da obiettare. Tuttavia, in questi mesi di dialogo con la Commissione abbiamo subordinato il nostro assenso ad alcune condizioni politiche, vale a dire a un segnale chiaro, da parte della Commissione che lei rappresenta, di volersi impegnare in un dialogo strutturato con il Parlamento.
Non si tratta di rivendicare compiti di gestione che non appartengono alle responsabilità di questo Parlamento, bensì di rivendicare una capacità di valutazione politica su questa misura e, più in generale, su tutte le iniziative che riguardano lo sviluppo della democrazia e l'impegno sul tema dei diritti umani. Chiediamo di poter effettuare una valutazione
sulle priorità degli interventi e una valutazione
sulla qualità degli interventi e sulla misura in cui essi sono riusciti a realizzare un reale avanzamento della democrazia. In altre parole, signora Commissario, questo Parlamento le chiede di essere coinvolto nella definizione delle linee guida dei nostri interventi e nel giudizio sulla congruità dei risultati che abbiamo ottenuto.
In questi anni molte domande sono rimaste senza risposta e molte informazioni non sono arrivate o sono state fornite in modo assolutamente sommario. Ignoriamo l'entità dei fondi effettivamente spesi attraverso questo programma, quali progetti sono stati conclusi, dove sono stati realizzati e con quali risultati concreti, perché in alcuni paesi i fondi sono bloccati, o ancora che cosa si sta facendo per sbloccare questi fondi.
Noi non vogliamo infrangere le sacre regole della comitologia, ma si tratta di trovare le modalità per un rapporto che non si basi soltanto su una manifestazione verbale di buona volontà. Signora Commissario, noi apprezziamo la sua offerta di collaborazione e la nostra disponibilità a prorogare la durata di questo programma deve essere interpretata un atto di fiducia. E' importante che sia chiaro che questo Parlamento non può essere considerato, come spesso avviene, come un notaio chiamato ad approvare formalmente le spese ma che deve limitarsi unicamente a questo. Ciò non è nell'interesse di questo Parlamento né delle Istituzioni comunitarie.
Nel merito, riteniamo che occorra snellire e velocizzare per quanto possibile questo programma, dare maggiore responsabilità alle organizzazioni non governative locali presenti sul territorio, nonché insistere molto sui microprogetti e su alcune campagne che in passato hanno investito sul terreno difficile della democrazia in alcuni paesi. Occorre lavorare un po' più a fondo sulla democrazia, poiché finora l'abbiamo trascurata operando soprattutto sul terreno dei diritti umani.
Naturalmente occorre anche costruire una capacità di dialogo, per la quale, signora Commissario, questo Parlamento le darà la nostra fiducia e il nostro voto. Tuttavia, ci auguriamo che da domani questo si traduca in un dialogo quotidiano, non soltanto formale ma anche sostanziale, nella verifica delle scelte che verranno fatte e nella definizione degli obiettivi che ci daremo."@sl19
"Herr talman, mina damer och herrar! Jag skulle vilja välkomna kommissionären på vår grupps vägnar.
Låt oss gå direkt till saken. I kväll har parlamentet ombetts att godkänna förlängningen av det särskilda programmet för mänskliga rättigheter och demokrati med två år. Vår grupp har inga principiella invändningar. Under de senaste månadernas dialog med kommissionen har vi dock ställt några politiska villkor för vårt godkännande, det vill säga att vi vill ha en tydlig signal från kommissionen om att ni förbinder er att föra en strukturerad dialog med parlamentet.
Det är inte fråga om att vi begär ett förvaltningsansvar som inte faller inom parlamentets behörighetsområde, utan snarare att vi vill ha befogenhet att göra en politisk utvärdering av denna åtgärd, och mer allmänt av alla initiativ som berör den demokratiska utvecklingen och arbetet för de mänskliga rättigheterna. Vi vill kunna göra en förhandsutvärdering av prioriteringarna inom initiativen och en efterhandsutvärdering av deras kvalitet och av i vilken utsträckning de rent konkret har lyckats att föra demokratin framåt. Fru kommissionär! Parlamentet ber med andra ord om att göras delaktigt i utarbetandet av riktlinjerna för våra åtgärder och i bedömningen av effektiviteten hos de resultat som vi uppnår.
De senaste åren har många frågor förblivit obesvarade och en stor mängd information har antingen uteblivit helt eller också tillhandahållits i kraftigt förkortad form. Vi känner inte till hur stora summor som faktiskt har satsats genom detta program, vilka projekt som har slutförts och var dessa har genomförts eller med vilka konkreta resultat, för i vissa länder har tillgångarna frusits. Vi känner för den delen inte heller till vad som görs för att tina upp tillgångarna.
Vi vill inte bryta mot de heliga reglerna om kommittéförfarandet, utan det handlar om att hitta ett sätt att hantera en förbindelse som inte bara är baserad på ett muntligt uttalande om god vilja. Fru kommissionär! Vi uppskattar ert erbjudande om samarbete, och vår vilja att förlänga det här programmets varaktighet skall tolkas som ett uttryck för förtroende. Det är viktigt att klargöra att parlamentet inte får ses som en notarie som kallas in för att formellt godkänna redovisningen men som måste begränsa sig enbart till detta, vilket ofta sker. Detta ligger varken i parlamentets eller i gemenskapsinstitutionernas intressen.
I det hänseendet anser vi att programmet bör effektiviseras och skyndas på så mycket som möjligt. Lokala icke-statliga organisationer i området bör få större ansvar, och mer tyngd bör läggas på mikroprojekt och på vissa kampanjer som tidigare banat väg inom det problematiska demokratiområdet i vissa länder. Vi måste arbeta lite hårdare för demokratin, eftersom vi hittills har försummat detta genom att koncentrera våra åtgärder till området för de mänskliga rättigheterna.
Naturligtvis är det också nödvändigt att utveckla förmågan till dialog, och när det gäller just denna förmåga kommer parlamentet att lita på er och att ge er sin röst, fru kommissionär. Vi hoppas dock att detta från och med i morgon kommer att bli en daglig dialog – inte bara en formalitet utan en innehållsrik dialog – för att befästa de beslut som har fattats och för att definiera de mål vi sätter upp för oss själva."@sv21
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lpv:unclassifiedMetadata |
"Fava (PSE ),"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"a nome del gruppo"5,19,15,1,18,14,16,11,13,12
"ex ante"5,19,15,1,18,14,11,16,13,4,20,12
"ex post"5,19,15,1,18,14,14,16,11,16,11,13,4,20,12
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